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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1969 | 1° luglio
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Domande dai lettori
● Se Abraamo credeva effettivamente che avrebbe sacrificato suo figlio Isacco, perché disse ai suoi servitori che egli e Isacco sarebbero tornati da loro? — E. M., U.S.A.
Geova disse definitamente ad Abraamo che voleva che offrisse il suo diletto figlio Isacco in sacrificio. — Gen. 22:2.
Con fede Abraamo fece il viaggio con suo figlio e due servitori finché il luogo per il sacrificio fu visibile da lontano. Quindi Abraamo disse ai suoi servitori: “Restate qui con l’asino, ma io e il ragazzo vogliamo andare là ad adorare e tornare da voi”. — Gen. 22:5.
Se a quel tempo Abraamo capisse pienamente la veracità della sua dichiarazione, non sappiamo. Ma ciò che disse era profetico di ciò che avrebbe effettivamente avuto luogo.
Dubitò Abraamo che Isacco venisse offerto in sacrificio? No, egli intendeva pienamente ubbidire a Geova, e aveva piena fede in Geova e nella sua potenza. Quindi Abraamo avrebbe adempiuto ciò che Dio aveva detto anche se il suo caro figlio fosse morto. Abraamo sapeva che tanto lui che sua moglie Sara erano stati come morti in quanto alle facoltà di procreare, e tuttavia Dio riportò in vita il loro potere di produrre una progenie. Come risultato di queste ravvivate loro facoltà riproduttive venne Isacco. — Ebr. 11:11, 12; Rom. 4:19-21.
Geova aveva già promesso ad Abraamo che avrebbe fatto di lui una grande nazione e che Abraamo sarebbe stato così il mezzo per produrre una grande benedizione per “tutte le famiglie della terra”. E Dio aveva detto ad Abraamo ciò che sarebbe avvenuto riguardo al suo “seme”. (Gen. 12:1-3; 15:13-16) Dio non parlava della progenie attraverso qualche altro figlio poiché disse specificamente: “Per mezzo di Isacco verrà quello che sarà chiamato tuo seme”. (Gen. 21:12) Se Isacco fosse stato sacrificato, affinché venissero benedizioni attraverso quel seme, Geova avrebbe dovuto risuscitare Isacco. Credeva Abraamo che Geova potesse far questo? Sotto ispirazione, l’apostolo Paolo rispose che Abraamo “riconobbe che Dio poteva [destare Isacco] anche dai morti”. (Ebr. 11:19) Quindi, Abraamo si aspettava chiaramente che se Isacco fosse morto Dio a suo tempo lo avrebbe risuscitato così che Isacco potesse produrre il seme promesso. I commenti di Abraamo ai suoi servitori rispecchiavano quella fiducia.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1969 | 1° luglio
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Domande dai lettori
● Che cosa significa Ecclesiaste 10:11? Lì si legge: “Se il serpente morde quando non c’è nessun incanto, non c’è vantaggio per chi prende piacere con la lingua”.
Se il serpente morde l’incantatore di serpenti prima che possa incantarlo, non c’è nessun vantaggio nell’essere incantatore di serpenti. Chi sa incantare un serpente e non lo incanta, sarà morso e non c’è nessun vantaggio nel sapere usare la lingua per incantare i serpenti. In maniera simile, se abbiamo il potere di proteggerci con l’uso della lingua nel modo giusto, ma non usiamo la lingua in questo modo e siamo morsi o feriti, non abbiamo dunque nessun vantaggio né profitto avendo la capacità di usare la lingua per proteggerci. Se abbiamo conoscenza e capacità, perché ci siano di vantaggio per salvaguardarci dal danno o dalla perdita, dobbiamo farne uso e senza indugio. È troppo tardi farne uso quando il danno è stato fatto. Si paragoni Ecclesiaste 10:8.
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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1969 | 1° luglio
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Domande dai lettori
● Che cosa vuol dire la Bibbia parlando dei cristiani che ‘si salutavano con un santo bacio’? — L. L., Canada.
Nella conclusione di quattro sue lettere, l’apostolo Paolo incoraggiava i cristiani del primo secolo a ‘salutarsi gli uni gli altri con un santo bacio’. (Rom. 16:16; 1 Cor. 16:20; 2 Cor. 13:12; 1 Tess. 5:26) E sullo stesso tono, l’apostolo Pietro esortò: “Salutatevi gli uni gli altri con un bacio d’amore”. (1 Piet. 5:14) Benché la Bibbia non fornisca particolari su questa pratica dei cristiani del primo secolo, dando un breve sguardo all’usanza del bacio fra gli Ebrei faremo un po’ di luce sulla cosa.
Nei tempi biblici l’affetto, il rispetto o la pace erano spesso dimostrati baciandosi sulla guancia, sulla fronte, sulle labbra o sulla mano. Si poteva far questo senza che vi fosse nulla di sentimentale o di erotico. Vi sono esempi biblici di parenti maschi che si baciarono, e di baci fra uomini e donne parenti. (Gen. 29:11, 13; Eso. 18:7) Il bacio era anche un gesto affettuoso fra uomini che erano buoni amici. (2 Sam. 19:39; Atti 20:37) Questi segni d’amicizia e d’affetto potrebbero apparire insoliti a persone che sono state addestrate ad essere più riservate riguardo ai loro sentimenti. Ma per quelle persone ciò non era più insolito dell’odierna sentita stretta di mano fra intimi amici.
