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Il nostro rifugio sotto l’incorruttibile “regno dei cieli”La Torre di Guardia 1976 | 15 giugno
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Il nostro rifugio sotto l’incorruttibile “regno dei cieli”
1. Quali sono alcune ragioni per cui ci si sente insicuri, così che si leva quale urgente grido?
HAI mai sentito il vivo bisogno di cercare un rifugio, di trovare riparo e protezione dal pericolo o dall’angustia? Forse ricordi chiaramente che in tempo di guerra andavi tutte le notti in un rifugio antiaereo, e questo ti dava un senso di protezione, un certo sollievo. Ma che dire dei pericoli e delle angosce causate dalle condizioni attuali? Come uomo, ti senti sicuro nel tuo lavoro? Come donna, ti senti sicura nella tua vita domestica e nelle tue relazioni personali? È pericoloso per te o per i tuoi figli uscire soli di notte, o forse anche di giorno? Potremmo menzionare moltissime altre ragioni per cui ci si sente assai insicuri, tra cui inflazione, vandalismo, droghe, inquinamento, ecc. Le condizioni del mondo non sono mai apparse più tenebrose. L’afflizione mondiale si aggrava. L’impotenza dell’uomo diviene sempre più evidente. Ovviamente è impossibile ricevere sollievo da fonti umane. Dal cuore si leva un grido: In che luogo possiamo trovare un sicuro rifugio?
2. (a) In che modo il 1914 E.V. segnò una svolta decisiva? (b) Da allora, in quali campi c’è stata escalation?
2 Prima di rispondere a questa domanda, guardiamo la causa principale di queste cose. Quando e come cominciò tutto questo? Guardando al passato, possiamo notare che il 1914 E.V. segnò una svolta decisiva. Fino all’estate di quell’anno le prospettive erano promettenti. In Europa c’era la Corte permanente di arbitrato per risolvere le difficoltà internazionali. Per molti la vita era piacevole e promettente. Venne poi la prima guerra mondiale come un fulmine a ciel sereno, iniziata da un colpo di pistola a cui fece seguito una pioggia di bombe dal cielo. Si sperava fosse la guerra che avrebbe messo fine a tutte le guerre. Invece preparò il terreno alla seconda guerra mondiale. E ora gli arsenali di armi nucleari per la guerra missilistica minacciano la nostra stessa esistenza. L’escalation si vede anche in altri campi. La popolazione del mondo è in aumento, in modo simile all’interesse composto del denaro investito. Con questo aumento di bocche da sfamare, si parla di carestia mondiale nel prossimo futuro. E che dire dell’esteso aumento di pestilenze? Non solo la “spagnola” del 1918 fece 20 milioni di vittime ma, con la nostra società permissiva, le ripugnanti malattie veneree son divenute epidemiche. Delitti, violenze e illegalità sono all’ordine del giorno. Con il crescente bisogno di autoconservazione, e con tante rivalità, cupidigie, furti e profitti a discapito degli altri, l’innato egoismo umano è destinato ad aumentare. E scomparso l’amore verso i propri simili, l’amore verso Dio si è raffreddato. Non solo esso si è raffreddato, ma oggi è molto popolare dire che Dio è morto! Naturalmente, noi ammettiamo con prontezza che ci sono ancora molte persone di buon cuore che vivono onestamente, ma si deve anche ammettere che incontrano sempre più difficoltà.
3. (a) Quale guida abbiamo per trovare il vero significato delle condizioni attuali? (b) Rispondendo a quale significativa domanda Cristo pronunciò la sua importante profezia?
3 Ebbene, abbiamo tracciato la tendenza generale degli avvenimenti dal 1914, ma siamo proprio giunti alla causa principale? E, ciò che più conta, quale rimedio c’è, se pure c’è? Come possiamo trovare una risposta soddisfacente a queste domande? A chi ci possiamo rivolgere? Felicemente c’è qualcuno che può dare, e ha già dato, risposte soddisfacenti a tutte queste domande. Vi rammentiamo che già nel 1876 lo studente biblico che divenne il primo presidente della Watch Tower Bible and Tract Society dichiarò per mezzo della stampa che i biblici “tempi dei Gentili” sarebbero scaduti nell’autunno del 1914, ciò che avrebbe dato luogo nel mondo intero a difficoltà senza precedenti. Dove prese egli tali informazioni? Dalla Parola di Dio, la Sacra Bibbia, e in particolare da Daniele 4:16, 23, 25, 32 e dalla grande profezia che pronunciò Gesù Cristo, il Figlio di Dio, ispirato dallo spirito santo di Dio. Questa profezia è parte integrale della Parola di Dio ed è riportata in Matteo 24:4-51, in Marco 13:5-37 e in Luca 21:8-36. La profezia fu pronunciata in risposta a un’interessante domanda fatta dai discepoli di Gesù: “Dicci: Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose”? (Matt. 24:3) Sì, Gesù predisse il termine di un sistema di cose non solo per il suo giorno, ma in modo parallelo per il nostro giorno. Egli identificò inoltre il tanto necessario rifugio a cui siamo vivamente interessati.
4. Quale fu l’immediato adempimento della profezia di Gesù, e quali simili condizioni esistono nel nostro giorno?
4 Dando un breve sguardo all’immediato adempimento della profezia di Gesù nel suo giorno e in quello dei suoi discepoli, apprendiamo che le cose predette che giunsero al culmine con la desolazione del tempio, del “luogo santo”, della “città santa”, Gerusalemme, nonché della provincia di Giudea nell’anno 70 E.V., segnarono la calamitosa fine di quel sistema di cose. Che dire del nostro giorno? Vediamo le molte cose che Gesù predisse avrebbero formato il “segno” composto della sua presenza e del termine del sistema di cose? Ne abbiamo già menzionate diverse, e, anche a parte il calcolo cronologico relativo ai “tempi dei Gentili”, possiamo dire con fiducia che il 1914 segnò senz’altro il principio degli “ultimi giorni” di questo sistema di cose quando, come disse Paolo, “vi saranno tempi difficili”. — 2 Tim. 3:1.
