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Difesa la Divinità di Geova nonostante l’ostilità babilonicaLa Torre di Guardia 1967 | 1° marzo
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cuore di Giobbe risponde prontamente: “Ho conosciuto che tu puoi fare ogni cosa, e non c’è idea che ti sia irraggiungibile. Perciò mi ritratto, e in effetti mi pento nella polvere e nella cenere”. — Giob. 42:2, 6.
24, 25. (a) Quale fu il giudizio di Geova sui due lati della controversia della Divinità? (b) Come si conclude il dramma di Giobbe? (c) Quale domanda sorge, e come sarà considerata?
24 Quindi Geova conferma il rimprovero di Eliu ai tre falsi compagni dicendo: “La mia ira si è accesa contro di te [Elifaz] e contro i tuoi due compagni, poiché voi non avete pronunciato riguardo a me ciò che è verace come ha fatto il mio servitore Giobbe. E ora prendetevi sette tori e sette montoni e andate dal mio servitore Giobbe, e dovete offrire un sacrificio bruciato a vostro proprio favore; e Giobbe mio servitore pregherà egli stesso per voi. Accetterò solo la sua faccia in modo da non commettere con voi screditante follia, poiché non avete pronunciato riguardo a me ciò che è verace, come ha fatto il mio servitore Giobbe”. (Giob. 42:7, 8) Perciò l’apostata religione di questi saggi che avevano subìto influenza babilonica fu smascherata da Geova stesso, che due volte li dichiarò ‘non veraci’. La loro cosiddetta sapienza mostrò d’essere stoltezza. Satana perdette miseramente la contesa derivante dalla sua sfida. I tre “compagni” dovettero abbassarsi, cambiarsi e sottoporre la loro vita ai servizi sacerdotali di Giobbe accettando la vera religione. In quanto a Giobbe personalmente, “Geova stesso rivolse la cattività di Giobbe” e lo benedisse con il doppio della ricchezza materiale che aveva perduto all’inizio. In quanto alla sua famiglia, ebbe sette figli e tre belle figlie anche nella sua vecchiaia e in quella della sua attempata moglie. — Giob. 42:10-15.
25 Certo Geova mostrò d’essere il vero Dio che può scegliersi fidati testimoni per difendere la sua Sovrana Divinità sulla terra. Giobbe fu così il rivendicato difensore del suo giorno. Ha questo dramma un adempimento profetico o applicazione che interessa gli uomini di vera sapienza in tempi posteriori? Evidenze affermative saranno presentate nei seguenti articoli.
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Gesù, l’“oggetto di ostilità”, sostiene la Divinità di GeovaLa Torre di Guardia 1967 | 1° marzo
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Gesù, l’“oggetto di ostilità”, sostiene la Divinità di Geova
“Considerate attentamente colui che ha sopportato tale parlar contrario dei peccatori a discapito dei loro propri interessi”. — Ebr. 12:3.
1. Perché si può descrivere Gesù in modo preliminare come il più grande Giobbe?
IL NOME Giobbe significa “oggetto di ostilità”.a Con quanta accuratezza Giobbe mostrò nelle sue difficili esperienze d’essere un oggetto di ostilità da parte di Satana e dei suoi compagni che avevano l’influenza della religione babilonica! Or bene, tutto ciò è un particolareggiato dramma profetico con un preliminare adempimento intorno al più grande Giobbe, Gesù Cristo. Ma prima di poter esaminare le molte istruttive evidenze di ciò, è necessario fare un breve studio storico delle condizioni religiose che si crearono in Palestina e nel circostante mondo pagano durante i cinque secoli che precedettero il giorno di Gesù. Durante tutti questi cinquecent’anni Satana produsse subdole forze
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