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Edifichiamo discepoli che abbiano la qualità della perseveranzaLa Torre di Guardia 1970 | 15 settembre
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Edifichiamo discepoli che abbiano la qualità della perseveranza
“Esultiamo mentre siamo nelle tribolazioni, giacché sappiamo che la tribolazione produce perseveranza; la perseveranza, a sua volta, una condizione approvata; la condizione approvata, a sua volta, speranza, e la speranza non conduce alla delusione”. — Rom. 5:3-5.
1. Perché le gigantesche sequoie della California interessano i cristiani?
UNA delle più rinomate meraviglie del mondo moderno è la sussistenza delle gigantesche sequoie della California. Praticamente esenti da malattie e dotate di vita quasi senza fine, si è giudicato dai loro anelli che alcune abbiano migliaia d’anni. Si afferma che il più vecchio albero tagliato per farne legname è vissuto 3.148 anni. Davvero un primato di sussistenza! Tali sequoie erano state create da Geova, lo Stesso che può dotare l’uomo della qualità della sussistenza e della perseveranza per suo eterno vantaggio.
2. Perché in questo tempo sono urgenti qualità per sopravvivere, e qual è una di esse?
2 Giacché il genere umano sta entrando nel più difficile periodo della storia, sono della massima urgenza qualità per sopravvivere. Sono passati cinquantacinque anni del “tempo della fine” di questo sistema di cose predetto dalla Bibbia, e il mondo è proprio alla soglia della “grande tribolazione” che culminerà ad Armaghedon, la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”. (Riv. 16:14, 16; 19:11-21) Ci vorrà perseveranza per sopravvivere a questo sistema di cose e alla guerra di Armaghedon.
3. Che cos’altro deve prendere in considerazione il cristiano e perché?
3 Un altro fattore che i cristiani devono considerare è il loro incarico. Il risuscitato Gesù Cristo comandò loro di “[andare] dunque e [fare] discepoli delle persone di tutte le nazioni, . . . insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate”. (Matt. 28:19, 20) Questo significa che i cristiani devono ammaestrare bene il discepolo. Gli si deve dire che cosa aspettarsi quando diviene testimone del vero Dio Geova; che la via della salvezza è stretta, angusta e difficile, che più ci avviciniamo alla “grande tribolazione” maggiore opposizione e persecuzione possiamo aspettarci da Satana e dalla sua malvagia organizzazione. (Matt. 24:21, 22) Perseverare di fronte a crescente opposizione non sarà facile. Ma essere preavvertiti vuol dire essere premuniti. Le Sacre Scritture avvertono: “Non aver timore delle cose che stai per soffrire. Ecco, il Diavolo continuerà a gettare alcuni di voi in prigione affinché siate pienamente messi alla prova . . . Mostrati fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita”. (Riv. 2:10) La corona della vita è per chi persevera fedelmente.
4. Quale altro incentivo spinge il cristiano ad acquistare la qualità della perseveranza e in vista di quale fine?
4 Il servitore di Dio considera anche da un altro punto di vista il soggetto di acquistare la qualità della perseveranza. Il cristiano desidera essere come Cristo, cioè approvato da Dio. Geova ha detto a Cristo: “Io ti ho approvato”. (Luca 3:22) Il discepolo vuole lo stesso segno di approvazione. L’apostolo Paolo suggerisce che “la tribolazione produce perseveranza; la perseveranza, a sua volta, una condizione approvata”. (Rom. 5:3, 4) Similmente il discepolo Giacomo scrisse: “Felice l’uomo che continua a sopportare la prova; perché, essendo approvato, riceverà la corona della vita, che Geova ha promessa a quelli che continuano ad amarlo”. (Giac. 1:12) La perseveranza, perciò, è la prova dell’amore del discepolo verso Dio, il quale amore conduce all’approvazione di Dio e alla vita eterna. — Rom. 5:5.
NECESSARIA L’ARTE D’INSEGNARE
5. (a) Quali sono alcune cose da tenere presenti nel fare discepoli? (b) Quali domande potremmo farci e perché?
5 Per edificare gli studenti biblici perché divengano dedicati, battezzati discepoli di Cristo che abbiano perseveranza dobbiamo non solo avere i giusti materiali da costruzione ma impiegare anche “ogni . . . arte d’insegnare”. (2 Tim. 4:2) Giacché i membri della congregazione cristiana sono “collaboratori di Dio” e quelli coi quali studiano la Bibbia possono presto divenire “il coltivato campo di Dio, l’edificio di Dio”, è necessario che edifichino saggiamente, che si interessino del genere di cristiani che fanno, se edificano persone che hanno perseveranza. Questo significa che l’edificatore deve farsi ogni tanto domande penetranti, come: Che sorta di discepoli faccio? Edifico veramente personalità cristiane che persevereranno? Come va il mio programma di edificazione? Impiego l’arte d’insegnare? Inculco nelle persone le verità cristiane? Credono e accettano le cose insegnate? Dimostrano fede? Tocco il loro cuore? Edifico in esse non solo apprezzamento per la giusta dottrina e i princìpi biblici, ma profonda devozione verso di essi? Suscito in loro non solo consapevolezza per l’importanza dell’integrità, ma profondo apprezzamento per essa? Inculco in loro amore verso Dio e i suoi propositi, e apprezzamento per ciò che significa essere servitore di Dio? Si deve insegnare ciascuna qualità cristiana in modo che il discepolo ne veda il bisogno e l’effetto nella vita quotidiana. Edificate in questo modo? — 1 Cor. 3:9.
SANTE QUALITÀ DELLA SAPIENZA CELESTE
6. Quali qualità sono indispensabili al discepolo di Cristo, e come possiamo aiutare lo studente della Bibbia ad esserne consapevole? Fate un esempio.
6 Il discepolo deve acquistare certe qualità e in cima all’elenco ci sono le sante qualità della sapienza celeste. Vi sono otto separati aspetti da coltivare prima di poter veramente capire che cosa significa essere discepolo di Cristo. In Giacomo 3:17 sono elencate: “La sapienza dall’alto è prima di tutto casta, quindi pacifica, ragionevole, pronta a ubbidire, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parziali distinzioni, senza ipocrisia”. Aiutate il discente a conoscere quali sono queste sante qualità e come le può identificare nella sua vita. Per esempio, potete chiedergli se sa ciò che intende la Bibbia con la parola ‘casto’. La castità significa essere moralmente e spiritualmente puri. Spiegate queste cose. Se rimaniamo moralmente e spiritualmente puri perché sappiamo che questa è la volontà di Dio per noi, si può quindi dire che siamo guidati dalla sapienza di Dio, dal suo spirito santo.
