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Chi sarà risuscitato — Perché?La Torre di Guardia 1965 | 1° settembre
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36, 37. Quali moderne traduzioni della Bibbia indicano che 1 Timoteo 2:15 non si riferisce a Eva?
36 In armonia con ciò notiamo le seguenti traduzioni moderne di 1 Timoteo 2:15: La Sacra Bibbia di Fulvio Nardoni rende questo versetto così: “Tuttavia ella si salverà mediante la generazione di figli, se essa persevererà nella fede, nella carità e nella santità, con modestia”.
37 La Sacra Bibbia a cura di mons. Garofalo dice: “Si salverà però come madre e procreatrice, purché dimori pudica nella fede e carità e santità”. La Versione di Eusebio Tintori dice: “Ma pure si salverà diventando madre, se rimarrà nella fede e nella carità e nella santità con modestia”. La Sacra Bibbia annotata da Giuseppe Ricciotti dice: “Sarà salvata per la procreazione di figli, purché rimanga nella fede e nella carità e nella santità con modestia”. La Sacra Bibbia, Edizioni Paoline, dice: “Tuttavia ella si salverà mediante la maternità, purché perseveri nella fede, nella carità e nella santità, senza dimenticar la modestia”. — 1 Tim. 2:15.
SI APPLICA IL RISCATTO?
38. Quale domanda suscita 1 Timoteo 2:5, 6 in relazione ad Adamo ed Eva?
38 È chiaro che i versetti biblici sopra considerati applicati a favore di Eva e della sua salvezza sotto il regno di Dio non sono la prova definitiva che sia data a Eva un’altra opportunità per ottenere la vita eterna. Quindi Adamo non trarrà beneficio da nessun argomento che si cerchi di usare a favore di Eva. Comunque, non trarranno sia Adamo che Eva beneficio dal sacrificio di riscatto del Signore Gesù Cristo, “l’ultimo Adamo”? In 1 Timoteo 2:5, 6 l’apostolo Paolo dice: “L’uomo Cristo Gesù, che diede se stesso quale riscatto corrispondente per tutti”. Perciò Adamo ed Eva, di cui parla Paolo più avanti nei versetti 13 e 14 di 1 Timoteo 2, non hanno giustamente diritto di ricevere i benefici di questo “riscatto corrispondente”? Molti sostengono di sì.
39, 40. (a) Che cos’è un riscatto, e che cosa disse Gesù a questo riguardo in Matteo 20:28? (b) Quale legge conosceva Gesù che Dio aveva data mediante Mosè circa il riscatto?
39 Un riscatto è una cosa di valore data o pagata a una persona o a un’organizzazione che tiene schiava, soggetta o è in possesso di qualcosa, onde ottenere la liberazione di ciò che è così tenuto. Per quanto riguarda il Signore Gesù Cristo, dando se stesso nella morte di sacrificio, egli diede un “riscatto corrispondente”, che significa che la cosa di valore data corrisponde esattamente alla cosa tenuta, la cosa che si deve liberare, salvare o ricomprare. Secondo Matteo 20:28, Gesù disse: “Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua anima come riscatto in cambio di molti”. Gesù conosceva benissimo la legge di Dio data mediante il mediatore Mosè alla nazione d’Israele, cioè:
40 “Se ne segue una disgrazia, tu pagherai vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, ustione per ustione, ferita per ferita . . . Quando un toro [non custodito] . . . causi la morte di un uomo o di una donna, il toro sarà lapidato e anche il padrone [che non ha dato ascolto all’avvertimento] sarà messo a morte; se invece gli è imposto un riscatto, egli dovrà per la salvezza della propria vita pagare tutto ciò che gli sarà imposto”. — Eso. 21:23-30, Ga.
