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Come reagite alle differenze fra le razze?La Torre di Guardia 1974 | 15 agosto
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Come reagite alle differenze fra le razze?
LE DIFFERENZE fra le razze come hanno afflitto il genere umano! Ma pensate per un momento: Il problema reale dipende forse dalle differenze fra le razze? O è il modo in cui gli uomini reagiscono a queste differenze?
Alcuni si sono serviti di questa reazione come di un dannoso strumento politico. Per esempio, Adolf Hitler disse una volta all’ex uomo politico tedesco Hermann Rauschning:
“So perfettamente bene . . . che in senso scientifico non esiste una tal cosa come la razza. . . . Come politico ho bisogno di un concetto che permetta di abolire . . . l’ordine [esistente] . . . Con il concetto di razza il Nazionalsocialismo [nazismo] porterà la sua rivoluzione all’estero e rifarà il mondo”.
In altre parole, Hitler sapeva di dover solo sfruttare le reazioni degli uomini verso le razze per conseguire i suoi fini politici.
ALCUNE DOMANDE PENETRANTI
Che dire di voi? Vi fate trascinare dai discorsi preconcetti sulle differenze fra le razze come fecero quelle persone? Potrebbe questo farvi smettere di giudicare le persone in base ai loro meriti? Considerate l’alto tasso della criminalità e il sudiciume di molte zone del “ghetto” come prove di inferiorità razziale?
Oppure il pregiudizio assume una forma più subdola? Date esteriormente l’impressione di non nutrire nessun pregiudizio razziale, eppure interiormente vi ritenete indulgenti perché siete stati gentili verso una persona di un’altra razza? Quando sentite parlare di qualche trasgressione, identificate immediatamente il trasgressore con la sua razza?
D’altra parte, se credete d’essere vittime del pregiudizio, vi vendicate nutrendo a vostra volta pregiudizio? Credete che la sola ragione per cui siete oppressi sia quella razziale? Non è possibile che abbiate abitudini personali che potreste migliorare per suscitare maggiore rispetto in altri?
COME VENNE ALL’ESISTENZA LA VARIETÀ UMANA
È chiaro che ci vuole un migliore intendimento delle differenze fra le razze per essere aiutati a moderare le proprie reazioni. Un esame di come ebbero origine queste differenze ci aiuterà a reagire in modo realistico e morale, anziché farci trascinare dagli estremisti.
A questo punto potreste ragionevolmente chiedere: ‘Da dove vennero le razze con le loro caratteristiche chiaramente definite, così diverse le une dalle altre? Come si spiega che gli Scandinavi sono alti e hanno la carnagione chiara e i capelli biondi, che gli Eschimesi sono tarchiati e hanno i capelli folti e neri, il naso schiacciato e gli occhi a mandorla, e che i negri hanno la pelle scura e i capelli corti e ricci e le labbra piene?’
In risposta, gli studi scientifici hanno mostrato che le differenze fra gli organismi viventi sono, basilarmente, questione di genetica (i geni sono minute particelle che determinano l’ereditarietà). In tutti gli organismi viventi, incluso l’uomo, è innato un potenziale di varietà. Lo zoologo Ernst Mayr dice: “E’ pura sciocchezza parlare di razze ‘pure’. La variabilità è innata in qualsiasi popolazione naturale”.
Ora per aiutare a capire come sorsero le razze da questa variabilità, facciamo un’illustrazione: Sapevate che gli orticoltori (esperti di coltivazione razionale di piante) sono riusciti a isolare certe variazioni nelle piante, come l’eccezionale grandezza? Quindi possono produrre varietà di quelle piante tutte con quella stessa caratteristica.
Per applicare questa illustrazione all’uomo, supponete che un gruppo di persone rimanesse geograficamente isolato dal resto della famiglia umana, così come l’orticoltore isola la varietà di piante con cui lavora. Certe caratteristiche di quelle persone diverrebbero più marcate, o “predominanti”, in tutti i discendenti del gruppo. Infine si svilupperebbe una nuova “razza”, eppure sarebbe sempre umana.
Che questo sia esattamente ciò che accadde è scientificamente e storicamente documentato. Il prof. S. A. Barnett, zoologo all’Università Nazionale Austrialiana, definisce la razza “un gruppo che ha in comune una certa serie di geni, e che divenne distinta da altri gruppi in seguito all’isolamento geografico”.
Gli scienziati possono solo fare congetture su come ebbe luogo questo “isolamento geografico”. Ma c’è una fonte storica che corrisponde a tutti i fatti disponibili.