7. Come può lo studente acquistare altre qualità della sapienza celeste come (a) spirito pacifico, (b) ragionevolezza e (c) prontezza a ubbidire?
7 Il discepolo Giacomo prosegue dicendo che la qualità della sapienza celeste è anche pacifica, ragionevole e pronta a ubbidire. Indagate facendo domande allo studente della Bibbia per vedere se capisce che cosa vuol dire essere ‘pacifico’. La persona pacifica non è litigiosa, irascibile, ipercritica, attaccabrighe, brontolona o pettegola. È pacifica. Aiutate il padrone di casa a capire che ciò si applica alla famiglia, con i figli e le figlie, i mariti e le mogli. Aiutateli a sentire la forza della Parola di Dio. “Poiché la Parola di Dio è vivente ed esercita potenza”. (Ebr. 4:12) Col vostro metodo di studio, dovete vedere se è una persona ragionevole o no, se è di abitudini moderate, gradevole, sensibile, non troppo esigente, come dev’essere la persona ragionevole. È pronta a ubbidire ai comandamenti di Dio? Questo si applica sia nella congregazione che fuori, sia ai fanciulli che agli adulti.
8. Quali altri aspetti della sapienza celeste si devono insegnare allo studente e come si possono inculcare?
8 Inoltre, ci è detto che la sapienza celeste è anche “piena di misericordia e di buoni frutti”, senza “parziali distinzioni, senza ipocrisia”. Soffermatevi sui punti che implicano il cuore. Fate in modo che colui col quale si tiene lo studio biblico si esamini per vedere se è pieno di misericordia e se ha buoni frutti da additare per i giorni che è vissuto sulla terra. Le parziali distinzioni dividono e l’ipocrisia è sgradevole. Lasciate che la potenza di Dio esamini il cuore e lo ferisca se necessario. Questa azione di scrutinio dà all’allievo la possibilità di vedersi come Dio lo vede. Considerate un punto per volta, comunque. E prendete il tempo per accertarvi che capisce ciò che dice la Bibbia. In questo modo edificheremo nei discepoli l’apprezzamento per le sante qualità della sapienza celeste. — Rom. 2:6, 11.
EDIFICHIAMO PER INFONDERE PERSEVERANZA
9. (a) Di regola, perché è difficile inculcare la spiritualità? (b) Qual è il segreto per avere perseveranza e come si può far conoscere alle persone interessate?
9 Instillare discernimento spirituale in altri, aiutarli a capire e insegnar loro a pensare per proprio conto non è affatto un compito semplice. Di regola, le persone non sono di mente spirituale. Non discernono le cose in senso spirituale. Tuttavia il segreto per infondere perseveranza è il discernimento spirituale, l’intendimento e la facoltà di pensare. Anche in tal caso si deve influire sul cuore del discepolo mettendo in risalto il durevole apprezzamento che si deve avere per queste qualità e per ciò che valgono per noi individualmente. Questo fece Gesù. Per suscitare e mantenere l’apprezzamento per queste qualità Gesù attinse regolarmente alla Parola di Dio. Così fu in grado di capire completamente i princìpi di Geova che lo riguardavano. Fu pure in grado di discernere chiaramente la condotta che doveva seguire alla lode di Geova e per l’eterno bene del genere umano.
10. (a) Che cos’altro può essere necessario che facciamo nella nostra opera di insegnamento? Fate un esempio di come si può far ciò. (b) Che cosa ne risulta ammaestrando in questo modo?
10 Può essere necessario che insegnamo a coloro coi quali studiamo la Bibbia a ragionare sui versetti scritturali. Per esempio, si può leggere Marco 12:29: “Ascolta, Israele: Geova, l’Iddio nostro, è il solo Geova”. Chiedete allo studente: “Quanti Geova ci sono?” Lasciate che risponda. L’ovvia risposta è che c’è un solo Geova. Quando lo discerne, gli avete fatto registrare nella mente un fatto importante che avrebbe potuto altrimenti passargli inosservato. Aiutatelo a capire ulteriormente ciò che questo significa per lui. Ragionate con lui, forse in questo modo: “Se egli è il solo Geova, come potrebbe essere tre dèi, Dio il Padre, Dio il Figlio e Dio lo Spirito Santo, come insegnano i trinitari?” Fatelo nuovamente rispondere. “No, Geova non potrebbe essere tre dèi, poiché la Bibbia dice chiaramente che egli è il solo Dio”. Ora avete indotto lo studente a pensare a una basilare verità scritturale e a capire che Geova è il solo Dio. Avete anche smascherato una basilare falsa dottrina, la dottrina della Trinità. In quasi tutto ciò che insegnano, è utile per il discente che seguiamo questo modello. In tal modo possiamo stabilire se lo studente impara, se discerne la verità della Parola di Dio, se capisce i punti presentati, se pensa in modo spirituale. Quando insegnamo in questo modo, lo studente col quale studiamo comprenderà come il discernimento spirituale, l’intendimento e la facoltà di pensare superano per valore tutti i tesori materiali, perché le loro ricompense sono piacevolezza e vita. — Prov. 2:4, 5, 9-11; 3:16-18.
LA PROVATA QUALITÀ DELLA FEDE
11. (a) Perché la fede è essenziale? (b) Che cos’altro deve apprezzare lo studente circa la fede? (c) Quale qualità di fede è più preziosa dell’oro e dell’argento?
