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Le vere ricchezze di PortoricoLa Torre di Guardia 1978 | 15 luglio
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autorità e neppure i fedeli cattolici attribuirono alcun peso alle false asserzioni fatte da questo dignitario cattolico contro i testimoni di Geova.
Dai giorni in cui le ricchezze spirituali erano così esigue, Portorico è veramente divenuto un Porto Ricco. Le ricchezze spirituali abbondano mentre i quasi 17.000 Testimoni suddivisi in 227 congregazioni visitano gli abitanti in ogni angolo dell’isola. Nella primavera dell’anno scorso 41.991 persone assisterono alla commemorazione della morte di Cristo. I cristiani testimoni di Geova a Portorico si sono fatti veramente un’ottima reputazione di fedeltà e di integrità, manifestando il desiderio di continuare pacificamente a parlare ad altri del regno di Dio.
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“Una donna eccellente” mostra amore lealeLa Torre di Guardia 1978 | 15 luglio
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“Una donna eccellente” mostra amore leale
“Ognuno alla porta del mio popolo è consapevole che sei una donna eccellente”. — Rut 3:11.
1, 2. Quale incontro di mezzanotte richiama la nostra attenzione, e quali domande suscita?
SONO calate le tenebre della notte e su Betleem di Giuda e la campagna circostante è sceso un quieto silenzio. In un’aia un uomo anziano dorme. Ma ecco che una giovane donna gli si avvicina furtivamente, lo scopre appena, e si mette a giacere. Egli si sveglia, la trova ai suoi piedi e chiede: “Chi sei?” La risposta di lei? “Sono Rut la tua schiava”. Essa è andata da lui per uno speciale e nobilissimo scopo. Mentre la conversazione continua egli riconosce che è una donna virtuosa e dice: “Ognuno alla porta del mio popolo è consapevole che sei una donna eccellente”. — Rut 3:9-11.
2 Cos’ha portato a questo insolito incontro di mezzanotte? Chi è in realtà questa donna? E qual è l’identità dell’uomo anziano? Perché le dice che è conosciuta come “una donna eccellente”? Quali qualità rivela? Queste e altre domande si affollano nella nostra mente allorché riflettiamo su questa straordinaria scena notturna.
3. (a) Quale libro biblico ci accingiamo a considerare? (b) Quando e da chi fu scritto questo racconto biblico, e a che cosa dà risalto?
3 Il racconto divinamente ispirato che ci accingiamo a considerare, scritto probabilmente ai giorni di Davide (verso il 1090 a.E.V.) dal profeta ebreo Samuele, è uno degli unici due libri biblici che portano un nome femminile. (L’altro è quello di Ester). Sebbene alcuni considerino il libro di Rut una commovente storia d’amore, è molto più di questo. Il racconto dà risalto al proposito di Geova Dio di produrre un erede del Regno, il Messia da lungo tempo promesso. Inoltre, esalta l’amorevole benignità di Dio. — Gen. 3:15; Rut 2:20; 4:17-22.a
UNA FAMIGLIA COLPITA DALL’AVVERSITÀ
4. In quale periodo di tempo ebbero luogo gli avvenimenti narrati nel libro di Rut?
4 Gli avvenimenti narrati in questo racconto si verificarono “nei giorni in cui i giudici amministravano la giustizia” in Israele. Dovette essere al principio di quel periodo, poiché l’uomo che abbiamo visto nell’aia con Rut era Boaz, figlio di Raab contemporanea di Giosuè. (Rut 1:1; Gios. 2:1, 2; Matt. 1:5) Questi fatti avvincenti abbracciano un periodo di circa 11 anni e si svolgono forse attorno al 1300 a.E.V.
5. Quali circostanze e quale consapevolezza spingono Elimelec a trasferire la sua famiglia in Moab, e ha questo alcuna relazione con certe responsabilità cristiane?
5 Nel paese di Giuda è sorta una carestia e Betleem (o Efrata) ne sente gli effetti. L’avversità ha colpito specialmente la famiglia di un certo Elimelec. Comprendendo la necessità di provvedere ai bisogni dei suoi familiari, egli prende una decisione. Presto Elimelec, sua moglie Naomi e i loro due figli Malon e Chilion attraversano il Giordano. Questi Efratei vanno a risiedere come forestieri in Moab, un paese su un altipiano a est del mar Morto e a sud del fiume Arnon. — Rut 1:1, 2; confronta I Timoteo 5:8.
6. Descrivete le circostanze in seguito a cui Naomi, Rut e Orpa si trovano vedove.
6 A suo tempo Elimelec muore, lasciando vedova Naomi, ormai avanti con gli anni. Successivamente i loro due figli sposano delle Moabite. Malon sposa Rut mentre Chilion prende in moglie Orpa. (Rut 1:4, 5; 4:10) Passano circa 10 anni, e la calamità si abbatte di nuovo su questa famiglia. I figli di Naomi muoiono entrambi e per di più senza progenie. Ora le tre donne sono sole, e il lutto e la vedovanza sono ben duri da sopportare.
