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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1969 | 1° ottobre
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Domande dai lettori
● Che cosa significa I Corinti 13:8, dove dice che ‘la conoscenza sarà eliminata’? — R. M., U.S.A.
Esaminando il contesto si capisce che l’apostolo Paolo volle dire che la conoscenza soprannaturale, la quale era un miracoloso dono dello spirito santo, a suo tempo sarebbe cessata.
Nel precedente capitolo Paolo scrisse riguardo alle “varietà di doni” dello spirito. I doni miracolosi includevano guarigione, profezia, parlare diverse lingue, e parola di conoscenza. (1 Cor. 12:4-11) Queste non erano comuni capacità, come la guarigione o il parlar lingue per lo studio della medicina o di varie lingue. Erano capacità miracolose. In modo coerente, quindi, la “conoscenza” menzionata non era la comune conoscenza che si ottiene dall’esperienza, dall’osservazione o dallo studio di libri, sia pure la Bibbia. Era conoscenza soprannaturale provveduta per mezzo dello spirito santo.
Che Geova potesse dare conoscenza soprannaturale è illustrato da questi esempi: Alla morte di Lazzaro, i compagni di viaggio di Gesù non sapevano che il sofferente Lazzaro era morto, ma Cristo lo sapeva. (Giov. 11:5-14) In una precedente occasione, una Samaritana presso un pozzo riconobbe che Gesù era profeta perché egli aveva conoscenza soprannaturale della sua passata e presente condizione coniugale. — Giov. 4:16-19.
Notate questo caso relativo agli apostoli dopo la Pentecoste del 33 E.V.: Quando Anania fece segretamente “il falso allo spirito santo”, l’apostolo Pietro lo seppe miracolosamente. — Atti 5:2-4.
Sebbene la Bibbia non descriva nei particolari l’uso della “conoscenza” miracolosa, pare probabile che fosse usata anche in un altro modo. Durante l’infanzia del cristianesimo Dio poté provvedere conoscenza soprannaturale per rafforzare le congregazioni. Sebbene i primi cristiani si interessassero vivamente delle Scritture, le copie della Parola di Dio non erano così accessibili come oggi. Né le congregazioni avevano libri di consultazione stampati relativi alla Bibbia che esponessero l’intendimento offerto dal “corpo direttivo” degli apostoli e degli anziani a Gerusalemme. Inoltre, i mezzi di comunicazione erano limitati. Ci potevano volere mesi per ricevere la risposta a una domanda inviata per lettera o mediante un messaggero a un apostolo o al “corpo direttivo”. — Atti 15:2, 30; 16:4.
A un’adunanza di una congregazione che si trovasse in qualche località isolata in mezzo a una comunità pagana, una miracolosa manifestazione di conoscenza soprannaturale avrebbe dunque notevolmente edificato e incoraggiato i cristiani. Poteva esserci una domanda o un problema, e Dio provvedeva la soluzione per mezzo di uno che aveva il dono della “parola di conoscenza”. Questi poteva rammentare e afferrare l’applicazione di un versetto biblico che aveva letto prima, anche se la congregazione non aveva il rotolo a disposizione.
Questa soprannaturale conoscenza sarebbe sempre esistita fra i cristiani? No. Infatti, non tutti l’avevano nel primo secolo. (1 Cor. 12:28-30) Per di più, col tempo il cristianesimo si sarebbe fermamente stabilito e organizzato. Quindi il bisogno dei doni miracolosi, compresa la “conoscenza”, sarebbe cessato. Pertanto, Paolo scrisse: “Se vi sono doni di profezia, saranno eliminati; se vi sono lingue, cesseranno; se vi è conoscenza, sarà eliminata”. — 1 Cor. 13:8.
Oggi la Bibbia è disponibile in tutto il mondo in centinaia di lingue. A differenza delle primissime congregazioni cristiane, abbiamo ora le Scritture Greche Cristiane complete, contenenti profezie di cui possiamo vedere l’adempimento nonché informazioni sull’applicazione di profezie delle Scritture Ebraiche. I veri adoratori hanno a disposizione numerosi libri e riviste con materiale scritturale preparato dalla classe dello “schiavo fedele e discreto” di unti cristiani. — Matt. 24:45-47.
Pertanto, anche se Dio non provvede ora il miracoloso dono della conoscenza, non ci perdiamo affatto. Abbiamo molto da studiare mentre cerchiamo l’accurata conoscenza che conduce alla vita. (Giov. 17:3) E tra breve vedremo il tempo in cui “la terra sarà per certo piena della conoscenza di Geova come le acque coprono il medesimo mare”. — Isa. 11:9.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1969 | 1° ottobre
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Domande dai lettori
● La Bibbia narra che Sansone uccise uomini e animali. Come poté toccare corpi morti dato che era nazireo? — M. G., Australia.
