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    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Giunta a Betleem all’inizio della mietitura dell’orzo, Rut uscì nei campi per procurare da mangiare per Naomi e per sé. Per caso capitò nel campo che apparteneva a Boaz, un parente di Elimelec, e chiese al sorvegliante dei mietitori il permesso di spigolare. La sua diligenza nello spigolare doveva essere veramente notevole, dato che il sorvegliante ne parlò a Boaz. — Rut 1:22-2:7.

      Quando Boaz le mostrò benignità, Rut rispose con gratitudine e riconoscendo di essere meno di una delle sue serve. All’ora del pasto egli le provvide grano arrostito in tale quantità che ne rimase anche per Naomi. (Rut 2:8-14, 18) Anche se Boaz aveva disposto le cose in modo da renderle più facile spigolare, Rut non smise in anticipo ma continuò a spigolare fino a sera, “dopo di che batté ciò che aveva spigolato e fu circa un’efa [22 l] d’orzo”. Su richiesta di Boaz, Rut continuò a spigolare nel suo campo durante il resto della mietitura dell’orzo e la mietitura del grano. — Rut 2:15-23.

      CHIEDE L’INTERVENTO DI BOAZ QUALE RICOMPRATORE

      Desiderando trovare un “luogo di riposo” o una casa per la nuora, Naomi suggerì a Rut di chiedere a Boaz di ricomprarla. Perciò Rut si recò nell’aia di Boaz. Dopo che questi si era coricato, Rut si avvicinò di nascosto, gli scoprì i piedi e si coricò anche lei. A mezzanotte Boaz si svegliò tremando e si chinò in avanti. Non riconoscendola nell’oscurità, chiese: “Chi sei?” “Sono Rut la tua schiava”, fu la sua risposta, “e devi stendere il tuo lembo sulla tua schiava, poiché tu sei un ricompratore”. — Rut 3:1-9, NW.

      NON COMPIE UN’AZIONE IMMORALE

      L’azione di Rut, secondo le istruzioni di Naomi, doveva conformarsi alla normale procedura seguita dalle donne che affermavano il proprio diritto al matrimonio del cognato. A questo proposito un commentatore biblico, Paulus Cassel, osserva: “Senza dubbio questo metodo simbolico di affermare il più delicato di tutti i diritti presuppone modi di una semplicità e virtù patriarcale. La fiducia della donna si basa sull’onore dell’uomo. Il metodo, tuttavia, non era di facile attuazione. Infatti qualsiasi preconoscenza o segno premonitore al riguardo avrebbe strappato il velo del silenzio e del riserbo nuocendo alla modestia della richiedente. Ma una volta preso il via, la richiesta privilegiata non poteva essere negata senza disonorare la donna o l’uomo. Quindi possiamo esser certi che Naomi non mandò la nuora con quest’ambasciata senza la massima fiducia che avrebbe avuto successo. Infatti è sicuro che nel caso in questione a tutte le altre difficoltà si aggiungeva anche questa: cioè che Boaz, come Rut stessa dice, era sì un goel [un ricompratone], ma non il goel”. — A Commentary on the Holy Scriptures (Il Libro di Rut, p. 42), a cura di J. P. Lange, nella traduzione di P. Schaff.

      Dalla sua reazione è evidente che Boaz considerava l’azione di Rut assolutamente virtuosa: “Sii benedetta da Geova, figlia mia. Hai espresso la tua amorevole benignità meglio in questo ultimo caso che nel primo, non andando dietro ai giovani, miseri o ricchi”. Rut scelse altruisticamente Boaz, un uomo molto più anziano, perché era un ricompratore, al fine di suscitare un nome per il marito defunto e per la suocera. Poiché sarebbe stato naturale per una giovane come Rut preferire un uomo più giovane, Boaz la considerava un’espressione della sua amorevole benignità ancora superiore alla scelta di rimanere con l’anziana suocera. — Rut 3:10. Senza dubbio la voce di Rut deve aver tradito una certa ansietà, dal momento che Boaz la rassicurò: “Ora, figlia mia, non temere. Tutto ciò che dici io ti farò, poiché ognuno alla porta del mio popolo è consapevole che sei una donna eccellente”. Data l’ora tarda, Boaz disse a Rut di coricarsi. Tuttavia entrambi si alzarono mentre era ancora buio, evidentemente per evitare qualsiasi insinuazione che avrebbe potuto nuocere al buon nome di uno o dell’altro di loro. Boaz inoltre diede a Rut sei misure di orzo. Questo poteva significare che, come sei giorni lavorativi erano seguiti da un giorno di riposo, così per Rut era prossimo un giorno di riposo, poiché egli avrebbe fatto in modo che avesse un “luogo di riposo”. — Rut 3:11-15, 17, 18.

      Al ritorno di Rut, Naomi, forse non riconoscendo la donna che chiedeva di entrare nell’oscurità, chiese: “Chi sei tu, figlia mia?” Oppure poteva darsi che la domanda si riferisse a un’eventuale nuova identità di Rut in relazione al suo ricompratore. — Rut 3:16.