Rivolgiamo l’attenzione al lontano tempo in cui non c’erano ancora le razze. Secondo il racconto storico, si poteva dire del genere umano che “sono un solo popolo e hanno tutti una sola lingua”. (Genesi 11:6 ne La Sacra Bibbia a cura di mons. S. Garofalo) D’accordo con questo, il professore di zoologia L. C. Dunn dice che “poté esserci un tempo in cui la razza umana era in effetti una sola comunità matrimoniale, perché anche oggi tutte le razze hanno in comune molti geni, come se li avessero tutti ottenuti da una fonte comune”.
Comunque, fu fatto il tentativo di tenere il genere umano in un solo luogo per scopi religiosi e politici. (Si veda Genesi 11:1-9). Esso fallì. Se questo tentativo fosse riuscito, gli uomini non si sarebbero sparsi rapidamente sulla terra. Ma lo scopo del Creatore per il genere umano era diverso. Lo aveva espresso non molto tempo prima: “Siate fecondi e moltiplicatevi ed empite la terra”. — Gen. 9:1; si veda anche 1:28.
Questo proposito sarebbe divenuto realtà? Sì, in modo molto efficace. Il Creatore fece improvvisamente parlare agli uomini diverse lingue così che non potevano capirsi. Quale miglior modo per separarli?
Raffiguratevi ciò che dovette accadere: Incapaci di comunicare come un solo popolo, piccoli gruppi, ora isolati dalla barriera linguistica, se ne andarono per conto proprio. Mentre si spargevano sempre più lontano, la distanza costituiva un’altra barriera alle comunicazioni. Il racconto di questi avvenimenti dice che “Geova li disperse di lì per tutta la superficie della terra”. (Gen. 11:8) Isolati dal luogo e dalla lingua, i discendenti di ciascun gruppo si moltiplicarono e svilupparono le caratteristiche distinte della loro “razza”.
Può sorgere la domanda: “Si sono le razze tanto differenziate l’una dall’altra che ciascuna è un’altra ‘specie’?” Rispondendo, lo zoologo Mayr fa questo commento:
“Tutte le diverse razze dell’uomo vivente sulla faccia della terra appartengono a una sola specie. . . . In effetti, le varie razze umane differiscono l’una dall’altra meno di quanto differiscano le sottospecie di molti . . . animali. Tuttavia alcune persone fuorviate lo hanno . . . diviso in cinque o sei specie separate usando criteri così artificiali come il colore della pelle, bianca, gialla, rossa o nera. Tale divisione . . . è del tutto contraria al concetto biologico della specie”. (Il corsivo è nostro)
Pertanto vediamo con quanta accuratezza il racconto biblico corrisponde ai fatti conosciuti. Come dichiarò esplicitamente l’apostolo Paolo agli uomini di Atene nel primo secolo della nostra Èra Volgare, Dio “ha fatto da un uomo ogni nazione degli uomini”. O, come dice La Sacra Bibbia tradotta sotto la direzione di B. Mariani: “Egli ha prodotto da un solo individuo gli uomini di tutte le razze per popolare l’intera superficie terrestre”. — Atti 17:22-26.
ASPETTO FISICO E MENTALITÀ SI CORRISPONDONO?
Alcuni sostengono che vi sia una diretta relazione fra l’aspetto e le qualità mentali. Perciò, dicono, quelli che hanno un aspetto corrispondente a una mentalità “inferiore” dovrebbero essere separati dagli altri. Suppongono che così si eviterà l’indebolimento genetico della razza “superiore”.
Comunque, il prof. Mayr dice che è un “errore” asserire che vi sia “un’associazione fra un particolare colore degli occhi o dei capelli e certi tratti della mente e del carattere. Ogni prova disponibile nega l’esistenza di tale [rispondenza]”.
Che cosa mostrano realmente le prove in quanto alla varietà delle razze? È alcuna razza “superiore” a un’altra? Theodosius Dobzhansky dell’Università Rockefeller di New York dice:
“Il fatto rimarchevole — che neppure i razzisti possono nascondere — è che le differenze fra le razze sono in media molto più piccole delle variazioni in seno a qualsiasi razza. In altre parole, i grandi cervelli e l’alto Q. I. di persone di ogni razza sono molto più grandi e più alti delle medie della loro propria razza o di qualsiasi altra”.
Che cosa possiamo concludere da quanto sopra? Questo: Se alcuni sono a favore della segregazione di certuni a causa della pretesa mentalità o cultura “inferiore”, non sarebbe molto più coerente segregare tutti quelli che, indipendentemente dalla razza, sono al di sotto delle “norme” stabilite, anziché separarli a motivo del loro colore? Pertanto sarebbero costretti a segregare molti della loro stessa razza, e per le stesse precise ragioni per cui desiderano segregare altri! È proprio questo che vogliono?
