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  • Baruc
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • della casa di Geova. Fu poi invitato a leggerlo a una riunione di principi, i quali, a motivo di quello che udivano e temendone le conseguenze quando la parola fosse giunta agli orecchi del re, consigliarono a Baruc e Geremia di nascondersi. Ioiachim, udendo la denuncia, bruciò il rotolo pezzo per pezzo, e comandò che Baruc e Geremia fossero condotti davanti a lui, “ma Geova li tenne nascosti”. Baruc scrisse un altro rotolo dettato da Geremia, uguale al primo, a cui furono aggiunte “molte altre parole” dalla bocca di Geova. — Ger. 36:1-32.

      Sedici anni dopo, nel decimo anno di Sedechia, solo qualche mese prima del saccheggio di Gerusalemme, Baruc prese l’atto d’acquisto della proprietà che Geremia aveva acquistata da un cugino e lo pose in un vaso di terracotta perché fosse conservato in luogo sicuro. — Ger. 32:9-16.

      Ad un certo punto durante la stesura del primo rotolo, Baruc si lamentò di essere stanco e Geova l’ammonì: ‘Non continuare a cercare grandi cose per te stesso’. Comunque, per la sua fedeltà gli fu promessa salva la vita “in tutti i luoghi ai quali andrai”, non solo durante il terribile assedio di Gerusalemme, ma anche dopo quando il popolino ribelle costrinse lui e Geremia ad andare in Egitto. — Ger. 45:1-5; 43:4-7.

      Ci sono una quantità di tradizioni contraddittorie sulla successiva vita di Baruc, e il suo nome è stato erroneamente legato a scritti apocrifi, tutti di poco o nessun valore. Comunque Baruc fu senz’altro un uomo d’ingegno e un ottimo aiutante di Geremia. Questa conclusione è avvalorata dal fatto che in un’occasione Azaria e altri lo accusarono di essere stato lui a istigare segretamente Geremia a pronunciare i suoi messaggi ammonitori. — Ger. 43:1-3.

  • Basan
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Basan

      (Bàsan) [paese fruttifero; terra dolce e pianeggiante].

      Vasta regione della Transgiordania settentrionale, a N di Galaad e delimitata a E dalla regione montuosa del Gebel Hauran e a O dalle colline che costeggiano la sponda orientale del Mar di Galilea. — Deut. 3:3-14; Gios. 12:4, 5.

      Basan è in gran parte un altopiano dall’altitudine media di 610 m. Il terreno è generalmente pianeggiante, pur essendoci alcuni rilievi, ed è di origine vulcanica con roccia basaltica nera molto dura che trattiene l’umidità. Il suolo è un miscuglio di tufo e terra bruno–rossiccia. L’acqua e la neve sciolta che scorrono giù dall’Ermon contribuiscono a fare dell’intera regione un’ottima zona agricola. La grande fertilità di questa pianura, lunga un’ottantina di km da N a S e larga una trentina di km, la rende una zona ricca di grano e ottimi pascoli. Ciò a sua volta favorisce la produzione di splendide razze di bovini e ovini. I tori e i montoni di Basan sono stati decantati in canzoni e poesie come simbolo di ricchezza, forza e prosperità. — Deut. 32:14; Ezec. 39:18; Sal. 22:12.

      La pianura di Basan era, pare, in gran parte priva di alberi, ma i rilievi erano coperti di boschi d’alberi massicci, probabilmente querce (che si trovano tuttora nella zona). In alcune profezie questi alberi sono usati come simbolo di grande superbia. — Isa. 2:13; Zacc. 11:1, 2.

      Le principali città di Basan erano: Astarot (città del regno di Og e in seguito città dei leviti), Edrei (la città di frontiera dove Israele sconfisse Og), Golan (che diventò pure una città di leviti e una delle tre città di rifugio a E del Giordano) e Saleca (o Salca). (Deut. 4:41-43; Gios. 9:10; 12:4, 5; 20:8, 9; I Cron. 6:64, 71) Nella regione di Argob soltanto c’erano sessanta città cinte da mura, e le rovine di antichi villaggi affiorano ancora ovunque. — Deut. 3:3-5.

