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  • Il nostro rifugio sotto l’incorruttibile “regno dei cieli”
    La Torre di Guardia 1976 | 15 giugno
    • che è mortale deve rivestire l’immortalità”. — 2 Piet. 1:4; 1 Cor. 15:53.

      16 Riguardo a quelli che non sono della classe del “regno dei cieli”, ma che cercano e trovano rifugio sotto il Regno, essi pure devono mostrarsi moralmente incorruttibili, ma di questo argomento parleremo più avanti.

      FALSO RIFUGIO GOVERNATIVO

      17. Dalla prima guerra mondiale, come e perché le persone si sono volte sempre più ai governi umani, e nonostante quale predicazione?

      17 Frattanto, onde accrescere la nostra comprensione per mezzo di un netto contrasto, diamo uno sguardo a un falso rifugio governativo che è stato ingannevolmente imposto al genere umano, e più che mai nel nostro giorno. Dallo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914, l’incapacità dei governi umani di governare con successo l’umanità è divenuta sempre più evidente. Eppure le persone si volgono sempre più al governo umano, e dal 1919 sono stati istituiti più governi nazionali che in qualsiasi paragonabile periodo precedente. L’ex Lega delle Nazioni, che morì nell’agonia della seconda guerra mondiale, aveva in quel tempo meno di sessanta nazioni membri. Ma le odierne Nazioni Unite hanno centotrentotto nazioni membri. Il governo locale esercitato dal popolo locale, non dagli imperi coloniali, è stato il principio conduttore. Questo moltiplicarsi dei governi di istituzione umana è continuato nonostante i testimoni di Geova abbiano predicato sempre più intensamente che il regno di Dio è la sola e immediata speranza del genere umano. Nei passati sessantuno anni centinaia di migliaia di persone hanno accettato questo messaggio del Regno, ma questi due milioni di sostenitori del regno di Dio sono di gran lunga superati di numero dalla stragrande maggioranza dei quattromila milioni di abitanti della terra. Non si può negare che la maggior parte dell’umanità manifestamente non si rifugia sotto il regno di Dio come sua unica speranza.

      18. (a) Quale illustrazione di Gesù predisse due classi contrastanti, e come? (b) Che cosa disse ancora Gesù che aiuta a capire il vero senso di molte sue parabole?

      18 Dovremmo sorprenderci se la maggior parte del genere umano ha chiuso il cuore e la mente al vangelo del Regno e in questi tempi difficoltosi preferisce come suo rifugio i governi politici dell’uomo? No, se conosciamo bene le scritture profetiche della divina Sacra Bibbia. Il Figlio di Dio, l’Agnello Gesù Cristo, predisse che questo sarebbe avvenuto. In una delle sue illustrazioni disse: “Il regno dei cieli è divenuto simile a un uomo che seminò seme eccellente nel suo campo. Mentre gli uomini dormivano, il suo nemico venne e seminò zizzanie fra il grano, e se ne andò”. Proseguì, dicendo che per fare la separazione delle zizzanie dal grano si sarebbe dovuto aspettare fino alla mietitura. Più tardi, spiegando la parabola, disse: “In quanto al seme eccellente, questi sono i figli del regno; ma le zizzanie sono i figli del malvagio”, e aggiunse che “la mietitura è il termine di un sistema di cose”. (Matt. 13:24-30, 36-43) Tenete inoltre presente la risposta che Gesù diede quando i suoi discepoli gli chiesero: “Perché parli loro per mezzo di illustrazioni?” Notate ora la sua risposta: “A voi [discepoli] è concesso di capire i sacri segreti del regno dei cieli, ma a loro non è concesso . . . perché, guardando, guardano invano, e udendo, odono invano, né ne afferrano il significato; e in loro si adempie la profezia d’Isaia [al capitolo 6:9, 10], che dice: ‘Udendo, voi udrete, ma non ne afferrerete affatto il significato; e, guardando, guarderete ma non vedrete affatto. Poiché il cuore di questo popolo si è ingrossato, e coi loro orecchi hanno udito con noia, e han chiuso i loro occhi; affinché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi e non ne afferrino il significato col cuore e non si convertano, e io non li sani’”. (Matt. 13:10-15) Questo ci aiuta a capire il senso basilare di molte parabole di Gesù. Non è oggi esattamente la stessa cosa per le “zizzanie” in questa “mietitura”, al “termine di un sistema di cose”? Il loro cuore e la loro mente sono chiusi.