La controversia che si presenta a tutti noi è se siamo disposti a conformarci alla veduta che Dio ha al riguardo. Essa è appropriatamente esposta dall’apostolo Pietro: “In verità, io riconosco che Dio non ha preferenze di persona, ma gli è accetto colui che lo teme e osserva la giustizia, di qualunque nazione egli sia”. (Atti 10:34, 35, La Sacra Bibbia di F. Nardoni) Accetterete ‘chiunque osserva la giustizia, di qualunque nazione, o razza, egli sia’? Questo è veramente il nocciolo della questione, non è vero?
APPREZZAMENTO PER LA VARIETÀ DELLE RAZZE
Tutt’intorno a noi c’è abbondante varietà. Che dire se non fosse così? Vi piacerebbe mangiare ogni giorno lo stesso cibo? Che dire se nella foresta ci fosse solo una specie di animale, o di uccello o d’albero? Supponete che i fiori fossero tutti dello stesso colore. Vi piacerebbe un mondo di questo genere?
Non viviamo in un mondo simile perché il nostro Creatore diede amorevolmente agli organismi viventi un potenziale di varietà. Questa varietà provvede un incessante stimolo per la delizia dei nostri sensi. Rende piena la vita. Dovrebbero le cose essere diverse trattandosi di varietà fra gli uomini? Potete immaginare quanto è offensiva per Colui che creò la varietà la mancanza d’apprezzamento per essa?
Come indica il prof. Dobzhansky: “La diversità genetica è una benedizione, non una maledizione. Qualsiasi società . . . ha una moltitudine di diverse vocazioni e chiamate da soddisfare”.
In modo interessante, c’è una società di persone che realmente apprezza la varietà fra gli uomini. Si chiamano testimoni di Geova. Essi la trovano stimolante e utile. In questa società, tutti, di qualunque razza, possono realizzare le proprie aspirazioni e hanno l’occasione di usare appieno le loro capacità. Si rallegrano della magnifica varietà di personalità, cultura, lingue, vestiti, abitazioni e cibi fra persone di ogni razza.
Quando vanno all’estero per assistere ad assemblee internazionali dei testimoni di Geova, sanno che saranno pienamente accettati dal loro fratelli cristiani di qualsiasi paese. Saranno sullo stesso piano di amore e rispetto reciproco. Il redattore religioso G. Norman Eddy fece quest’osservazione riguardo ai Testimoni:
“Sono meravigliato dalla loro sincera alta considerazione per persone d’ogni razza. A differenza di alcuni che sostengono a parole la dottrina della fratellanza razziale, i Testimoni accolgono tutti nella loro società — anche in posti di notevole direttiva — senza badare a colore o caratteristica”.
I testimoni di Geova comprendono che bisogna migliorare la propria vita, di qualunque razza uno sia. Essi si sforzano dunque di migliorare individualmente, sulla base dei princìpi cristiani. Se una persona è trasandata o usa un cattivo linguaggio, se ha poco rispetto per gli altri o per la legge, se beve molto o non si cura delle sue responsabilità familiari, deve fare i necessari cambiamenti per conformarsi alle norme cristiane. ‘Riveste la nuova personalità’, cosa che chiunque, di qualsiasi razza, può fare se vuole. — Col. 3:9, 10; Rom. 13:1; 2 Tess. 3:10.
Il mondo che Adolf Hitler intendeva “rifare” con il suo “concetto della razza” sarebbe state sterile e squallido, governato dal capricci solo della sua “razza superiore”. In contrasto, nella sua sapienza Dio impiega tutte le qualità del genere umano per produrre un’organizzazione equilibrata, amorevole e utile. Perché non provare il piacere di reagire con apprezzamento alla varietà fra le razze?
“Celebrerò Geova con tutto il mio cuore nell’intimo gruppo dei retti e nell’assemblea. Le opere di Geova sono grandi, ricercate da parte di tutti quelli che vi si dilettano. Le opere delle sue mani sono verità e giudizio; degni di fiducia son tutti gli ordini che egli dà. . . Il timore di Geova è il principio della sapienza. Tutti quelli che li mettono in pratica hanno buona perspicacia”. — Sal. 111:1, 2, 7, 10.