      La strada principale che attraversava la Transgiordania da N a S, chiamata “strada regia”, attraversava Basan passando dalla città di Asterot-Carnaim e questo fatto, insieme alla grande fertilità di Basan e alla sua vicinanza a Damasco, ne fece l’oggetto di conquiste militari. Azael re di Damasco conquistò Basan durante il regno di Ieu (909–881 a.E.V.), ma la regione evidentemente venne riconquistata durante il regno di Ioas (II Re 10:32, 33; 13:25) o per lo meno all’epoca di Geroboamo II (852–811 a.E.V.). (II Re 14:25) Tiglat-Pileser III re d’Assiria invase l’intera regione durante il regno di Peca (775–755 a.E.V.). — II Re 15:29; I Cron. 5:26.

      Dopo l’esilio Basan cadde sotto la dominazione greca e più tardi divenne uno dei principali granai dell’impero romano. La regione fu divisa in quattro distretti che, a eccezione del distretto NE chiamato Traconitide, conservarono in parte i nomi originali della zona: il distretto di Gaulanitide a O traeva nome da Golan, Auranitide a S da Hauran, e quello centrale di Batanea da Basan. A parte un riferimento alla Traconitide (Luca 3:1), Basan non viene menzionata nelle Scritture Greche.

  • Bastone, verga
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    • Bastone, verga

      I termini ebraici shèvet e mattèh sono quelli più spesso tradotti “bastone” e “verga”. Shèvet indica un bastone (a cui appoggiarsi) o un “bastone ricurvo” (come il bastone da pastore). (Lev. 27:32) Forse per il fatto che i capitribù portavano un bastone o scettro, shèvet viene tradotto “tribù” quando il contesto suggerisce tale significato. (Deut. 18:1; 29:18) Anche l’asta della lancia o di armi simili era indicata dai termini ebraici shèvet o ʽets. — II Sam. 18:14; 21:19.

      Mattèh significa ramo, germoglio e anche verga o bastone. Nel senso di ramo è tradotto anche “tribù”, quando si riferisce alle tribù d’Israele. (Eso. 31:2) Un altro termine, maqqèl, è reso “bastone” e “verga”, e mishʽèneth più spesso bastone (nel senso di sostegno di qualche genere).

      Il termine greco per verga è hràbdos, a volte tradotto bastone. Un altro termine, xỳlon, è reso bastone in alcune traduzioni. Letteralmente significa “legno” o qualcosa fatto di legno. Questo termine è tradotto “bastoni” nel senso di randelli in Matteo 26:47, 55 e in brani paralleli.

      USI

      Bastoni o verghe servivano come sostegno (Eso. 12:11; Zacc. 8:4; Ebr. 11:21), per difesa o protezione (II Sam. 23:21; Matt. 10:10), per punire i figli, gli schiavi o altri (Eso. 21:20; Prov. 10:13; 23:13, 14; Atti 16:22), per trebbiare (Isa. 28:27 [versetto in cui compaiono sia mattèh che shèvet, tradotti rispettivamente “verga” e “bastone”]; confronta Giudici 6:11; Rut 2:17), e nella raccolta delle olive. (Deut. 24:20; Isa. 24:13) Inoltre i pastori usavano il bastone ricurvo per guidare il gregge, dirigerlo e aiutarlo. Circa la scelta degli animali da offrire al santuario come decima, la Legge diceva: “In quanto a ogni decima parte della mandria e del gregge, tutto ciò che passa sotto il bastone ricurvo [quello che è affidato alla cura del pastore], il decimo capo deve divenire qualcosa di santo a Geova. Non deve esaminare se è buono o cattivo, né lo deve cambiare”. (Lev. 27:32, 33, NW) Pare che il pastore stesse in piedi alla porta dell’ovile mentre uscivano le pecore, con in mano il bastone alla cui estremità aveva fissato un pezzo di stoffa imbevuta di tintura; così segnava una pecora su dieci e metteva da parte come decima quelle così contrassegnate. — Confronta Geremia 33:13.

