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I giorni della creazione dal punto di vista di DioLa Torre di Guardia 1970 | 1° agosto
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consiglia ai cristiani di non essere come gli Israeliti nel deserto che non entrarono nel riposo di Dio, ma di fare “tutto il possibile per entrare in quel riposo”, nel riposo di Geova. A questo riguardo, dice che “rimane dunque un riposo di sabato per il popolo di Dio”. E giacché le parole dell’apostolo Paolo si applicano agli odierni cristiani, ne consegue che Geova gode ora del suo sabato o riposo dalla creazione fisica da quasi seimila anni. — Ebr. 4:9, 11.
Questo corrisponde a 6.000 anni. È questa la lunghezza del settimo giorno? No, poiché leggiamo che “Dio benediceva il settimo giorno e lo rendeva sacro”. Il risultato di ciò doveva essere “molto buono” e questo non può dirsi delle attuali condizioni del mondo; per cui il “giorno” deve ancora continuare. In effetti questi seimila anni sono stati, per così dire, la settimana lavorativa dell’uomo, in cui ha faticato col sudore della sua faccia. Ma avrà riposo nel veniente regno millenario di Cristo, che secondo la cronologia biblica e l’adempimento della profezia biblica comincerà molto presto. — Gen. 2:3.
Il settimo millennio del settimo “giorno”, pertanto, sarà esso stesso un sabato. Durante esso Satana e i suoi demoni saranno legati. Cristo e i suoi unti seguaci saranno re e sacerdoti con lui. Con quale risultato? Che tutti i nemici di Dio saranno messi sotto i piedi di Cristo. Per mezzo di questo sabato il settimo giorno sarà veramente sacro, poiché farà fiorire la giustizia. — 1 Cor. 15:24-28; Riv. 20:1-6; Salmo 72.
Riscontriamo pertanto che il settimo “giorno” della settimana creativa è lungo settemila anni. In base alla lunghezza del settimo “giorno” è perciò ragionevole pensare che ciascuno degli altri sei “giorni” fu pure un periodo di 7.000 anni. Questo periodo di tempo consentirebbe tutto ciò che la Bibbia ci dice ebbe luogo in ciascuno dei sei giorni della creazione.
‘SETTIMANA’ PIENA DI AVVENIMENTI
Gradualmente, pertanto, nel primo “giorno” apparve la luce sulle “ondeggianti acque” che avvolgevano la terra. Nel secondo “giorno” di 7.000 anni si formò l’atmosfera tra due strati d’acqua. Nel terzo “giorno” apparve gradualmente l’asciutto, e Geova Dio creò ogni specie di vegetazione, erbe, arbusti e alberi.
Nel quarto “giorno” i luminari, il sole e la luna e le stelle, divennero per la prima volta visibili dalla superficie terrestre, preparando la terra per la comparsa, nel quinto “giorno”, della vita marina e delle creature volatili. Nel sesto “giorno” Dio creò gli animali terrestri e, verso la fine, l’uomo.
Come abbiamo visto, c’è buona ragione di credere che i giorni della creazione furono lunghi 7.000 anni ciascuno. Ora il fatto che viviamo alla fine di seimila anni del settimo “giorno” è per noi del massimo interesse e della massima importanza. Quando Gesù Cristo fu sulla terra, compì di sabato molte delle sue miracolose guarigioni. A coloro che si offendevano per questo egli precisò che era “Signore del sabato”. Con ciò additava il sabato di mille anni nel quale riporterà il genere umano alla perfezione di corpo e di mente. Farà per tutto il genere umano ciò che fece a quel tempo per il suo popolo d’Israele. Ciò includerà anche destare i morti, poiché “tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori”. — Matt. 12:8; Giov. 5:28, 29.
Pertanto, considerare i giorni della creazione dal punto di vista di Dio non solo è scritturale, ragionevole e in armonia coi fatti che gli uomini di scienza han potuto presentare, ma suscita anche in noi la speranza di vedere presto il sabato del Signore del divino giorno di riposo, giorno in cui salute, vita e felicità saranno restituite al genere umano. Veramente le vie e i pensieri di Dio sono infinitamente superiori ai pensieri e alle vie dell’uomo. — Riv. 21:3, 4.
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Alle assemblee “Pace in terra” si prepararono per l’urgente operaLa Torre di Guardia 1970 | 1° agosto
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Alle Assemblee “Pace in terra” si prepararono per l’urgente opera
“SORPRENDENTE”. Con questa parola è stata espressa la continua reazione degli osservatori a qualsiasi Assemblea “Pace in terra” dei testimoni di Geova tenuta nel 1969. Sia che il raduno si tenesse in Oriente, nell’Asia sudorientale, nelle isole del Pacifico Meridionale o nelle Americhe, si verificò la stessa cosa. Era difficile credere quello che vedevano.
Che cosa sbalordì tanto gli astanti? La fraterna unità, la pace, la completa assenza di distinzioni razziali o di classe, l’evidente e genuino amore che lega i Testimoni. Ma ci fu dell’altro. Fu la loro viva convinzione d’avere ricevuto da Dio un’opera da compiere fra le nazioni. Fu il loro zelo per tale opera e per l’addestramento che migliorerà il loro ministero. Fu il senso d’urgenza che li spinge.
Tale senso d’urgenza deriva dalla conoscenza, ottenuta dalla Bibbia, che presto, fra non molti anni, il giudizio di Geova contro il malvagio sistema di cose sulla terra sarà eseguito. Nel frattempo popoli di tutte le nazioni e razze devono essere avvertiti e ricevere l’opportunità di separarsi dal mondo condannato e schierarsi dalla parte della sovranità rappresentata dal suo regno sotto Cristo.
È emozionante leggere rapporti ed esperienze circa queste Assemblee “Pace in terra”, che pure rispecchiano lo spirito e l’atmosfera delle moltitudini radunate.
CONSCI DEL BISOGNO DI ACQUISTARE POTENZA
Un eminente educatore di millenovecento anni fa suggerì al suo allievo di continuare “ad acquistar potenza nell’immeritata benignità riguardo a Cristo Gesù”. Riconoscendo questo bisogno decine di migliaia di Messicani, oltre a delegati di ventotto altri Paesi, si riunirono alla fine di dicembre nell’Arena del Messico, a Città di Messico. Si fece questo in occasione di una delle dieci assemblee culturali tenute simultaneamente in tutto il Messico.
“Pace in terra” fu il piacevole tema di queste assemblee. Letture, discorsi, drammi, esperienze personali, tutto contribuì a rendere meraviglioso il programma, tale da preparare debitamente i congressisti per l’efficace attività nei tempi urgenti in cui ora ci troviamo.
Un’incomparabile caratteristica di queste assemblee fu la considerazione del soggetto “Usiamo l’arte di leggere e scrivere alla lode di Geova”. Alla creazione, l’uomo fu dotato in origine di quest’arte, ed era quindi del tutto appropriato coltivare e usare al massimo tale dote per onorare il Creatore. In verità, negli scorsi ventitré anni i testimoni di Geova hanno aiutato
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