7. Quale possibilità appare specialmente remota alla vedova Naomi?
7 Specialmente Naomi è addolorata. Essa è giudea e conosce la speciale benedizione pronunciata in punto di morte dal patriarca Giacobbe su suo figlio Giuda, con queste parole: “Lo scettro non si allontanerà da Giuda, né il bastone del comandante di fra i suoi piedi, finché venga Silo; e a lui apparterrà l’ubbidienza del popolo”. Questo Silo avrà lo scettro reale; infatti, sarà il Messia, il seme di Abraamo mediante il quale tutte le famiglie della terra si benediranno. Donne di Giuda hanno la possibilità di partorire figli che saranno antenati di quell’Unto! Ma i figli di Naomi sono morti senza progenie, ed essa ha passato l’età d’avere figli. La possibilità che Naomi e la sua famiglia contribuiscano alla stirpe del Messia è davvero remota. — Rut 1:3-5; Gen. 22:17, 18; 49:10, 33.
8. Quali fattori spingono Naomi a tornare in Giuda nonostante i pericoli lungo il cammino?
8 Tuttavia, c’è almeno un barlume di speranza che si stia preparando qualcosa di buono. Naomi ha appreso, forse da qualche mercante ebreo di passaggio, che Geova ha “rivolto l’attenzione al suo popolo dandogli pane”. Sì, la carestia è finita e, con la benedizione divina, c’è di nuovo pane in Giuda, buon pane a Betleem, la “casa del pane”. Dopo non molto le tre vedove sono in cammino “nella strada per tornare al paese di Giuda”. Non è un viaggio facile, perché devono attraversare regioni infestate di solito da ladroni e uomini pronti a tutto. Ma la devozione di Naomi verso Geova Dio e il desiderio di ricongiungersi al suo popolo la spingono a proseguire nonostante i pericoli del cammino. — Rut 1:6, 7.
TEMPO DI DECISIONE
9. Perché è detto a Rut e Orpa di tornare “ciascuna alla casa di sua madre”?
9 Le giovani vedove compiranno un semplice atto di cortesia accompagnando la suocera attempata solo fino al confine tra Moab e Israele? O proseguiranno? Vedremo. A un certo punto del cammino, Naomi dice: “Andate, tornate, ciascuna alla casa di sua madre”. (Rut 1:8) Perché “di sua madre”, quando almeno il padre di Rut è ancora vivo? (Rut 2:11) È naturale che una donna anziana faccia un commento simile a delle giovani, e le loro madri avevano una casa ben fornita, a differenza della suocera indigente. Ad ogni modo, l’affetto materno sarebbe stato di speciale conforto per una figlia addolorata.
10. Nutrendo quale speranza Naomi è pronta a congedare entrambe le nuore?
10 Ascoltate mentre Naomi continua: “Geova eserciti amorevole benignità verso di voi, proprio come voi l’avete esercitata verso gli uomini ora morti e verso di me. Geova vi faccia dono, e davvero trovate ciascuna un luogo di riposo nella casa di suo marito”. (Rut 1:8, 9) Le due Moabite hanno mostrato amorevole benignità, o amore leale, a Naomi e ai loro defunti mariti. Non sono state come le mogli ittite di Esaù che furono “fonte di amarezza di spirito per Isacco e Rebecca”. (Gen. 26:34, 35) Priva essa stessa di beni, Naomi può solo sperare che Dio ricompensi le sue nuore. Ed è disposta a congedarle con la speranza che Geova darà a ciascuna di loro il riposo e il conforto che derivano dall’avere un marito e una casa, ponendo fine così alla vedovanza e alle sue pene.
11. (a) Perché, evidentemente, era penoso per Rut e Orpa separarsi da Naomi; e questo suggerisce qualcosa riguardo alle relazioni familiari tra i cristiani odierni? (b) Rimanendo con Naomi, hanno Rut e Orpa buone prospettive di risposarsi? Perché?
11 Ma Rut e Orpa non se ne vanno. Quando Naomi le bacia, esse si mettono a piangere ad alta voce. Ovviamente è una suocera benigna e amorevole dalla quale è doloroso separarsi. (Rut 1:8-10; confronta Atti 20:36-38). Ma Naomi insiste, ragionando: “Ho io ancora dei figli nelle mie parti interiori, e dovranno essi divenire vostri mariti? Tornate, figlie mie, andate, poiché io mi son fatta troppo vecchia per appartenere a un marito. Se avessi detto d’avere anche speranza che questa notte per certo apparterrei a un marito e che anche partorirei per certo dei figli, continuereste ad aspettarli finché crescerebbero? Vi terreste appartate per loro in modo da non divenire di un marito?” Sì, anche se i figli deceduti di Naomi fossero stati sostituiti da altri figli ed essi fossero cresciuti, queste giovani donne si sarebbero astenute nel frattempo dallo sposare qualcun altro? Era irragionevole pensarlo. E come donne moabite avevano scarse prospettive di sposare un uomo in Giuda e poi allevare una famiglia. — Rut 1:11-13.
12, 13. Come sono messe alla prova Rut e Orpa, e quale decisione prende Orpa?
12 “No, figlie mie”, continua Naomi, “poiché a causa di voi mi è molto amaro, che la mano di Geova sia uscita contro di me”. (Rut 1:13) Naomi non accusa Dio; qualunque cosa egli faccia o permetta dev’essere giusta. (Prov. 19:3) Ma essa è addolorata per le sue nuore. Ed è giunto per loro il momento di decidere. Proseguiranno altruisticamente con Naomi? I loro motivi e la loro lealtà sono messi alla prova.