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Dove non esistono divisioni razzialiLa Torre di Guardia 1974 | 15 agosto
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Dove non esistono divisioni razziali
OGGI vi sono spesso accesi sentimenti di razza e nazionalità. Questi sentimenti hanno più volte causato ingiustizia, malanimo e perfino atti di violenza. Molte persone sincere vorrebbero vedere la fine di tali cose. Desiderano trovare persone che nutrano sincero amore per il prossimo. Ma ci sono oggi persone che manifestano vero amore per i loro simili, di qualunque razza, nazionalità o ceto sociale siano? Voi, come altri, potete trovare la risposta a questa domanda andando a una Sala del Regno dei Testimoni di Geova.
✔ Una donna dello stato della Virginia, U.S.A., si opponeva agli sforzi del fratello che cercava di parlarle delle verità bibliche apprese dai testimoni di Geova. In seguito, questa donna e suo marito si trasferirono in un altro luogo, e furono visitati dai Testimoni locali. Ella narra: “Di solito prendevo le loro riviste, ma le gettavo sempre via. Così fui molto sorpresa apprendendo che mio marito aveva accettato alcune pubblicazioni e le leggeva sul serio. Pensai che stesse perdendo la testa e lo presi in giro parecchio. Infine ci sedemmo per parlare di ciò che aveva letto. Quando menzionò i fatti additanti un intelligente Creatore, non potei controbatterli. Promisi di assistere a un’adunanza insieme a lui, e a quell’adunanza il mio parere cambiò. In questa congregazione integrata furono veramente gentili con me e si interessarono di me e della mia famiglia”.
Questo fu molto diverso da ciò che aveva visto in passato. Com’ella narrò: “Quando ero piccola nella nostra chiesa c’era una donna di colore. Ma sedeva sempre in uno sezione separata”.
Quando un Testimone si offrì di studiare con lei e suo marito, essi accettarono. “Anche se allora non ero convinta che avessimo trovato la verità”, osserva, “era così meraviglioso solo stare con persone tanto amorevoli”.
✔ Un giovane ebreo dello stato del Massachusetts, U.S.A., narra:
“La mia esperienza cominciò quando frequentavo l’università. Una compagna di studi [che studiava la Bibbia con i testimoni di Geova] cominciò a farmi domande che non avevo mai considerate, come: ‘Se Dio ha creato questo pianeta, perché non fa qualcosa per migliorarne le condizioni?’
“Essendo stato un Ebreo ortodosso e avendo visto l’ipocrisia in tante religioni, non desideravo occuparmi di nessuna organizzazione religiosa, ma non potei ignorare le sue domande. Ella mi disse che i testimoni di Geova potevano darmi la risposta a questa e a molte altre domande e, se andavo a una delle loro adunanze, avrei visto qualche cosa di molto insolito. Assistetti dunque a uno di esse, e capii che cosa voleva dire.
“Avendo frequentato la scuola in una zona del ghetto, avevo visto molto odio razziale. Ma lì, proprio in mezzo al ghetto, c’era un gruppo di persone le quali sapevano che c’era solo una razza, la razza umana. Erano rispettose, gentili e amorevoli le une verso le altre e verso di me, nonostante il mio aspetto [capelli lunghi e basette, baffi, blue jeans e sandali]. Un amico e io cominciammo presto a studiare con i testimoni di Geova”.
Questo amico aggiunge quindi i suoi commenti: “Un giorno parlavo a un mio buon amico [il giovane Ebreo] del festival di rock di Woodstock a cui avevo partecipato. Gli dissi com’ero stato colpito dal fatto che vi erano radunate oltre 300.000 persone eppure c’era tanto amore fra loro. Finito ch’ebbi di parlargliene, disse: ‘Se vuoi vedere che cos’è realmente l’amore, vieni a un’adunanza dei testimoni di Geova’. Così vi andai, scettico sul modo in cui avrebbero reagito al mio aspetto trascurato.
“Non capii quello che avveniva sul podio, ma osservai le persone. Erano cordiali e sincere e mostravano vero amore le une per le altre, indipendentemente dalla diversità di colore od età. Ne fui commosso. Non potevo neppure esprimere a parole ciò che provavo”.
Oggi questi giovani sono entrambi battezzati testimoni di Geova. Un anziano della congregazione dice di loro: “Hanno entrambi un bell’aspetto distinto come si addice al cristiano. In effetti, il cambiamento avvenuto in questi due uomini mostra il potere trasformatore della verità, e l’intera congregazione gradisce moltissimo la loro compagnia”.
Se desiderate frequentare persone che non sono divise da barriere razziali ma che si sforzano di manifestare l’amore comandato nella Bibbia, vi incoraggiamo a studiare le Sacre Scritture con i testimoni di Geova. Abbiamo fiducia che quanto imparerete sarà per voi vera fonte di ristoro spirituale.
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