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La “gente di Gesù”: un fenomeno modernoSvegliatevi! 1973 | 8 aprile
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La “gente di Gesù”: un fenomeno moderno
LA “gente di Gesù”, giovani in vecchi abiti con abbondanti capelli, camminano lungo il famoso Sunset Boulevard di Hollywood distribuendo inviti alle riunioni. Sedicimila se ne adunarono per una riunione in Inghilterra. In molte città questi giovani, vestiti in blu jeans e magliette dalle maniche corte, rivolgono nelle vie l’esortazione di “accettare Gesù”.
Chiamati anche “fenomeno di Gesù” o “cristiani delle vie”, attaccano manifesti di Gesù, portano bottoni di Gesù, e sui paraurti delle loro auto incollano etichette con la scritta: “Suonate la tromba, se amate Gesù”.
Questi giovani sono comuni dove prevale la cultura hippie, ma non tutti erano hippies. Molti sono stati implicati con gruppi di giovani rivoltosi, ma se ne sono allontanati delusi. Migliaia erano prima drogati. Alcuni attestano d’aver messo da parte la prostituzione e la magia nera.
Fanno battesimi in massa e portano le Bibbie. Hanno bar religiosi, distribuiscono giornali psichedelici la cui arte “avanzata” piace ai giovani d’oggi, e hanno istituito comunità religiose in cui vivono molti convertiti.
Il “movimento di Gesù” non è un’attività organizzata con una direttiva individuale o un portavoce centrale. Né i vari gruppi sono necessariamente d’accordo fra loro.
La “gente di Gesù” sono ex cattolici, Ebrei, e protestanti di ogni persuasione, e ci sono anche di quelli che non avevano nessuna religione. “Non dovete essere Ebreo per amare Gesù”, proclamava un cartellone portato da giovani che cantavano un inno, gridando “Amore, non cupidigia”, davanti a un cinema che proiettava films pornografici nel Sunset Boulevard di Hollywood.
Una giovane, che disse di avere genitori “Ebrei atei”, commentò che era entrata in una delle “case” o comunità “cristiane”, a Los Angeles, dopo aver visto la “gioia e la felicità” degli amici che avevano “accettato Gesù”.
Non c’è nessuna accettazione attentamente ragionata di ciò che insegnano. Pare che il “movimento di Gesù” abbia il richiamo: “Questo funziona, provalo”.
Come si è creato questo? Perché la religione seguìta dai loro genitori non attrasse questi giovani? Perché hanno rigettato la “religione organizzata” e si sono rivolti a ciò che semplicemente considerano la persona di Gesù?
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Incapacità della religione di comunicare coi giovaniSvegliatevi! 1973 | 8 aprile
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Incapacità della religione di comunicare coi giovani
CI SONO oggi molti giovani che mettono in dubbio le idee loro tramandate da generazioni. Non vedono come il possedimento di più beni materiali, un’auto più grande o una casa più lussuosa, possa essere una mèta meritoria nella vita.
Molti rifiutano una società materialistica che spesso è troppo incline a giudicare un uomo dalla quantità di denaro che guadagna, anziché da ciò che è come persona o da ciò che fa. Alcuni perfino rifiutano il modo di vestire che contrassegna l’appartenenza a una comunità prospera e stabilita, che ritengono abbia oppresso i poveri e i bisognosi.
Essi vedono le ingiustizie del mondo, e la falsità e l’ipocrisia delle chiese materialistiche. Molti giovani considerano le chiese dei loro genitori come semplici circoli sociali.
Riconoscono, come il ministro metodista Charles Merrill Smith disse nel suo libro The Pearly Gates Syndicate, che molti “aderiscono a una religione per ragioni che non hanno niente a che fare con la spiritualità: come perché è popolare, o socialmente vantaggiosa, o fonte di promettenti contatti d’affari, o buona politica, o qualsiasi numero di altre ragioni lodevoli ma non esattamente spirituali”.
Questi fatti non sono sfuggiti ai giovani altamente critici e profondamente osservatori d’oggi. La rivista Time riferì che i convertiti del “movimento di Gesù” spesso “parlano in modo denigratorio delle maniere melliflue o dell’ipocrisia delle loro precedenti chiese”.