13 Orpa prende la sua decisione. Piangendo bacia la suocera e se ne va. “Ecco”, dice Naomi a Rut. “La tua cognata vedova è tornata al suo popolo e ai suoi dèi. Torna con la tua cognata vedova”. (Rut 1:14, 15) Sì, Orpa tornava al suo popolo e ai “suoi dèi”. Sia lei che Rut erano state allevate in mezzo al “popolo di Chemos” e può darsi che avessero anche assistito agli orribili sacrifici di bambini nell’adorazione di quel falso dio di Moab. Orpa torna a tutto ciò! — Num. 21:29; 2 Re 3:26, 27.
14. Come si esprime Rut con Naomi, e quale decisione ha preso la Moabita?
14 Ma non così Rut. “Non mi far premura di abbandonarti, di volgermi dall’accompagnarti”, dice, “poiché dove andrai tu andrò io, e dove passerai la notte passerò la notte. Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio. Dove tu morrai io morrò, e lì sarò sepolta”. Dopo di che la Moabita fa un giuramento dinanzi a Dio, dicendo: “Geova mi faccia così e vi aggiunga se altro che la morte opererà una separazione fra me e te”. Che commovente espressione di amore leale! Anzi, significa molto di più. Rut ha scelto una vita di servizio a Geova, e il popolo di Naomi — che ha una relazione con il vero Dio in virtù di un patto — sarà il suo popolo. La Moabita è decisa a servire Geova fedelmente. Quindi, Naomi rinuncia a mandar via la giovane donna. — Rut 1:16-18.
15. (a) Finora, come ha mostrato Rut amore leale? (b) Come possiamo trarre profitto dalle decisioni di Rut e di Orpa?
15 Mentre l’anziana Giudea e la giovane Moabita riprendono l’arduo viaggio a fianco a fianco, abbiamo l’occasione di riflettere sulle toccanti scene cui abbiamo assistito. L’interesse personale ha avuto il sopravvento su Orpa. Il progresso che poteva aver fatto nella conoscenza di Geova non ha significato abbastanza per lei da impedirle di tornare al suo popolo e ai “suoi dèi”. Se Rut avesse egoisticamente desiderato il suo paese nativo avrebbe anch’essa potuto tornarvi. (Confronta Ebrei 11:15). Ma questa giovane Moabita ha dimostrato amore leale non solo per l’attempata Naomi, ma specialmente per Geova. Ha manifestato uno spirito di sacrificio e la determinazione di servire il vero Dio con fede. Osservando queste contrastanti decisioni, noi pure siamo incoraggiati a non ‘tornare indietro alla distruzione’ ma ad avere “fede per conservare in vita l’anima”. — Ebr. 10:38, 39.
BETLEEM È IN AGITAZIONE!
16. Perché le donne di Betleem continuano a chiedere: “È questa Naomi?”
16 Infine, le due donne giungono a destinazione, Betleem. La loro presenza mette in agitazione l’intera città. “È questa Naomi?” continuano a chiedere le donne. Gli anni hanno lasciato il segno. Certo le donne notano gli effetti che il dolore e l’afflizione hanno prodotto su questa donna un tempo allegra. Anzi, la sua stessa risposta indica la pena che ha nel cuore!
17. Qual è il significato del commento di Naomi: ‘Non mi chiamate Naomi, ma Mara’?
17 “Non mi chiamate Naomi [mia piacevolezza]”, dice. “Chiamatemi Mara [amara], poiché l’Onnipotente me l’ha reso molto amaro. Quando andai ero piena [avendo marito e due figli], e Geova mi ha fatto tornare a mani vuote. Perché dovreste chiamarmi Naomi, quando Geova mi ha umiliata e l’Onnipotente mi ha causato calamità?” (Rut 1:19-21) Sì, Naomi è disposta ad accettare ciò che Geova permette, ma evidentemente pensa che Geova sia contro di lei. (Rut 1:13; confronta I Samuele 3:18). Indubbiamente, in un’epoca in cui il seno fecondo è considerato una benedizione divina e la sterilità una maledizione, è umiliante per una donna non avere una progenie vivente. E che speranza può avere ora Naomi di contribuire alla stirpe del Messia?
UN’UMILE SPIGOLATRICE TROVA FAVORE
18. Spigolando, di che cosa si vale Rut, e in quale campo capita “per caso”?
18 Naomi e Rut sono venute a Betleem “all’inizio della mietitura dell’orzo”, al principio della primavera. (Rut 1:22) Essendo operosa e disposta a servire, Rut, con il permesso di Naomi, va a spigolare dietro ai mietitori nei campi. Sa che la spigolatura è il provvedimento di Geova per il povero e l’afflitto, il residente forestiero, il ragazzo senza padre e la vedova. In Israele è loro permesso raccogliere o spigolare qualsiasi parte di una messe che i mietitori hanno involontariamente o intenzionalmente lasciato dietro di sé. (Lev. 19:9, 10; Deut. 24:19-21) Sebbene Rut ne abbia il diritto, umilmente chiede e ottiene il permesso di spigolare in un certo campo. Ma evidentemente c’è la mano di Geova nella cosa poiché “per caso” essa capita “nel tratto di campo che apparteneva a Boaz”. — Rut 2:3.
19, 20. (a) Chi è Boaz? (b) Perché si può dire che Rut non è una donna viziata?
19 Ecco che Boaz si avvicina. È un “uomo potente per dovizia”, ed è figlio di Salmon e Raab. Sì, Boaz è giudeo. Non solo Boaz è un padrone premuroso molto stimato dai suoi lavoratori, ma è un devoto adoratore del vero Dio, poiché saluta i mietitori con le parole “Geova sia con voi”, ed essi rispondono: “Geova ti benedica”. — Rut 2:1-4.