      19. (a) Quale simile avvertimento diede Paolo in Atti 20:27-30? (b) Come sorse l’“uomo dell’illegalità”, formando infine quale falso rifugio governativo?

      19 In relazione con lo stesso soggetto, ricordiamo l’avvertimento che l’apostolo Paolo diede agli anziani della congregazione di Efeso quando disse: “So che dopo la mia partenza entreranno fra voi oppressivi lupi e non tratteranno il gregge con tenerezza, e che fra voi stessi sorgeranno uomini che diranno cose storte per trarsi dietro i discepoli”. (Atti 20:27-30) Questi falsi insegnanti sarebbero stati molto corrotti e, come Paolo pure predisse, avrebbero gradualmente formato un “uomo dell’illegalità” composto. (2 Tess. 2:3-12) Esso era già all’opera ai giorni degli apostoli, ma non assunse una forma definita fino al quarto secolo in cui Costantino il Grande impose un compromesso con i cosiddetti “vescovi”, i falsi insegnanti del suo giorno. Così il cristianesimo adulterato che quei “vescovi” dirigevano fu mischiato con la religione pagana di Roma. Questa fusione religiosa divenne la religione di Stato, e in questo modo fu fondata la cristianità. Oggi è un’enorme massa religiosa ed è tutta lievitata con paganesimo, mondanità, malizia, tradizioni degli uomini, ipocrisia, dottrine di demoni. La cristianità si rese parte di Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione, ed è la parte predominante di quell’impero religioso. — Riv. 17:3-6; Gal. 5:9, 19-21.

  • Si richiede una netta presa di posizione da quelli che cercano rifugio
    La Torre di Guardia 1976 | 15 giugno
    • Si richiede una netta presa di posizione da quelli che cercano rifugio

      1. Quali due donne simboliche sono menzionate nel libro di Rivelazione, e com’è indicato chi sono?

      ESAMINANDO l’ultimo libro della Bibbia, troviamo due donne simboliche poste in netto contrasto l’una con l’altra. L’una è “Babilonia la Grande”, e l’altra è la “moglie” dell’Agnello di Dio. La prima ha il marchio di una “meretrice”. La seconda, “la sposa, la moglie dell’Agnello”, è una vergine. (Riv. 17:3-6, 15; 21:9) Sono entrambe organizzazioni religiose, l’una impura, l’altra pura. La “sposa, la moglie dell’Agnello”, è la congregazione dei 144.000 virginei seguaci fedeli dell’Agnello Gesù Cristo, che son tutti Israeliti spirituali. Babilonia la Grande è l’impero mondiale della falsa religione che derivò dall’antica Babilonia. È composta da tutti quelli che praticano religioni opposte al vero cristianesimo. Ecco perché l’apostolo Giovanni vide “che la donna era ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei testimoni di Gesù”. (Riv. 17:6) Pertanto, la religione dei componenti di Babilonia la Grande non è cristiana, ma è babilonica, quindi falsa.