“L’America muore spiritualmente di fame”, disse Joseph Laiacona, ex seminarista cattolico romano che aderì a una delle “comunità cristiane” nello stato di New York.
Il dott. Norman Vincent Peale, noto ecclesiastico protestante, disse in un articolo del Reader’s Digest: “Per anni abbiamo visto crescere fra i nostri giovani un vuoto spirituale”. Le chiese hanno provveduto “uno scarso vitto per quelli spiritualmente affamati”, egli disse. “‘Andate via’, diciamo loro. ‘Fate un bagno. Tagliatevi i capelli. Indossate abiti convenzionali. Accettate i nostri valori. Poi tornate e parleremo con voi’”.
Le chiese si sono preoccupate più dei mali sociali del mondo che del “Vangelo della salvezza di Cristo”, ammise il noto sacerdote cattolico Fulton J. Sheen. “Quando i pulpiti non risuonarono più di quel Nome ‘al di sopra di ogni altro Nome’, i giovani cominciarono a chiamarsi ‘gente di Gesù”’.
Questi giovani chiedono: “Qual è la soddisfazione di una casa, di una nuova auto, e di una carriera, se siete vissuto solo per morire, e tutto il genere umano non è che a 20 minuti dall’estinzione?” Nessuno vuole che la razza umana sia cancellata in venti minuti in un olocausto atomico. “Nessuno vuole credere che la sua vita non abbia nessun significato”, essi dicono, aggiungendo: “Gesù ha significato”.
Le “stabilite” religioni d’oggi stanno con un piede su due mondi. Pretendono di seguire Gesù, ma sono immischiate nella vita sociale e politica mondana. E per certo non richiedono l’ubbidienza ai rigorosi princìpi di morale, onestà, dottrina e zelo che Gesù specificò ai suoi seguaci.
La preoccupazione delle chiese per questioni non bibliche le ha allontanate dagli insegnamenti che generarono tale zelo fra i primi cristiani vissuti nel giorno di Gesù e subito dopo. Molti giovani hanno visto poco nelle chiese d’oggi per sostenerle. Alcuni hanno scartato la religione come “irrilevante e ipocrita”. La “gente di Gesù” dà risalto al fatto che non torna alla “religione”, ma a “Gesù”.a
Perché sono attratti?
Che cos’è, dunque, che attrae tante persone a questo movimento? La “gente di Gesù” non bada all’aspetto di un individuo, o a come è vestito. Qualcuno, uno dei loro ministri o un membro del suo gregge, è andato a interessarsi particolarmente di questi giovani, e se un individuo abbia camicia o calze non ha per loro importanza.
A volte la funzione è tenuta da un giovane, il quale dice che prendeva anche droghe, ma riscontrò che la scena della droga semplicemente “non è dove si trova”. I giovani che hanno fame di Dio son fatti sentire a loro agio. E, poiché a loro piace la compagnia ed essere d’aiuto ad altri, conducono i loro amici.
Un’altra cosa che attrae questi giovani è l’opportunità di partecipare. Possono battere le mani e cantare. Alcuni alzano le mani al cielo e gemono. Danno “testimonianze” sul modo in cui abbandonarono la droga, la prostituzione o altri vizi.
Molti si sorprenderebbero dell’interesse con cui tanti giovani ascoltano una discussione su un libro della Bibbia come Osea, e dello sforzo che viene compiuto per applicarlo alla loro vita. L’interesse nella spiegazione biblica è grande; solo che le chiese hanno trascurato questo bisogno, e molti giovani se ne sono allontanati per rivolgersi a spiegazioni corrette a metà, non sapendo dove trovare qualche cosa di meglio.
Ma che cosa c’è di errato nelle spiegazioni? E c’è qualche cosa di meglio?
[Nota in calce]
a Un dialogo in uno dei loro libri di Gesù a fumetti ha un giovane che offre a un altro un narcotico (“roba”). Dice così: “Di’, la vuoi la roba?” “No, ho qualche cosa di meglio!” “Che cos’è?” “Gesù!” “Oh, religione”. “No, Gesù!”