20 Dal giovane preposto ai mietitori, Boaz viene a sapere che Rut è la Moabita recentemente venuta a Betleem con Naomi. Dopo averne ottenuto il permesso, essa ha spigolato assiduamente nel fresco della mattina finché il sole è stato alto nel cielo, sopportando il caldo senza lamentarsi. Solo adesso si è seduta momentaneamente nella casa, a quanto sembra una semplice capanna per i mietitori. Rut non è certo una donna viziata! — Rut 2:5-7.
21. Che qualità di Rut colpiscono Boaz, e le donne cristiane possono trarre alcuna conclusione da ciò?
21 Successivamente Boaz esorta Rut a non spigolare in un altro campo, ma a stare presso le sue giovani, che probabilmente seguivano i suoi mietitori e legavano i covoni. Boaz ha comandato ai giovani di non toccarla, ed essa è libera di bere dai vasi che hanno riempito d’acqua. Profondamente grata, Rut cade umilmente sulla sua faccia e si china a terra, chiedendo: “Come mai ho trovato favore ai tuoi occhi così che sono notata, essendo io una straniera?” Ebbene, Boaz non sta cercando di conquistarsi il suo affetto per appagare il capriccio di un vecchio. Piuttosto, ha udito che la Moabita ha lasciato suo padre, sua madre e il suo paese, restando accanto all’anziana suocera. Ovviamente colpito dall’amore leale e dall’umiltà di Rut, egli è spinto a dire: “Geova ricompensi il tuo modo di agire, e vi sia per te un perfetto salario da Geova l’Iddio d’Israele, sotto le cui ali [protettive] ti sei venuta a rifugiare”. Certo, come ammette Rut, Boaz l’ha confortata e le ha parlato in maniera rassicurante. — Rut 2:8-13; Sal. 91:2, 4.
22, 23. (a) Come Boaz tratta Rut generosamente? (b) In che modo si manifestano l’operosità e l’altruismo di Rut?
22 Al tempo del pasto dei mietitori Boaz dice: “Accostati qui, e devi mangiare del pane e intingere il tuo pezzo nell’aceto [“agretto”]”. Che condimento rinfrescante nella calura del giorno! Boaz porge a Rut grano arrostito ed essa ne mangia a sazietà, e gliene avanza pure. — Rut 2:14; confronta la versione a cura del Pontificio Istituto Biblico.
23 Poi si rimette al lavoro. Mosso da uno spirito di generosità, Boaz dice ai suoi giovani di lasciare spigolare Rut “anche fra le spighe di grano tagliate”. Ingiunge loro anche di “sfilargliene alcune dai manipoli di spighe”, lasciandole dietro affinché essa le raccolga. Giunge la sera, e Rut è ancora occupata a ‘battere’ ciò che ha spigolato, a trebbiare. Battendo a mano l’orzo per terra con una verga o un correggiato, lo si può separare dallo stelo e dalla pula. Quel giorno Rut ha spigolato una ventina di litri d’orzo! Essa lo porta a casa a Betleem. Altruisticamente, Rut tira fuori anche il cibo che quel giorno le è avanzato all’ora del pasto e lo dà alla suocera bisognosa. — Rut 2:14-18.
24. (a) Perché non è strano che il popolo consideri Rut “una donna eccellente”? (b) Perché Rut è dunque un ottimo esempio per qualsiasi donna devota?
24 Rut mostra di nuovo amore leale a Naomi. Si aggiungano a ciò l’amore della giovane verso Geova, la sua operosità e la sua umiltà; non è strano che la gente la consideri “una donna eccellente”. (Rut 3:11) Certo Rut non mangia il “pane di pigrizia”, e per il suo duro lavoro ha qualcosa da condividere con chi è nel bisogno. (Prov. 31:27, 31; Efes. 4:28) E assumendo la sua responsabilità verso l’anziana suocera vedova, la Moabita deve provare la felicità che deriva dal dare. (Atti 20:35; 1 Tim. 5:3-8) Rut è davvero un ottimo esempio per qualsiasi donna devota.
[Nota in calce]
a Per la considerazione del significato profetico del libro di Rut, vedi La Torre di Guardia del 15 luglio 1972, pagg. 428-442, e il libro Preservation, pagg. 169-335, pubblicato nel 1932 dalla Watch Tower Bible and Tract Society.
[Immagine a pagina 17]
Rut implora Naomi: ‘Non mi far premura di abbandonarti, poiché dove andrai tu andrò io’
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Geova concede “un perfetto salario”La Torre di Guardia 1978 | 15 luglio
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Geova concede “un perfetto salario”
“Geova ricompensi il tuo modo di agire, e vi sia per te un perfetto salario da Geova l’Iddio d’Israele, sotto le cui ali ti sei venuta a rifugiare”. — Rut 2:12.
1-3. (a) Quale dialogo dovrebbe esserci in una famiglia dove c’è amore, come suggerisce la conversazione tra Naomi e Rut? (b) Quale sorpresa ci fu quando Rut disse a Naomi com’era andato il lavoro di spigolatura di quella giornata, e così quale guida fu evidente?
“VI sia per te un perfetto salario da Geova”. L’anziano Boaz aveva detto questo alla moabita Rut. Questo era stato il suo sincero desiderio nei riguardi della giovane e brava donna che aveva cercato protezione sotto le ali dell’Iddio d’Israele. (Rut 2:12) Ma si sarebbe avverato questo desiderio? In tal caso, come? Vedremo.
