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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1970 | 1° maggio
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quanto spesso ho voluto radunare i tuoi figli . . ., ma non avete voluto! Ecco, la vostra casa vi è abbandonata”. — Luca 13:33-35.
Anche se si poteva dire di Gerusalemme “che uccidi i profeti”, affermando che non era ammissibile che un profeta fosse distrutto fuori di Gerusalemme, Gesù non poteva intendere che nessun profeta giudeo era mai stato ucciso altrove. Secondo Giuseppe Flavio, Giovanni Battista fu decapitato a Macheronte, sulla sponda perea del mar Morto. Evidentemente, il punto presentato da Gesù era che era appropriato e da attendersi che se i Giudei uccidevano un profeta, e specialmente il Messia, lo uccidessero a Gerusalemme.
Una ragione di ciò era che Gerusalemme era la località del Sinedrio o alta corte composta di settantun membri. Secondo la legge di Dio, il falso profeta doveva morire. (Deut. 18:20) La Mishna giudaica spiega: “Non era condannato a morte dalla corte che era nella sua propria città né dalla corte che era a Iabne, ma era condotto dinanzi alla Grande Corte [Sinedrio] che era in Gerusalemme”. (Sanhedrin, sez. 11, par. 4) Quindi, giacché il Sinedrio si riuniva solo a Gerusalemme, e dinanzi a questo corpo erano processati, condannati e uccisi i “falsi” profeti, Gesù poté fare il commento che fece, sapendo che i capi religiosi giudei non lo accettavano come vero profeta di Dio.
Inoltre, Isaia predisse che il Messia sarebbe stato portato proprio come una pecora allo scannatoio. (Isa. 53:7) Giovanni Battista chiamò Gesù “l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”. (Giov. 1:29) Quale sarebbe stato dunque il luogo appropriato in cui Gesù venisse sacrificato come un agnello, come l’agnello pasquale? (1 Cor. 5:7) Non era a Gerusalemme dov’erano offerti a Dio i sacrifici regolari e dov’era scannato l’agnello pasquale? Sì, e questo ci fornisce un’altra logica ragione per cui Gesù additò Gerusalemme come luogo della sua morte.
Secondo ciò che avvenne, quello che Gesù aveva detto si avverò. Fu condotto dinanzi al Sinedrio in Gerusalemme e condannato. E lì a Gerusalemme, solo fuori delle mura della città, egli morì.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1970 | 1° maggio
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Domande dai lettori
● Che cos’erano i “demoni a forma di capri” che sono menzionati nella Bibbia? — T. W., U.S.A.
La parola ebraica saʹir, letteralmente significa “peloso o villoso”, si riferisce di solito a un capro o capretto. (Gen. 27:31; Lev. 4:24) Comunque, in quattro testi i traduttori considerano in genere la parola ebraica come avente un significato oltre il suo uso comune. — Lev. 17:7; 2 Cron. 11:15; Isa. 13:21; 34:14.
In Levitico 17:7 e II Cronache 11:15 il termine (seʹirim, plurale) è usato in riferimento alle cose a cui si rendono adorazione e sacrificio in relazione con la falsa religione. Nella Settanta greca la parola è resa “le cose prive di senso” e nella Vulgata latina è “i demoni”. I traduttori e i lessicografi moderni spesso adottano la stessa veduta, traducendola “demoni”, “satiri” (Ro, AT, RS, The Jerusalem Bible) o “demoni a forma di capri”. — NW, Lexicon in Veteris Testamenti Libros, Hebrew, German and English Lexicon of the Old Testament.
Evidentemente gli Israeliti avevano subìto fino a un certo punto l’influenza della falsa adorazione che era praticata in Egitto. (Gios. 24:14; Ezec. 23:8, 21) Per cui, alcuni eruditi considerano Levitico 17:7 e II Cronache 11:15 come indicanti che c’era qualche forma di adorazione dei capri fra gli Israeliti, com’era preminente in Egitto. Erodoto asserisce che da tale adorazione egiziana i Greci traessero la loro credenza in Pan e nei satiri, lussuriosi dèi dei boschi che erano raffigurati con corna, coda e zampe di capro.
La Bibbia non dichiara esattamente ciò che erano in effetti tali “pelosi o villosi”. Il termine non indica necessariamente idoli a forma di capri, poiché l’uso di “capri” può semplicemente essere un’espressione di disprezzo come anche la parola per “idolo” è tratta da un termine che in origine significava “pallottole di letame”. Possibilmente “pelosi” o “capri” semplicemente indicò che nella mente di quelli che li adoravano tali falsi dèi erano concepiti come simili a capri per forma o aspetto peloso.
Il senso di seʹirim in Isaia 13:21 e 34:14 non è così chiaro poiché la falsa adorazione non è direttamente condannata. Raffigurando la desolata rovina che Babilonia sarebbe divenuta, Isaia scrisse: “Per certo vi giaceranno i frequentatori delle regioni senz’acqua, e le loro case dovranno esser piene di gufi. E vi dovranno risiedere gli struzzi, e vi salteranno gli stessi demoni a forma di capri”. (Isa. 13:21) È interessante che la Settanta usa in questo caso “demoni”; e in Rivelazione 18:2 la descrizione di Babilonia la Grande menziona che è la dimora degli uccelli impuri e dei “demoni”.
