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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1969 | 1° agosto
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Giacché l’uso del tabacco va contro tanti consigli provveduti ai cristiani, chi non ha ancora perduto questo vizio non avrebbe l’immacolata reputazione che il servitore nominato nella congregazione cristiana deve avere. Coloro che hanno il privilegio d’essere sorveglianti e servitori di ministero devono essere esempi di maturità cristiana. (1 Tim. 3:2, 10) Di conseguenza, oltre alle summenzionate ragioni per vincere l’impuro vizio, ci si dovrebbe sforzare di vincerlo per poter ricevere speciali privilegi nella congregazione, come l’essere servitore nominato o ministro pioniere in servizio continuo.
Giacché l’occasione del proprio battesimo in acqua è un momento così significativo nella propria vita, questa è un’occasione eccellente per vincere il vizio del tabacco se è continuato fino a questo punto. Ma che dire se tale passo è già avvenuto e voi usate ancora il tabacco? La situazione non è disperata. Altri hanno smesso, e potete smettere anche voi. Ovviamente, ci vuole più padronanza di sé. Questa qualità è un frutto dello spirito di Dio, per cui chi cerca più padronanza di sé ha bisogno di più spirito santo di Dio. E lo potete ottenere se solo lo chiedete a Geova e vi sforzate d’ottenerlo. (Luca 11:13) Cercate la compagnia dei cristiani alle adunanze dov’è evidente lo spirito. Leggete regolarmente l’ispirata Parola di Dio. Invece di pensare a soddisfare il desiderio del tabacco, parlate di Geova e del puro nuovo ordine che ha promesso.
Probabilmente il miglior modo per perdere il vizio del tabacco è quello di smettere bruscamente. Invece di smettere in segreto, ditelo ai vostri amici e alla vostra famiglia, così che vi sostengano e v’incoraggino. Disponete di stare in compagnia di maturi cristiani nei momenti in cui sapete d’avere il desiderio d’usare tabacco, quando il vizio si fa più sentire. Non esitate a telefonare o ad andare a trovare un compagno cristiano se sentite che vi state indebolendo. E, soprattutto, cercate la forza e lo spirito santo di Geova. Siate come Paolo, che disse: “Per ogni cosa ho forza in virtù di colui che m’impartisce potenza”. — Filip. 4:13.
Così, a quei dedicati cristiani che non hanno ancora perduto il vizio del tabacco, il pieno significato della Parola di Dio è questo: Non lasciate che questo impuro vizio metta radici più profonde; cercate di vincerlo con più padronanza di voi stessi. Pensate alla vostra salute e alla vostra vita presente. Pensate a quelli che vi circondano. Pensate anche alla vostra dedicazione a Geova, da cui dipende la vostra vita eterna. Migliaia di altri hanno ottenuto la libertà dalla schiavitù al tabacco, e potete ottenerla anche voi. Non rimandate!
● Satana sarà morto quando sarà nell’abisso per mille anni? — R. G., U.S.A.
Le limitate informazioni della Bibbia su cui si basa questa domanda si trovano in Rivelazione 20:1-3. Leggiamo: “Vidi scendere dal cielo un angelo con la chiave dell’abisso e una grande catena in mano. Ed egli afferrò il dragone, l’originale serpente, che è il Diavolo e Satana, e lo legò per mille anni. E lo scagliò nell’abisso e chiuse e sigillò questo su di lui, affinché non sviasse più le nazioni fino a che fossero finiti i mille anni. Dopo queste cose dev’esser lasciato sciolto per un po’ di tempo”.
Ora, quale sarà lo stato di Satana in quell’abisso? Ebbene, non possiamo dire nulla che si basi sull’esperienza personale, poiché non siamo e non siamo mai stati spiriti. Inoltre, la Bibbia non indica che alcuna creatura spirituale sia stata posta in quell’abisso nel passato. Né descrive particolareggiatamente quale sarà la condizione di Satana.
Abbiamo solo un’indicazione circa la sua condizione: Quando l’uomo Gesù morì fu posto in una tomba. Mentre era morto fu nell’Ades o nel comune sepolcro del morto genere umano. L’apostolo Pietro lo indicò in Atti 2:31. Tuttavia, in Romani 10:7 l’apostolo Paolo scrisse sotto ispirazione: “‘Chi scenderà nell’abisso?’ cioè per far salire Cristo dai morti”. Notate che viene usata la parola “abisso” e non “Ades” o comune sepolcro del genere umano, dove fu Gesù.
Quando Satana sarà in quell’abisso menzionato in Rivelazione capitolo 20, non sarà definitamente nell’Ades, poiché non è un uomo e non sarà mandato nel comune sepolcro del morto genere umano. Ma in vista della condizione di morte di Gesù mentre era nell’abisso, possiamo pensare che durante i “mille anni” Satana sarà in uno stato di inattività simile alla morte; non avrà esistenza cosciente in nessun luogo, e così non potrà ‘sviare le nazioni’.