2 In una famiglia dove c’è amore, i vecchi si interessano delle attività dei giovani. Tutti sono lieti di avere l’opportunità di scambiare idee e narrare le attività della giornata. Non era diverso nell’umile casa di Betleem dove Naomi e Rut conversavano piacevolmente nelle ore serali. Ascoltate!
3 “Dove hai spigolato oggi, e dove hai lavorato?” Naomi è stata spinta a fare questa domanda vedendo la buona quantità di grano e di cibo che Rut ha portato a casa. Ovviamente qualcuno ha mostrato alla Moabita speciale riguardo. “Colui che ti ha notata sia benedetto”, dice l’anziana donna. Ma una rincorante sorpresa le attende entrambe. “Il nome dell’uomo col quale ho lavorato oggi è Boaz”, risponde Rut. Splendido! La guida di Dio è senz’altro evidente. “Sia benedetto da Geova, che non ha lasciato la sua amorevole benignità verso i vivi e i morti”, esclama Naomi. “L’uomo ci è parente. È uno dei nostri ricompratori”. — Rut 2:19, 20.
4. Come definireste un “ricompratore” dell’antico Israele?
4 Come si rialza il loro morale! Queste donne sanno che il ricompratore (ebraico, go’el) è un congiunto (un fratello o un altro parente maschio) avente il diritto di ricomprare, redimere o riacquistare la persona, la proprietà o l’eredità del parente più prossimo. Per esempio, egli può acquistare un tratto ereditario di terra prima che sia messo sul pubblico mercato affinché rimanga in famiglia. Pensate! Rut è capitata per caso nel campo di Boaz ed egli è un ricompratore, un uomo della famiglia di Elimelec.
5. A differenza di Dina figlia di Giacobbe, quale esempio dà Rut riguardo alle compagnie?
5 Inoltre, Boaz desidera che Rut stia vicino ai suoi giovani lavoratori finché la mietitura non sia finita. Naturalmente, Naomi approva, dicendo: “È meglio, figlia mia, che tu esca con le sue giovani, affinché non ti molestino in un altro campo”. Così la Moabita continuerà a spigolare nel campo di Boaz per due o tre mesi, sino alla fine della mietitura dell’orzo e del grano. A differenza di Dina, figlia di Giacobbe, che frequentò le ragazze cananee, attirando la calamità su di sé e l’afflizione sulla sua famiglia, Rut continua a dimorare con la suocera, mentre bada anche alle proprie compagnie. Un ottimo esempio! — Rut 2:22, 23; Gen. 34:1-31; 1 Cor. 15:33.
UMILTÀ ALL’OPERA
6. Come mostra Naomi di volere altruisticamente il bene di Rut?
6 Le settimane passano e la mietitura è quasi finita. Naomi chiede a Rut: “Figlia mia, non dovrei cercarti un luogo di riposo, affinché ti vada bene?” (Rut 3:1) L’anziana vedova non cerca egoisticamente di tenere la giovane Moabita presso di sé, ma vuole che Rut abbia il riposo, il conforto, la tranquillità e la sicurezza che avrebbe nella casa di un marito buono e amorevole. Ma Naomi si preoccupa anche di preservare in Israele in nome di suo marito Elimelec. (Deut. 25:7) A questo riguardo, rivela uno speciale piano d’azione, e la sua umile nuora è lieta di collaborare. Così Rut si lava, si spalma d’olio, indossa i mantelli e si avvia per adempiere la sua nobile missione.
7. Ventilando l’orzo, quale procedura segue Boaz?
7 Nel frattempo, Boaz — uomo ricco, ma che lavora anche duramente — ha approfittato della brezza serale per ventilare l’orzo nell’aia. Nella trebbiatura i chicchi di orzo sono stati separati dalla pula, e la paglia è stata sminuzzata. Ora tutto questo viene sollevato in aria contro il vento con un forcone o una pala per ventilare. La brezza soffia via la pula, spinge da parte la paglia e lascia cadere sull’aia i chicchi. È un momento felice, e dopo queste fatiche si consuma un pasto squisito. Boaz mangia e beve e il suo cuore ‘si sente bene’, benché nulla indichi che abbia ecceduto. (Sal. 104:15) Quindi va a giacere “accanto al mucchio d’orzo”, e subito si addormenta profondamente sotto la volta stellata dei cieli. — Rut 3:1-7, La Bibbia di Gerusalemme.
8. Quale azione compie Rut sull’aia nei confronti di Boaz, e ha forse uno scopo immorale?
8 Tutto è tranquillo finché un’indistinta figura si avvicina lentamente, silenziosamente, inosservata. È una donna, che scopre i piedi dell’addormentato Boaz e si mette lì a giacere completamente vestita. A mezzanotte egli comincia a tremare, si curva in avanti e resta sbalordito vedendo una donna che giace ai suoi piedi, forse di traverso! Non potendola riconoscere al buio, chiede: “Chi sei?” e ode la risposta: “Sono Rut la tua schiava”. E in fretta aggiunge: “E tu devi stendere il tuo lembo sulla tua schiava, poiché sei il ricompratore”. (Lev. 25:25) Pur essendo sorpreso, Boaz non è né imbarazzato né indignato. Né la Moabita è lì per qualche scopo immorale. Umilmente, con questo atto simbolico e con le sue parole, ha eseguito le istruzioni di Naomi. Rut ha reso consapevole l’anziano Giudeo del suo obbligo di ricompratore, come congiunto del suo defunto marito Malon e di Elimelec, il defunto padre di questi. Naomi era sicura che la cosa sarebbe riuscita, e la giovane donna era evidentemente fiduciosa che Boaz l’avrebbe trattata in modo onorevole. (Rut 3:4, 7-9) Ma come reagirà l’uomo?
