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  • Era un Dio-Uomo Gesù?
    La Torre di Guardia 1957 | 15 giugno
    • un’accurata traduzione di Giovanni 1:1 (NM) dice: “In origine la Parola era, e la Parola era con Dio, e la Parola era un dio”.

      Questa scrittura non dice che la Parola sia sempre esistita. Solo Geova Dio è “ab eterno in eterno”. (Sal. 90:2) Ci fu un tempo in cui la Parola fu creata. Gesù riferì fatti veri riguardo a se stesso in Apocalisse 3:14 (NM), quando disse: “Queste cose dice l’Amen, il testimone fedele e verace, il principio della creazione di Dio”.

      Pertanto Gesù, nella sua esistenza preumana, fu proprio il principio della creazione di Geova. In seguito Geova impiegò la Parola per tutte le altre creazioni: “Egli è l’immagine dell’invisibile Iddio, il primogenito di tutta la creazione, perché per mezzo di lui furono create tutte le altre cose”. (Col. 1:15, 16, NM) Quando il “primogenito” di Dio venne in terra, la forza vitale della Parola fu trasferita dal cielo all’ovulo nel grembo di Maria. Vale a dire, la Parola doveva rinunciare alla sua gloria celeste, alla sua vita spirituale. Questo egli fece: “Cristo Gesù, il quale, benché esistesse in forma di Dio, non considerò affatto la rapina, cioè, che dovesse essere uguale a Dio. No, ma egli annichilì se stesso e prese la forma di uno schiavo divenendo simile agli uomini”. — Filip. 2:5-7, NM.

      “UN POCO INFERIORE AGLI ANGELI”

      Poiché Gesù “annichilì se stesso” svestendosi della sua gloria celeste, non era dunque un potente spirito rivestito di un corpo di bambino, che solo fingesse di essere privo di intendimento come un bimbo appena nato. Gesù divenne veramente carne. Il suo apostolo Giovanni scrive: “Così la Parola è divenuta carne e ha risieduto fra noi”. (Giov. 1:14, NM) Quando la Parola “è divenuta carne” non era più una creatura spirituale. Realmente egli doveva essere un vero uomo per adempiere questa scrittura: “Vediamo Gesù, che è stato fatto un poco inferiore agli angeli, coronato di gloria e di onore”. Se Gesù fosse stato un Dio-Uomo, non avrebbe potuto essere veramente “un poco inferiore agli angeli”. Né è ragionevole pensare che il grande Sovrano dell’universo, del quale è scritto che “nessuno ha mai veduto Dio”, abbia preso forma umana divenendo “inferiore agli angeli”. — Ebr. 2:9; 1 Giov. 4:12, NM.

      Ci furono occasioni in cui angeli apparvero come uomini, come quando due angeli apparvero a Lot. (Gen. 19:1) Questo era un caso di vera incarnazione. È degno di nota che gli angeli che visitarono Lot si materializzarono come uomini pienamente sviluppati, non come bambini. Se Gesù fosse stato una semplice incarnazione, non sarebbe stato necessario che Dio trasferisse la sua vita all’embrione nel grembo di una vergine e che Gesù nascesse come un bimbo bisognoso di cure, sottomesso a genitori umani; egli avrebbe potuto rimanere persona spirituale e materializzare un corpo carnale pienamente sviluppato come fecero i figli di Dio ai giorni di Noè e come fece l’angelo Gabriele davanti a Maria.

      L’INCARNAZIONE ANNULLA IL RISCATTO

      Uno degli insegnamenti principali della Bibbia è il riscatto. Il peccato e la morte vennero sul genere umano quando un uomo perfetto, Adamo, trasgredì la legge di Geova. Perché l’umanità ubbidiente fosse liberata dalla condanna del peccato e della morte, si doveva pagare un riscatto. Esso doveva essere l’esatto equivalente del perfetto uomo Adamo, perché la legge di Dio esige esattezza: “Darai anima per anima, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede”. Quindi perché Gesù potesse provvedere il riscatto doveva essere un uomo perfetto, niente di più o di meno. Inoltre, se Gesù fosse stato uno spirito rivestito di carne non avrebbe potuto veramente morire per mano dell’uomo; e se non fosse realmente morto, di nuovo vediamo che non si sarebbe potuto provvedere il riscatto. Ma la Bibbia dice chiaramente che Gesù provvide il riscatto e che fu un uomo, non Dio rivestito di carne: “Poiché v’è un solo Dio, e un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, il quale diede se stesso come riscatto corrispondente per tutti”. — Eso. 21:23, 24; 1 Tim. 2:5, 6, NM.