11 Quando tenete studi biblici ricordate sempre la qualità della fede, poiché “senza fede è impossibile essere accetto [a Dio]”. (Ebr. 11:6) Inoltre, il cristiano ‘vive a motivo della sua fede’. (Rom. 1:17) Ma ci vuole più che semplice fede. Lo studente deve apprezzare la provata qualità della fede, che la sua fede dev’essere provata, cioè raffinata, come sono raffinati l’argento e l’oro. La fede dev’essere liberata da ogni impurità e si fa questo sottoponendola a prove. Tale processo di raffinamento ci è ben descritto dall’apostolo Pietro, che disse: “Essendo al presente per poco tempo, . . . addolorati da varie prove, onde la provata qualità della vostra fede, di valore assai più grande dell’oro che perisce malgrado sia provato dal fuoco, sia trovata causa di lode e gloria e onore alla rivelazione di Gesù Cristo”. (1 Piet. 1:6, 7) La fede che conta è dunque la fede che è sottoposta a prova e sopravvive. Questa provata qualità della fede è più preziosa dell’oro e dell’argento e non è semplicemente e soltanto fede.
12. Perché è bene preavvertire gli studenti circa le prove della fede, e l’esempio di chi abbiamo da seguire in questo?
12 Se lo studente sa in anticipo che subirà prove per la condotta prescelta, le prove e le difficoltà che incontrerà a causa della sua fede non saranno più una sorpresa, ma una cosa attesa e prevista. Gesù preavvertì i suoi discepoli; perché non fare altrettanto? In Matteo 10:22, 36-38 Gesù mostrò che i cristiani avrebbero avuto prove da molte parti, che sarebbero stati “oggetto di odio da parte di tutti a motivo del [suo] nome”; che avrebbero incontrato opposizione da parte di familiari, “in realtà, i nemici dell’uomo saranno quelli della sua propria casa”, disse. Preparate lo studente a questa inevitabile realtà. — Giov. 15:20; 16:33; Mar. 13:9; Riv. 2:10; Luca 6:22, 23; 2 Cor. 11:21-28.
LA RAGIONE DELL’INTEGRITÀ
13. (a) Che cosa si deve insegnare oltre all’integrità e perché ciò è importante? (b) A quale convinzione e risoluzione si deve condurre lo studente?
13 Comunque, non basta dire allo studente che il mondo lo odierà e che soffrirà molto perché è cristiano. Deve sapere, capire e apprezzare perché deve soffrire e perché deve rimanere saldo. Non si deve quindi insegnare semplicemente l’integrità verso la giustizia, ma la ragione dell’integrità. Non solo dobbiamo insegnare che cos’è l’integrità, ma dobbiamo anche edificare apprezzamento per essa. Dobbiamo aiutare coloro coi quali studiamo la Bibbia a capire che si deve mantenere l’integrità non solo per essere un buon esempio per altri o per avere una buona reputazione presso altri. La principale ragione dell’integrità è che il nome di Dio è implicato in ciò che facciamo e come agiamo. Perciò, è molto appropriato che aiutiamo altri a capire il grande privilegio di partecipare alla rivendicazione del nome di Geova sostenendo la giustizia, i santi princìpi, non cedendo mai al timore degli uomini. (Matt. 10:28; Atti 2:31, 32) Come l’antico patriarca Giobbe, si deve preferire la morte piuttosto che compromettere la propria integrità a Dio. Giobbe disse: “Finché spirerò non rimuoverò da me stesso la mia integrità!” (Giob. 27:5) Si deve portare lo studente a questa risoluzione. — Giac. 5:11.
DEVOZIONE AI PRINCÌPI BIBLICI
14. Fate un esempio del perché si deve insegnare la devozione ai princìpi biblici.
14 Mentre è importante che gli studenti della Bibbia conoscano i princìpi in essa contenuti, questo in se stesso non basta. Si deve inoltre insegnare la devozione ai princìpi biblici. La devozione ai princìpi biblici impedisce di seguire la condotta conveniente. Questo è bene illustrato dal caso di Giuseppe, figlio di Giacobbe. Quando fu tentato dalla moglie di Potifar ad avere relazioni immorali con lei, Giuseppe non cedette alla tentazione e non abbandonò i giusti princìpi. Invece, rispose: “Sei sua moglie. Come potrei dunque commettere questa grande empietà e peccare effettivamente contro Dio?” (Gen. 39:9) Sapeva che avere relazioni con la moglie di un altro uomo è male. È ‘peccare contro Dio’! Si deve inculcare questo apprezzamento morale negli studenti delle Scritture. La fedele osservanza dei santi princìpi causò dapprima a Giuseppe ingiusta sofferenza, ma molto più grandi furono le benedizioni che ricevette da Geova a motivo della sua profonda devozione verso ciò ch’era giusto.
RISPETTO PER LE LEGGI E LE ESIGENZE
15. Come mostra il salmista la giusta attitudine che si deve acquistare verso le leggi e i comandamenti di Dio?
15 Non possiamo sperare di essere in armonia con la volontà e i propositi di Geova se non siamo in armonia con le sue leggi e le sue esigenze per la vita. Tuttavia, non si devono solo insegnare leggi ed esigenze, ma profondo rispetto per esse. Questo apprezzamento deve spingere il cristiano nelle vie della giustizia. Il debito rispetto è rispecchiato dal salmista che disse: “Insegnami la bontà, l’assennatezza e la conoscenza stesse, poiché nei tuoi comandamenti ho esercitato fede. Quanto amo la tua legge! Tutto il giorno è la mia sollecitudine”. (Sal. 119:66, 97) Se vogliamo camminare rettamente dobbiamo fare delle leggi di Dio la nostra sollecitudine. Dobbiamo rispettare ciò che significano per noi. Si deve inculcare questa qualità dell’apprezzamento se si vuole che lo studente perseveri.
CONVINTI CHE LA BIBBIA È LA PAROLA DI DIO
16. A quale profondo apprezzamento per la Bibbia si deve portare lo studente e come fu questo mostrato dai Tessalonicesi?
16 Si devono insegnare fede e fiducia nella scritta Parola di Dio. Lo studente deve imparare a usare la Parola di Dio come sicura guida nella sua vita. Dev’essere portato a trarre la conclusione del salmista che disse: “La tua parola è una lampada al mio piede, e una luce al mio cammino”. “La sostanza della tua parola è verità”. (Sal. 119:105, 160) È possibile ottenere questa convinzione? Sì. Scrivendo circa i Tessalonicesi, l’apostolo Paolo disse che erano causa di lode a Dio perché quando avevano udito la parola di Dio predicata da Paolo essi “[l’accettarono] non come la parola degli uomini, ma, quale veracemente è, come la parola di Dio”. (1 Tess. 2:13) Si deve portare lo studente a questa convinzione nei suoi studi della Bibbia se deve perseverare.