IL RIMEDIO E IL RIFUGIO
5. In Luca 21:28-31, che cosa disse Gesù del solo rifugio a cui dovremmo fuggire?
5 Quindi chiediamo: C’è un rimedio? Per l’attuale sistema di cose, no. Secondo la Parola di Dio, è meritatamente votato alla distruzione. Ma non c’è nulla a cui ci si possa rivolgere e che contrasti i presenti mali? Sì, c’è, ed è qui che la nostra attenzione viene richiamata sull’importantissimo rifugio a cui abbiamo bisogno di fuggire senza indugio. Notate le parole di Gesù, che disse:
“‘Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, alzatevi e levate la testa, perché la vostra liberazione s’avvicina’. Quindi disse loro un’illustrazione: ‘Notate il fico e tutti gli altri alberi: Quando han germogliato, osservandoli, sapete da voi stessi che ora l’estate è vicina. E così, quando vedrete avvenire queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino’”. — Luca 21:28-31.
6. (a) In che modo Gesù indicò chi era il re del regno di Dio? (b) Che cosa dicono le Scritture Ebraiche per indicare ulteriormente di chi si tratta?
6 Proprio così! Questo “regno di Dio” merita tutta la nostra attenzione. Chi è il re di questo regno? Immediatamente prima delle sopraccitate parole, Gesù, parlando di sé, disse: “Vedranno quindi il Figlio dell’uomo venire in una nube con potenza e gran gloria”. E dopo la sua profezia proferì tre parabole, concludendo con quella delle pecore e dei capri, introdotta come segue: “Quando il Figlio dell’uomo sarà venuto nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, sederà quindi sul suo glorioso trono”. (Luca 21:27; Matt. 25:31) Non c’è dubbio su chi è l’unto Re del regno di Dio. E non c’è dubbio sui suoi meriti! Prima di tutto, vuotò volontariamente se stesso della precedente gloria celeste e poi, “quando si trovò nella forma d’un uomo, umiliò se stesso e divenne ubbidiente fino alla morte, sì, la morte su un palo di tortura. E per questa stessa ragione Dio l’ha esaltato a una posizione superiore e gli ha benignamente dato il nome ch’è al di sopra d’ogni altro nome”. (Filip. 2:5-11) Oggi egli è una persona vivente, sì, e s’interessa molto alla realizzazione della sua ispirata profezia! La sua vita sulla terra si distinse nettamente, e gli aspetti essenzialmente importanti erano stati predetti nelle Scritture Ebraiche, affinché si potesse riconoscere con chiarezza chi era il Messia. Una di queste scritture predice il nostro giorno in cui “i re della terra si presentano e gli stessi alti funzionari si sono ammassati insieme come un sol uomo contro Geova e contro il suo unto”; quindi, in risposta e con una risata adirata e di scherno, Geova dice a questi nemici che sono giunti troppo tardi. Egli dichiara: “Io, sì, io ho insediato il mio re sopra Sion, mio santo monte”. Per indicare ulteriormente di chi si tratta, Geova dice a questo unto re: “Tu sei mio figlio”. Le nazioni opposte gli sono date onde egli ‘le frantumi’. Ma il salmo perviene a una bella conclusione: “Felici sono tutti quelli che si rifugiano in lui”. (Sal. 2:1-12) Molti altri salmi, come Salmo 91:1, 2, parlano di Geova come del nostro rifugio, o del “mio rifugio”. Ma il mezzo con cui egli ha provveduto rifugio in questo giorno è il suo regno retto dal suo unto e regnante Figlio, Cristo Gesù. — Si veda Salmo 110:1-4.
7. A quale scopo Dio fa regnare alcuni con Cristo Gesù, e perché questo è così sorprendente?
7 Molte volte Gesù parlò del “regno di Dio” o del “regno dei cieli”. Egli disse pure che alcuni vi avrebbero partecipato con lui, essendo effettivamente re associati a lui. Chi ha mai udito di una tale disposizione? Vi è mai stata una nazione o un impero che abbia avuto 144.000 e uno re che vi regnassero contemporaneamente? Una cosa del genere non è mai accaduta. Nemmeno oggi, con una popolazione mondiale di oltre quattro miliardi di persone, ci sono tanti re o governanti, nemmeno se si mettono tutti insieme. Chi ebbe questa idea? Per certo non l’uomo! È l’idea di Dio. È il proposito del Creatore del cielo e della terra. Tale governo celeste con tanti re che formano un governo mondiale può sembrare incredibile alle persone dalla mentalità politica. Ma questo avviene perché, proprio come i cieli letterali sono più alti della terra, così il celeste Creatore, Dio, ha un modo di pensare più alto di quello dell’uomo terreno. Come Dio disse una volta al suo antico popolo, Israele: “‘I vostri pensieri non sono i miei pensieri, né le mie vie sono le vostre vie’, è l’espressione di Geova. ‘Poiché come i cieli sono più alti della terra, così le mie vie sono più alte delle vostre vie, e i miei pensieri dei vostri pensieri’”. — Isa. 55:8, 9.
8, 9. (a) A questo riguardo, quali ulteriori particolari sono forniti in Rivelazione 1:5, 6? (b) Quali ulteriori informazioni sono fornite in merito a questo nel libro di Rivelazione?
8 Non dovremmo dunque sorprenderci se una cosa da lui proposta è molto più grande di ciò che l’uomo possa immaginare. Secoli dopo, nell’ultimo libro della Bibbia, Rivelazione, Dio svelò altri particolari relativi a questo governo mondiale. Esso attribuisce inoltre al Figlio di Dio tutto il merito per essersi sacrificato quale uomo perfetto sulla terra. Notate come l’apostolo Giovanni espresse questo pensiero, scrivendo sotto ispirazione: “Gesù Cristo, ‘il Testimone Fedele’, ‘Il primogenito dai morti’ e ‘Il Governante dei re della terra’. A colui che ci ama e che ci ha sciolti dai nostri peccati mediante il proprio sangue — e ci ha fatti essere un regno, sacerdoti al suo Dio e Padre — sì, a lui siano la gloria e la potenza per sempre. Amen”. — Riv. 1:5, 6.
