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Rispettate la santità del sangueLa Torre di Guardia 1962 | 1° marzo
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completamente formato anziché prendere cibo che si trasforma in sangue solo dopo parecchi cambiamenti”.
19, 20. (a) Dati i continui sviluppi della terapia medica, come si può determinare se il trattamento che implica l’uso del sangue sia da accettare o da rifiutare? (b) Quale bell’esempio diede a questo proposito Davide, mostrando rispetto per la santità del sangue?
19 Data l’importanza che si attribuisce all’uso del sangue nel campo medico, sono di continuo raccomandate nuove cure a base di sangue. Ma si tratti di sangue intero o di frazioni di sangue, sia il sangue stato preso dal proprio corpo o da quello di un altro, se è somministrato mediante trasfusione o iniezione, la legge divina ha vigore. Dio non ha dato all’uomo il sangue perché ne faccia uso come fa uso di altre sostanze; egli esige rispetto per la santità del sangue.
20 Quale bell’esempio di riguardo per questa legge fu quello del fedele re Davide! Prima che i nemici del popolo di Dio fossero cacciati dal paese, i Filistei avevano una guarnigione a Betlemme presso Gerusalemme, e in un’occasione Davide “espresse questo desiderio: ‘Oh, se qualcuno mi facesse bere un po’ d’acqua della cisterna di Betleem, che è vicino alla porta!’” Sì, desiderava che i Filistei se ne andassero per poter andare a quella cisterna e ristorarsi con la sua acqua. Ma udendo la sua espressione “tre [uomini valorosi], passando attraverso il campo dei Filistei, andarono ad attingere acqua alla cisterna che era all’entrata della città di Betleem, e la portarono a David”. Ciò che essi portarono non era altro che acqua, ma l’avevan presa a rischio della loro vita e Davide se ne rese conto. “Ma egli non la volle bere, e la versò in onore del Signore, e disse: ‘Mi guardi il Signore dal far questo! Berrei forse il sangue di uomini che sono andati là a rischio della vita?’ E non la volle bere”. (1 Cron. 11:16-19; 2 Sam. 23:15-17, Na) Davide rispettò la legge di Dio. Non solo si astenne dal sangue degli animali; evitò l’assai più grossolano errore di consumare sangue umano. Sì, egli evitò di fare qualsiasi cosa che avesse sia pure qualche somiglianza con la violazione di tale legge. Fu un uomo secondo il cuore di Dio. I maturi cristiani d’oggi seguono di cuore una simile condotta di ubbidienza astenendosi da ogni pratica che implichi in qualche modo l’errato uso del sangue. Per amore verso Dio, mostrano rispetto verso la santità del sangue.
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Viviamo in armonia con la volontà di DioLa Torre di Guardia 1962 | 1° marzo
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Viviamo in armonia con la volontà di Dio
1. (a) Quale volontà deve regolare il nostro uso del sangue, e quali pratiche proibisce egli? (b) Che cosa accadde ai giorni di Caino ed Abele che diede un’indicazione dell’appropriato uso che si può fare del sangue versato?
L’UNICO modo in cui il sangue vitale di qualsiasi creatura può essere usato correttamente è quello in armonia con la volontà di Dio. È proibito come cibo. Non è autorizzato da Dio somministrarlo ad un’altra persona in forma di trattamento medico per sostenere la vita. Indipendentemente dal suo uso per sostenere la vita nel corpo della creatura alla quale appartiene, un solo uso del sangue è approvato da Dio. Questo fu reso noto ai giorni di Caino e Abele, figli di Adamo. “Abele fu pastore di greggi e Caino agricoltore. Dopo qualche tempo Caino fece al Signore un’offerta dei frutti della terra, e Abele pure offrì dei primogeniti dei suoi greggi e del loro grasso; e il Signore riguardò ad Abele e alla sua offerta: ma non riguardò a Caino né alla sua offerta”. (Gen. 4:2-5, Na) L’offerta di Caino era inanimata vegetazione. Il sacrificio di Abele rappresentava la vita e richiedeva che si versasse il sangue. Accettando il sacrificio di Abele, Geova diede la prima indicazione secondo cui quando si facevano sacrifici bisognava versare il sangue. Ma Caino non accettò in proposito la guida di Dio; assassinò invece violentemente il fratello Abele, l’unico uomo che usava sulla terra sia la sua vita che quella del suo gregge, in armonia con la volontà di Dio.