LEALTÀ ALLA VISIBILE ORGANIZZAZIONE DI DIO
17. Che posto deve avere la lealtà all’organizzazione di Geova nella vita dello studente e com’è questo mostrato dall’apostolo Pietro?
17 Lo studente deve anche imparare ad apprezzare la teocratica organizzazione del popolo di Geova. La lealtà all’organizzazione teocratica impedirà allo studente di inciampare riguardo a una spiegazione della Parola di Dio che può essere difficile da capire. Nel primo secolo molti persero il grande privilegio di far parte della congregazione di Dio, perché smisero quando Gesù richiamò alla loro attenzione una difficile verità dottrinale. Ma come risposero gli apostoli ben addestrati quando Gesù chiese loro: “Non ve ne volete andare anche voi, non è vero?” L’apostolo Pietro rispose: “Signore, da chi ce ne andremo? Tu hai parole di vita eterna”. (Giov. 6:67, 68)La vera lealtà, come quella posseduta da Pietro, è ciò che vogliamo edificare in coloro coi quali studiamo la Parola di Dio, affinché rimangano sempre vicini all’organizzazione di Dio, ricevendone benedizioni.
AMATE TENERAMENTE I FRATELLI
18. Quale amore deve nutrire nel suo cuore il discepolo verso i fratelli e come questo fu illustrato nella vita di Gesù?
18 In 1 Corinti capitolo 13 l’apostolo Paolo mette in risalto che senza amore il cristiano non è nulla, nonostante le opere che può aver compiute. “L’amore”, dice, “non viene mai meno”. (1 Cor. 13:8) Tuttavia lo studente deve imparare a fare più che amare i fratelli. Deve imparare ad amarli calorosamente e teneramente. Paolo scrisse: “Con amore fraterno abbiate tenero affetto gli uni per gli altri”. (Rom. 12:10) L’apostolo Pietro scrive: “Amatevi di cuore gli uni gli altri intensamente”. (1 Piet. 1:22) Questa qualità di amarsi gli uni gli altri intensamente sarà fonte di vera gioia per lo studente, che gli permetterà di sopportare molte prove. Lo avvicinerà all’organizzazione di Geova, poiché l’amore “è un perfetto vincolo d’unione”. (Col. 3:12-14) Gesù ci diede un perfetto esempio nell’amare di cuore, teneramente e intensamente. Seguiamolo. (Giov. 10:11-15; 1 Giov. 3:18) Lo studente deve acquistare tale amore se vuole perseverare per la salvezza.
SOSTENETE E PREDICATE IL REGNO DI DIO
19. Quali importanti fattori circa il regno di Dio deve imparare lo studente e come gli sarà questo d’aiuto?
19 È necessario aiutare lo studente a capire che siamo già sudditi dell’istituito regno di Dio e perciò dobbiamo avere incrollabile attaccamento ad esso e l’intrepida volontà di rendervi testimonianza. (Matt. 24:14) Come ambasciatori e inviati del regno di Dio non facciamo parte dei governi politici di questo sistema di cose. (2 Cor. 5:20) Promuoviamo esclusivamente gli interessi dell’istituito governo del Regno di Dio nei cieli. Dobbiamo continuare a essere intrepidi proclamatori dell’istituzione del Regno. In ciò imitiamo il coraggioso esempio di Gesù e dei suoi apostoli. (Giov. 18:36; Atti 4:20) Quindi non possiamo essere divisi nelle nostre lealtà. Essendo inculcato nello studente questo apprezzamento per il Regno, egli rimarrà saldo come proclamatore del Regno. Non si ritrarrà o non si sottrarrà alla responsabilità di dichiarare questa buona notizia del Regno, che rappresenta.
20. (a) Riassumendo, secondo Paolo, quali fattori è bene tenere a mente? (b) Come possiamo edificare saggiamente e pertanto in vista di quale fine?
20 Perciò nella nostra opera di fare discepoli è bene tenere a mente le parole dell’apostolo Paolo, che disse: “Siamo collaboratori di Dio. Voi siete il coltivato campo di Dio, l’edificio di Dio. Secondo l’immeritata benignità di Dio che mi fu data, quale saggio direttore di lavori io posi un fondamento, ma qualche altro vi edifica sopra. Ma ciascuno guardi come vi edifica sopra. Poiché nessun uomo può porre alcun altro fondamento oltre quello posto, che è Gesù Cristo. Ora se alcuno edifica sul fondamento oro, argento, pietre preziose [queste eccellenti qualità che resistono al fuoco], materiali di legno, fieno, stoppia, l’opera di ciascuno sarà manifesta, poiché il giorno la mostrerà, perché sarà rivelata mediante il fuoco; e il fuoco stesso mostrerà quale sorta d’opera è quella di ciascuno”. (1 Cor. 3:9-13) Edificate dunque saggiamente. Aiutate gli studenti della Bibbia a capire e apprezzare le sante qualità della sapienza celeste. Fate in modo che acquistino durevole apprezzamento per il discernimento spirituale, l’intendimento e la capacità di pensare. Aiutateli ad avere a cuore la provata qualità della loro fede, la ragione dell’integrità, la devozione ai princìpi biblici e il profondo rispetto per le leggi e i comandamenti di Dio. Accertatevi che apprezzino la Bibbia quale Parola di Dio, il bisogno di stare vicini all’organizzazione di Geova e il bisogno di nutrire intenso amore per i fratelli. Guidateli ad avere apprezzamento per il Regno quale sola speranza per il genere umano e suscitate in loro incrollabile attaccamento ad esso e la volontà di rendere testimonianza ad esso. Se farete questo, c’è ogni ragione di credere che la vostra opera durerà, a lode e gloria di Dio, poiché questa è la sua promessa.
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Quando edificate discepoli, spronate il cuoreLa Torre di Guardia 1970 | 15 settembre
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Quando edificate discepoli, spronate il cuore
“La bocca parla dall’abbondanza del cuore”. — Matt. 12:34.