9 Se Gesù Cristo non avesse versato il suo sangue vitale sacrificandosi a Dio, i suoi seguaci non avrebbero mai potuto essere re e sacerdoti all’Iddio e Padre suo che è in cielo. Gesù Cristo ha dunque una parte essenziale, dando a questi re associati la possibilità di partecipare con lui al regno celeste. Infatti, egli disse: “A chi vince concederò di sedere con me sul mio trono, come io ho vinto e mi son seduto col Padre mio sul suo trono”. (Riv. 3:21) In armonia con ciò, sono riferite le parole che i ventiquattro anziani dicono a Gesù Cristo: “Fosti scannato e col tuo sangue comprasti a Dio persone di ogni tribù e lingua e popolo e nazione, e le hai fatte essere un regno e sacerdoti al nostro Dio, ed esse regneranno sulla terra”. — Riv. 5:9, 10.
10. Come sono descritti quelli che son visti insieme all’Agnello sul monte Sion?
10 In quanto al numero di questi re e sacerdoti associati a Cristo Gesù, non siamo lasciati nel dubbio. Descrivendo quelli che regneranno con Cristo Gesù sul celeste monte Sion e parlando delle loro eccellenti qualità, Giovanni scrive: “Ecco, l’Agnello stava sul monte Sion, e con lui centoquarantaquattromila che avevano il suo nome e il nome del Padre suo scritto sulle loro fronti. . . . Ed essi cantano come un nuovo cantico davanti al trono e davanti alle quattro creature viventi e alle persone anziane; e nessuno poteva imparare quel cantico se non i centoquarantaquattromila, che sono stati comprati dalla terra. Questi son quelli che non si contaminarono con donne; infatti, sono vergini. Questi son quelli che continuano a seguire l’Agnello ovunque vada. Questi furono comprati di fra il genere umano come primizie a Dio e all’Agnello, e nella loro bocca non fu trovata falsità; sono senza macchia”. — Riv. 14:1-5.
11, 12. (a) Come si distinguono dall’umanità in generale? (b) Quand’è che questi re-sacerdoti regnano con Cristo Gesù, e come entrano nel regno celeste?
11 Questi seguaci dell’Agnello sono chiaramente distinti dall’umanità in genere allorché Rivelazione 7:4-8 ne parla come di Israeliti spirituali. Come tali, essi sono suggellati sulla fronte col “suggello dell’Iddio vivente”. L’apostolo Giovanni elenca dodici loro tribù con nomi di patriarchi israeliti. Egli dichiara che furono suggellati 12.000 da ciascuna di queste dodici tribù, per un totale di 144.000 Israeliti spirituali. L’Agnello, Gesù Cristo, viene chiamato “il Leone che è della tribù di Giuda”. (Riv. 5:5) Così, tutti insieme, risultano infine 144.000 e uno Israeliti spirituali.
12 Il ventesimo capitolo di Rivelazione svela che questi 144.000 re-sacerdoti entrano in un regno di mille anni con l’Agnello Gesù Cristo immediatamente dopo che Satana il Diavolo e i suoi demoni sono stati incatenati e scagliati in un abisso, dove queste malvage forze spirituali non potranno più sviare i popoli della terra durante il regno millenario di Cristo e di quelli che egli comprò con il sangue del suo sacrificio. Essi entrano nel regno celeste con Cristo per mezzo di una risurrezione alla vita spirituale, chiamata “prima risurrezione”. Quindi, Rivelazione 20:6 dice: “Felice e santo è chiunque prende parte alla prima risurrezione; su questi non ha autorità la seconda morte [perché sono stati resi immortali], ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo, e regneranno con lui per i mille anni”.
UN RIFUGIO INCORRUTTIBILE
13. Da tutte le prove fornite sopra, a quali conclusioni perveniamo?
13 Avendo tutte queste ispirate prove scritte, non abbiamo nessun motivo per mettere in dubbio che Geova Dio si è proposto un governo letterale di centoquarantaquattromila e uno re che regneranno su tutto il globo nei prescritti mille anni, durante i quali Satana e i suoi demoni saranno in prigione nell’“abisso”. Finora, la nostra terra non ha avuto un governo di questa specie, con rappresentanti governativi dotati di tali qualità divine. Questo celeste governo mondiale è vicino. È il regno per tutti quelli che cercano un rifugio che non venga meno.
14. (a) In quali due modi i governanti attuali sono soggetti alla corruzione? (b) Che cosa si può dire sotto questo aspetto di tutti coloro che formano il celeste governo di Dio?
14 Tutti i regni o i governi stabiliti dagli uomini, rappresentati dai loro governanti, qualunque sia il titolo col quale sono conosciuti, sono soggetti alla corruzione. Sono corruttibili nel senso che, a causa del peccato e dell’imperfezione ereditati, tutti si ammalano e muoiono, ma sono anche soggetti alla corruzione in senso morale. Non c’è bisogno di presentarne le prove. Conosciamo fin troppo bene le prove che si sono avute fino a questo giorno. Non è così, comunque, del governo che forma il “regno dei cieli”, nonostante che sia costituito da un così gran numero di individui. Ciascuno di essi sarà incorruttibile, sia letteralmente in quanto all’organismo, che moralmente. È fuori dubbio che il più alto, Gesù Cristo, lo è, e in Ebrei 7:26 è descritto come “leale, semplice, incontaminato, separato dai peccatori e innalzato al di sopra dei cieli”. Ma che dire dei suoi associati, eletti di fra il genere umano peccatore? Dopo il loro sincero pentimento e la loro conversione, essendosi dedicati a Dio con tutta l’anima e avendo esercitato fede nel merito del sacrificio di riscatto di Cristo, sono stati accettati da Dio e generati mediante il suo spirito a una nuova speranza, a una speranza celeste. Ecco ciò che disse in proposito l’apostolo Pietro: “[Dio] ci ha rigenerati ad una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per un’eredità incorruttibile e incontaminata e durevole. Essa è riservata nei cieli per voi”. Quindi, in seguito, dopo aver detto: “Avete purificato le vostre anime mediante la vostra ubbidienza alla verità”, egli aggiunge: “Poiché avete ricevuto una nuova nascita non da riproduttivo seme corruttibile, ma incorruttibile, per mezzo della parola del Dio vivente e permanente”. — 1 Piet. 1:3, 4, 22, 23; si veda anche Atti 26:20.
15, 16. Che cosa apprendiamo ulteriormente a questo riguardo dalle scritture di II Pietro 1:4, e I Corinti 15:53?
