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Esortati i diplomati di Galaad a imitare gli antichi GalaaditiLa Torre di Guardia 1974 | 1° ottobre
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I Galaaditi si trovarono davanti a un nemico molto più numeroso. Essi erano in numero di 44.760. Ma nel conflitto che ne seguì presero 100.000 prigionieri vivi. Questo non era affatto tutto l’esercito agareno, poiché la Bibbia narra che “molti eran caduti uccisi”. È evidente che i Galaaditi non avrebbero potuto ottenere la vittoria con la loro propria forza, e non fu così. Confidarono nell’aiuto di Geova Dio. “Invocarono in guerra l’aiuto di Dio”, dice il racconto biblico, “ed egli si fece supplicare a loro favore perché confidarono in lui”. — 1 Cron. 5:18-22.
Facendone l’applicazione ai diplomati di Galaad, F. W. Franz li esortò similmente a confidare in Geova mentre, equipaggiati con lo scudo della fede e la spada dello spirito, la Parola di Dio, si sarebbero impegnati non in una guerra fisica, ma nella guerra spirituale contro nemici molto più numerosi.
Dopo i commenti di F. W. Franz, il presidente della Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad, N. H. Knorr, rivolse un’entusiastica esortazione a continuare a predicare imitando Gesù Cristo, i suoi apostoli e altri discepoli. Nella parte conclusiva del suo discorso, narrò moderni esempi dell’eccellente opera compiuta dai missionari e da altri nella predicazione della “buona notizia”.
Successivamente i diplomati ricevettero una busta contenente il diploma, e il presidente della Scuola annunciò le loro assegnazioni di servizio in diciassette diversi paesi.
La stessa sera i diplomati della cinquantaseiesima classe di Galaad offrirono un piacevolissimo programma, con musica europea, del Medio Oriente e dell’America del Nord oltre a due significativi drammi biblici. Il primo di questi drammi aiutò l’uditorio a trarre profitto da ciò che accadde a un profeta le cui attività sono narrate in I Re 13:1-32; l’altro dramma rappresentò notevoli esperienze degli Israeliti durante i quarant’anni che trascorsero nel deserto. Furono entrambi rappresentati in modo eccellente!
Non c’è dubbio che i diplomati e altri che ebbero la gioia di essere presenti in quella occasione compresero vivamente il bisogno di continuare a predicare, imitando il coraggio e la devozione dei servitori di Dio dei tempi antichi.
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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1974 | 1° ottobre
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Domande dai lettori
● In che modo l’esigenza enunciata in Deuteronomio 23:2 influisce sulle prospettive dei figli illegittimi che diventano approvati servitori di Dio? — U.S.A.
Il comando di Deuteronomio 23:2 fa parte della legge mosaica. Esso dichiara: “Nessun figlio illegittimo può entrare nella congregazione di Geova. Fino alla decima generazione nessuno dei suoi può entrare nella congregazione di Geova”.
Questa era una legge con uno scopo che proteggeva i diritti di successione dei figli legittimi e della loro progenie. Scoraggiava pure la prostituzione e impediva il declino della disposizione familiare. Naturalmente, questa legge non esprimeva un giudizio eterno contro le persone. Fra i risuscitati dai morti che avranno l’opportunità di conoscere la volontà divina nel nuovo ordine di Dio ci saranno alcuni che erano stati figli illegittimi. — Riv. 20:13.
Oggi Geova Dio non opera solo con una nazione di persone. La legge mosaica, secondo la cui norma i figli illegittimi non potevano divenire membri della congregazione del suo popolo, non è in vigore per i cristiani. (Col. 2:13, 14) Nessuno è perciò privato dell’opportunità di divenire servitore di Dio. Mediante rivelazione divina l’apostolo cristiano Pietro apprese che ‘non si deve chiamare nessun uomo contaminato o impuro’ a causa della nazionalità. (Atti 10:28) Quindi, parlando ai primi non Giudei che avrebbero abbracciato il cristianesimo, disse: “Per certo io comprendo che Dio non è parziale, ma in ogni nazione l’uomo che lo teme e opera giustizia gli è accettevole”. (Atti 10:34, 35) Questo significa che tutti, anche gli illegittimi, possono divenire approvati servitori di Dio, purché vivano in armonia con la sua volontà.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1974 | 1° ottobre
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Domande dai lettori
● Secondo Pietro 3:10 dice: “Il giorno di Geova verrà come un ladro, in cui i cieli passeranno con rumore sibilante, ma gli elementi, essendo intensamente caldi, saranno dissolti, e la terra e le opere che sono in essa saranno scoperte”. Che cosa significa questo versetto? Non sono i cieli e la terra fisici parte permanente della creazione di Dio? — U.S.A.