1. Che cosa include l’incarico del cristiano e per adempiere il proprio incarico su che cosa si deve influire?
L’INCARICO del cristiano è non solo di insegnare la dottrina, ma anche di inculcare amore, apprezzamento, umiltà, fede, in effetti, tutti i frutti dello spirito di Dio menzionati in Galati 5:22, 23. L’opera del cristiano è di aiutare altri a ‘togliersi la vecchia personalità che si conforma alla loro condotta di un tempo e che è corrotta secondo i suoi desideri ingannatori; ma ad essere rinnovati nella forza che fa operare la loro mente, e a rivestire la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio in vera giustizia e lealtà’. (Efes. 4:20-24) Per riuscirvi, ci vuole più che conoscenza nella mente. Si deve influire sul cuore dello studente biblico e spronarlo nelle vie della giustizia.
2. Che cos’è, in effetti, il cuore, e perché è necessario che lo esaminiamo?
2 In effetti, il cuore è un deposito di molte cose. L’uomo può mettere nel deposito del suo cuore il bene e il male. Nello studio della Parola di Dio, la Bibbia, egli attinge all’inesauribile deposito di Geova e trasferisce il materiale nel suo proprio deposito. È materiale buono, poiché ‘Dio è buono’. (Mar. 10:18) In altre occasioni, come quando si osservano la delinquenza e la corruzione del mondo per mezzo di televisione, cinema, teatro, giornali, riviste, ecc., con molta facilità la mente può accumulare cattivi pensieri e idee. Alcuni obietteranno che non è così, ma la Bibbia avverte che “ogni via dell’uomo è retta ai suoi propri occhi, ma Geova fa una stima dei cuori”. (Prov. 21:2) Geova non sarà ingannato quando ispezionerà il deposito del nostro cuore per vedere ciò che vi abbiamo accumulato. Che cosa vi si può accumulare?
3. (a) Che cosa rivelò Gesù Cristo circa il cuore? (b) Come si può correggere un cuore malvagio?
3 Gesù Cristo rivelò che il cuore può accumulare molte cose malvage. Dopo avere smascherato gli scribi e Farisei religiosi quali adoratori infruttuosi, che adoravano invano a causa delle loro tradizioni, Gesù fece questa illustrazione, di cui il racconto biblico dice: “Egli chiamò quindi a sé la folla e disse loro: ‘Ascoltate e afferratene il significato: Non ciò che entra nella bocca contamina l’uomo; ma ciò che esce dalla bocca contamina l’uomo’. Quindi i discepoli vennero a dirgli: ‘Sai che i Farisei hanno inciampato udendo ciò che hai detto?’ Rispondendo, egli disse: ‘Ogni pianta che il mio Padre celeste non ha piantata sarà sradicata. Lasciateli stare. Sono guide cieche. Se, dunque, un cieco guida un cieco, entrambi cadranno in una fossa’. In risposta Pietro gli disse: ‘Facci capire l’illustrazione’. Allora egli disse: ‘Siete anche voi ancora senza intendimento? Non capite che tutto ciò che entra nella bocca passa per gli intestini e va a finire nella fogna? Comunque, le cose che escono dalla bocca vengono dal cuore, e queste cose contaminano l’uomo. Per esempio, dal cuore vengono malvagi ragionamenti, assassinii, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, bestemmie. Queste sono le cose che contaminano l’uomo; ma il prendere un pasto senza lavarsi le mani non contamina l’uomo’”. (Matt. 15:9-20) E il solo modo in cui si può vuotare il cuore del suo malvagio contenuto è mediante la potenza della Parola di Dio che influisce direttamente su di esso e sostituisce le cose malvage e senza valore col frutto dello spirito di Dio, che può sostenere per ottenere la vita eterna.
LA MENTE, LA VIA DEL CUORE
4. Qual è la sola linea di comunicazione col cuore e che cosa disse l’apostolo Paolo al riguardo?
4 Come si possono inculcare nel cuore le qualità cristiane così che venga corretto? Quando Gesù disse che “dal cuore vengono malvagi ragionamenti”, mostrava che la mente era la più diretta linea di comunicazione col cuore e che la bocca era il “portavoce” del cuore. Nella mente si formano conclusioni. Inoltre, nella mente si concepisce e si progetta il male prima di metterlo in atto. Perciò, le facoltà di ragionare dell’uomo, la mente dell’uomo, si devono raggiungere prima di poter purificare, cambiare e proteggere il cuore. Non era questo il pensiero dell’apostolo quando disse: “Cessate di conformarvi a questo sistema di cose, ma siate trasformati rinnovando la vostra mente, per provare a voi stessi la buona e accettevole e perfetta volontà di Dio”? (Rom. 12:2) La mente deve ricevere potenza dai pensieri ispirati da Dio.
5. (a) Qual è il modo principale per comunicare con la mente? (b) Perché è saggio riempire abbondantemente il cuore col bene?
5 Il modo principale per comunicare con la mente è per mezzo dei sensi. Ciò che vediamo, udiamo, tocchiamo, gustiamo e odoriamo influisce in modo specifico sulla mente. Questo significa che dobbiamo vedere la Parola di Dio studiandone le pagine, e udirla frequentando le adunanze dove si considera tale Parola. Più facciamo questo e mettiamo in pratica la conoscenza ottenuta, maggiore è il vantaggio che ne abbiamo. Tutti i nostri sensi sono impiegati se mettiamo in pratica ciò che apprendiamo dalla Parola di Dio. Il cuore sarà toccato e la bocca risponderà, “poiché la bocca parla dall’abbondanza del cuore”. (Matt. 12:34) È il cuore pieno dell’abbondanza dell’ispirata Parola che parla ed è spinto a fare il bene. Dall’intimo del cuore si riceve la forza dell’integrità, la devozione ai santi princìpi, l’amore per la giustizia, gioia, amore, pace, longanimità, benignità, bontà, fede, mitezza e padronanza di sé. Il cuore deve concentrarsi su ciò se desideriamo edificare discepoli con qualità simili a quelle di Cristo. — Filip. 4:6-9.