15 In quanto all’avverarsi della loro speranza celeste, Pietro dice: “[Dio] ci ha gratuitamente dato le preziose e grandissime promesse, affinché a mezzo d’esse diveniate partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo mediante la concupiscenza”. E questo è confermato da Paolo che scrive riguardo alla loro natura e al loro organismo: “Poiché questo che è corruttibile deve rivestire l’incorruzione, e questo che è mortale deve rivestire l’immortalità”. — 2 Piet. 1:4; 1 Cor. 15:53.
16 Riguardo a quelli che non sono della classe del “regno dei cieli”, ma che cercano e trovano rifugio sotto il Regno, essi pure devono mostrarsi moralmente incorruttibili, ma di questo argomento parleremo più avanti.
FALSO RIFUGIO GOVERNATIVO
17. Dalla prima guerra mondiale, come e perché le persone si sono volte sempre più ai governi umani, e nonostante quale predicazione?
17 Frattanto, onde accrescere la nostra comprensione per mezzo di un netto contrasto, diamo uno sguardo a un falso rifugio governativo che è stato ingannevolmente imposto al genere umano, e più che mai nel nostro giorno. Dallo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914, l’incapacità dei governi umani di governare con successo l’umanità è divenuta sempre più evidente. Eppure le persone si volgono sempre più al governo umano, e dal 1919 sono stati istituiti più governi nazionali che in qualsiasi paragonabile periodo precedente. L’ex Lega delle Nazioni, che morì nell’agonia della seconda guerra mondiale, aveva in quel tempo meno di sessanta nazioni membri. Ma le odierne Nazioni Unite hanno centotrentotto nazioni membri. Il governo locale esercitato dal popolo locale, non dagli imperi coloniali, è stato il principio conduttore. Questo moltiplicarsi dei governi di istituzione umana è continuato nonostante i testimoni di Geova abbiano predicato sempre più intensamente che il regno di Dio è la sola e immediata speranza del genere umano. Nei passati sessantuno anni centinaia di migliaia di persone hanno accettato questo messaggio del Regno, ma questi due milioni di sostenitori del regno di Dio sono di gran lunga superati di numero dalla stragrande maggioranza dei quattromila milioni di abitanti della terra. Non si può negare che la maggior parte dell’umanità manifestamente non si rifugia sotto il regno di Dio come sua unica speranza.
18. (a) Quale illustrazione di Gesù predisse due classi contrastanti, e come? (b) Che cosa disse ancora Gesù che aiuta a capire il vero senso di molte sue parabole?
18 Dovremmo sorprenderci se la maggior parte del genere umano ha chiuso il cuore e la mente al vangelo del Regno e in questi tempi difficoltosi preferisce come suo rifugio i governi politici dell’uomo? No, se conosciamo bene le scritture profetiche della divina Sacra Bibbia. Il Figlio di Dio, l’Agnello Gesù Cristo, predisse che questo sarebbe avvenuto. In una delle sue illustrazioni disse: “Il regno dei cieli è divenuto simile a un uomo che seminò seme eccellente nel suo campo. Mentre gli uomini dormivano, il suo nemico venne e seminò zizzanie fra il grano, e se ne andò”. Proseguì, dicendo che per fare la separazione delle zizzanie dal grano si sarebbe dovuto aspettare fino alla mietitura. Più tardi, spiegando la parabola, disse: “In quanto al seme eccellente, questi sono i figli del regno; ma le zizzanie sono i figli del malvagio”, e aggiunse che “la mietitura è il termine di un sistema di cose”. (Matt. 13:24-30, 36-43) Tenete inoltre presente la risposta che Gesù diede quando i suoi discepoli gli chiesero: “Perché parli loro per mezzo di illustrazioni?” Notate ora la sua risposta: “A voi [discepoli] è concesso di capire i sacri segreti del regno dei cieli, ma a loro non è concesso . . . perché, guardando, guardano invano, e udendo, odono invano, né ne afferrano il significato; e in loro si adempie la profezia d’Isaia [al capitolo 6:9, 10], che dice: ‘Udendo, voi udrete, ma non ne afferrerete affatto il significato; e, guardando, guarderete ma non vedrete affatto. Poiché il cuore di questo popolo si è ingrossato, e coi loro orecchi hanno udito con noia, e han chiuso i loro occhi; affinché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi e non ne afferrino il significato col cuore e non si convertano, e io non li sani’”. (Matt. 13:10-15) Questo ci aiuta a capire il senso basilare di molte parabole di Gesù. Non è oggi esattamente la stessa cosa per le “zizzanie” in questa “mietitura”, al “termine di un sistema di cose”? Il loro cuore e la loro mente sono chiusi.
19. (a) Quale simile avvertimento diede Paolo in Atti 20:27-30? (b) Come sorse l’“uomo dell’illegalità”, formando infine quale falso rifugio governativo?
19 In relazione con lo stesso soggetto, ricordiamo l’avvertimento che l’apostolo Paolo diede agli anziani della congregazione di Efeso quando disse: “So che dopo la mia partenza entreranno fra voi oppressivi lupi e non tratteranno il gregge con tenerezza, e che fra voi stessi sorgeranno uomini che diranno cose storte per trarsi dietro i discepoli”. (Atti 20:27-30) Questi falsi insegnanti sarebbero stati molto corrotti e, come Paolo pure predisse, avrebbero gradualmente formato un “uomo dell’illegalità” composto. (2 Tess. 2:3-12) Esso era già all’opera ai giorni degli apostoli, ma non assunse una forma definita fino al quarto secolo in cui Costantino il Grande impose un compromesso con i cosiddetti “vescovi”, i falsi insegnanti del suo giorno. Così il cristianesimo adulterato che quei “vescovi” dirigevano fu mischiato con la religione pagana di Roma. Questa fusione religiosa divenne la religione di Stato, e in questo modo fu fondata la cristianità. Oggi è un’enorme massa religiosa ed è tutta lievitata con paganesimo, mondanità, malizia, tradizioni degli uomini, ipocrisia, dottrine di demoni. La cristianità si rese parte di Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione, ed è la parte predominante di quell’impero religioso. — Riv. 17:3-6; Gal. 5:9, 19-21.