      Più tardi, quando il parente più stretto rifiutò di contrarre il matrimonio del cognato, Boaz fu pronto a prendere il suo posto. Così Rut divenne la madre di Obed figlio di Boaz e un’antenata del re Davide e anche di Gesù Cristo. — Rut 4:1-21; Matt. 1:5, 16.

  • Rut, libro di
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Rut, libro di

      Questo libro della Bibbia prende nome da uno dei suoi personaggi principali, la moabita Rut. La narrazione spiega come Rut divenne antenata di Davide per aver contratto il matrimonio del cognato con Boaz a favore della suocera Naomi. La riconoscenza, la lealtà e la fiducia in Geova manifestate da Boaz, Naomi e Rut permeano tutto il libro. — Rut 1:8, 9, 16, 17; 2:4, 10-13, 19, 20; 3:9-13; 4:10.

      A parte l’elenco genealogico (Rut 4:18-22), gli avvenimenti descritti nel libro di Rut rientrano in un periodo di circa undici anni all’epoca dei giudici, anche se non è precisato quando siano accaduti durante quel periodo. — Rut 1:1, 4, 22; 2:23; 4:13.

      La tradizione ebraica attribuisce a Samuele la stesura del libro, e questo sarebbe in armonia col libro stesso. Il fatto che la narrazione si conclude con la genealogia di Davide fa pensare che lo scrittore conoscesse il proposito di Dio riguardo a Davide. Questo si poteva ben dire di Samuele, che l’aveva unto re. Perciò sarebbe stato pure appropriato che Samuele documentasse i precedenti genealogici di Davide. — I Sam. 16:1, 13.

      AUTENTICITÀ E IMPORTANZA

      La storicità del libro di Rut è confermata dalla genealogia di Gesù Cristo compilata da Matteo, che elenca fra i suoi antenati Boaz, Rut e Obed. (Matt. 1:5; confronta Rut 4:18-22; 1 Cronache 2:5, 9-15). Inoltre è inconcepibile che uno scrittore ebreo attribuisse deliberatamente un’antenata straniera a Davide, il primo re della discendenza reale di Giuda.

      La documentazione storica fornisce dei precedenti che illustrano e chiariscono altre parti della Bibbia. Il fatto che Davide divenne un ‘uomo secondo il cuore di Geova’ può essere in parte spiegato in base alla sua discendenza descritta nel libro di Rut. (I Sam. 13:14) L’applicazione delle leggi relative alla spigolatura (Lev. 19:9, 10; Deut. 24:19-22; Rut 2:1, 3, 7, 15-17, 23) e al matrimonio del cognato (Deut. 25:5-10; Rut 3:7-13; 4:1-13) è rappresentata con vivacità. È evidente la guida di Geova nella preservazione della discendenza che avrebbe portato al Messia e anche nella scelta dei singoli individui che dovevano costituirla. Ogni donna israelita sposata con un uomo della tribù di Giuda aveva potenzialmente la prospettiva di contribuire alla discendenza terrena del Messia. (Gen. 49:10) Il fatto che Rut, una moabita, ebbe tale privilegio illustra il principio affermato dall’apostolo Paolo: “Non dipende da chi desidera né da chi corre, ma da Dio, che ha misericordia”. (Rom. 9:16) Rut aveva scelto Geova come suo Dio e Israele come suo popolo e, nella sua grande misericordia, Geova le concesse un “perfetto salario” permettendole di diventare un anello della più importante linea di discendenza. — Rut 2:12; 4:13-17.

      SCHEMA DEL CONTENUTO

      I Lutto di Naomi in Moab (1:1-5)

      II Naomi con le nuore Rut e Orpa, vedove, parte da Moab (1:6-18)

      A. Per via Naomi insiste che Rut e Orpa tornino in Moab (1:6-13)

      B. Orpa bacia Naomi e se ne va (1:14)

      C. Rut rimane con Naomi ed esprime la determinazione di essere un’adoratrice di Geova (1:15-18)

      III Esperienze di Rut e Naomi a Betleem (1:19—4:22)

      A. Reazione locale al loro arrivo (1:19-22)

      B. Rut spigola nel campo di Boaz e viene aiutata da lui (2:1-23)

      C. Rut segue il consiglio di Naomi e chiede a Boaz di intervenire come ricompratore (3:1-18)

      D. Boaz offre l’opportunità di ricompra al parente più stretto; al rifiuto di quello, prende in moglie Rut (4:1-13)

      E. Il matrimonio di Boaz e Rut è benedetto con la nascita di Obed, a cui Naomi fa da balia o custode e che diviene poi antenato di Davide (4:14-22)

      Vedi il libro “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”, pp. 50-52.

  • Ruta
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    • Ruta

      Pianta menzionata solo in Luca 11:42 a proposito della scrupolosità con cui i farisei pagavano la decima. La ruta comune (Ruta graveolens) è una pianta perenne dall’odore marcato che può raggiungere un’altezza di 90 cm circa. Ha foglie grigioverdi e fiori gialli a pannocchia. La ruta è stata usata in medicina come stimolante e antispasmodico. Ai giorni del ministero terreno di Gesù può darsi che venisse coltivata in Palestina per uso medicinale e per insaporire vivande.