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Tempo di tornare alla veritàSvegliatevi! 1973 | 8 aprile
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Tempo di tornare alla verità
LA “gente di Gesù” è ferventemente convinta che siamo negli “ultimi giorni” e che la seconda venuta di Cristo è imminente. Essi insegnano princìpi biblici che dicono che dovreste vivere una vita moralmente pura, rifiutando droga, magia e così via. Conclusioni lodevoli, giacché così pochi credono a questi insegnamenti basati sulla Bibbia o li praticano in quest’èra moderna.
Comunque, insegnano parecchie cose senza sapere che non sono in armonia con la Bibbia che leggono e portano. Molte di queste idee vengono da ecclesiastici protestanti indipendenti che han fatto un particolare sforzo per interessare questi giovani.
Questi giovani sono orientati verso Gesù, ma occorre andare oltre. Devono anche apprendere intorno a Dio, il Padre. Gesù venne sulla terra per rivelare il Padre. Fu mandato dal Padre a insegnarci, a darci un giusto esempio, a cedere la propria vita come riscatto per il genere umano peccatore. Ma in tutto ciò Gesù prestò primariamente attenzione e diede preminenza al Padre suo.
La preghiera modello di Gesù, data per istruire i suoi seguaci sul corretto modo di pregare Dio, comincia con le parole: “Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il tuo nome”. (Matt. 6:9)a La Bibbia dà il nome del Padre. Le lettere ebraiche del nome di Dio, GEOVA, compaiono migliaia di volte nella Bibbia in lingua ebraica originale, e questo nome si trova nella Versione a cura di mons. Salvatore Garofalo in Salmo 83:18 e in Esodo 6:3, e anche in altri luoghi.
Essendo Gesù il mediatore fra Dio e l’uomo, comandò: “Qualunque cosa domanderete al Padre egli ve la darà nel mio nome”. (Giov. 16:23) Ma invece di dare ai suoi seguaci l’istruzione di adorare lui, come fa la “gente di Gesù”, Gesù disse: “Ma viene l’ora, ed è adesso, in cui i genuini adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; il Padre, infatti, tali vuole i suoi adoratori”. — Giov. 4:23.
È vero che le Scritture dicono: “Abbraccia la fede del Signore Gesù e ti salverai”. (Atti 16:31) Ma ‘abbracciare la fede di Gesù’ significa credere che disse la verità, che era nel giusto in ciò che disse. E questo include ciò che disse in quanto ad acquistare conoscenza non solo di lui ma anche del Padre, che egli chiamò “il solo vero Dio”. — Giov. 17:3.
Un giovane correttamente spiegò questa appropriata veduta a un altro: “Questo non significa che non amiamo Gesù, si tratta solo del fatto che non è Dio. La Bibbia mostra che egli è il più alto nell’universo dopo Dio. Noi abbiamo grande affetto per lui, il solo per cui abbiamo maggiore affetto è Geova Dio stesso”.
“Anima immortale”?
Il movimento insegna dottrine non bibliche che per molto tempo sono state insegnate dalle sette della cristianità. Una è l’idea che l’uomo abbia un’“anima immortale” la quale soffra in un “inferno di fuoco” se l’uomo non è salvato. Ma la Bibbia non dice che un’“anima immortale” continui a vivere per ricevere ricompense o punizioni. Piuttosto, dice esattamente l’opposto. Dice che l’anima muore.
Aprite la vostra Bibbia a Ezechiele 18:4. Qui, secondo la Versione a cura dell’abate Giuseppe Ricciotti, non leggete che l’anima che avrà peccato andrà in un “inferno di fuoco”. Invece, essa dice: “L’anima che avrà peccato, quella morirà”. Si veda anche il versetto 20.
Secondo la Bibbia, i morti non potrebbero soffrire in un “inferno di fuoco”. La Bibbia specificamente dice, in Ecclesiaste 9:5: “I morti non sanno niente”. Il versetto 10 dello stesso capitolo aggiunge: “Non ci saranno più né attività né ragioni né scienza né sapienza nello Sheol, dove tu vai”. Salmo 146:4 dice del giorno in cui l’uomo muore: “In quel giorno tramontano i suoi piani”.