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Si richiede una netta presa di posizione da quelli che cercano rifugioLa Torre di Guardia 1976 | 15 giugno
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Si richiede una netta presa di posizione da quelli che cercano rifugio
1. Quali due donne simboliche sono menzionate nel libro di Rivelazione, e com’è indicato chi sono?
ESAMINANDO l’ultimo libro della Bibbia, troviamo due donne simboliche poste in netto contrasto l’una con l’altra. L’una è “Babilonia la Grande”, e l’altra è la “moglie” dell’Agnello di Dio. La prima ha il marchio di una “meretrice”. La seconda, “la sposa, la moglie dell’Agnello”, è una vergine. (Riv. 17:3-6, 15; 21:9) Sono entrambe organizzazioni religiose, l’una impura, l’altra pura. La “sposa, la moglie dell’Agnello”, è la congregazione dei 144.000 virginei seguaci fedeli dell’Agnello Gesù Cristo, che son tutti Israeliti spirituali. Babilonia la Grande è l’impero mondiale della falsa religione che derivò dall’antica Babilonia. È composta da tutti quelli che praticano religioni opposte al vero cristianesimo. Ecco perché l’apostolo Giovanni vide “che la donna era ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei testimoni di Gesù”. (Riv. 17:6) Pertanto, la religione dei componenti di Babilonia la Grande non è cristiana, ma è babilonica, quindi falsa.
2. Quale relazione esiste tra la cristianità e Babilonia la Grande, e com’è questo evidente?
2 Divenendo l’organizzazione religiosa predominante della Potenza Mondiale Romana, la cristianità fu in effetti una figlia di Babilonia la Grande, di cui è detto: “Sulla sua fronte era scritto un nome, un mistero: ‘Babilonia la Grande, la madre delle meretrici e delle cose disgustanti della terra’”. (Riv. 17:5) Non è dunque strano se la cristianità imita la sua madre religiosa, di cui è detto: “Con [lei] han commesso fornicazione i re della terra, mentre quelli che abitano la terra si sono ubriacati col vino della sua fornicazione”. (Riv. 17:1, 2) La cristianità gode l’intima amicizia del mondo. Questo ci rammenta la scrittura di Giacomo 4:4: “Adultere, non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia con Dio? Chi perciò vuol essere amico del mondo si costituisce nemico di Dio”. Le molte unioni di Chiesa e Stato esistenti nella cristianità non le fanno onore. La marchiano come fornicatrice spirituale che si immischia nella politica del mondo. Essa è condannata come un rifugio falso e impuro per il genere umano.
3. Con quali chiari termini è descritta la sorte di Babilonia la Grande, inclusa la cristianità?
3 Ciò che si abbatte su Babilonia la Grande si abbatte anche sulla cristianità. Non ci sono dubbi. Rivelazione, capitolo 17, sebbene scritto in linguaggio simbolico, è infallibilmente chiaro. Giungendo al culmine del dramma raffigurato in questo capitolo, leggiamo: “E le dieci corna che hai viste, e la bestia selvaggia [su cui Babilonia la Grande aveva cavalcato come amante], queste odieranno la meretrice e la renderanno devastata e nuda, e mangeranno le sue carni e la bruceranno completamente col fuoco”. Non è certo una bella prospettiva! — Riv. 17:16.
FUGGITE DA BABILONIA LA GRANDE ALLA VERA DONNA DI DIO
4. (a) In Rivelazione 18:4-8, quale pressante appello udì Giovanni, e perché è urgente? (b) Come reagiranno alcuni a questo appello, ma a quale domanda dobbiamo tutti rispondere?
4 Non è strano che all’inizio del capitolo 18 di Rivelazione udiamo l’urgente e pressante appello: “Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricever parte delle sue piaghe. . . . Le sue piaghe verranno in un sol giorno, morte e cordoglio e carestia, ed essa sarà completamente bruciata col fuoco, perché Geova Dio, che l’ha giudicata, è forte”. (Riv. 18:4-8) Hai udito questo appello e l’hai ascoltato? Forse dici d’aver visto l’ipocrisia delle chiese della cristianità e d’averle lasciate, ammesso che tu facessi parte di una di esse. Nella nostra attuale generazione ci sono molti che non hanno avuto nessun precedente religioso, ma che in maniera alquanto vaga dicono di credere che dev’esserci un Dio. Sei soddisfatto di non essere religioso? Difficilmente potresti asserire d’essere in un luogo di rifugio sicuro, o di cercarlo, se hai un tale spirito negativo e non vuoi prendere posizione. In vista di tutte le prove indicanti che la fine dell’attuale sistema di cose si approssima, compresa la fine della cristianità, dobbiamo rispondere alla domanda: Da quale parte siamo noi in questo tempo decisivo?
5. Dopo la visione dei 144.000, quale folla vide Giovanni, e quale particolare fornì?
5 Forse dici di non essere uno della classe del “regno dei cieli” nella quale sono inclusi quelli che hanno la speranza celeste, come si è considerato in precedenza. Ma questo non ti esclude dal favore di Dio o dal prender rifugio sotto le sue ali. (Sal. 91:4) Dopo la descrizione dei 144.000 Israeliti spirituali contenuta in Rivelazione 7:4-8, leggiamo: “Dopo queste cose vidi, ed ecco, una grande folla, che nessun uomo poteva numerare, di ogni nazione e tribù e popolo e lingua, che stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di lunghe vesti bianche; e nelle loro mani erano rami di alberi delle palme. E continuano a gridare ad alta voce, dicendo: ‘La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello’”. Quindi, per darci ulteriori chiarimenti, ci è detto: “Questi sono quelli che vengono dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro lunghe vesti e le han rese bianche nel sangue dell’Agnello. Perciò sono davanti al trono di Dio; e gli rendono sacro servizio giorno e notte nel suo tempio . . . [e] l’Agnello, che è in mezzo al trono, li pascerà e li guiderà alle fonti delle acque della vita. E Dio asciugherà ogni lagrima dai loro occhi”. Che quadro invitante! — Riv. 7:9-17.
6. (a) Come Gesù parlò di queste persone? (b) Come indicò una relazione molto personale, e quale ottima assicurazione diede?