41. Che cosa dovette fare il Figlio di Dio per essere in grado di fornire un “riscatto corrispondente”?
41 Al fine di fornire un “riscatto corrispondente” per il genere umano, il Figlio di Dio che veniva dal cielo doveva divenire un uomo perfetto esattamente come il perfetto Adamo nel giardino d’Eden o corrispondente a lui. A questo scopo nacque come bambino umano da una vergine giudea, Maria, ma Geova Dio continuò a essere suo Padre. In tal modo nacque miracolosamente perfetto e senza peccato; e il peccato di Adamo non gli fu trasmesso. Quando fu divenuto un uomo di trent’anni, allorché fu battezzato in acqua da Giovanni Battista per simboleggiare la sua dedicazione a Dio per compiere la volontà divina, Gesù corrispondeva pienamente sotto l’aspetto umano al perfetto Adamo senza peccato nel giardino d’Eden. Fu così in grado di offrire la sua vita o anima umana come “riscatto corrispondente” per liberare il genere umano dal peccato e dalla pena di morte.
42. Trarranno beneficio i molti discendenti di Adamo ed Eva dal “riscatto corrispondente” di Gesù, e questo riscatto non si applica anzitutto ad Adamo e poi a Eva?
42 La Bibbia insegna chiaramente che i molti discendenti di Adamo ed Eva trarranno beneficio da questo “riscatto corrispondente” di Gesù Cristo e avranno la risurrezione dallo Sceol o Ades per ricevere l’opportunità di ottenere la perfezione umana su una terra paradisiaca. Ma che dire di Adamo ed Eva? Poiché il corpo e l’anima umana di Gesù corrisposero esattamente a quelli del perfetto Adamo in Eden, il “corrispondente riscatto” pagato da Gesù non si applicherebbe anzitutto ad Adamo e in secondo luogo a sua moglie Eva? Non necessariamente!
43, 44. (a) Nell’interesse di chi erano le città di rifugio in Israele, e in che modo? (b) Che cosa diceva questa legge riguardo all’omicida intenzionale, in Numeri 35:18-21, 30-32?
43 Facciamo un’illustrazione: Nella legge di Geova data alla nazione d’Israele mediante il profeta Mosè, Egli stabilì che vi fossero sei “città di rifugio”, in località strategiche o convenienti in tutto il paese d’Israele. In esse poteva rifugiarsi l’uomo che commetteva un omicidio per disgrazia. L’omicida accidentale poteva evitare la pena di morte sfuggendo al vendicatore del sangue e rifugiandosi nella più conveniente città di rifugio e rimanendovi fino alla morte del Levita che serviva a quel tempo come sommo sacerdote di Geova. (Num. 35:9-29) Ma che dire dell’omicida o assassino intenzionale o volontario? Riguardo a ciò, la legge di Dio sulle città di rifugio dice:
44 “L’omicida sia messo a morte. Il vendicatore del sangue che metterà a morte l’omicida, lo metterà a morte quando lo incontrerà. Se uno per odio ha dato una spinta [all’uomo assassinato] oppure gli ha gettato addosso qualcosa con premeditazione e ne ha causato la morte o, se per inimicizia, lo ha colpito con la mano e ne ha causato la morte: colui che ha colpito sia messo a morte. È un omicida. Il vendicatore del sangue metterà a morte l’omicida, quando lo incontrerà”. “In tutti i casi in cui uno colpisce una persona, l’omicida sarà ucciso sulla deposizione dei testimoni; ma la testimonianza di un solo testimonio non basta per sostenere la condanna capitale contro una persona. PER LA VITA DI UN OMICIDA PASSIBILE DI MORTE NON ACCETTERETE RISCATTO, poiché deve esser messo a morte. Non accetterete riscatto per colui [l’omicida accidentale] che, fuggito nella città di rifugio, vuole ritornare ad abitare nella sua terra prima della morte del sacerdote”. — Num. 35:18-21, 30-32, Ga.
45. Come dovremmo considerare il fatto che Geova si rifiutava di accettare il riscatto per l’omicida volontario?
45 Geova Dio, il Datore di ogni vita, aveva diritto, pur rimanendo nei limiti della giustizia, di rifiutare d’accettare il riscatto per l’omicida volontario e di lasciarlo vivere sotto l’ombra protettiva del sommo sacerdote giudaico.