      2. Quale relazione esiste tra la cristianità e Babilonia la Grande, e com’è questo evidente?

      2 Divenendo l’organizzazione religiosa predominante della Potenza Mondiale Romana, la cristianità fu in effetti una figlia di Babilonia la Grande, di cui è detto: “Sulla sua fronte era scritto un nome, un mistero: ‘Babilonia la Grande, la madre delle meretrici e delle cose disgustanti della terra’”. (Riv. 17:5) Non è dunque strano se la cristianità imita la sua madre religiosa, di cui è detto: “Con [lei] han commesso fornicazione i re della terra, mentre quelli che abitano la terra si sono ubriacati col vino della sua fornicazione”. (Riv. 17:1, 2) La cristianità gode l’intima amicizia del mondo. Questo ci rammenta la scrittura di Giacomo 4:4: “Adultere, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia con Dio? Chi perciò vuol essere amico del mondo si costituisce nemico di Dio”. Le molte unioni di Chiesa e Stato esistenti nella cristianità non le fanno onore. La marchiano come fornicatrice spirituale che si immischia nella politica del mondo. Essa è condannata come un rifugio falso e impuro per il genere umano.

      3. Con quali chiari termini è descritta la sorte di Babilonia la Grande, inclusa la cristianità?

      3 Ciò che si abbatte su Babilonia la Grande si abbatte anche sulla cristianità. Non ci sono dubbi. Rivelazione, capitolo 17, sebbene scritto in linguaggio simbolico, è infallibilmente chiaro. Giungendo al culmine del dramma raffigurato in questo capitolo, leggiamo: “E le dieci corna che hai viste, e la bestia selvaggia [su cui Babilonia la Grande aveva cavalcato come amante], queste odieranno la meretrice e la renderanno devastata e nuda, e mangeranno le sue carni e la bruceranno completamente col fuoco”. Non è certo una bella prospettiva! — Riv. 17:16.

      FUGGITE DA BABILONIA LA GRANDE ALLA VERA DONNA DI DIO

      4. (a) In Rivelazione 18:4-8, quale pressante appello udì Giovanni, e perché è urgente? (b) Come reagiranno alcuni a questo appello, ma a quale domanda dobbiamo tutti rispondere?

      4 Non è strano che all’inizio del capitolo 18 di Rivelazione udiamo l’urgente e pressante appello: “Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricever parte delle sue piaghe. . . . Le sue piaghe verranno in un sol giorno, morte e cordoglio e carestia, ed essa sarà completamente bruciata col fuoco, perché Geova Dio, che l’ha giudicata, è forte”. (Riv. 18:4-8) Hai udito questo appello e l’hai ascoltato? Forse dici d’aver visto l’ipocrisia delle chiese della cristianità e d’averle lasciate, ammesso che tu facessi parte di una di esse. Nella nostra attuale generazione ci sono molti che non hanno avuto nessun precedente religioso, ma che in maniera alquanto vaga dicono di credere che dev’esserci un Dio. Sei soddisfatto di non essere religioso? Difficilmente potresti asserire d’essere in un luogo di rifugio sicuro, o di cercarlo, se hai un tale spirito negativo e non vuoi prendere posizione. In vista di tutte le prove indicanti che la fine dell’attuale sistema di cose si approssima, compresa la fine della cristianità, dobbiamo rispondere alla domanda: Da quale parte siamo noi in questo tempo decisivo?

      5. Dopo la visione dei 144.000, quale folla vide Giovanni, e quale particolare fornì?

      5 Forse dici di non essere uno della classe del “regno dei cieli” nella quale sono inclusi quelli che hanno la speranza celeste, come si è considerato in precedenza. Ma questo non ti esclude dal favore di Dio o dal prender rifugio sotto le sue ali. (Sal. 91:4) Dopo la descrizione dei 144.000 Israeliti spirituali contenuta in Rivelazione 7:4-8, leggiamo: “Dopo queste cose vidi, ed ecco, una grande folla, che nessun uomo poteva numerare, di ogni nazione e tribù e popolo e lingua, che stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di lunghe vesti bianche; e nelle loro mani erano rami di alberi delle palme. E continuano a gridare ad alta voce, dicendo: ‘La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello’”. Quindi, per darci ulteriori chiarimenti, ci è detto: “Questi sono quelli che vengono dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro lunghe vesti e le han rese bianche nel sangue dell’Agnello. Perciò sono davanti al trono di Dio; e gli rendono sacro servizio giorno e notte nel suo tempio . . . [e] l’Agnello, che è in mezzo al trono, li pascerà e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherà ogni lagrima dai loro occhi”. Che quadro invitante! — Riv. 7:9-17.