Se i morti non sanno niente e non hanno pensiero o conoscenza, non possono ovviamente subire tormenti o pene, come crede la “gente di Gesù”.
“Che dire allora della parola ‘inferno’?” potete chiedere, aggiungendo: “Per certo compare nella Bibbia!”
Gli scrittori della Bibbia usarono la parola ebraica “sheol” e la parola “hades”, che alcune Bibbie traducono “inferno”. Ma sceol e ades non significavano un luogo di tortura in nessun modo. Invece, significavano solo la comune tomba del genere umano, compresi gli uomini come Gesù che ubbidirono a Dio. Sì, l’apostolo Pietro applicò il Salmo 16:10 a Gesù, dicendo: “Dice infatti Davide nei . . . riguardi [di Gesù]: . . . non mi abbandonerai nell’Ade [ebraico, sheol; greco, hades], né permetterai che il tuo adoratore vada in corruzione”. (Atti 2:25-27) Di sicuro nessuno della “gente di Gesù” sosterrà che quando Gesù morì andasse in un inferno di fuoco!
In parecchi casi Gesù usò la valle di Innom (greco, Geenna), luogo di scarico per i rifiuti della comunità di Gerusalemme, per simboleggiare la completa distruzione di quelli che sono deliberatamente miscredenti. A quelli che sono “gettati nella Geenna” non è offerta nessuna risurrezione, in contrasto con quelli che sono nella comune tomba del genere umano.
“Assunzione”
Molti della “gente di Gesù” credono che la speranza per tutti gli uomini che hanno accettato Gesù sia l’“assunzione”, che, essi credono, avverrà quando tutti quelli che hanno accettato Gesù saranno ad un tratto portati in cielo.
Comunque, la Bibbia mostra che, mentre ci sarà un limitato gruppo, un “piccolo gregge”, nel regno celeste, la speranza per la maggioranza del genere umano è la vita eterna proprio qui, su una terra rinnovata. — Luca 12:32.
Davide dell’antico Israele non pregò di andare in cielo. Tale speranza non gli fu nemmeno offerta, poiché non si era ancora cominciato a eleggere la piccola classe celeste. Invece, con fiducia dichiarò: “Ma gli umili erediteranno la terra, e godranno il diletto di molta pace”. — Sal. 37:11.
Alcune pubblicazioni usate dalla “gente di Gesù” fanno generale riferimento alla “nuova terra”, ma quelli che assisterono alle loro adunanze per qualche tempo dissero di non aver udito nulla di tale meravigliosa speranza. Quindi, hanno bisogno di andare oltre nella loro ricerca della verità e della vera speranza per il futuro.
Geova Dio impiegò Isaia per predire le giuste condizioni che sarebbero prevalse nella “nuova terra”. Allora, un’altra persona non vi sfrutterà, per trarre profitto dalla casa che avete costruita, o dalla vigna che avete piantata, come spesso accade oggi. Invece, la profezia promette che ciascuno godrà il profitto delle proprie fatiche, e “useranno a lungo le opere delle loro mani”. (Isa. 65:17-24) Riferendosi a questa promessa, l’apostolo Pietro scrisse: “Secondo la sua promessa noi aspettiamo nuovi cieli [il giusto governo celeste di Dio] e nuova terra, nei quali abita la giustizia”. — 2 Piet. 3:13.
Un problema dei giovani è oggi dove andare quando abbandonano le vane ed egoistiche imprese di questo mondo. Chi veramente ama la giustizia e le condizioni rette non avrà bisogno di cercare oltre la terra paradisiaca di Dio, ora assai vicina alla realizzazione.
“Saltare in giro”
Molti della “gente di Gesù” si riferiscono frequentemente ai tremiti del corpo delle manifestazioni “pentecostali”. Dicono di “saltare in giro”, parlare in “lingue”, compiere “guarigioni” e altre azioni del genere. L’apostolo Paolo identificò tali manifestazioni come il parlare in “lingue” con ‘l’infanzia’ del cristianesimo. (1 Cor. 13:8-11) Dopo essersi riferito specificamente al dono delle “lingue”, egli disse: “Quando ero bambino, parlavo da bambino e da bambino pensavo e ragionavo; ma quando son diventato uomo, ho smesso ciò che era infantile”. Secondo la stessa predizione dell’apostolo, queste cose son passate.
