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Ci sarete voi quando tutta la terra diverrà un paradiso?Svegliatevi! 1976 | 8 giugno
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la terra. Come lo sappiamo? Perché nella nostra generazione si sono adempiute numerosissime profezie. Abbiamo visto le guerre, le carestie, le pestilenze, i terremoti e l’aumento dell’illegalità che, secondo le parole di Gesù, avrebbero contrassegnato il tempo della sua presenza e la fine di questo sistema di cose malvagio. — Matt. 24:1-22; Riv. 6:1-8.
No, il Creatore non aspetterà che gli uomini rendano inabitabile questo pianeta e spazzino via l’umanità dalla sua superficie con la guerra nucleare. C’è l’evidente possibilità che tali cose accadano nel prossimo futuro e questo stesso fatto è per molti causa di grande preoccupazione. Ma poiché Dio si interessa della terra e ne ha cura, possiamo essere certi che interverrà prima che tale eventualità si traduca in realtà.
Agirete?
Non vi attira la prospettiva della vita in una terra paradisiaca? Potete senz’altro ottenerla. Potete sperare d’esserci, se fate qualcosa al riguardo! Dovete seguire il consiglio che Dio diede tanto tempo fa: “Cercate Geova . . . Cercate la giustizia, cercate la mansuetudine. Probabilmente potrete esser nascosti nel giorno dell’ira di Geova”. Cercare Geova vuol dire acquistare conoscenza di lui, delle sue qualità, dei suoi propositi e di ciò che vuole da voi, tutte cose che ha rivelate nella sua Parola, la Sacra Bibbia. Cercare la giustizia significa imparare i giusti princìpi divini di rettitudine, onestà e imparzialità e metterli in pratica nella vostra vita. E cercare la mansuetudine vuol dire coltivare una disposizione mentale mite, modesta e docile. — Sof. 2:3.
Dato che rimane poco tempo prima che Dio intervenga contro quelli che rovinano la terra, rimane pure poco tempo in cui fare questi cambiamenti nella propria vita. Non c’è tempo da perdere. Per voi, questo è il “giorno della salvezza”. I cristiani testimoni di Geova della vostra località sono pronti ad aiutarvi! — 2 Cor. 6:2.
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Possono aiutarvi i nuovi santi dell’Anno Santo?Svegliatevi! 1976 | 8 giugno
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Possono aiutarvi i nuovi santi dell’Anno Santo?
MIGLIAIA di sostenitori dedicarono alla causa novantatré anni di lavori e di preghiere. Complessivamente donarono miliardi di lire. Infine, si raggiunse la meta: durante l’Anno Santo del 1975, papa Paolo VI canonizzò per la prima volta una persona nativa dell’America, Elizabeth Ann Bayley Seton. “La Chiesa ha dichiarato ufficialmente che ha raggiunto il cielo” e la si considera un’altra santa che può aiutare i seguaci della chiesa ad accostarsi a Dio.
Secondo The Wall Street Journal, gli zelanti sostenitori di Elizabeth Seton avevano partecipato a un’impresa “più ardua di qualsiasi campagna politica e certamente tanto costosa quanto la maggioranza d’esse”. Si dovettero pagare decine di avvocati e medici per difendere i meriti della sua causa e confermarne i “miracoli”; si dovettero tradurre in italiano numerosi documenti che sarebbero serviti alle autorità vaticane.
La spesa pose un tale aggravio anche sul bilancio annuo di 22.000.000 di lire della Congregazione di Madre Seton che fu necessario fare un appello tempestivo per la raccolta di altri fondi. Si afferma che la sfarzosa cerimonia di canonizzazione tenuta a Roma è costata anche più dei sessantotto milioni di lire destinati alla celebrazione in America. Ci si può fare un’idea della spesa se si considera che durante una recente cerimonia di beatificazione (l’ultimo passo prima della canonizzazione) solo l’affitto della basilica di S. Pietro sarebbe costato quasi sette milioni di lire.
Per fare un santo, oltre a spendere ingenti somme di denaro si devono fare investigazioni che talvolta richiedono centinaia d’anni. La Congregazione dei riti del Vaticano vaglia montagne di prove scritte e testimoniali a conferma delle “virtù eroiche” e dei “miracoli”. D’altronde, in varie fasi del processo un “promotore generale della fede”, o “avvocato del Diavolo”, presenta contro il candidato alla santità molte sfide legalistiche, dette animavversioni. In una fase di una certa investigazione, per esempio, a 55 pagine di obiezioni in latino si controbatté con una risposta di 129 pagine: il lavoro di un intero anno!
Non si lascia in pace neppure la salma. Ogniqualvolta sia possibile, Roma vuole una precisa identificazione delle spoglie. Esumate, le ossa di Elizabeth Seton divennero “reliquie di prima classe”. Un osso fu mandato a papa Paolo; messi in scatole speciali, i frammenti furono inviati come ricompensa a coloro che avevano dato il massimo contributo alla sua causa.
Vale la pena di fare tutto questo lavoro? I portavoce ecclesiastici dicono di sì. La semplice prospettiva di canonizzare durante l’Anno Santo Elizabeth Seton e altri cinque spinse papa Paolo a dire che sarebbero stati “nuovi astri . . . che risplendono nel firmamento della Chiesa per mostrare all’uomo moderno . . . che vale la pena di vivere per Dio e per i propri fratelli”.
Perché tanto lavoro?
Ma forse vi chiedete perché si dedichino tanto tempo e fatica e perché si spenda tanto denaro per esaminare i candidati alla santità. Secondo la New Catholic Encyclopedia (edizione del 1967), per secoli i santi furono riconosciuti senza bisogno di tali minuziose inchieste, ma sorsero problemi: “Fra il VI e il X secolo, il numero dei defunti a cui fu reso il culto di santi crebbe notevolmente. . . . Furono scritte delle vite, spesso leggendarie. Di conseguenza, ci furono abusi che si dovettero eliminare. L’urgente necessità di regolare questa importante materia portò gradualmente a una certa pratica uniforme”. — Vol. 3, pag. 55.
Oltre a racconti immaginari sulle “vite” dei santi, fra gli altri “abusi” ci furono il “commercio delle reliquie e vere e proprie frodi”, riferisce The Catholic Encyclopedia for School and Home (edizione del 1965, Vol. 9, pag. 219). Le complicate procedure per la canonizzazione adottate alla fine del XVI secolo ridussero del 90 per cento circa il numero medio di santi canonizzati annualmente, ma non mancarono i problemi peculiari di questo metodo: per esempio, le ingenti spese.
I primi santi
Sapete che i primi cristiani non ebbero affatto tali problemi? A quel tempo i metodi per identificare i santi erano molto diversi da quelli di adesso. La New Catholic Encyclopedia ammette: “Nelle Scritture, tuttavia, i fedeli in generale sono definiti ‘i santi’”, o ‘quelli che sono santi’. (Vol. 12, pag. 852) “S. Paolo applicò [il termine santo] a tutti i suoi conservi cristiani”. — The Catholic Encyclopedia for School and Home, Vol. 9, pag. 538.
Per esempio, se leggete personalmente la versione cattolica della Bibbia a cura
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