46, 47. (a) Che cosa dicono Romani 5:12-14 e 1 Timoteo 2:14 riguardo ad Adamo quale responsabile? (b) Oltre a essere condannato, che cosa avrebbe potuto eliminare Adamo col suo peccato?
46 È la stessa cosa nelle relazioni fra Dio e Adamo ed Eva. Riguardo ad Adamo quale maggiore responsabile, Romani 5:12-14 dice: “Per mezzo di un solo uomo il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché tutti avevano peccato. . . . Tuttavia, la morte regnò da Adamo fino a Mosè, anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo”.
47 Per mezzo di Adamo entrarono nel mondo del genere umano il peccato e la pena di morte. Così Adamo divenne responsabile della peccaminosità e della morte di tutti i suoi discendenti, con tutto il biasimo che ciò ha recato sul santo nome del suo Fattore, Geova Dio. Adamo non fece questo per caso; “Adamo non fu ingannato”. (1 Tim. 2:14) Egli sapeva di trasgredire la legge di Dio che diceva di non mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male. Egli sapeva di seguire la condotta che significava morte per mano di Dio, e poteva aspettarsi che gli venisse inflitta la morte proprio in quel giorno di ventiquattro ore prima di avere l’opportunità di divenire padre. In tal modo avrebbe potuto eliminare ogni opportunità di vita, o anche di dar inizio alla vita, per tutti i suoi discendenti. Quando, per immeritata benignità di Dio, Adamo diede inizio alla sua famiglia, vi diede inizio nel peccato e sotto la condanna della morte, senza alcun diritto alla vita.
48. (a) Che cosa si può dire circa il rifiuto di Dio di accettare un riscatto a favore di Adamo? (b) Che dire di ciò rispetto ai discendenti di Adamo ed Eva?
48 Poiché Adamo, malgrado il chiaro avvertimento di Dio, arrecò volontariamente la morte su tutti i suoi discendenti, fu omicida volontario, ed Eva partecipò con lui a questa trasgressione volontaria. Così Geova, agendo in armonia con la sua successiva legge inerente alle israelite “città di rifugio”, si sarebbe rifiutato di accettare qualsiasi riscatto a favore di Adamo e a favore di Eva, non permettendo che fossero inclusi nel ministero del Sommo Sacerdote Gesù Cristo. Ma in quanto alla famiglia umana che discese da loro, Dio poteva giustamente accettare il sacrificio di riscatto del suo Sommo Sacerdote Gesù Cristo a loro favore, perché la loro peccaminosità meritevole di morte era accidentale, non essendo stata voluta da loro ma essendo dovuta alla nascita da Adamo.
49. Che possiamo dire circa i benefici del riscatto e Caino figlio di Adamo?
49 Nel caso di Caino, primo figlio di Adamo, Dio trattiene giustamente i benefici del sacrificio di riscatto di Cristo da lui, perché Dio avvertì direttamente Caino eppure egli assassinò malvagiamente il suo devoto fratello Abele. Sia per Caino che per i suoi genitori Adamo ed Eva non è ragionevole aspettarsi la risurrezione dai morti.
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La generazione del ventesimo secolo e la risurrezioneLa Torre di Guardia 1965 | 1° settembre
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La generazione del ventesimo secolo e la risurrezione
1, 2. (a) Saranno tutti quelli della generazione del ventesimo secolo inclusi nel provvedimento divino della risurrezione? (b) Che cosa indica la parabola di Gesù riguardo a quelli che son paragonati a “capri”?
MOLTI della generazione del ventesimo secolo che sono inclusi nel provvedimento preso da Geova Dio per la risurrezione sotto il regno di suo Figlio Gesù Cristo muoiono.
2 Comunque, nella nostra generazione molti condivideranno la sorte finale di Satana il Diavolo e dei suoi demoni. Questi furono paragonati da Gesù Cristo a capri. Egli pronunciò una profezia sul termine di questo malvagio sistema di cose e concluse tale profezia con la parabola delle pecore e dei capri. Questa parabola o illustrazione si trova in Matteo 25:31-46. Nella nostra generazione i “capri” simbolici sono persone
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