      6. (a) Come Gesù parlò di queste persone? (b) Come indicò una relazione molto personale, e quale ottima assicurazione diede?

      6 Per farti capire ancora meglio chi è incluso in questa “grande folla”, e invitandoti a essere uno di loro, desideriamo ricordarti ciò che Gesù disse ai suoi seguaci, che paragonò a pecore. Riguardo a quelli che avrebbero regnato con lui, disse: “Non aver timore, piccolo gregge, perché il Padre vostro ha approvato di darvi il regno”. (Luca 12:32) Sì, un “piccolo gregge”. Ma in un’altra occasione, parlando più ampiamente delle sue “pecore” e di se stesso come del “pastore eccellente” che ‘cede la sua anima a favore delle pecore’, disse: “E ho altre pecore che non sono di questo ovile; quelle pure devo condurre, ed esse ascolteranno la mia voce, e diventeranno un solo gregge, un solo pastore”. Indicando una relazione molto personale, poco prima aveva detto: “Egli [il pastore] chiama le proprie pecore per nome e le conduce fuori”. Ciò significa che se divieni una delle sue vere pecore rinnegando te stesso e seguendolo di continuo, allora egli ti conoscerà personalmente. E nota il tono assai personale delle sue ulteriori parole: “Le mie pecore ascoltano la mia voce [e non la voce di qualcun altro], e io le conosco [individualmente], ed esse mi seguono. E io do loro vita eterna, e non saranno mai distrutte, e nessuno le rapirà alla mia mano. Ciò che il Padre mio mi ha dato è qualche cosa di più grande di tutte le altre cose, e nessuno può portarle via alla mano del Padre”. Quale splendida assicurazione di un rifugio sicuro! — Giov. 10:3, 16, 27-29; si veda anche Matteo 16:24.

      7. Quale avvertimento diede Pietro riguardo ai “falsi maestri”?

      7 Tornando alla domanda circa quale parte sosteniamo, facciamo bene a considerare ciò che l’apostolo Pietro fu ispirato a dire a questo riguardo. Verso la fine della sua seconda lettera, prima avvertì che “fra voi vi saranno falsi maestri. Questi introdurranno quietamente distruttive sette e rinnegheranno anche il proprietario che li ha comprati, recando su se stessi subitanea distruzione”. Tenendo presenti questi cristiani falsi, in seguito scrisse: “Negli ultimi giorni verranno degli schernitori con i loro scherni, che procederanno secondo i propri desideri e diranno: ‘Dov’è questa sua promessa presenza? Infatti, dal giorno che i nostri antenati si addormentarono nella morte, tutte le cose continuano esattamente come dal principio della creazione’”. Non è esattamente questo l’atteggiamento adottato dal clero della cristianità e dai suoi seguaci? Confidiamo che non sia il tuo atteggiamento. — 2 Piet. 2:1, 2; 3:3, 4.

      8. Come proseguì Pietro dando un avvertimento valido specialmente per il nostro tempo?

      8 Piuttosto, confidiamo che il sincero atteggiamento di tutti noi sia conforme all’ulteriore esortazione dell’apostolo. Dopo aver detto che “mediante la parola di Dio” un precedente sistema di cose, precedenti cieli e terra, “subì la distruzione quando fu inondato dall’acqua”, egli continua quindi dicendo che “mediante la stessa parola [di Dio] i cieli e la terra che sono ora son custoditi per il fuoco e sono riservati al giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi”. Avvertì poi di non divenire impazienti, come

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