Per stabilire il significato della dichiarazione dell’apostolo Pietro, dobbiamo ricordare che i termini “cieli” e “terra” spesso non indicano i cieli e la terra fisici, che sono parte durevole della creazione di Dio. (Sal. 104:5) Un notevole esempio di ciò sono le parole di Isaia 13:13 riguardo al giorno del trionfo di Geova su Babilonia: “Farò agitare lo stesso cielo, e la terra sobbalzerà dal suo luogo alla furia di Geova degli eserciti e al giorno della sua ira ardente”.
Ovviamente la caduta dell’antica Babilonia non provocò nessuna agitazione dei cieli fisici — sole, luna, stelle e pianeti — né la terra letterale sobbalzò dal suo luogo. Ma, figurativamente parlando, i cieli e la terra ne risentirono. In che modo? Ebbene, ricorderemo che i Babilonesi adoravano il sole e la luna come pure le stelle e i pianeti quali dèi o dee. Così quando queste divinità non furono in grado di aiutare Babilonia nel tempo del suo massimo bisogno, i suoi “cieli” si agitarono. Anche la “terra” dell’Impero Babilonese sobbalzò dal suo luogo. Babilonia perse il dominio di questa vasta parte della terra essendo sconfitta e divenendo una semplice provincia dell’Impero Persiano.
Il caso di Babilonia illustra che i corpi celesti sono stati considerati come rappresentazioni di potenze più alte degli uomini, potenze che hanno esercitato un’influenza dominante sopra il genere umano. L’adorazione resa a questi corpi celesti è andata effettivamente a invisibili forze spirituali più alte degli uomini, cioè a Satana il Diavolo e ai suoi demoni. Questo si capisce dalla dichiarazione dell’apostolo Paolo: “Le cose che le nazioni sacrificano le sacrificano ai demoni”. — 1 Cor. 10:20.
Sì, la Parola di Dio mostra chiaramente che Satana e i suoi demoni costituiscono un “cielo” sopra la società umana lontana da Geova Dio. L’apostolo Paolo, ad esempio, fece riferimento alle “malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti”, con i loro governi, autorità e governanti mondiali. (Efes. 6:12) E I Giovanni 5:19 ci dice: “Tutto il mondo giace nella potenza del malvagio”.
Devono dunque essere i cieli formati da Satana e dai suoi demoni che “passeranno con rumore sibilante”. Un ardente, consumante fuoco di grande estensione produce un forte rumore sibilante, come, ad esempio, nell’incendio di una casa o di una foresta. Naturalmente, il fuoco letterale non servirebbe per porre fine a Satana e ai suoi demoni. Ma i cieli malvagi non sfuggiranno all’espressione del furore di Dio, che secondo la Scrittura arde come un fuoco. (Sal. 89:46; Isa. 30:27) Il fatto che i cieli satanici e demonici passeranno è confermato nel libro di Rivelazione. Dopo aver visto una visione della completa sconfitta delle forze di Satana e dell’inabissamento di Satana, l’apostolo Giovanni notò che “il precedente cielo e la precedente terra erano passati”. — Riv. 21:1.
Poiché “il precedente cielo” non è letterale, similmente la “precedente terra” non è letterale. Secondo Rivelazione 19:19-21, non la terra fisica, ma i re della terra e i loro eserciti saranno distrutti. Pertanto la “precedente terra” designa la malvagia società umana sotto il controllo di Satana e dei suoi demoni. Questa identificazione della “terra” è in armonia con il fatto che, nell’uso biblico, il termine “terra” può indicare gli abitanti della terra. — Sal. 96:1.
Perciò, gli “elementi” (o parti costituenti) dei simbolici cieli e terra non potranno resistere all’intenso calore dell’ardente ira di Dio. Saranno completamente “dissolti”. Le parole di Pietro sono alquanto parallele al pensiero espresso in Malachia 4:1: ‘“Viene il giorno che arde come una fornace, e tutti i presuntuosi e tutti quelli che operano malvagità devono divenire come la stoppia. E il giorno che viene per certo li divorerà’, ha detto Geova degli eserciti, ‘così che non lascerà loro né radice né ramo’”.
La terra, l’empia società umana, e le sue opere saranno “scoperte” (la parola greca resa “scoperte” appare nei due più antichi e più fidati manoscritti disponibili della Bibbia, il Vaticano 1209 e il Sinaitico). Questo significa che la malvagia società umana e le sue opere saranno spogliate d’ogni manto, smascherate come contro Geova Dio e il suo regno retto da Cristo e perciò degne di distruzione. Per mezzo di suo Figlio, Cristo Gesù, e di moltitudini di fedeli angeli, Geova Dio farà in modo che nessuna delle malvage opere eviti d’essere scoperta e rimanga impunita. Un’idea simile è contenuta in Isaia 26:21: “Geova uscirà dal suo luogo per chiedere conto dell’errore all’abitante del paese contro di lui, e il paese per certo esporrà il suo spargimento di sangue e non coprirà più i suoi uccisi”.
