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L’“Anno Santo” quali risultati ha conseguito?Svegliatevi! 1976 | 22 agosto
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Pertanto, anche se i capi della Chiesa invitarono alla ‘riconciliazione e al rinnovamento’, durante l’Anno Santo emanarono pure condanne, scomuniche e decreti di censura. Questi, a loro volta, sono stati violentemente contestati o ignorati da altri in seno alla Chiesa. È ovvio che l’Anno Santo non ha dato luogo a nessun importante “rinnovamento” o riconciliazione nella Chiesa, né tra il clero né tra i laici.
Tutto questo induce Greeley a dichiarare: “Ovviamente, è come quando una bestia morente contorce per l’ultima volta la coda. Sono gli spasimi della morte di una vecchia burocrazia ecclesiastica”.
Il deterioramento continua
L’Anno Santo non ha prodotto nessun effetto nemmeno sulla “corona di spine” del papa, cioè la diminuzione di sacerdoti e suore. Né l’Anno Santo ha arginato la marea di defezioni da parte dei laici.
Louis Gelineau, vescovo di Providence (Rhode Island), disse durante l’Anno Santo che la Chiesa Cattolica “come organizzazione si [stava] in certo qual modo ‘smembrando’”. Egli notò una grave diminuzione nel numero di quelli che intraprendevano il sacerdozio e una grave diminuzione anche tra gli assidui alle funzioni religiose cattoliche. E aggiunse: “Molti cattolici si sono lasciati modellare più dal mondo e dalle sue opinioni che dalla mente di Cristo e della Chiesa”.
All’inizio dell’Anno Santo il Globe and Mail di Toronto menzionò la “disperata carenza di sacerdoti e suore”. Tale carenza continua e si aggrava. Quelli che si dedicano alla vita religiosa sono sempre meno. Secondo le cifre ufficiali cattoliche per l’America, “il numero dei seminaristi è sceso del 55,5 per cento e il totale delle donne che intraprendono il noviziato è diminuito dell’81,2 per cento”.
Pertanto, i sacerdoti e le suore che lasciano la Chiesa o che muoiono sono sostituiti in numero sempre più limitato. Alla fine del 1975 il Free Press di Detroit additò un segno di questa tendenza dichiarando: “Il numero delle suore cattoliche romane nel mondo è sceso negli ultimi quattro anni del 24,6 per cento”.
Riguardo ai laici, la rivista Time riferì che ora negli Stati Uniti solo il 50 per cento dei cattolici va a Messa tutte le settimane, in paragone con il 71 per cento nel 1963. Indicando che ora il pensiero di molti cattolici differisce dalla dottrina ufficiale della Chiesa, una notizia dice che dopo decenni di insegnamento contro l’aborto il 70 per cento dei cattolici ritiene che le donne sposate che desiderano l’aborto dovrebbero poterselo procurare legalmente. Prima erano pochi quelli che l’approvavano.
E l’83 per cento dei cattolici approva ora i contraccettivi artificiali per il controllo delle nascite, in paragone con circa la metà di questo numero dieci anni fa. Oggi solo il 32 per cento dei cattolici accetta il dogma dell’infallibilità papale. E solo il 42 per cento accetta l’insegnamento che Gesù affidò il primato della sua chiesa all’apostolo Pietro.
La situazione è la stessa in un paese dopo l’altro. In Italia, ad esempio, le autorità ecclesiastiche ammettono che meno di un Italiano su tre va ora regolarmente in chiesa. In Ungheria, solo un quarto circa dei sei milioni di cattolici registrati di quella nazione sono considerati assidui ai servizi religiosi. E un servizio pubblicato a Londra durante l’Anno Santo diceva: “La Chiesa Cattolica Romana in Inghilterra e nel Galles perde 250.000 fedeli all’anno. Il numero dei convertiti che fa è sceso al livello più basso in questo secolo”. Parlava di “estesa perdita della fede tra i cattolici inglesi e gallesi”.
No, l’Anno Santo del 1975 non ha contribuito sensibilmente alla “riconciliazione” o al “rinnovamento”, né tra il clero né tra i laici. L’allontanamento dalla Chiesa continua.
Una tendenza che minaccia la Chiesa in Italia
C’è stato un cambiamento molto minaccioso proprio nel cuore della Chiesa Cattolica, in Italia. Non solo vi sono diminuite le presenze ai servizi religiosi, non solo c’è una crescente scarsità di sacerdoti e suore, ma ora all’orizzonte della Chiesa si prospetta un’altra pericolosa minaccia.
Quale? Si tratta delle infiltrazioni di un arcinemico della Chiesa in mezzo alla popolazione italiana, specie tra i giovani. Questo nemico della religione è il comunismo. Anche se in diverse occasioni la dottrina comunista si adatta effettivamente sia alla religione che ad altre ideologie politiche, l’obiettivo finale del comunismo non è mutato. Tale obiettivo è di eliminare l’influenza e la potenza religiosa dovunque il comunismo sia al potere.
Negli scorsi trent’anni in Italia l’insegnamento cattolico ufficiale è stato di non eleggere i candidati comunisti. I cattolici sono stati avvertiti a più riprese di non votare comunista, pena la scomunica. Nel mese di luglio dell’Anno Santo i vescovi cattolici della Lombardia dissero che i sacerdoti che incoraggiavano gli Italiani a votare comunista dovevano ritrattare altrimenti rischiavano la scomunica.
L’Osservatore Romano, l’organo vaticano, pubblicò una dichiarazione dei vescovi dell’Italia settentrionale in cui esprimevano la loro “sofferta disapprovazione” per il risultato delle elezioni di giugno del 1975 in cui i comunisti guadagnarono due milioni e mezzo di voti, superando quasi il numero dei suffragi ottenuti dal partito al potere sostenuto dal Vaticano. E verso la fine dell’Anno Santo, in novembre, papa Paolo diede nuovi avvertimenti ai cattolici che sostenevano il partito comunista. Ma da qualche tempo è evidente che tali avvertimenti cadono su un maggior numero di orecchi sordi.
Quindi, se consideriamo tutti i fatti, dobbiamo concludere che il 1975 fu tutt’altro che un “Anno Santo” per la Chiesa Cattolica Romana. Non c’è stata nessuna “riconciliazione”. Non c’è stato nessun “rinnovamento”. Invece, le sue difficoltà continuano a crescere in ogni luogo, anche in Italia, il centro stesso della sua influenza.
No, il 1975 non fu un “Anno Santo” nel vero senso della parola. E la ragione più importante è che non era opera di Dio. Come dichiara il Salmo 127:1: “Salvo che Geova stesso edifichi la casa, non serve a nulla che vi abbiano lavorato duramente i suoi edificatori”.
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La cruna di un agoSvegliatevi! 1976 | 22 agosto
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La cruna di un ago
● Per illustrare che è difficile entrare nel Regno, Gesù Cristo disse: “È più facile ad un cammello passare per la cruna di un ago che a un ricco entrare nel regno di Dio”. (Matt. 19:24) Che cos’era questa cruna di un ago? An Expository Dictionary of New Testament Words dice: “L’idea che ‘la cruna dell’ago’ si riferisca a piccole porte sembra sia moderna; non ve n’è nessuna antica traccia. Il Signore fa questa dichiarazione al fine di esprimere l’impossibilità umana e non c’è ragione di cercar di sminuire la difficoltà considerando l’ago come qualcosa di più del comune strumento”.
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