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Siete qualificati per ricevere responsabilità nella congregazione?La Torre di Guardia 1974 | 15 gennaio
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qualificato mediante istruzione mondana o per prontezza mentale o finezza di linguaggio. (Si paragonino I Corinti 2:1-5, 13; II Corinti 10:10; 11:6) Piuttosto, diviene qualificato perché ‘si attiene fermamente alla fedele parola’ nel modo d’insegnare. (Si paragonino II Corinti 10:1; II Timoteo 4:2) Pertanto, pur attenendosi a ciò che è giusto e vero, egli è pure in grado di tenersi a freno e di ‘istruire con mitezza quelli che non sono favorevolmente disposti’. (2 Tim. 2:23-26) Può non essergli facile rimproverare, ma l’amore lo spinge a farlo coraggiosamente quando ce n’è vero bisogno. (Atti 20:19-21, 26, 27) Che dire se ha poca capacità come conferenziere pubblico? Questo non gli impedisce di pascere amorevolmente le “pecore” come singoli o come famiglie con il “sano insegnamento”, incoraggiandoli nella via cristiana della vita. (Tito 2:1-10; si paragoni I Corinti 13:1, 2) Anche tra gli anziani, non tutti mostreranno “parola di sapienza” o “parola di conoscenza” nello stesso grado, ma questa varietà è da prevedere e non indica necessariamente che si manchino di soddisfare i requisiti scritturali di anziano. — 1 Cor. 12:4-11.
Non percotitore, ma ragionevole, non bellicoso. Non colpisce fisicamente le persone né è oltraggioso o tagliente nelle sue osservazioni, intimidendo altri. È “ragionevole”, o, secondo il significato letterale del termine greco, “cedevole”. L’Expository Dictionary of New Testament Words di Vine dice di questo termine: “. . . che non insiste sulla lettera della legge; esprime quel riguardo che considera ‘in modo umano e ragionevole i fatti del caso’”. (Giac. 3:17; Ebr. 5:1, 2; si paragoni I Pietro 2:18). Quindi non è autoritario; non è incline a fare una grande controversia su cose insignificanti. (Si paragoni I Corinti 9:12, 18-23). Un’affine parola greca significa “benignità”. (2 Cor. 10:1) Non essendo “bellicoso”, evita le liti, per cui non è “incline all’ira” o irascibile. — 1 Tim. 3:3; Tito 1:7; 3:2; Giac. 1:19, 20.
Non caparbio. Letteralmente, non ‘compiaciuto di sé’ o “soddisfatto di sé”. Come indicano i lessici di greco, egli considera umilmente se stesso e le sue capacità, non avendo un’opinione così alta del proprio giudizio da sentirsi superiore e da agire in modo tale; non “fiducioso in sé” o “presuntuoso”, come se potesse fare tutto da sé o meglio di chiunque altro. Perciò è felice di condividere la responsabilità, lavorando umilmente con altri come un corpo, e apprezzando il valore di una moltitudine di consiglieri. — Tito 1:7; si paragonino Numeri 11:27-29; Romani 12:3, 16.
Amante della bontà; giusto. L’esser “giusto” ha relazione col conformarsi alla legge di Dio, alle sue norme di ciò ch’è giusto e retto. Un tale uomo sarebbe equo, imparziale, non colpevole di favoritismo. (Luca 1:6; Giov. 7:24; Giac. 2:1, 4, 9) La “bontà” differisce dalla giustizia in quanto va oltre ciò che richiede semplicemente il diritto. (Matt. 20:4, 13-15; Rom. 5:7) Chi ama la bontà farà per gli altri più di ciò che è semplicemente richiesto o atteso da lui, compiendo generosamente atti soccorrevoli e benigni, essendo cordiale e premuroso. Inoltre, vede, apprezza e loda la bontà altrui. — Tito 1:8; Luca 6:35; Atti 9:36, 39; 1 Tim. 5:10.
Leale. È un uomo che mantiene incrollabile devozione e integrità verso la legge di Dio e gli interessi della congregazione cristiana, indipendentemente dalle conseguenze. — Luca 1:74, 75; Atti 4:19, 20; 5:29; 1 Tess. 2:10.
Tale uomo avrebbe certamente “un’eccellente testimonianza da persone di fuori”. Come nel caso del profeta Daniele, uomo fidato in cui gli oppositori non poterono trovare nessuna negligenza né cosa corrotta, tali persone di fuori dovrebbero dire: ‘Non possiamo trovare nessun pretesto per accusarlo, salvo che lo troviamo contro di lui nella legge del suo Dio’. — 1 Tim. 3:7; Dan. 6:4, 5.
È naturale che quelli che sono qualificati per assumere responsabilità nella congregazione soddisfino maggiormente alcuni di questi requisiti che altri. Pensate alla varietà fra gli apostoli — il contrasto fra Tommaso e Pietro — tuttavia il primitivo corpo direttivo ebbe inizio con questi uomini. Ma tali uomini dovrebbero soddisfare tutte le esigenze per la loro particolare responsabilità in misura ragionevole e con ragionevole coerenza. Un errore di giudizio, ad esempio, non significa che un uomo non sia “sano di mente”, né un’espressione d’ira lo rende necessariamente “bellicoso”.
In realtà, non è affatto impossibile a un sincero cristiano soddisfare le esigenze, poiché, come rivela un esame delle Scritture, la stragrande maggioranza di questi requisiti sono qualità che TUTTI i cristiani, sia uomini che donne, devono sforzarsi di acquistare. Gli uomini che hanno questi incarichi di responsabilità, dunque, dovrebbero basilarmente rappresentare ciò che la congregazione in generale deve giustamente sostenere, ciò che ogni vero cristiano dev’essere. Che dire di voi?
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Potete liberarvi del vizio del tabaccoLa Torre di Guardia 1974 | 15 gennaio
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Potete liberarvi del vizio del tabacco
PERCHÉ milioni di persone fumano quando ci sono schiaccianti prove che ciò nuoce alla salute? Perché tanti esprimono il desiderio di smettere, eppure continuano a fumare? Come osservava un recente numero di Science World, è perché il fumo ‘dà luogo ad assuefazione’. E tuttavia, nonostante l’accresciuto numero di fumatori, c’è un popolo che è sorprendentemente libero dal vizio del tabacco.
Questo popolo è formato dai testimoni di Geova. Una notizia nel Courier di Evansville, nell’Indiana, osservava riguardo a una loro assemblea tenuta in quella città: “Può essere stata la prima volta nella storia dello stadio che 6.000 o 7.000 persone ne hanno occupato i posti a sedere e una nuvola di fumo non ha oscurato l’oratore”.
Perché si osserva comunemente che i testimoni di Geova non fumano? È forse perché quelli che diventano testimoni di Geova non hanno mai avuto il vizio delle sigarette?
Niente affatto. Quelli che diventano testimoni di Geova provengono dalla popolazione in genere, riguardo a cui il Guardian Weekly osservò: “Due uomini su tre fumano, sebbene solo una donna su quattro fumi”. È dunque ragionevole supporre che circa la stessa percentuale di testimoni di Geova un tempo fumava.
Fu facile a queste decine di migliaia di Testimoni smettere di fumare? Come vi riuscirono? Se sei una persona che vuole liberarsi di tale vizio, le loro esperienze possono aiutarti.
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