CUORI SPRONATI DALL’ESEMPIO
6. Quale altra linea di comunicazione c’è col cuore e come ne parla Paolo?
6 Ma prima di poter edificare in altri, dobbiamo edificare in noi stessi. Cristo Gesù, il Maestro e Insegnante, ci lasciò un perfetto esempio da seguire. (1 Piet. 2:21, 23) Ne consegue logicamente che quelli in cui ci sforziamo di inculcare qualità cristiane devono vedere in noi quelle medesime qualità. L’apostolo Paolo comandò a Tito: “Continua a esortare i giovani perché siano di mente sana, mostrandoti in ogni cosa esempio di opere eccellenti”. (Tito 2:6, 7) Poche cose influiscono sulla mente come un buon esempio, ma il nostro esempio dev’essere degno di imitazione. Paolo non ebbe paura di dire: “Le cose che avete imparate e accettate e udite e viste riguardo a me, praticatele; e l’Iddio della pace sarà con voi”. (Filip. 4:9) O come disse ai Corinti: “Divenite miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo”. (1 Cor. 11:1) Se dobbiamo toccare e influire sui cuori altrui, il nostro esempio dev’essere meritevole. Lo è?
7. Perché l’esempio influisce in modo essenziale sul cuore?
7 Ci dev’essere armonia tra ciò che insegnamo e ciò che pratichiamo, se si devono spronare i cuori. Paolo scrive: Tu, “che insegni a qualche altro, non insegni a te stesso? Tu, che predichi di ‘non rubare’, rubi? Tu, che dici di ‘non commettere adulterio’, commetti adulterio? Tu, che esprimi abominio verso gli idoli, derubi i templi?” (Rom. 2:21-24) Potremmo continuare ulteriormente questo ragionamento dicendo: Tu, che dici: ‘Devi studiare regolarmente la Bibbia’, studi regolarmente la Bibbia? Tu, che dici ‘Non devi divenire materialista’, vivi nell’abbondanza di cose materiali e ti adagi nel lusso del mondo materiale? Qui si tratta di una lezione di coerenza fra ciò che si insegna, ciò che si pratica e ciò che si osserva. Si deve dare l’esempio. Quando lo si dà, si inculcheranno nel cuore le necessarie sante qualità.
LA DISCIPLINA CORREGGE IL CUORE
8. (a) Nel correggere il cuore, che parte ha la disciplina? (b) Come si può disciplinare il cuore?
8 C’è ancora un altro aspetto da considerare per comunicare col cuore e spronarlo. Geova, che fece il cuore, disse: “Il cuore è più ingannevole di qualsiasi altra cosa ed è avventato. Chi lo può conoscere? Io, Geova, scruto il cuore, esamino i reni, sì, per dare a ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni”. (Ger. 17:9, 10) Giacché il cuore si comporta in questo modo, l’insegnante deve stare attento a scorgere punti deboli o tendenze non cristiane e rivelarle con tatto allo studente affinché per mezzo della disciplina siano corrette. Lo studente biblico è forse superbo, orgoglioso? È ipercritico, senza apprezzamento? Qual è realmente la condizione del suo cuore? L’insegnante, inoltre, continua a esaminare nello stesso modo il suo proprio cuore per scorgere, possibilmente, se qualche malizia vi mette radice. Mentre lo studio biblico continua notate queste debolezze e impegnatevi a superarle. Non assecondate le debolezze in voi stessi o nello studente. Questo non sarà d’aiuto. C’è la tendenza a dire: “Siamo tutti imperfetti. Tutti facciamo sbagli”. È vero, ma gli sbagli si possono superare se ci sforziamo di correggerli. Inoltre, può essere necessario chiedere aiuto ad altri per superare il nostro problema. Ma le debolezze spirituali si possono sormontare. Altrimenti, Dio non ci avrebbe chiesto di rinnovare la personalità a immagine di suo Figlio Gesù Cristo. Non lasciamo che l’ingannevolezza del cuore ci faccia pensare che non abbiamo bisogno di correzione o che non possiamo migliorare. Il cuore dello studente biblico si disciplina facendogli conoscere la giustizia e insistendo che sia spronato dal bene.
9. Quali esempi abbiamo per mostrare che è appropriato consigliare altri circa le loro debolezze e qual è stato il risultato di tali consigli?
9 Badate, perciò, di scorgere i punti deboli nella fede dello studente. Dio avvertì Caino e lo ammonì sul da farsi. “Se ti volgi per fare il bene, non ci sarà un’esaltazione? Ma se non ti volgi per fare il bene, il peccato è in agguato all’ingresso, e la sua brama si volge verso di te; e tu, da parte tua, lo padroneggerai?” (Gen. 4:7) Gesù Cristo capì la debolezza del giovane governante ricco e gli disse di ‘andare a vendere i suoi averi e darli ai poveri e avrebbe avuto un tesoro in cielo’. (Matt. 19:21) Ma né Caino né il giovane ricco diedero ascolto al buon consiglio. Comunque, innumerevoli altri diedero effettivamente ascolto al buon consiglio di divenire servitori di Dio.
COME CUSTODIRE IL CUORE
10, 11. (a) Come salvaguardiamo il cuore? (b) Che parte ha l’attitudine nel salvaguardare il cuore?
10 Il cuore si cambia col deliberato, risoluto sforzo di correggere gli errori in armonia con la Parola di Dio. Nello stesso modo lo si custodisce anche. Si deve fare un regolare studio della Parola di Dio. Ciò farà continuamente affluire la verità nella mente e nel cuore. Inoltre, è anche necessario pregare per avvicinarsi a Dio. A sua volta, egli si avvicinerà a noi. Per di più, dobbiamo imparare a meditare sulla Parola di Dio, sui suoi detti e sulle sue promesse, che terranno i giusti pensieri nella nostra mente. C’è poi l’attivo ministero che dà sfogo alle nostre emozioni, alla nostra gioia. Sforzatevi premurosamente di produrre il frutto dello spirito mettendo in pratica i princìpi cristiani.
11 Vorremo anche badare alla nostra personale attitudine verso altre persone, altri luoghi e altre cose. Siate edificanti alla presenza di altri, avendo un’attitudine positiva. Questo ci aiuterà a cercare il bene nei nostri fratelli e non semplicemente le loro debolezze. In tal modo esprimeremo l’amore che edifica, l’amore che testimonia sempre a favore della Parola di Dio, della sua organizzazione e dei fratelli in genere. Raccomanderemo il ministero, le adunanze del popolo di Dio e la gioia che si prova essendo suoi servitori in questi “ultimi giorni”.