6 Per farti capire ancora meglio chi è incluso in questa “grande folla”, e invitandoti a essere uno di loro, desideriamo ricordarti ciò che Gesù disse ai suoi seguaci, che paragonò a pecore. Riguardo a quelli che avrebbero regnato con lui, disse: “Non aver timore, piccolo gregge, perché il Padre vostro ha approvato di darvi il regno”. (Luca 12:32) Sì, un “piccolo gregge”. Ma in un’altra occasione, parlando più ampiamente delle sue “pecore” e di se stesso come del “pastore eccellente” che ‘cede la sua anima a favore delle pecore’, disse: “E ho altre pecore che non sono di questo ovile; quelle pure devo condurre, ed esse ascolteranno la mia voce, e diventeranno un solo gregge, un solo pastore”. Indicando una relazione molto personale, poco prima aveva detto: “Egli [il pastore] chiama le proprie pecore per nome e le conduce fuori”. Ciò significa che se divieni una delle sue vere pecore rinnegando te stesso e seguendolo di continuo, allora egli ti conoscerà personalmente. E nota il tono assai personale delle sue ulteriori parole: “Le mie pecore ascoltano la mia voce [e non la voce di qualcun altro], e io le conosco [individualmente], ed esse mi seguono. E io do loro vita eterna, e non saranno mai distrutte, e nessuno le rapirà alla mia mano. Ciò che il Padre mio mi ha dato è qualche cosa di più grande di tutte le altre cose, e nessuno può portarle via alla mano del Padre”. Quale splendida assicurazione di un rifugio sicuro! — Giov. 10:3, 16, 27-29; si veda anche Matteo 16:24.
7. Quale avvertimento diede Pietro riguardo ai “falsi maestri”?
7 Tornando alla domanda circa quale parte sosteniamo, facciamo bene a considerare ciò che l’apostolo Pietro fu ispirato a dire a questo riguardo. Verso la fine della sua seconda lettera, prima avvertì che “fra voi vi saranno falsi maestri. Questi introdurranno quietamente distruttive sette e rinnegheranno anche il proprietario che li ha comprati, recando su se stessi subitanea distruzione”. Tenendo presenti questi cristiani falsi, in seguito scrisse: “Negli ultimi giorni verranno degli schernitori con i loro scherni, che procederanno secondo i propri desideri e diranno: ‘Dov’è questa sua promessa presenza? Infatti, dal giorno che i nostri antenati si addormentarono nella morte, tutte le cose continuano esattamente come dal principio della creazione’”. Non è esattamente questo l’atteggiamento adottato dal clero della cristianità e dai suoi seguaci? Confidiamo che non sia il tuo atteggiamento. — 2 Piet. 2:1, 2; 3:3, 4.
8. Come proseguì Pietro dando un avvertimento valido specialmente per il nostro tempo?
8 Piuttosto, confidiamo che il sincero atteggiamento di tutti noi sia conforme all’ulteriore esortazione dell’apostolo. Dopo aver detto che “mediante la parola di Dio” un precedente sistema di cose, precedenti cieli e terra, “subì la distruzione quando fu inondato dall’acqua”, egli continua quindi dicendo che “mediante la stessa parola [di Dio] i cieli e la terra che sono ora son custoditi per il fuoco e sono riservati al giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi”. Avvertì poi di non divenire impazienti, come lo sono molti in questi giorni, a causa dell’apparente lentezza di Dio e disse: “Geova non è lento riguardo alla sua promessa, come alcuni considerano la lentezza, ma [si noti ora la ragione] è paziente verso di voi perché non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento”. Di nuovo avvertì che “il giorno di Geova verrà come un ladro” in cui gli attuali cieli e terra simbolici, sotto l’invisibile controllo di Satana, saranno distrutti. — 2 Piet. 3:5-10.
9. Perché è importante avere la giusta veduta della pazienza di Dio?
9 Quindi c’è l’esortazione: “Giacché tutte queste cose devono quindi esser dissolte, quale sorta di persone dovete essere voi in santi atti di condotta e opere di santa devozione, aspettando e tenendo bene in mente la presenza del giorno di Geova”. (2 Piet. 3:11, 12) Gli schernitori d’oggi non si valgono della pazienza di Dio. Comunque, benché non l’apprezzino, Dio ha agito molto benignamente verso di loro perché si pentano. Come scrisse l’apostolo Paolo: “Disprezzi tu le ricchezze della sua benignità, della sua sopportazione e della sua longanimità, perché non sai che la benevola qualità di Dio cerca di condurti al pentimento?” (Rom. 2:4) Guai a noi se disprezziamo la benignità di Dio!
10. Per quale ragione e in che modo possiamo rispondere all’esortazione di II Pietro 3:14?
10 Ma, essendo positivi, come dovremmo rispondere alla domanda: Quale sorta di persone dovete essere voi? E come possiamo mostrare che ‘teniamo bene in mente la presenza del giorno di Geova’? Da una parte, noi tutti, sia la nostra speranza di vita celeste o terrestre, dobbiamo rispondere all’ulteriore esortazione di Pietro: “Fate tutto il possibile per essere infine trovati da lui immacolati e senza difetto e in pace”. (2 Piet. 3:12, 14) Sì, dobbiamo sempre cercare d’essere moralmente incorruttibili. Dobbiamo mantenere l’integrità, essendo “puri di cuore” nella devozione a Geova con tutta l’anima. (Matt. 5:8) È vero che siamo tutti imperfetti e che veniamo meno ogni giorno, ma, come si legge nella lettera immediatamente successiva della Bibbia, in I Giovanni 1:7: “Se camminiamo nella luce come egli [Dio] è nella luce, abbiamo partecipazione gli uni con gli altri e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato”. Sì, Gesù Cristo, “è un sacrificio propiziatorio per i nostri peccati [per la congregazione cristiana, il “piccolo gregge”], e non solo per i nostri ma anche per quelli di tutto il mondo”. Indipendentemente dal numero di quelli che si uniscono alla “grande folla” delle “altre pecore”, essi possono, e devono, ‘lavare le loro lunghe vesti e renderle bianche nel sangue dell’Agnello’. — 1 Giov. 2:2; Riv. 7:14.