9. (a) Come ha espresso Rut la sua amorevole benignità in ciò che Boaz chiama il ‘primo caso’ e l’“ultimo caso”? (b) È Rut “una donna eccellente” a motivo di ricchezza, pettinatura o abito costoso, o di che cosa?
9 Boaz benedice e loda l’umile e leale Moabita, dicendo: “Sii benedetta da Geova, figlia mia. Hai espresso la tua amorevole benignità meglio in questo ultimo caso che nel primo, non andando dietro ai giovani, miseri o ricchi”. Nel primo caso, Rut ha mostrato amore leale a Naomi. Ora, anziché cercare la compagnia di giovani ammogliabili, la Moabita è disposta a sposare un uomo molto, molto più vecchio per suscitare un nome al suo defunto marito Malon, e a sua suocera, l’anziana vedova di Elimelec. Ma cosa ne pensa Boaz? Rassicurandola, osserva: “Ed ora, figlia mia, non temere. Tutto ciò che dici io ti farò, poiché ognuno alla porta del mio popolo è consapevole che sei una donna eccellente”. Rut non ha proclamato a gran voce le sue virtù e non è certo per la ricchezza, la pettinatura o l’abito costoso che gli altri l’ammirano. Piuttosto, il timore di Geova manifestato da questa giovane, le sue buone opere, il suo spirito quieto e mite, il suo amore leale, la sua operosità: è per azioni e qualità simili che la gente la considera “una donna eccellente”. C’è oggi una donna devota che non vorrebbe avere una così buona reputazione? — Rut 3:10, 11; confronta Proverbi 31:28-31; I Timoteo 2:9, 10; I Pietro 3:3, 4.
10. Perché Rut non diverrà immediatamente la moglie di Boaz?
10 Boaz prenderà in moglie Rut immediatamente? No, poiché c’è un congiunto di Elimelec e Malon che è un parente più stretto di lui. “Ma se non prova diletto nel ricomprarti, per certo ti ricomprerò io, io stesso”, afferma Boaz con un giuramento, “com’è sicuro che Geova vive”. La mattina dopo Boaz si occuperà della cosa. — Rut 3:13.
11. Che cosa spinge Boaz a dare a Rut sei misure d’orzo?
11 Poiché l’ora è tarda, Boaz fa restare Rut fino alle prime ore del mattino. Ma non avviene nulla d’immorale, e si alzano che è ancora buio, evidentemente per non mettere in giro chiacchiere poco piacevoli e infondate. Prima che la Moabita se ne vada, Boaz le riempie il mantello con sei misure d’orzo, forse per intendere che, come sei giorni lavorativi sono seguiti da un giorno di riposo, così il giorno di riposo della giovane è prossimo, perché farà in modo che essa abbia un “luogo di riposo”, una casa e un marito. (Rut 1:9; 3:1) Naturalmente, il generoso Boaz non vuole neppure che Rut torni dalla suocera a mani vuote.
12. Perché Naomi chiede: “Chi sei tu, figlia mia?”
12 Finalmente la Moabita arriva a casa, e Naomi chiede ad alta voce: “Chi sei tu, figlia mia?” Forse non riconosce al buio colei che vuole entrare, ma questa domanda potrebbe riferirsi alla possibile nuova identità di Rut in relazione al suo ricompratore. Messa al corrente degli avvenimenti della notte passata, Naomi ha fiducia che Boaz manterrà la parola e agirà in fretta. “Sta tranquilla, figlia mia, finché tu sappia come la cosa andrà a finire”, raccomanda alla giovane donna, aggiungendo, con femminile saggezza e comprensione della natura umana, “poiché l’uomo non avrà riposo a meno che egli non porti oggi a termine la cosa”. — Rut 3:12-18.
13. Come possiamo trarre profitto considerando la fede di Naomi e Rut?
13 Mentre quelle due vedove bisognose aspettano il momento propizio nell’umile dimora, possiamo riflettere con profitto sulla loro fede. Come Naomi, abbiamo personalmente fiducia nei nostri fedeli compagni di fede? E, come Rut, confidiamo prontamente in Geova nei momenti di crisi, certi che le sue disposizioni e i suoi provvedimenti sono i migliori? (Sal. 37:3-5; 138:8) Pensate a Rut. Non conosce neppure il parente che ha il primo diritto nella faccenda; non ne conosce il carattere, eppure è disposta a conformarsi alla legge di Geova sul matrimonio del levirato. Dev’essere certa che Dio farà finir bene la cosa. Allo stesso modo, confidiamo personalmente che Geova “fa cooperare tutte le sue opere per il bene di quelli che amano Dio”? — Rom. 8:28; 1 Piet. 5:6, 7.
BOAZ AGISCE CON DECISIONE
14, 15. (a) Chi è il ricompratore imparentato con Elimelec più strettamente di Boaz? (b) Che cosa deve fare Naomi, forse a motivo del suo stato di povertà, e perciò che cosa è necessario che faccia il parente più prossimo oppure Boaz?