Secondo la legge mosaica l’Israelita poteva fare il voto di vivere da nazireo per un certo tempo. Mentre era sotto l’obbligo del voto non doveva toccare corpi morti. Leggiamo: “Per tutti i giorni che si terrà separato a Geova non venga verso alcun’anima morta. Non si contamini nemmeno per suo padre o per sua madre o per suo fratello o per sua sorella quando muoiono, perché sulla sua testa è il segno del suo nazireato al suo Dio”. (Num. 6:6, 7) Se tale persona in effetti toccava casualmente un corpo morto, doveva fare una cerimonia di purificazione e presentare certe offerte. Il tempo già trascorso non contava, e doveva ricominciare il periodo di nazireato daccapo. (Num. 6:8-12) Chi così prestava dunque servizio per un periodo temporaneo era attento a non contaminarsi toccando un corpo morto.
Prima che Sansone nascesse l’angelo di Geova disse a sua madre: “Diverrà nazireo di Dio da che lascerà il ventre”. (Giud. 13:5) Sansone doveva essere nazireo per tutta la sua vita. Per cui, se avesse casualmente toccato un corpo morto, non avrebbe potuto ricominciare daccapo il suo periodo di nazireato. Mentre Sansone aveva senza dubbio rispettato le esigenze del nazireato, il fatto che era nazireo per tutta la vita rendeva la sua situazione alquanto diversa da quella di coloro che prestavano servizio da nazirei solo per breve tempo.
Nonostante che Sansone fosse nazireo, Dio l’aveva scelto perché fosse giudice e prendesse “la direttiva per salvare Israele dalla mano dei Filistei”. (Giud. 13:5) È comprensibile che egli, attenendosi al suo incarico, sarebbe venuto in contatto con corpi morti, come avvenne. Abbatté trenta Filistei e li spogliò delle loro vesti. In seguito colpì il nemico, “ammucchiando gambe su cosce con un grande massacro”. E con una mascella umida d’asino uccise mille uomini filistei. Disapprovò Geova il nazireo Sansone, perché aveva abbattuto in quel modo i nemici d’Israele? No, poiché proprio prima del terzo massacro “lo spirito di Geova divenne operante su” Sansone, dandogli forza sovrumana. E quando il giudice Sansone fu esausto per la battaglia, “Dio fendé una cavità a forma di mortaio” e provvide miracolosamente acqua per rinvigorirlo. — Giud. 14:19–15:19.
Un’altra volta Sansone dimostrò la forza che Dio gli aveva data, uccidendo a mani nude e per autodifesa un ruggente giovane leone fornito di criniera. (Giud. 14:5-9) Non possiamo esser certi se la restrizione circa il toccare i corpi morti si applicasse agli animali uccisi. Gli Israeliti in genere, e i sacerdoti in particolare, erano già sotto certe regole secondo cui dovevano astenersi dal toccare gli impuri animali morti, poiché dava luogo a temporanea impurità. (Lev. 11:24, 25; 22:2-7) È possibile che i nazirei non avessero l’ulteriore restrizione riguardo agli animali. Se i nazirei avessero dovuto evitar di toccare tutti gli animali morti, questo li avrebbe resi vegetariani e nelle Scritture non c’è nulla che dica che lo fossero.
Sansone continuò a giudicare Israele per vent’anni, ed è dunque ovvio che Dio non tenne conto del fatto che aveva toccato i nemici morti quando era stato necessario. (Giud. 15:20) Geova fece un’eccezione nel caso dei Gabaoniti, e poté farla in questo caso così che Sansone adempisse il suo incarico quale giudice e liberatore d’Israele. (Giosuè, cap. 9) Il fatto che Sansone fece rimanere lunghi i suoi capelli mostra che rispettò le esigenze del nazireato per poterle adempiere. (Giud. 16:17) Egli trovò favore presso Dio ed è menzionato nelle Scritture come un esempio di fede per i cristiani. — Ebr. 11:32; 12:1.
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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1969 | 1° ottobre
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Domande dai lettori
● Si chiamava Salome la ragazza che ballò nel compleanno di Erode e che chiese la testa di Giovanni Battista? — J. A., U.S.A.
Sì, pare di sì, benché la Bibbia non ne menzioni il nome. Il racconto di Matteo 14:6-8 dice: “Quando si celebrava il compleanno di Erode la figlia di Erodiade vi ballò e piacque tanto ad Erode [Antipa] che egli promise con giuramento di darle qualsiasi cosa avesse chiesto. Quindi ella, dietro istigazione della madre, disse: ‘Dammi qui su un piatto la testa di Giovanni Battista”.
Lo storico giudeo del primo secolo Giuseppe Flavio ci narra che Erodiade sposò il proprio zio Filippo (non il governante distrettuale menzionato in Luca 3:1). Da questo matrimonio nacque una figlia chiamata Salome. In seguito Erode Antipa visitò il fratellastro e s’infatuò di Erodiade. Divorziato da sua moglie, Erode dispose di sposare sua nipote, Erodiade. — Antichità dei Giudei, Libro XVIII, Capitolo V, paragrafo 4.
Giovanni Battista denunciò apertamente questo matrimonio adultero, e fu messo in prigione per la sua baldanza. (Matt. 14:3, 4; Luca 3:19, 20) Ma questo non era abbastanza per Erodiade, che “nutriva rancore contro [Giovanni] e lo voleva uccidere”. Al ricevimento di Erode ella ne ebbe l’opportunità. Sua figlia, che Giuseppe Flavio dice si chiamava Salome, ballò e quindi chiese la testa di Giovanni. — Mar. 6:19.
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