11. Oltre ad abbandonare la falsa religione quale netta presa di posizione si richiede, secondo Rivelazione 18:4?
11 Ma questo non è tutto. Ricordi che abbiamo menzionato quelle due simboliche donne in netto contrasto l’una con l’altra? L’una è la meretrice, Babilonia la Grande, inclusa la cristianità, l’altra è una vergine, la moglie dell’Agnello, la congregazione cristiana. Non basta uscire fuori di Babilonia la Grande, per abbandonare tutta la falsa religione. A chi fu detto, in Rivelazione 18:4, di ‘uscire da essa’? Fu detto al “popolo mio”. Ciò significa che devi indicare chiaramente che sei un servitore di Dio, un suo devoto schiavo, un seguace del suo pastore eccellente, Cristo Gesù, una delle sue “pecore”. Per avere altre informazioni su ciò, ci dobbiamo rivolgere alle Scritture Ebraiche e alle loro profezie, su cui si basa non solo il comando di Rivelazione 18:4, ma la maggior parte del contenuto di quell’ultimo libro della Bibbia.
12. (a) Come la profezia d’Isaia parla della celeste organizzazione di Geova? (b) Quale parte ebbe Cristo Gesù in relazione a questa organizzazione?
12 Secondo la profezia di Isaia, Cristo Gesù, il messianico Servitore di Geova, prima di adempiere sulla terra il suo compito, fu membro della celeste organizzazione di Geova composta di fedeli “figli di Dio”. (Giob. 1:6; 2:1; 38:7) Quella spirituale organizzazione celeste fa la parte di una “moglie” sposata a Geova, il Creatore, proprio come l’antica nazione d’Israele, quando fu introdotta nel patto della Legge, fu come sposata a Geova e venne raffigurata come una sua moglie terrestre. (Isa. 54:1, 5-8) Geova scelse il suo principale figlio celeste perché sulla terra rendesse servizio come Servitore messianico. Così la materna organizzazione di Geova lo generò in cielo come il primo rivendicatore della sovranità universale del proprio Marito. Quando questo Servitore ebbe fedelmente adempiuto il suo compito sulla terra e fu risuscitato dai morti, l’organizzazione materna lo ricevette di nuovo in cielo come il “primogenito dai morti”. (Col. 1:18; Riv. 1:5, 17, 18) La sua gioia era stata preannunciata! Ascolta: “‘Grida gioiosamente’”, dice Isaia 54:1, “‘donna sterile che non partorivi! Prorompi in grida di gaudio e strilla, tu che non avevi dolori di parto, poiché i figli della desolata son più numerosi dei figli della donna con un proprietario maritale’, ha detto Geova”.
13. (a) Come e a chi Paolo applicò Isaia 54:1? (b) In armonia con questo, quale applicazione fece Gesù di Isaia 54:13?
13 Questa scrittura è applicata dall’apostolo Paolo non alla nazione giudaica dopo il suo esilio a Babilonia, ma all’organizzazione di Geova in cielo, la sua sposa. In Galati da 4:22 a 5:1, Paolo fa un contrasto fra la nazione giudaica con capitale a Gerusalemme, la quale nazione aveva rigettato Gesù Cristo, e la celeste organizzazione di Dio simile a una moglie e dice che la “Gerusalemme di sopra è libera, ed essa è nostra madre”. Secondo la profezia di Isaia, la celeste organizzazione di Dio doveva avere altri figli oltre al Messia Gesù, che essa aveva atteso a lungo come se fosse sterile. Doveva divenire la madre spirituale dei 144.000 associati del Messia Gesù. Questo è chiaramente mostrato in Isaia 54:13, rivolto alla “Gerusalemme di sopra”, alla “Gerusalemme celeste”, o “monte Sion”, e che dice: “E tutti i tuoi figli saranno persone ammaestrate da Geova, e abbondante sarà la pace dei tuoi figli”. Che questo sia l’intendimento corretto è provato dal fatto che in Giovanni 6:45 Gesù Cristo applicò questa scrittura ai suoi propri discepoli. — Ebr. 12:22.
14. Com’è rappresentata sulla terra l’organizzazione di Dio, ragion per cui si richiede quale netta presa di posizione?
14 Così possiamo dire che la celeste organizzazione di Dio, simile a una moglie, è rappresentata sulla terra dagli associati di Cristo Gesù, ben ammaestrati e addestrati. Quindi, non solo dobbiamo fuggire dall’impura meretrice, Babilonia la Grande, ma dobbiamo fuggire e trovare rifugio nella stretta associazione con la vera donna di Dio, la “Gerusalemme celeste”, rappresentata sulla terra dai virginei seguaci dell’Agnello, Cristo Gesù. Questo si vede chiaramente nella situazione esistente oggi in quell’organizzazione di persone cristiane chiamate testimoni di Geova. Fra loro c’è un rimanente di quelli che sono unti dallo spirito di Dio per la speranza celeste e formano un nucleo. Intorno a tale nucleo è strettamente radunata una sempre crescente “grande folla” di “altre pecore”, che forma “un solo gregge [sotto] un solo pastore”. — Giov. 10:16.
15. In quali modi i testimoni di Geova mostrano di tenere “bene in mente” il giorno di Geova?
15 Non si tratta di una vuota pretesa. Essi mostrano che veramente ‘tengono bene in mente la presenza del giorno di Geova’. Nonostante tutte le crescenti difficoltà, si attengono alla ‘religione pura e incontaminata’ mantenendosi senza macchia dal mondo impuro. Si rifiutano di adorare la politica “bestia selvaggia” e la sua “immagine” di istituzione umana, le Nazioni Unite. Evitano di macchiarsi della colpa del sangue, mantenendosi strettamente neutrali e non partecipando alle sanguinose guerre delle nazioni e dei partiti politici di questo mondo. Imitano Gesù Cristo loro capo non facendo parte di questo mondo. — Giac. 1:27; Riv. 13:1-15; 15:2-4; Giov. 15:19; 17:14, 16.
16. Come adempiono i due comandi di Matteo 24:14 e Matteo 28:18-20, e quale prova c’è della benedizione di Geova?
16 Dimostrando d’essere positivi, continuano a “cercare prima il regno [del loro Padre celeste] e la sua giustizia” e persistono nella proclamazione di ciò che sanno essere la sola speranza e il solo rifugio dell’uomo, come predisse Gesù: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni”. Mentre c’è ancora tempo, persistono anche nell’adempiere il comando del risuscitato Gesù Cristo di andare a far discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole in acqua e insegnando loro a osservare tutte le cose che egli comandò. (Matt. 6:33; 24:14; 28:18-20) Tutto questo ha avuto la benedizione di Geova, come si vede non solo dall’incremento davvero rimarchevole di quelli che affluiscono all’organizzazione di Geova, ma dalle condizioni pacifiche, felici, sicure e pure che esistono in tutta la terra fra il dedicato popolo di Geova. È veramente come un paradiso spirituale. Ascoltate, dunque, questo invito scritturale e trovate rifugio in questo paradiso spirituale.