ESEMPI DI PERSEVERANZA
12. Che cosa dicono la Bibbia e la storia della sofferenza e della perseveranza dei cristiani e come dichiariamo coloro che hanno perseverato?
12 La storia narra come i cristiani furono rinchiusi in prigioni sotterranee, messi al rogo, decapitati davanti ai figli, gettati giù da precipizi; come le loro case e i loro villaggi furono bruciati; le donne spogliate e oltraggiosamente violentate; i loro innocenti figli massacrati. L’apostolo Paolo dichiarò: “In ogni modo ci raccomandiamo quali ministri di Dio, in molta perseveranza, in tribolazioni, in casi di bisogno, in difficoltà, in battiture, in prigioni, in disordini, in fatiche, in notti insonni, in tempi senza cibo”. (2 Cor. 6:4, 5) In questa medesima lettera Paolo racconta le sue proprie sofferenze e come lo spirito di Dio è all’altezza di ogni situazione. (2 Cor. 11:23-28) E ad alcuni può sembrare incredibile, ma tali prove e sofferenze sono ancora sopportate in questo ventesimo secolo. E lo spirito di Dio è ancora all’altezza di ogni prova incontrata. Perciò, “ecco, noi dichiariamo felici quelli che hanno perseverato”, perché è loro assicurata la divina promessa della vita eterna. — Giac. 5:11; Riv. 2:10.
PERSECUZIONE A CAUSA DI NEUTRALITÀ
13. (a) Perché i servitori di Dio hanno sofferto a causa della loro neutralità? (b) E qual è stato il risultato?
13 I cristiani non partecipano alle attività politiche di questo mondo, perché non sono parte di questo mondo. (Giov. 17:16; Giac. 1:27; 4:4) Giacché il loro incarico di ministero di predicare il regno di Dio ha origine da Dio, non possono, perciò, smettere di servire Dio dietro richiesta delle inferiori autorità mondane. (2 Cor. 3:5; Atti 4:18-20; 5:27-29) Gesù Cristo stesso rifiutò una carica politica quando fu sulla terra. I seguaci delle sue orme pure evitano ogni ingerenza nella politica. Il libro On the Road to Civilization, A World History (Il cammino della civiltà, storia universale) disse: “I cristiani rifiutarono di adempiere certi doveri dei cittadini romani. . . . Non occupavano cariche politiche”. Anche il libro World History, The Story of Man’s Achievements (Storia universale, narrazione delle imprese umane) dice: “Gli zelanti cristiani non prestavano servizio nelle forze armate né accettavano cariche politiche”. Questo loro atteggiamento neutrale attirò spesso su di loro l’ira dell’Impero Romano. Ma la natura strutturale del loro cristianesimo poté resistere a tutta la furia scatenata contro di loro. E oggi noi consideriamo felici quelli che hanno perseverato.
14. Nella situazione moderna chi ha sofferto per la neutralità e quali risultati hanno avuto?
14 Circa la situazione moderna, la rivista Adult Student, nell’articolo “La Chiesa primitiva”, disse che “i testimoni di Geova somigliano più da vicino ai primi cristiani che non i membri delle denominazioni più regolari”. Anch’essi hanno sofferto duramente, a causa della loro neutralità. I nazisti, considerati maestri nel piegare la volontà umana, cercarono disperatamente di indurre i testimoni di Geova a violare la loro neutralità cristiana, ma fallirono miseramente. Non poterono infrangere l’integrità dei fedeli testimoni di Geova. Il libro di grande successo The Theory and Practice of Hell (L’inferno in teoria e in pratica) ebbe a dire quanto segue: “Quando scoppiò la guerra i Testimoni nel campo di concentramento di Sachsenhausen furono invitati a offrirsi volontari per il servizio militare. Ogni rifiuto fu seguìto dalla fucilazione di dieci uomini dei loro. Dopo aver ucciso quaranta vittime, le SS desisterono. . . . Non si può evitare l’impressione che, psicologicamente parlando, le SS non furono mai all’altezza della sfida presentata loro dai Testimoni di Geova”. Le inquisizioni totalitarie possono catturare e tormentare il popolo di Geova se egli lo permette come testimonianza; ma nulla può imprigionare lo spirito di Geova, che li rende vincitori. I testimoni di Geova diedero prova d’avere nel loro cuore le qualità cristiane per sopportare le prove in vista della salvezza.
15. Perché i cristiani testimoni di Geova sono stati barbaramente maltrattati nel Malawi e quale qualità della fede hanno manifestato?
15 Solo nell’ottobre del 1967, il rifiuto di unirsi a un particolare partito politico e il non avere la tessera del partito che indicava l’appartenenza al partito attirò sui testimoni di Geova del Malawi, paese dell’Africa Centrale, un’ondata di barbare torture. Un imprecisato numero di testimoni di Geova furono violentate. Quaranta di esse erano incinte. Per il modo in cui si abusò di loro, ciascuna di esse abortì. Per il rifiuto di acquistare la tessera del partito, furono violentemente percosse, sessualmente assalite e la loro proprietà fu distrutta. Tuttavia il presidente Banda del Malawi non riuscì a far loro infrangere l’integrità e indurle a rinnegare il loro Dio Geova. Queste Testimoni erano spronate dal cuore. Avevano edificato in esso vere qualità cristiane.
16. (a) Quali altre prove subirono i testimoni di Geova nel Malawi? (b) Quali domande dovremmo farci e perché?
16 Quando un cristiano testimone di Geova del villaggio di Ntifinyire fu picchiato per aver rifiutato di comprare la tessera del partito, i giovani di Banda presero un coltello e gli fecero tagli tutt’intorno alle braccia e poi alle gambe e gli inflissero molte ferite alla testa. Ad altri Testimoni furono piantati chiodi di quindici centimetri nei piedi, infilati raggi di biciclette nelle gambe e poi fu detto a questi cristiani di correre. Altri ancora furono torturati con tizzoni ardenti appoggiati alle loro braccia, alle gambe, alla testa e a tutto il corpo. Tuttavia questi Testimoni rifiutarono di compromettere le loro credenze religiose o di rinnegare il loro Dio Geova sotto tale barbara tortura. Avete la qualità della perseveranza cristiana per resistere a tali prove? Un giorno potreste essere chiamati a dar prova della vostra fede. Resisterà la vostra fede?