Di conseguenza, queste manifestazioni devono ora venire da una fonte diversa da quella dei “doni dello spirito” evidenti nel cristianesimo del primo secolo. Oggi tali voci che si odono e attacchi di tremiti implicano lo spiritismo. È perciò necessario prestare ascolto all’avvertimento di un intimo discepolo di Gesù: “Diletti, non credete ad ogni espressione ispirata, ma provate le espressioni ispirate per vedere se hanno origine da Dio, perché molti falsi profeti sono usciti nel mondo”. — 1 Giov. 4:1, NM.
Interesse per la dottrina
L’esistenza del “movimento di Gesù” indica che le cose spirituali interessano in realtà molti giovani d’oggi. Alcuni sono andati oltre. Essi han visto che, quantunque leggano la Bibbia, quelli del “movimento di Gesù” non sono pienamente tornati alle vere dottrine della Bibbia e han portato con sé alcuni insegnamenti della cristianità che sono completamente falsi. Dopo aver fatto una più profonda considerazione delle Scritture nei loro studi con i testimoni di Geova, hanno visto la necessità di mettere da parte le loro precedenti credenze che sono radicate nel paganesimo, anziché nella Bibbia, come l’immortalità dell’anima umana, l’inferno di fuoco, la Trinità e così via. Ora insegnano attivamente ad altri le rallegranti verità della Bibbia.
Quelli che studiano con i testimoni di Geova riscontrano che questa non è una “conversione istantanea”. È richiesto lo studio. Devono imparare gli insegnamenti, i princìpi e le profezie delle Scritture. Acquistano in realtà una base solida per la loro fede, una profonda convinzione basata sulla conoscenza anziché l’entusiasmo di un capriccio passeggero.
“Che cosa l’ha realmente interessata riguardo ai testimoni di Geova?” fu chiesto a un’ex partecipante del “movimento di Gesù”.
“Gli argomenti dottrinali”, disse. “Erano assennati”.
Ella spiegò: “Entrai nella Sala del Regno e dissi: ‘Rispondete alle mie domande!’ Le risposte furono tanto basate sulla Bibbia che non si potevano contrastare. Cercavo delle scappatoie, ma proprio non ce n’erano”.
La comprensione della magnifica speranza che la Bibbia offre per l’immediato futuro della terra elimina il bisogno di droga, o di urla, battimani, pestar piedi, riunioni cariche di emozione. La comprensione di queste promesse genera nella persona una calma e ragionata determinazione, che fa provare quindi grande gioia e induce a condividere questa meravigliosa speranza con altri.
[Nota in calce]
a A meno che non ci sia altra indicazione, le scritture di questo articolo sono citazioni della Versione a cura di mons. Salvatore Garofalo.
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Sorprendenti azioni riflesse del corpoSvegliatevi! 1973 | 8 aprile
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Sorprendenti azioni riflesse del corpo
La capacità del corpo di compiere azioni riflesse è un fattore di sicurezza, che spesso impedisce ulteriore danno. Per esempio, se vi cadesse su un dito del piede un carbone acceso, gli impulsi dei nervi sensori giungerebbero alla spina dorsale e qui stabilirebbero il contatto con i nervi motori. I nervi motori invierebbero quindi impulsi alle fibre muscolari della gamba. Queste farebbero contrarre la gamba, che ritrarrebbe il piede dal carbone acceso, tutto questo in una semplice frazione di secondo. Questa azione riflessa non richiede nessun pensiero cosciente. Non si sente dolore, finché il piede non si ritragga e gli impulsi dei nervi sensori, continuando il loro percorso, non siano giunti al cervello. Così scavalcando inizialmente il cervello gli impulsi nervosi che intervengono nelle azioni riflesse sottraggono il corpo al pericolo quasi immediatamente. In verità questo attesta la significativa concezione di un amorevole Creatore.
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