Evidentemente Satana sarà temporaneamente ravvivato o fatto risorgere dopo i mille anni, poiché la Bibbia dice che sarà “lasciato sciolto per un po’ di tempo”. Non sarà risuscitato come se avesse la possibilità di agire giustamente e vivere per sempre. Al contrario, le Scritture indicano che dopo che gli sarà stato permesso di mettere alla prova il genere umano per breve tempo sarà distrutto in eterno essendo gettato nel lago di fuoco, che “significa la seconda morte”. — Riv. 20:10, 14.
‘Ma’, può chiedere qualcuno, ‘significa questo che quando Satana sarà in quell’abisso sarà “morto” esattamente come quando un uomo è morto nella tomba?’ Semplicemente non possiamo dirlo. Quanto abbiamo detto si basa sul parallelo fra la condizione di Gesù mentre era morto nell’abisso per parte di tre giorni e il fatto che Satana sarà in un “abisso” per mille anni. Ricordate che Gesù fu uomo con un corpo di carne, mentre Satana, come spirito, non ha un corpo di carne. Quindi, poiché al presente non abbiamo ulteriori informazioni dall’esperienza o dalla Bibbia, tutto quello che possiamo dire è che evidentemente mentre Satana sarà in quell’abisso sarà in una condizione di inattività simile alla morte e inconscio come lo fu Gesù.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1969 | 1° agosto
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Domande dai lettori
● In che modo gli Israeliti nel deserto “bevevano al masso di roccia spirituale che li seguiva”, come dichiara I Corinti 10:4? — I. M., U.S.A.
L’apostolo Paolo commentò i provvedimenti che Dio prese per gli Israeliti dopo che avevano lasciato l’Egitto, dicendo: “Tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale e tutti bevvero la stessa bevanda spirituale. Poiché bevevano al masso di roccia spirituale che li seguiva, e quel masso di roccia significava il Cristo”. — 1 Cor. 10:3, 4.
Pare che l’apostolo avesse in mente due significati, il primo letterale e il secondo spirituale.
In considerazione dei suoi precedenti commenti circa il passaggio del mar Rosso, è evidente che Paolo alludeva al cibo e alla bevanda letterali che Dio miracolosamente provvide per Israele nel deserto. Geova fornì loro regolarmente la manna. Giacché questo cibo letterale fu prodotto miracolosamente o per mezzo dello spirito di Geova, si poté definire “cibo spirituale”.
In modo simile, per mezzo del suo spirito Dio provvide loro da bere. Poco dopo aver lasciato l’Egitto al popolo mancò l’acqua. Dietro la direttiva di Dio, Mosè prese la sua verga e colpì la roccia, producendo acqua per i circa due milioni di Israeliti nonché per i loro animali. (Eso 17:5-7) Verso la fine del loro viaggio di quarant’anni Mosè colpì di nuovo la rupe e ne sgorgò acqua per quella vasta congregazione. — Num. 20:1-11.
Come bevvero in modo letterale al ‘masso di roccia che li seguiva’? Mentre la roccia che Mosè colpì inizialmente non andò dietro a loro per tutti quegli anni, è un fatto che l’acqua fu divinamente provveduta loro da un masso di roccia in almeno due occasioni, una verso l’inizio e una verso la fine dei quarant’anni. Si poté dunque dire che l’acqua letterale li seguì in quel senso. Oppure, quando fu provveduta l’acqua in tali enormi quantità, avrebbe potuto essere alquanto simile a un fiume che li “seguiva” o andava con loro, teneva loro dietro, in quanto potevano berne per un po’ durante il viaggio.
Ma come fa questo pensare al modo in cui quegli Israeliti parteciparono a quel tempo ai provvedimenti spirituali che li seguirono o andarono con loro? Gli Israeliti aspettavano il “seme” promesso ad Abraamo, il Silo che doveva venire. (Gen. 22:18; 49:10) I sacrifici e le cerimonie relativi ai loro peccati e al loro bisogno di perdono additavano il Messia, l’antitipico “masso di roccia”. Come scrisse Paolo in altri luoghi: “La Legge ha un’ombra delle buone cose avvenire”, e: “La Legge è divenuta il nostro tutore che conduce a Cristo, affinché fossimo dichiarati giusti a motivo della fede”. (Ebr. 10:1; Gal. 3:24) Quindi, oltre a provvedere cibo e bevanda letterali agli Israeliti, Dio provvide il sostentamento spirituale che li seguì o andò con loro nel deserto. Le cose spirituali relative al Messia potevano sostenere la loro speranza e la loro vita spirituale.
Quando Gesù venne effettivamente come Messia, sgorgarono da lui acque spirituali di vita e provvedimenti molto più preziosi di quelle cose letterali date agli Ebrei. Gesù disse: “Se alcuno ha sete, venga a me e beva. Chi ripone fede in me, come ha detto la Scrittura: ‘Dalla sua parte più intima sgorgheranno torrenti d’acqua viva’”. (Giov. 7:37, 38) Molti Israeliti che bevvero al masso di roccia nel deserto non entrarono neppure vivi nella Terra Promessa. Ma in seguito ai Giudei che non inciamparono in Gesù quale “masso di roccia d’offesa”, Cristo diede acque spirituali che divennero “fonte d’acqua zampillante per impartire vita eterna”. — Rom. 9:32, 33; Giov. 4:14, 15.
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