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Sorprendenti differenze fra le razzeSvegliatevi! 1978 | 22 aprile
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Britannica asseriva: “Pare che alla pubertà ogni ulteriore progresso [dei negri] si arresti”. La Chambers’ Encyclopædia, del 1882, pur non essendo d’accordo con la Britannica, parlava dell’idea che “i negri costituiscono un anello di congiunzione fra l’ordine superiore delle scimmie e il resto dell’umanità”.
Alcuni sono ancora dell’idea che i negri siano persone inferiori; questa opinione non è affatto sparita. Circa le idee prevalenti nel luogo dove abitava, un uomo scrisse: “Crebbi in un centro rurale del Sud dove si diceva che i negri siano tali a causa di una maledizione posta su di loro da Dio. . . . Infatti, si diceva che dopo tutto i negri non erano veramente persone ma appartenenti al regno animale”.
Perfino certi scienziati odierni sostengono che i negri siano biologicamente inferiori ai bianchi. Nel 1974 un lungo studio dall’apparenza autorevole, appoggiato da eminenti educatori, si pronunciò a favore di questa opinione. Dello scrittore, John R. Baker, The Guardian del 6 aprile 1974 disse: “Col pretesto di fornire dei dati, egli è abile nell’accumulare citazioni e riferimenti i quali, insieme all’atmosfera fortemente repulsiva generata dallo stile, darebbero a qualsiasi lettore che non conosca nessun ‘negride’ l’impressione che siano esseri subumani (per esempio: ‘Long dice che i negri si distinguono per l’“odore bestiale o fetido”’)”.
Che dire allora delle differenze razziali? In effetti, di che entità sono?
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C’è una razza superiore?Svegliatevi! 1978 | 22 aprile
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C’è una razza superiore?
COME considerate le razze? Per essere specifici, considerate i bianchi superiori per natura ai negri? Qualunque sia la vostra risposta verbale, che cosa rivela il vostro modo di pensare e d’agire?
Gli individui dicono spesso di non avere pregiudizi razziali. Tuttavia, è un fatto che le vedute razziste predominano da molto tempo. E così molti continuano a pensare che i negri siano per natura inferiori ai bianchi e destinati a occupare permanentemente una condizione più bassa.
Come ebbero origine tali idee? Che cosa le rende così ostinate?
Il ruolo della religione
L’idea moderna dell’innata superiorità dei bianchi ebbe origine con la conquista e la schiavitù dei negri africani. La tratta degli schiavi doveva essere giustificata, in particolare perché coloro che la praticavano erano cristiani professanti. Charles de Secondat Montesquieu, giurista e filosofo politico francese, spiegò il ragionamento dei negrieri: “Non possiamo certo supporre che queste creature siano uomini, perché, se ammettessimo che lo sono, nascerebbe il sospetto che noi non siamo cristiani”.
Anche i cristiani professanti d’America dovevano giustificare la schiavitù, poiché l’economia dei piantatori di cotone del Sud si basava sulla schiavitù dei negri. Pertanto uno storico americano dice:
“Il Sud cercò nelle Scritture l’approvazione biblica di questa pratica. . . . Il Sud sosteneva continuamente che la schiavitù era approvata e anzi comandata dalla Bibbia, e che era un’istituzione divinamente stabilita e specialmente utile ai negri”. — “A Complete History of the United States”, di Clement Wood, pagg. 217, 337.
Le chiese furono tra le prime a giustificare la schiavitù. Si insegnava che i negri sono una razza maledetta, ragion per cui hanno la pelle nera. Nel 1844, a causa della schiavitù, i metodisti del Nord si separarono da quelli del Sud. Nel 1845 i battisti e, verso la stessa epoca, la Chiesa Presbiteriana si divisero lungo la linea politica Mason-Dixon. Ancora nel 1902 una Casa Biblica di St. Louis pubblicava un libro di vasta diffusione intitolato “The Negro a Beast” or “In the Image of God” (“Il negro come animale” o “A immagine di Dio”). Uno dei suoi capitoli era intitolato “Convincenti prove bibliche e scientifiche che il negro non appartiene alla famiglia umana”.
Così, con l’approvazione delle chiese, i negri furono considerati per natura inferiori ai bianchi. L’Encyclopædia Britannica deplora: “Per l’Africano fu una disgrazia essere reso schiavo in America da cristiani, i quali, non potendo conciliare le proprie credenze con la pratica della schiavitù, rimaneggiarono il loro concetto del negro finendo per considerarlo una proprietà, non un essere umano avente dei diritti e delle libertà”. — Vol. 16, pag. 200D, 1971.
Ma non furono solo le chiese a difendere simili idee. Filosofi e scienziati fecero altrettanto.
Altri sostengono la superiorità dei bianchi
Verso il 1830, filosofi degli Stati Uniti meridionali formularono princìpi sulla naturale disuguaglianza esistente fra gli uomini, concetto allora già accettato dalla maggior parte della gente del Sud. E il principale esperto americano di antropologia fisica dell’epoca, Josiah C. Nott, cercò di dare a questo concetto una base biologica. Alcuni adottarono l’idea che le varie razze si erano evolute separatamente e che i negri erano più strettamente imparentati con le scimmie. Dopo avere menzionato come prova certi caratteri, l’Encyclopædia Britannica osservò: “Sembrerebbe che il negro sia su un piano evoluzionistico più basso di quello dell’uomo bianco, e che sia più strettamente imparentato con gli antropoidi superiori”. — Vol. 19, 1911, pag. 344.
Ancor oggi alcuni hanno vedute simili, e fra questi c’è il prof. Carleton S. Coon, ex presidente dell’Associazione Americana degli Esperti di Antropologia Fisica. Egli afferma che cinque razze di uomini, isolate l’una dall’altra, “si evolsero indipendentemente in Homo sapiens non una ma cinque volte”. In una trasmissione di una rete televisiva americana, un portavoce asserì che Coon “presenta l’evidenza, ed è dell’opinione che la razza negra sia 200.000 anni indietro rispetto alla razza bianca sulla scala evoluzionistica”.
Tali idee sui negri, idee di vecchia data, ci aiutano a capire come i primi Americani potessero dire che ‘tutti gli uomini sono stati creati uguali’, eppure approvare una forma di schiavitù in cui certe persone erano considerate inferiori. The Sociology of Social Problems, Terza Edizione, di Paul B. Horton e Gerald R. Leslie, spiega:
“Il detto che ‘tutti gli uomini sono creati uguali’ non si applicava ai negri, poiché essi erano ‘proprietà’, non uomini. Le teorie di una biblica maledizione camitica, di un’evoluzione incompleta o separata, del determinismo geografico e delle evidenze dei test intellettivi furono utilizzate con successo per giustificare il trattamento dei negri come esseri inferiori. Finché tali nozioni furono accettate — e la maggioranza delle persone le accettò — non c’era nessuna incoerenza nel professare ideali democratici pur praticando la discriminazione”.
Probabilmente sono in pochi oggi ad affermare che i negri ‘non sono uomini’. Tuttavia molti credono ancora che siano per natura inferiori. Il più elevato indice di nascite illegittime e di criminalità, le inferiori condizioni economiche e sociali, e, in particolare, il più basso punteggio
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