PERSECUZIONE DA PARTE DI FAMILIARI
17. Come hanno sofferto mogli e mariti, in quale promessa possono confidare e perché?
17 Dal tempo di Cristo fino a ora le mogli han dovuto sopportare gli oltraggi dei mariti increduli a causa della loro fede cristiana e i mariti di mogli incredule han dovuto fare altrettanto. Negli Stati Uniti un marito ordinò a sua moglie di smettere di studiare la Bibbia altrimenti l’avrebbe abbandonata. Dopo che ella aveva sopportato l’avversità per oltre un anno il marito ebbe un cambiamento di cuore. Poco dopo ella divenne battezzata testimone di Geova. D’altra parte, a Bremerton, nello stato di Washington, un marito sopportò gli oltraggi di sua moglie. Col tempo ella ebbe un cambiamento di cuore e ora entrambi studiano la Bibbia insieme. A New York un alcolizzato e inveterato fumatore perse queste cattive abitudini, solo per riscontrare che sua moglie era dispiaciuta del meraviglioso cambiamento avvenuto in lui. Ella si infuriò e l’accusò d’essere “stregato” da questa “nuova religione”. Ciò che l’aveva fatta adirare di più era il fatto che per dodici anni ella aveva cercato inutilmente di fargli perdere le sue cattive abitudini. Ora che finalmente egli le aveva vinte con l’aiuto dello spirito di Dio, ella era dispiaciuta e fece tutto ciò che era in suo potere per cercar d’infrangere la sua integrità, ricorrendo persino ad attacchi fisici. Poi un giorno gli diede l’ultimatum: doveva scegliere fra lei e Geova. Naturalmente, egli scelse di servire Geova. Da quel momento ella rifiutò perfino di lavargli i vestiti o preparargli i pasti. Quando neppure questo valse a infrangere la sua integrità, ella lo abbandonò. Egli ha sopportato molto, e noi consideriamo felici quelli che perseverano. Egli sa che in futuro affronterà molti problemi. Nessuno del popolo di Geova può sottrarsi alle prove finché esiste questo mondo malvagio e Satana è ancora sciolto. Ma, qualunque sia il problema, sappiate che lo spirito di Dio può risolverlo. “Dio è fedele”, assicura l’apostolo Paolo, “ed egli non lascerà che siate tentati oltre ciò che potete sopportare, e con la tentazione farà anche la via d’uscita onde la possiate sopportare”. (1 Cor. 10:13) Avendo tale promessa contate fiduciosamente su Geova, riponendo completa fiducia in lui. — Prov. 3:5-7.
18. (a) Perché si deve inculcare nel cuore la qualità della perseveranza? (b) Quale speranza abbiamo se effettivamente acquistiamo la qualità della perseveranza?
18 La qualità della perseveranza è assolutamente necessaria e si deve inculcare nel cuore se noi dedicati, battezzati discepoli di Cristo vogliamo sopravvivere alla “grande tribolazione”. È necessaria non solo per sopravvivere alle infuocate prove ora e nella “grande tribolazione”, ma anche nel giusto nuovo ordine terrestre che Dio stabilirà. (Matt. 24:21, 22) Contro le buone cose dello spirito di Dio non c’è legge ed esse dureranno a tempo indefinito. Geova, che ci ha provveduto le gigantesche sequoie come vivente testimonianza di sussistenza, ha fatto anche in modo che per mezzo della sua Parola, del suo spirito e della sua organizzazione, noi sua creazione intelligente possiamo acquistare la qualità della perseveranza per nostra salvezza. Edificando tale qualità nei nostri cuori nonché nei cuori di coloro coi quali studiamo la Bibbia per aiutarli a divenire dedicati, battezzati discepoli di Cristo, ci sarà elargito il più prezioso possedimento, la vita duratura, eterna.
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Il canto fa parte della nostra adorazioneLa Torre di Guardia 1970 | 15 settembre
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Il canto fa parte della nostra adorazione
La buona notizia del regno di Dio che i servitori di Geova recano alle persone della terra è definita un canto e non senza buona ragione. È bella, armoniosa, reca conforto e gioia agli ascoltatori, come avviene per un bel canto letterale. In modo molto appropriato ci è ripetutamente comandato di cantare tale canto, come in Salmo 96:1 e Isaia 42:10: “Cantate a Geova un canto nuovo”.
Come servitori di Geova non solo ci è comandato di cantare questo canto figurativo, ma siamo anche incoraggiati a cantare cantici letterali come parte della nostra adorazione. E si potrebbe ben dire che, di tutti i modi in cui possiamo adorare e lodare Geova Dio — mediante la preghiera, discorsi pubblici, ministero di campo e mediante la nostra esemplare condotta — uno dei modi più belli è questo letterale canto di cantici alla lode di Geova.
Il cantare tali cantici fa dunque parte dell’adorazione cristiana di Geova Dio. Geova ascolta questi cantici come ascolta le nostre preghiere. Il canto di questi cantici dà a tutti l’opportunità di partecipare attivamente all’adorazione. Nella misura che partecipiamo pienamente a questo aspetto della nostra adorazione, in quella misura ne riceveremo gioia ed edificazione spirituale.
NEI TEMPI ANTICHI
È davvero interessante notare come era musicale il popolo di Dio nell’antichità e che parte preminente aveva la musica nella loro adorazione. Pertanto l’esperto di storia della musica, Kurt Sachs, dice: “Tra i libri del mondo, pochi possono pretendere d’avere maggiore importanza della Bibbia per la storia della musica. L’Oxford Companion to Music dice che “in tutta la storia antica del popolo giudaico . . . troviamo che la musica è menzionata con una frequenza che forse supera la sua menzione nella storia di qualsiasi altro popolo”. E Grove’s Dictionary of music and Musicians, Volume 4, chiede: ‘Erano i Giudei un popolo specialmente musicale?’ Esso risponde: “Sì . . . Il re Sennacherib chiese e ricevette come tributo dal re Ezechia molti musicisti giudei, uomini e donne. Durante l’esilio i Babilonesi chiesero ai loro prigionieri giudei di intrattenerli coi loro canti”. Il Salmo 137 ci fa capire che i canti di questi esiliati erano primariamente
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