Di conseguenza se seʹirim deve comprendersi come riferito in Isaia 13:21 e 34:14 a qualche cosa oltre il significato di “capro”, la versione “demoni a forma di capri” sarebbe appropriata, essendo coerente con la versione di Levitico 17:7 e II Cronache 11:15.
Isaia può aver inserito nella sua lista di animali e uccelli letterali un riferimento ai demoni, non volendo dire che si materializzassero in forma di capri, ma che i pagani intorno a Babilonia e a Edom immaginavano che tali luoghi fossero abitati dai demoni. La storia mostra che il popolo di Siria e Arabia ha per molto tempo associato creature mostruose a simili rovine. E se i villosi, pelosi animali erano nelle desolate rovine di Edom e Babilonia, gli osservatori potevano essere indotti a pensare ai demoni.
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Scritture per giugnoLa Torre di Guardia 1970 | 1° maggio
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Scritture per giugno
Vincete il male col bene cristiano. — Rom. 12:21.
1 Devi inculcare [le parole di Geova] a tuo figlio e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi. — Deut. 6:6, 7. TG 15/7/68 16, 17
2 In realtà, non si [è] lasciato senza testimonianza in quanto ha fatto del bene, dandovi piogge dal cielo e stagioni fruttifere, riempiendo i vostri cuori di cibo e buon umore. — Atti 14:17. TG 1/5/69 12, 13
3 Dio . . . tollerò con molta longanimità vasi d’ira resi adatti alla distruzione, onde egli facesse conoscere le ricchezze della sua gloria sui vasi di misericordia. — Rom. 9:22, 23. TG 1/7/69 19, 20
4 Figlio mio, se i peccatori cercano di sedurti, non acconsentire. — Prov. 1:10. TG 1/9/69 9, 10
5 Sii saggio, figlio mio, e rallegra il mio cuore, affinché io possa rispondere a chi mi biasima. — Prov. 27:11. TG 15/9/69 9a
6 Non vi fate vincere dal male, ma vincete il male col bene. — Rom. 12:21. TG 1/3/70 16, 17a
7 Ci furono anche dodici pietre che Giosuè eresse in mezzo al Giordano sul luogo dove si erano fermati i piedi dei sacerdoti che portavano l’arca del patto, ed esse vi rimangono fino a questo giorno. — Gios. 4:9. TG 15/3/70 16, 17a
8 Dio benediceva il settimo giorno e lo rendeva sacro, perché in esso effettivamente egli si riposa da tutta la sua opera. — Gen. 2:3. TG 1/4/70 39, 40
9 Egli non permise ad alcun uomo di defraudarli, ma a motivo d’essi riprese dei re, dicendo: “Non toccate i miei unti, e non fate nulla di male ai miei profeti”. — Sal. 105:14, 15. TG 15/11/68 16, 17
10 “[Ciro] è il mio pastore, e tutto ciò in cui io mi diletto adempirà completamente”; perfino nel mio dire di Gerusalemme: “Sarà riedificata”, e del tempio: “Saranno gettate le tue fondamenta”. — Isa. 44:28. TG 1/2/69 23, 24
11 Ma in quanto all’albero della conoscenza del bene e del male non ne devi mangiare, poiché nel giorno in cui ne mangerai positivamente morrai. — Gen. 2:17. TG 1/4/69 15, 16
12 L’uomo ha allegrezza nella risposta della sua bocca, e la parola al tempo giusto è tanto buona! — Prov. 15:23. TG 15/6/69 5-7
13 Continuate dunque a cercare prima il regno e la sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte. — Matt. 6:33. TG 15/7/69 5-7a
14 Attieniti a queste cose, poiché facendo questo salverai te stesso e quelli che ti ascoltano. — 1 Tim. 4:16. TG 15/8/69 4, 5a
15 Un po’ di lievito fa fermentare l’intera massa. — 1 Cor. 5:6. TG 1/8/69 11, 12
(Indicazione dei luoghi di ulteriori commenti su queste scritture: I numeri dopo la data de “La Torre di Guardia” si riferiscono ai paragrafi nel primo articolo di studio. Quando il numero del paragrafo è seguito da “a”, il commento è nel secondo articolo di studio; quando vi è “b”, si riferisce al terzo articolo di studio).
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MINISTERO DI CAMPO
La fede, la forte incrollabile fede provata dalle opere, e, con essa, la risoluta determinazione di ubbidire ai Suoi comandi, sono le cose che rallegrano il cuore di Geova Dio. Senza tale fede, infatti, è impossibile avere la sua approvazione. (Ebr. 11:6) Un modo in cui possiamo dar prova della nostra fede nel regno di Geova è quello di recarvi testimonianza, predicando e insegnando la buona notizia di tale regno ad altri. Anche nel mese di maggio i testimoni di Geova si impegneranno nella loro regolare opera di testimonianza per aiutare le persone ad acquistare fede, offrendo l’avvincente pubblicazione biblica ‘Cose nelle quali è impossibile che Dio menta’. Se desiderate riceverla, scrivete all’indirizzo del vostro Paese indicato nella parte interna della copertina di questa rivista.
STUDI “TORRE DI GUARDIA” PER LE SETTIMANE
del 10 maggio: Piantata la Parola, §§ 1-19. Pagina 265. Cantici da usare: 10, 68.
del 17 maggio: Piantata la Parola, §§ 20-24, e Alcuni uomini divennero credenti, §§ 1-16. Pagina 271. Cantici da usare: 38, 101.
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