14 In Betleem è sorta la luce di un nuovo giorno. La gente si muove nelle strade, i mercanti espongono le loro mercanzie, gruppetti di persone conversano nello spiazzo davanti alla porta della città e i contadini vanno a lavorare nei campi circostanti. Seduto qui alla porta della città c’è Boaz. I suoi occhi scrutano il volto di tutti i passanti. All’improvviso, chiama: “Vieni, siedi qui, ‘Tal dei tali’”. (Rut 4:1) Sì, quest’uomo non altrimenti nominato è proprio il ricompratore imparentato con Elimelec più strettamente di Boaz. Forse era un fratello naturale del defunto Elimelec.
15 La porta della città è il luogo dove vengono registrate le operazioni commerciali e dove gli anziani siedono in giudizio. Perciò, dato che Boaz sta per rappresentare le assenti Naomi e Rut in questioni di ricompra e di matrimonio del levirato, raduna 10 degli anziani di Betleem proprio qui alla porta. (Deut. 16:18; 22:15; 25:7, 8) Quindi Boaz dice al ricompratore più prossimo: “Il tratto del campo che appartenne al nostro fratello [o parente] Elimelec, Naomi . . . deve venderlo”, sembra a motivo della sua condizione di povertà. (Rut 4:3) Se un Israelita ridotto in povertà deve vendere la terra di famiglia, il ricompratore ha il diritto di redimerla pagando un prezzo di base al numero di anni che restano fino al Giubileo, quando tale possedimento ereditario sarà restituito al possessore originale. (Lev. 25:23-28) Anziché cercare di scavalcare il parente più prossimo e acquistare segretamente la terra, Boaz, uomo d’onore, presenta onestamente i fatti in pubblico. Se il parente più prossimo ricompra, bene, se no ricomprerà Boaz.
16, 17. Se il parente innominato vuole comprare da Naomi, che cos’altro deve fare? Come reagisce?
16 “Sarò io a ricomprare”, dice il parente più stretto. A quanto pare è lieto di ottenere la terra e accrescere così i suoi possedimenti. Ma lo aspetta una sorpresa, perché Boaz continua: “Il giorno che tu acquisti il campo dalla mano di Naomi, lo devi pure acquistare da Rut la Moabita, moglie del morto [Malon figlio di Elimelec], in modo da suscitare il nome del morto sulla sua eredità”. (Rut 4:4, 5) Se vuole quel campo, questo parente è obbligato a sposare Rut e a generare una progenie per il suo congiunto, un figlio che erediterà quel tratto di terra.
17 Questo però cambia l’intera faccenda. “Non sono in grado di ricomprarlo per me stesso”, dice l’innominato parente prossimo, “onde io non rovini la mia propria eredità. Ricompralo tu per te stesso con il mio diritto di ricompra, perché io non sono in grado di fare la ricompra”. (Rut 4:6) In che modo questo congiunto avrebbe ‘rovinato la sua propria eredità’ non lo dice. Ma avrebbe speso del denaro nella terra, e di quel tanto avrebbe ridotto il valore della sua proprietà. E poi il campo sarebbe appartenuto al figlio di Rut, anziché a qualsiasi figlio che il parente prossimo avesse già. L’egoista Tal dei tali non voleva neppure pensarci! Quindi: ‘Compralo per te stesso, Boaz’.
18, 19. Con quale gesto questo parente più stretto rinuncia in tal caso al suo diritto di ricompra, e cosa fa dunque Boaz?
18 A ciò l’innominato parente segue l’usanza comune relativa al diritto di ricompra e allo scambio. Si toglie un sandalo e lo dà a Boaz. Facendo questo davanti a testimoni, rinuncia in tal caso al suo diritto di ricompra. Il suo egoistico modo d’agire è senz’altro la ragione per cui non viene detto il suo nome. Ora Boaz è autorizzato a fare la ricompra. — Rut 4:7, 8; Deut. 25:7-10.
19 Senza indugio, Boaz acquista da Naomi tutto ciò che appartenne a Elimelec e ai suoi figli Chilion e Malon. Acquista anche Rut come moglie “per suscitare il nome del morto [Malon] sulla sua eredità” affinché il suo nome “non sia stroncato di fra i suoi fratelli e dalla porta del suo luogo”. Sì, il nome di Malon, e perciò quello di suo padre Elimelec, sarà ricordato dal popolo e dagli anziani che in futuro si raduneranno alla porta di Betleem. “Voi siete oggi testimoni”, dice Boaz. Attestandolo, tutto il popolo e gli anziani gridano: “Testimoni!” — Rut 4:9-11.
GEOVA CONCEDE A RUT “UN PERFETTO SALARIO”
20. I testimoni cosa desiderano che Geova conceda alla moglie che entrerà nella casa di Boaz, e a chi attribuiscono il merito del futuro figlio di Rut?
20 È commovente udire quei testimoni che aggiungono: “Geova conceda alla moglie che entrerà nella tua casa di esser simile a Rachele e simile a Lea, le quali edificarono entrambe la casa d’Israele [poiché la loro progenie divenne numerosa]; e tu mostra il tuo valore in Efrata e rendi un nome notevole in Betleem. E la tua casa sia simile alla casa [molto popolosa] di Perez, che Tamar partorì a Giuda, dalla progenie che Geova ti darà da questa giovane”. (Rut 4:11, 12) Sì, questi testimoni attribuiscono già a Geova il merito di quel futuro figlio che verrà da Rut, la leale Moabita.