      SIMBOLO DI AUTORITÀ

      Il bastone era considerato un oggetto personale di valore, e senza dubbio si poteva riconoscere a chi appartenevano certi bastoni. Giuda diede in pegno a Tamar il suo bastone e il suo anello con sigillo finché non le avesse mandato un capretto in pagamento per aver avuto relazione con lei. (Gen. 38:18, 25) I capitribù portavano una verga come simbolo di autorità. Perciò nella Bibbia spesso la verga ha questo significato, rappresenta l’autorità che uno ha o l’autorità di cui è investito da un altro. Quando Mosè si presentò agli anziani di Israele, e anche quando si presentò al faraone e ai sacerdoti egiziani che praticavano la magia, la sua verga divenne simbolo della sua autorità e dell’incarico che aveva ricevuto da Dio. (Eso. 4:29-31; 7:9-12) In quest’ultimo caso è detto che la verga era di Aaronne, ma evidentemente si trattava della verga di Mosè usata da Aaronne quale suo portavoce, come risulta da Esodo 7:15, 17.

      In seguito la verga di Mosè fu usata molte volte per indicare che Geova gli aveva conferito l’autorità di condottiero della nazione e lo sosteneva. (Eso. 8:5; 9:23; 10:13; Num. 20:11) Quando l’autorità di Mosè e Aaronne venne sfidata, fra tutte le verghe dei capi delle dodici tribù Dio fece germogliare e produrre mandorle mature alla verga di Aaronne, rappresentante della casa di Levi. Questo dimostrò in modo inequivocabile che la tribù di Levi era quella a cui Dio aveva conferito l’incarico e l’autorità del sacerdozio. Questa verga fu poi conservata per qualche tempo nell’arca del patto. — Num. 17:1-11; Ebr. 9:4.

      Il salmista scrisse: “Espressione di Geova al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi’. La verga della tua forza Geova manderà da Sion, dicendo: ‘Sottoponi in mezzo ai tuoi nemici’”. (Sal. 110:1, 2) L’apostolo Paolo applica questo passo a Gesù Cristo che ha, per così dire, la ‘verga della forza di Geova’, essendo il rappresentante di Geova investito di piena autorità per eseguire la sentenza contro i suoi nemici. (Ebr. 10:12, 13) Gesù Cristo, il ‘ramoscello del ceppo di Iesse’, “dovrà colpire la terra con la verga della sua bocca; e con lo spirito delle sue labbra metterà a morte il malvagio”. (Isa. 11:1, 4) Egli parla con autorità ed esercita il potere che Geova gli ha conferito di punire i malvagi. A proposito delle nazioni viene detto che le dirigerà non come il pastore guida pacificamente il gregge col suo bastone, ma con una verga di ferro. — Riv. 2:27; 12:5; 19:15.