Paolo e Pietro non stabilivano dunque una nuova usanza cristiana né un solenne rito religioso. Piuttosto, menzionavano una forma di saluto già comune nel loro giorno. Fra i cristiani essa non sarebbe stata semplice formalismo, ma avrebbe veramente rispecchiato la fratellanza e l’unità spirituale di quelli che praticavano la vera adorazione. Quando i conservi cristiani si salutavano “gli uni gli altri con un santo bacio” non c’era alcuna indebita familiarità o scandalo, ma una dimostrazione di casto, santo affetto. Questo stesso intimo, caloroso e casto affetto spirituale e questa fratellanza esistono oggi fra i veri cristiani, anche se le locali, solite forme di saluto sono in genere diverse. — Giov. 13:34, 35.
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Scritture per agostoLa Torre di Guardia 1969 | 1° luglio
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Scritture per agosto
Sproniamo i fratelli col nostro proprio zelo. — 2 Cor. 9:2.
1 Nel mio cuore ci fu come un fuoco ardente chiuso nelle mie ossa; e mi stancai di contenerlo, e non lo potevo sopportare. — Ger. 20:9. TG 15/1/69 22-24a
2 Comandò ai nostri antenati, per farle conoscere ai loro figli; . . . affinché essi riponessero la loro confidenza in Dio stesso e non dimenticassero le pratiche di Dio ma osservassero i suoi propri comandamenti. — Sal. 78:5, 7. TG 15/7/68 30
3 La vostra ragionevolezza divenga nota a tutti gli uomini. . . . Non siate ansiosi di alcuna cosa, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio . . . e la pace di Dio che sorpassa ogni pensiero guardi i vostri cuori e le vostre facoltà mentali. — Filip. 4:5-7. TG 15/6/69 8, 9a
4 Da ora in poi non mi vedrete più, finché diciate: “Benedetto colui che viene nel nome di Geova!” — Matt. 23:39. TG 15/4/69 20
5 Questa vedova, benché povera, ha gettato più di tutti. — Luca 21:3. TG 15/2/69 17
6 Pietro ricordò la parola che Gesù gli aveva detta. . . . E accasciatosi scoppiò a piangere. — Mar. 14:72. TG 15/3/69 14, 15
7 Gli uomini che compiono i servizi sacri mangiano le cose del tempio . . . in questo modo il Signore ordinò che quelli che proclamano la buona notizia vivano mediante la buona notizia. — 1 Cor. 9:13, 14. TG 1/12/68 11a
8 Or avendo udito queste cose, si acquietarono e glorificarono Dio, dicendo: “Dunque, Dio ha concesso anche alle persone delle nazioni il pentimento a vita”. — Atti 11:18. TG 1/6/69 29
9 Dietro a te la figlia di Gerusalemme ha scosso la testa. Chi hai tu biasimato e di chi hai parlato oltraggiosamente? E contro chi hai alzato la voce e levi gli occhi in alto? Contro il Santo d’Israele! — 2 Re 19:21, 22. TG 1/9/68 9, 10a
10 [Dovreste] essere rinnovati nella forza che fa operare la vostra mente, e . . . rivestire la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio in vera giustizia e lealtà. — Efes. 4:23, 24. TG 15/9/68 18, 19a
11 Sia Dio trovato verace, benché ogni uomo sia trovato bugiardo, com’è scritto: “Affinché tu sia provato giusto nelle tue parole e vinca quando sei giudicato”. — Rom. 3:4. TG 1/3/69 27
12 La donna rispose: “Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato”. — Gen. 3:13. TG 1/4/69 18, 19
13 Ma voi siete “una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso”. — 1 Piet. 2:9. TG 15/5/69 8, 9, 11a
14 Il matrimonio sia onorevole fra tutti, e il letto matrimoniale sia senza contaminazione, poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri. — Ebr. 13:4. TG 1/7/68 25, 26
15 Realmente, dunque, finché ne abbiamo il tempo favorevole, operiamo ciò che è bene verso tutti, ma specialmente verso quelli che hanno relazione con noi nella fede. — Gal. 6:10. TG 15/7/68 4, 6a
(Indicazione dei luoghi di ulteriori commenti su queste scritture: I numeri dopo la data de “La Torre di Guardia” si riferiscono ai paragrafi nel primo articolo di studio. Quando il numero del paragrafo è seguito da “a”, il commento è nel secondo articolo di studio; quando vi è “b”, si riferisce al terzo articolo di studio).
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MINISTERO DI CAMPO
Felicità oggi? C’è oggi sulla terra alcuna nazione che sia felice? Realmente, quale nazione potrebbe essere felice quando il mondo si trova in una situazione come quella d’oggi? Tuttavia, la scritta Parola di Dio dice: “Felice è la nazione il cui Dio è Geova”. (Sal. 33:12) Per quanto possa sembrare incredibile, oggi c’è tale nazione felice e la sua gioia aumenta mentre la situazione mondiale va verso il suo inevitabile culmine. Qual è questa nazione, e qual è la ragione della sua felicità? I testimoni di Geova sono lieti di aiutare tutte le persone a conoscerlo e anche nel mese di luglio essi si impegneranno nel loro regolare ministero di casa in casa, offrendo come aiuto nello studio della Bibbia l’interessante pubblicazione ‘Cose nelle quali è impossibile che Dio menta’. Se desiderate riceverla, scrivete all’indirizzo del vostro Paese, indicato nella parte interna della copertina di questa rivista.
STUDI “TORRE DI GUARDIA” PER LE SETTIMANE
del 27 luglio: La fede che Dio gradisce. Pagina 392.
del 3 agosto: Sei pronto per le responsabilità di Testimone battezzato? Pagina 398.
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