Se desideriamo resistere al consumante calore che divamperà contro i vecchi cieli e terra, dobbiamo essere decisi a conoscere e seguire la condotta approvata da Geova Dio. Come Pietro incoraggiò i conservi cristiani: “Fate tutto il possibile per essere infine trovati da lui immacolati e senza difetto e in pace. . . . state in guardia, affinché non siate trascinati con [i non istruiti e gli instabili] dall’errore delle persone che sfidano la legge e non cadiate dalla vostra propria saldezza. No, ma continuate a crescere nell’immeritata benignità e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo”. — 2 Piet. 3:14-18.
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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1974 | 1° ottobre
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Domande dai lettori
● Secondo Timoteo 3:6, 7 dice: “Da questi sorgono quegli uomini che s’insinuano scaltramente nelle case e conducono come prigioniere deboli donne cariche di peccati, mosse da vari desideri, che imparano sempre e non sono mai in grado di venire all’accurata conoscenza della verità”. Chi sono gli uomini e le donne di cui si parla in questo brano? — U.S.A.
Il precedente versetto (2 Tim. 3:5) rivela che questi uomini corrotti provengono da persone “aventi una forma di santa devozione ma mostrandosi [false] alla sua potenza”. Sono come quelli descritti dall’apostolo Paolo quali “apostoli falsi, operai ingannevoli, che si trasformano in apostoli di Cristo” e “ministri di Satana che continuano a trasformarsi in ministri di giustizia’. (2 Cor. 11:13-15) Nel primo secolo E.V. questi falsi maestri minacciavano la reputazione cristiana della congregazione di Corinto, per cui l’apostolo Paolo fu spinto a scrivere: “Temo che in qualche modo, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, le vostre menti siano corrotte lungi dalla sincerità e dalla castità che son dovute al Cristo. Difatti, se qualcuno viene e predica un Gesù diverso da quello che noi abbiamo predicato, o ricevete uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o una buona notizia diversa da ciò che avete accettato, facilmente lo sopportate”. — 2 Cor. 11:3, 4.
Non solo tali uomini cercavano di corrompere i cristiani per mezzo di falsi insegnamenti, ma cercavano anche di indurre altri a una condotta immorale. Come notò il discepolo Giuda: “Si sono insinuati certi uomini da tempo assegnati dalle Scritture a questo giudizio, uomini empi, che mutano l’immeritata benignità del nostro Dio in una scusa per condotta dissoluta e si mostrano falsi al nostro solo Proprietario e Signore, Gesù Cristo”. — Giuda 4.
Secondo Timoteo 3:6 indica che gli apostati rivolgono principalmente la loro attenzione a “deboli donne”. Questo non si riferisce alle donne in generale come ‘vasi più deboli’ in contrasto con gli uomini, come in I Pietro 3:7. Si riferisce invece a donne spiritualmente o moralmente deboli, come indica il contesto. Gli apostati non presentano apertamente le loro errate vedute in modo ardito, ma “s’insinuano scaltramente nelle case”. Con le lusinghe cercano di accattivarsi il favore di tali “deboli donne” e, per mezzo d’esse, tentano d’influire sul resto della casa. Non avendo un buon fondamento nell’insegnamento cristiano, tali “deboli donne” cedono presto ai falsi maestri che forse con modi gentili e parole adulatrici danno l’impressione d’essere ministri di giustizia.
Queste “deboli donne” sono anche descritte come essendo “cariche di peccati” e “mosse da vari desideri”. Questo significa evidentemente che le inclinazioni e i desideri peccaminosi fanno forte presa su di loro. Non odiano realmente ciò ch’è male né hanno vero amore per la giustizia. Le loro peccaminose inclinazioni le rendono facile preda di falsi maestri, e senz’altro alcune di queste donne si lasciano anche persuadere a commettere immoralità sessuale con la scusa che Dio capisce le debolezze umane ed è molto misericordioso e clemente.
Si capisce prontamente perché tali “deboli donne” “imparano sempre e non sono mai in grado di venire all’accurata conoscenza della verità”. Non avendo il motivo necessario per acquistare pieno intendimento e apprezzamento della verità cristiana, non migliorano mai la loro condizione spirituale. Continuano a imparare, ma non riescono mai a conoscere e apprezzare il senso di tutti gli insegnamenti cristiani così da comportarsi conformemente. Lasciandosi influenzare da falsi maestri non fanno altro che peggiorare la loro situazione.
Naturalmente, vi sono molte donne eccellenti, come pure uomini, che imparano la verità della Bibbia e vi si attengono. Ma, specialmente nella cristianità, spesso le donne hanno più tempo libero e sono generalmente meno occupate degli uomini nel mondo degli affari, e di solito s’interessano maggiormente di questioni religiose. Le donne hanno la tendenza a rispettare gli uomini preminenti e che hanno la parola pronta e facile. Così possono essere vittime di tali uomini come descrive l’apostolo. Possono facilmente venire a trovarsi sotto l’influenza di uomini avidi o immorali che si atteggiano a uomini saggi e intelligenti. Questi uomini scusano la loro condotta immorale dicendo
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