      In Isaia 9:4 e 14:5 si parla dell’oppressiva verga o bastone di comando, cioè dell’autorità che i nemici esercitavano su Israele. Dio si servì delle nazioni circostanti, come l’Assiria, per punire Israele dei suoi peccati, e in tale azione quelle nazioni furono come una verga per punire o castigare, sotto l’autorità o col permesso di Dio. Ma quelle nazioni non agirono per amore verso Geova o per odio verso i peccati di Israele, ma per ostilità sia nei confronti di Dio che d’Israele, e andarono oltre l’incarico ricevuto rallegrandosi di riversare su Israele ulteriori afflizioni. Inoltre, quelle potenze mondiali, specialmente l’Assiria e la Babilonia, s’innalzarono con presunzione contro Geova Dio stesso. A proposito dell’Assiria Dio fece dire dal profeta Isaia: “Aha, l’Assiro, la verga per la mia ira”. E ne descrisse la presunzione dicendo: “Si vanterà la scure su colui che taglia con essa, o si magnificherà la sega su colui che la muove avanti e indietro, come se il bastone muovesse avanti e indietro quelli che lo alzano, come se la verga alzasse colui che non è legno?” Poi predisse la punizione che si sarebbe abbattuta sulla nazione assira per aver pensato di essere più grande di Colui che se ne era servito ed essersi innalzata contro di Lui. — Isa. 10:5, 15.

      Nel fare con Davide un patto per il regno, Geova disse dei re della dinastia di Davide: “Io stesso diverrò suo padre, ed egli stesso diverrà mio figlio. Quando farà torto, anch’io di sicuro lo riprenderò con la verga degli uomini e con i colpi dei figli di Adamo”. (II Sam. 7:14) Qui la verga della disciplina che Geova come Padre avrebbe usato era l’autorità dei governi mondani, come Babilonia. Quest’ultima fu impiegata per abbattere il regno di Dio retto dal re della discendenza di Davide, finché non ‘sarebbe venuto colui che ha il diritto legale’. (Ezec. 21:27) Nel 70 E.V. li eserciti romani al comando del generale Tito furono la “verga” che inflisse la punizione all’infedele Gerusalemme. — Dan. 9:26, 27.

      Errato uso della verga

      I governi e i giudici delle nazioni terrene spesso usano la verga della loro autorità in modo ingiusto, perfino combattendo contro Dio e il suo popolo. Quando fu condotto davanti all’alta corte ebraica e davanti al procuratore romano Pilato, Gesù Cristo fu schernito, maltrattato, percosso e infine ucciso. I capi ebrei prima usarono la loro autorità contro Gesù, e poi resero la “verga” più pesante consegnandolo al governo romano perché fosse messo a morte. Il profeta Michea aveva predetto tale afflizione in questi termini: “Con la verga colpiranno sulla guancia il giudice d’Israele”. (Mic. 5:1) Dopo la morte e risurrezione di Gesù i capi ebrei usarono la loro autorità per perseguitare i suoi seguaci, e in molti casi Roma e gli altri governi della terra hanno similmente usato in modo errato la verga della loro autorità. Per questo dovranno rendere conto a Dio. — Giov. 19:8-11; II Tess. 1:6-9.

      Autorità dei genitori

      La verga è usata anche come simbolo dell’autorità dei genitori sui figli. Il libro dei Proverbi menziona molte volte questa autorità, e il termine rappresenta ogni forma di disciplina, inclusa la verga letterale per infliggere una punizione. Il genitore in effetti è responsabile di fronte a Dio di usare questa verga per tenere a freno il figlio. Il genitore che manca in questo provocherà la rovina e la morte del figlio e incorrerà lui stesso nel disfavore e nella disapprovazione di Dio. (Prov. 10:1; 15:20; 17:25; 19:13) “La stoltezza è legata al cuore del ragazzo; la verga della disciplina è ciò che la rimuoverà lungi da lui”. “Non trattenere la disciplina dal semplice ragazzo. Nel caso che tu lo batta con la verga, non morrà. Con la verga tu stesso dovresti batterlo, per liberare la sua medesima anima dallo stesso Sceol”. (Prov. 22:15; 23:13, 14) Infatti “chi trattiene la sua verga odia suo figlio, ma chi lo ama è colui che lo cerca in effetti con la disciplina”. — Prov. 13:24; 19:18; 29:15; I Sam. 2:27-36.

  • Bastone del comandante
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Bastone del comandante

      Lunga verga, simbolo di comando. Il bastone di un comandante rappresenta il suo diritto d’impartire ordini.

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