2. Qual è il solo modo corretto del sangue versato che Dio permise, a chi fu reso noto questo e come?
2 I fedeli servitori di Dio riconobbero che versare il sangue vitale degli animali quando facevano sacrifici a Geova era volontà di Dio, e la Bibbia narra che Noè, Abrahamo e altri fecero la stessa cosa. (Gen. 8:20; 22:13) Quando la loro progenie, gli Israeliti, furono radunati ai piedi del monte Sinai, dove furono organizzati come nazione, Geova Dio disse loro con inconfondibile linguaggio che vi è un solo uso corretto del sangue versato da una creatura. Egli disse: “Io stesso l’ho posto sull’altare perché facciate l’espiazione per le anime vostre, perché è il sangue che fa l’espiazione mediante l’anima che è in esso”. (Lev. 17:11) Poiché il sangue è così intimamente associato con i processi della vita, e poiché il peccato conduce alla perdita della vita, Dio esige come sacrificio di espiazione per il peccato ciò che rappresenta la vita, cioè, il sangue. “Senza spargimento di sangue non c’è remissione”. — Ebr. 9:22, Na.
3. Quale sacrificio più grande prefigurarono quei sacrifici animali, e come il suo sangue reca beneficio all’umanità?
3 Questi sacrifici animali prefigurarono tutti un sacrificio molto più grande, che avrebbe potuto rimuovere per sempre il peccato e che avrebbe aperto opportunità di vita eterna ai servitori di Dio. Questo sacrificio non fu scelto fra le greggi né fra le mandre d’Israele; fu Gesù Cristo, il Figlio di Dio, colui che Giovanni Battista indicò, esclamando: “Ecco, l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo!” (Giov. 1:29) Questo era il provvedimento di Geova a favore del genere umano; era il suo Agnello, il suo Figlio, la cui vita fu data in sacrificio. Per mezzo di questa amorevole disposizione è stato possibile agli uomini e alle donne avere sulla terra le prospettive di servire con Cristo il Re nelle corti celesti, perché sono “stati ora dichiarati giusti mediante il suo sangue”. (Rom. 5:9) Oltre al “piccolo gregge” di centoquarantaquattromila membri, una “grande folla” di altri che servono Dio dinanzi al trono sul terrestre sgabello dei suoi piedi si sono valsi di questo sacrificio di riscatto, avendo lavato le loro vesti e avendole imbiancate nel sangue dell’Agnello, e conseguentemente sono stati perdonati i loro peccati e sono ritenuti giusti nel cospetto di Dio. — Apoc. 7:14, 15.
4. Dall’accettazione di che cosa dipende la nostra vita, e perché?
4 Il perfetto sacrificio di Gesù Cristo ha completamente soddisfatto il bisogno di un sacrificio da offrire a Dio a favore del peccatore genere umano. Esso non dev’essere ripetuto. Non sono più richiesti i sacrifici animali; infatti, sono ora detestabili dinanzi a Dio perché essi mostrano mancanza di riguardo per il sacrificio che egli stesso ha provveduto. Perciò, il sacrificio di riscatto di Gesù Cristo è assolutamente l’unica disposizione che Dio ha autorizzata fra i suoi testimoni cristiani mediante cui il sangue di una creatura può essere usato a favore di un’altra per salvare la sua vita. “Per mezzo di lui abbiamo la liberazione per riscatto mediante il suo sangue, sì, il perdono dei nostri falli, secondo la ricchezza della sua immeritata benignità”. (Efes. 1:7) La nostra vita dipende dall’accettazione di questo provvedimento, dall’accettazione della disposizione divina circa il giusto uso del sangue. Saggiamente, quelli che desiderano ricevere la vita dalle mani di Dio si astengono dall’usare il sangue in alcun modo non autorizzato da lui quale Datore di vita.
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