INVITO A UN PARADISO SPIRITUALE
17. Quale promessa e quale invito sono contenuti in Isaia 54:17 e in Isaia 55:1, 2, e quale fu l’adempimento in piccole proporzioni?
17 Alla fine del capitolo 54 di Isaia, viene fatta ai figli spirituali della “Gerusalemme di sopra” la splendida promessa: “Qualsiasi arma formata contro di te non avrà nessun successo, e qualsiasi lingua si levi contro di te in giudizio tu la condannerai”. (Isa. 54:17) Quindi c’è il rallegrante invito: “Ehi là, voi tutti che siete assetati! Venite alle acque. E quelli che non hanno denaro! Venite, comprate e mangiate. Sì, venite, comprate vino e latte pure senza denaro e senza prezzo. . . . Ascoltatemi attentamente, e mangiate ciò che è buono, e la vostra anima trovi il suo squisito diletto nello stesso grasso”. (Isa. 55:1, 2) La situazione appare chiara quando si ricorda che Isaia predisse la desolazione di Gerusalemme e della Giudea e l’esilio dei Giudei a Babilonia per settant’anni. Egli predisse anche la loro liberazione per mezzo di Ciro il Persiano, che fu impiegato come un tipo profetico di Cristo Gesù, il Servitore messianico di Dio, che avrebbe rovesciato e distrutto la moderna Babilonia la Grande. (Isa. 44:28–45:6) Ma che dire di oggi?
18. In che modo ciò che accadde ai testimoni di Geova dal 1914 al 1919 portò a un maggiore adempimento delle suddette scritture?
18 Durante la prima guerra mondiale, Babilonia la Grande in realtà ebbe i testimoni di Geova in suo potere per mezzo dei suoi amanti mondani, le autorità politiche, militari e giudiziarie. Ci furono estese persecuzioni e bandi, che giunsero al culmine con l’imprigionamento dei membri del corpo direttivo dei testimoni di Geova. Le prospettive erano fosche. Quindi all’improvviso si aprì dinanzi a loro un inaspettato periodo nel dopoguerra. Da Geova giunse il messaggio della liberazione, il messaggio scritturale della liberazione da Babilonia la Grande per mezzo dello stabilito regno messianico. Se ne vide la prova concreta nel rilascio dalla prigione dei summenzionati membri e nel loro totale proscioglimento da ogni falsa accusa. Nello stesso anno, il 1919, fu stampato subito dopo ne La Torre di Guardia un articolo principale intitolato “Benedetti gli intrepidi”, che fu anche il tema del Congresso Generale di Cedar Point (Ohio), tenuto dal 1º all’8 settembre 1919. A quel congresso, come segno di una maggior quantità di cibo spirituale e della più grande opera futura, fu annunciata la pubblicazione di una nuova rivista quindicinale, L’Età d’Oro. Come si può immaginare, tutto questo fu per i veri servitori di Dio come acqua ristoratrice, pane rinforzante, vino di gioia e latte di pinguedine.
19. Quali successivi passi sono stati fatti per la restaurazione di un paradiso spirituale?
19 Questo fu solo l’inizio, il primo passo, della restaurazione di un paradiso spirituale per il popolo di Dio. Da allora si sono compiuti enormi passi avanti, come mostra la storia moderna dei testimoni di Geova, che tutti possono vedere ed esaminare personalmente. Per giunta, si può vedere che ogni passo avanti è stato compiuto sotto la guida dell’Autore della Bibbia, che disse: “La mia parola . . . non tornerà a me senza risultati, ma per certo farà ciò di cui mi son dilettato, e avrà sicuro successo in ciò per cui l’ho mandata. Poiché andrete con allegrezza e sarete condotti con pace . . . i medesimi alberi del campo batteranno tutti le mani. Invece dei cespugli di spini verrà sù il ginepro. Invece della pungente ortica verrà sù il mirto. E deve divenire per Geova qualche cosa di famoso, un segno a tempo indefinito che non sarà stroncato”. — Isa. 55:10-13.
20. Com’è espresso in Salmo 1:1-3 l’invito a partecipare a questo paradiso?
20 Quale splendida e invitante descrizione di un paradiso spirituale! E tu sei invitato a partecipare personalmente a quel paradiso se ti attieni strettamente alla Parola di Dio. Infatti, in Salmo 1:1-3 essa dice: “Felice è l’uomo . . . il [cui] diletto è nella legge di Geova, e lègge sottovoce nella sua legge giorno e notte”. Cosa accade a un tal uomo? “Per certo diverrà come un albero piantato presso corsi d’acqua, che dà il suo proprio frutto nella sua stagione e il cui fogliame non appassisce [essendo sempre fruttuoso e verdeggiante], e ogni cosa che fa riuscirà”.
21, 22. (a) In che modo le scritture di Matteo 25:34 e Rivelazione 22:17-20 sviluppano questo invito? (b) Quale personale e netta presa di posizione possiamo prendere in risposta a questo invito?
21 La via che conduce al paradiso spirituale è ancora aperta! L’invito a entrarvi e a goderne risuona ancora nel mondo intero! Il re della parabola di Gesù espresse proprio questo pensiero: “Venite, voi che avete la benedizione del Padre mio, ereditate il regno preparato per voi dalla fondazione del mondo”. (Matt. 25:34) Infatti, le Sacre Scritture, la Parola di Dio, concludono con questo invito: “E lo spirito e la sposa continuano a dire: ‘Vieni!’ E chi ode dica: ‘Vieni!’ E chi ha sete venga; chi lo desidera prenda l’acqua della vita gratuitamente”. Come ultime parole, Giovanni ode Cristo Gesù dire nella visione: “Colui che rende testimonianza di queste cose dice: ‘Sì; vengo presto’”. Quindi Giovanni risponde ansiosamente: “Amen! Vieni, Signore Gesù”. — Riv. 22:17-20.
22 Perché non prendi una netta posizione e non cerchi rifugio sotto l’incorruttibile “regno dei cieli”? A tale pressante invito spesso ripetuto, non risponderai tu con sollecitudine? Non verrai?
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