      Invece di “ruta” la narrazione parallela in Matteo 23:23 menziona l’“aneto”, come fa pure un manoscritto del III secolo (Papiro Chester Beatty I) in Luca 11:42.

  • Sabato
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    • Sabato

      [ebr. yohm hash-shabbàth, giorno del sabato, dal verbo shavàth, riposare, desistere da uno sforzo; gr. he hemèra tou sabbàtou, il giorno della completa cessazione, che fa cessare].

      La storia dell’osservanza di un sabato settimanale di ventiquattr’ore inizia nel 1513 a.E.V. quando la nazione di Israele era nel deserto, nel secondo mese dopo l’esodo dall’Egitto. (Eso. 16:1) Geova aveva detto a Mosè che il sesto giorno la manna miracolosamente provveduta sarebbe stata in quantità doppia. Quando questo si avverò, i capitribù dell’assemblea riferirono la cosa a Mosè e allora venne annunciata la disposizione del sabato

  • Saba
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    • Saba

      Ricco regno situato, molto probabilmente, nell’Arabia SO, noto soprattutto per l’oro, i profumi e l’incenso. (I Re 10:1, 2; Isa. 60:6; Ger. 6:20; Ezec. 27:22) L’origine della popolazione di Saba, i sabei, come sono spesso chiamati in opere secolari, non può essere stabilita con sicurezza. Nella discendenza di Sem c’erano due Saba e in quella di Cam uno, che evidentemente si stabilì in Arabia. Tuttavia alcuni studiosi odierni ritengono che la popolazione di questo regno fosse di origine semitica, della discendenza di Ioctan, discendenti di Sem per mezzo di Eber. (Gen. 10:26-28) Il nome stesso di Saba e quello di alcuni suoi fratelli (per esempio, Azarmavet e Ofir) hanno relazione con località dell’Arabia meridionale.

      Secondo alcune fonti il regno di Saba si trovava nella parte orientale dell’odierno Yemen. La sua capitale era evidentemente Ma’rib, sul lato orientale della catena montuosa e circa 100 km a E di San‘a.

      Prima che il progresso nel campo della nautica rendesse meno rischiosa la navigazione nel Mar Rosso, il commercio dall’Arabia meridionale e forse dall’Africa orientale e dall’India si svolgeva in gran parte per mezzo di carovane di cammelli che attraversavano l’Arabia. Saba dominava le vie carovaniere e divenne famosa per i suoi commercianti di olibano, mirra, oro, pietre preziose e avorio. La Bibbia indica che questi commercianti giungevano fino a Tiro. (Ezec. 27:2, 22-24; Sal. 72:15; Isa. 60:6) Un sigillo rinvenuto a Betel fornisce la conferma degli scambi fra Palestina e Arabia meridionale. Scoperte fatte negli scavi compiuti presso Ma’rib fanno pensare che i sabei fossero un popolo relativamente pacifico, dedito al commercio. Presso la capitale c’era un enorme tempio dedicato al dio-luna.

      LA REGINA DI SABA

      Qualche tempo dopo aver portato a termine molte opere architettoniche, Salomone ricevette la visita della “regina di Saba”, che aveva sentito “la notizia intorno a Salomone in relazione col nome di Geova”. Questa regina, di cui la Bibbia non fa il nome, si recò a Gerusalemme “con un notevolissimo seguito, cammelli che portavano olio di balsamo e moltissimo oro e pietre preziose”. (I Re 10:1, 2) Il suo modo di viaggiare e il genere di doni che portò indicano che veniva dal regno di Saba, nell’Arabia SO. Questo è indicato anche dall’osservazione di Gesù che la chiamò “la regina del meridione” venuta “dai confini della terra”. (Matt. 12:42) Dal punto di vista di chi si trovava a Gerusalemme, davvero era venuta da una delle più distanti parti del mondo allora conosciuto. (Sal. 72:10; Gioe. 3:8) Ma’rib dista oltre 1.900 km da Ezion-Gheber, sulla costa N del Mar Rosso.

      Gesù disse che la regina di Saba era venuta “per udire la sapienza di Salomone”. (Luca 11:31) Essa rimase colpita sia da ciò che Salomone disse sia da ciò che vide della prosperità del suo regno. Dichiarò che i servitori del re erano felici perché ne potevano udire la sapienza, e benedisse Geova che l’aveva posto sul trono. (I Re 10:2-9; II Cron. 9:1-9) La regina diede a Salomone 120 talenti d’oro e anche olio di balsamo e pietre preziose. Salomone le fece doni che a quanto pare superavano per valore i tesori da lei portati, e quindi essa fece ritorno al suo paese. — II Cron. 9:12, NM, CEI, VR.

      Cristo affermò che quella donna sarebbe risorta nel giudizio e avrebbe condannato gli uomini della generazione del I secolo. (Matt. 12:42; Luca 11:31) Essa aveva compiuto un viaggio rischioso per udire la sapienza di Salomone, ma gli ebrei increduli, che si dichiaravano servitori di Geova, avevano presente in Gesù qualcosa di più di Salomone, eppure non gli prestavano attenzione.

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