      Ma allora 1 Timoteo 3:16 che nella Versione Diodati dice che “Iddio è stato manifestato in carne”? Questo non è un testo corretto. Difatti, quasi tutti gli antichi manoscritti e versioni, compresa la Vulgata latina, hanno nel loro testo “Colui che”, invece che “Iddio”. La maggior parte delle traduzioni moderne traduce “Egli”. Quindi la Traduzione del Nuovo Mondo accuratamente traduce: “Egli fu reso manifesto in carne”, cioè la Parola, che divenne l’uomo Cristo Gesù.

      Che cosa abbiamo dunque imparato? È divenuto ora inconfutabilmente chiaro che: (1) Il Concilio di Calcedonia, invece di rigettare il male, mescolò l’errore che Gesù fosse Dio alla verità che egli era uomo, inventando così quella “raffinata assurdità”; (2) Gesù nella sua vita preumana non era Dio ma il Figlio di Dio, “il principio della creazione di Dio”; (3) Gesù doveva essere un vero uomo, non un Dio-Uomo, per poter essere “inferiore agli angeli”; (4) se Gesù fosse stato uno spirito rivestito di carne umana non ci sarebbe stato bisogno che nascesse come un bambino, e (5) per provvedere il sacrificio di riscatto Gesù doveva morire come uomo perfetto, niente di più o di meno.

      L’inevitabile conclusione è che la Parola di Dio non insegna che Gesù fosse un Dio-Uomo. Insegna che sulla terra egli era un uomo perfetto, un perfetto organismo umano. Chi insegna che egli fosse un Dio-Uomo insegna una falsa religione, e viola la regola posta dall’apostolo di Cristo: “Non andate oltre le cose che sono scritte”. — 1 Cor. 4:6, NM.

  • Domande dai lettori
    La Torre di Guardia 1957 | 15 giugno
    • Domande dai lettori

      ◆ “Il calore . . . dall’ombra d’una nuvola” (Isa. 25:5) è forse un riferimento al calore distruttivo e alla nuvola che accompagnano l’esplosione della bomba atomica? — M. E., Illinois.

      La risposta a questa domanda è assolutamente No! Applicare in tal modo questa espressione della Bibbia come la si trova nella Versione Riveduta significa considerarla fuori dal contesto. Notate che cosa dice, per intero, Isaia 25:5: “Come il calore è domato in una terra arida, così tu [Geova] hai domato il tumulto degli stranieri; come il calore è diminuito dall’ombra d’una nuvola, così il canto de’ tiranni è stato abbassato”. A che cosa si riferisce qui la profezia di Isaia? Non richiama l’attenzione al calore proveniente dalla nuvola a forma di fungo di un’esplosione atomica, ma mostra come Geova Dio in questo “tempo della fine” avrebbe diminuito il calore di tribolazioni e persecuzioni contro i suoi testimoni con la nuvola della sua presenza e protezione. In una giornata calda una nuvola, con la sua ombra, porta un gradevole sollievo; essa attenua o diminuisce il calore. Geova Dio fa lo stesso con la sua “nuvola”.

      Qui è appropriato citare La Torre di Guardia (inglese) del 15 ottobre 1943, che commenta Isaia 25:5:

      “Con la nuvola della sua presenza fra loro, che porta approvazione e benedizioni divine per la loro fedeltà nella prova, egli li ha coperti come un’ombra e ha reso sopportabile la vampa della ferocia religiosa. Il Figlio di Dio [Gesù Cristo] nel tempio è con loro nella fornace di fuoco. (Dan. 3:19-25) L’aver compreso che la principale contesa per il dominio universale di Dio è legata alla loro dimostrazione di integrità verso di lui permette loro di resistere incrollabili alle tempestose raffiche della

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