21, 22. Perché le vicine dicono: “È nato un figlio a Naomi”?
21 Così Boaz prende Rut in moglie e ha relazione con lei. Geova le concede di concepire, ed essa partorisce un figlio. Che felicità! Le donne di Betleem dicono a Naomi, la nonna piena di gioia: “Benedetto Geova, che oggi non ti ha fatto venir meno un ricompratore; affinché il suo nome sia proclamato in Israele. Ed egli è divenuto un ristoratore della tua anima e uno che sostenterà la tua vecchiaia, perché la tua nuora che davvero ti ama, che ti è meglio di sette figli [naturali], gli ha partorito”. Estasiata Naomi si mette il fanciullo in seno e gli fa da balia, avendone cura. — Rut 4:13-16.
22 “È nato un figlio a Naomi”, dicono le vicine. Esse considerano il bambino come il figlio di Elimelec e della sua vedova. E perché no? Rut divenne moglie di Boaz per conto dell’anziana Naomi, secondo la legge del matrimonio del levirato. Boaz e Rut hanno reso un servizio a Geova, ed è interessante che le donne del vicinato mettono al bambino il nome di Obed, che significa “servitore” o “uno che serve”. Il piccolo è l’erede legale della casa giudea di Elimelec. — Rut 4:17.
23. In che modo Boaz è divenuto lo strumento della benedizione che aveva augurata a Rut?
23 Sono passati alcuni mesi da che Boaz disse a Rut: “Geova ricompensi il tuo modo di agire, e vi sia per te un perfetto salario da Geova”. (Rut 2:12) Ora, generando Obed, Boaz è stato lo strumento della benedizione che egli stesso aveva augurato alla giovane Moabita. Un giorno, Obed, discendente di Giuda attraverso Perez, Ezron, Ram, Amminadab, Naasson, Salmon e Boaz, avrà un figlio di nome Iesse, che diverrà il padre di Davide, secondo re d’Israele. — Rut 4:18-22.
24. (a) Il dramma appena considerato dà prova della guida di Dio sotto quale aspetto? (b) Quale fu dunque il “perfetto salario” concesso a Rut da Geova?
24 Questo dramma di vita vissuta costituisce la prova che Geova guidò la scelta di individui per la preservazione della più importante linea umana di discendenza, quella che condusse al Messia, Gesù Cristo. Sì, donne israelite sposate a uomini della tribù di Giuda ebbero la possibile prospettiva di contribuire alla stirpe terrena del Messia. (Gen. 49:10) Ma che una Moabita avesse tale privilegio illustra il principio che “non dipende da chi desidera né da chi corre, ma da Dio, che ha misericordia”. (Rom. 9:16) Rut aveva scelto Geova come suo Dio, e con grande misericordia egli le concesse “un perfetto salario” permettendo a quell’umile donna di divenire un anello nella linea di discendenza del Messia. — Matt. 1:3-6, 16; Luca 3:23, 31-33.
25. Che effetto dovrebbe avere su di noi la considerazione del “perfetto salario” che Dio concesse a Rut?
25 Certo, quel “perfetto salario” concesso da Dio alla leale Rut dovrebbe spingere le persone riflessive ad accostarsi a lui con assoluta fede, fede che Geova esiste e che “è il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”. (Ebr. 11:6) Sì, il libro di Rut descrive Geova come un Dio di amore che agisce a favore di quelli che gli sono devoti. Inoltre, è la prova che i propositi di Dio non falliscono mai. Per cui possiamo e dobbiamo avere lo stesso spirito espresso da Davide, che dichiarò: “Grideremo di gioia a causa della tua salvezza, e alzeremo i nostri vessilli nel nome del nostro Dio. Compia Geova tutte le tue richieste. Ora in effetti so che Geova per certo salverà il suo unto. Dai suoi santi cieli egli gli risponde coi potenti atti di salvezza della sua destra”. — Sal. 20:5, 6.
[Immagine a pagina 23]
“Chi sei?” chiede Boaz. “Sono Rut la tua schiava”
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Apprezzate la solitudine?La Torre di Guardia 1978 | 15 luglio
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Apprezzate la solitudine?
ERA un giovane che apprezzava la solitudine. Non che fosse un eremita o recluso in un monastero. No, era una figura pubblica. Quasi ogni giorno era a contatto con moltitudini di persone. Era un insegnante. I racconti che abbiamo di lui sono concordi nell’asserire che fu il più grande insegnante che ci sia mai stato sulla terra. Per tutta la vita si prodigò. Ma nello stesso tempo fece in modo d’avere un po’ di tempo per sé.
Sapeva che un individuo, per avere profondità interiore ed essere autosufficiente, ha bisogno d’avere un po’ di tempo per sé, tempo di pensare, riflettere, meditare e ponderare. Inoltre, essendo un uomo profondamente religioso, conosceva e sentiva il bisogno di pregare. Appartandosi per un po’ dai suoi simili aveva l’opportunità di scrutare i suoi più intimi recessi alla presenza del suo Dio, e di avvicinarsi al Padre celeste.
Le sue profonde risorse interiori, che includevano una perfetta conoscenza delle Scritture, gli avrebbero permesso di mantenere l’equilibrio e di attingere alle sue qualità personali anche se avesse dovuto stare a lungo isolato. Varie traduzionia dei racconti che lo riguardano ci dicono che “si ritirava nei deserti”, “si ritirava in luoghi solitari e pregava”.
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