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SamueleAusiliario per capire la Bibbia
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GUIDA ISRAELE NELLA VERA ADORAZIONE
Più di vent’anni dopo, esortati da Samuele, gli israeliti abbandonarono l’adorazione idolatrica e cominciarono a servire solo Geova. Successivamente Samuele fece radunare gli israeliti a Mizpa. Approfittando della situazione, i filistei avanzarono. Intimoriti i figli di Israele chiesero a Samuele di invocare l’aiuto di Geova. Egli lo chiese e inoltre offrì in sacrificio un agnello da latte. (I Sam. 7:2-9) Naturalmente, essendo un levita cheatita, non un sacerdote, Samuele non era autorizzato a officiare presso l’altare del santuario (Num. 18:2, 3, 6, 7), e non c’è alcuna indicazione che l’abbia mai fatto. Tuttavia, quale rappresentante e profeta di Geova, poteva offrire sacrifici altrove ubbidendo agli ordini di Dio, come Gedeone (Giud. 6:25-28) ed Elia. (I Re 18:36-38) Geova esaudì la preghiera di Samuele seminando confusione tra i filistei e permettendo così agli israeliti di riportare una vittoria decisiva. A ricordo di ciò, Samuele eresse una stele tra Mizpa e Iesana, che chiamò Ebenezer (“la pietra d’aiuto”). (I Sam. 7:10-12) Senza dubbio dalle spoglie di questa e altre guerre Samuele mise da parte cose considerate sante per la manutenzione del tabernacolo. -I Cron. 26:27, 28.
Il periodo in cui Samuele era giudice vide altre sconfitte dei filistei (I Sam. 7:13, 14) e fu contrassegnato da speciali celebrazioni pasquali. (II Cron. 35:18) Sembra inoltre che Samuele abbia preso delle disposizioni per i portinai leviti, disposizioni che forse servirono di base per l’organizzazione attuata da Davide. (I Cron. 9:22) Da casa sua a Rama, nella regione montuosa di Efraim, Samuele ogni anno faceva un giro recandosi a Betel, Ghilgal e Mizpa, per giudicare Israele in tutte quelle località. (I Sam. 7:15-17) Non abusò mai della sua posizione di giudice. Il suo servizio fu irreprensibile. (I Sam. 12:2-5) Invece i suoi figli, Gioele e Abia, pervertirono la giustizia. — I Sam. 8:2, 3.
UNGE SAUL COME RE
L’infedeltà dei figli di Samuele, insieme alla minaccia di una guerra con gli ammoniti, indusse gli anziani di Israele a chiedere a Samuele di nominare su di loro un re. (I Sam. 8:4, 5; 12:12) La risposta di Geova alla preghiera di Samuele a questo proposito fu che, sebbene la richiesta del popolo mostrasse mancanza di fede nel potere regale di Geova, nondimeno il profeta doveva accoglierla e avvertirli di quali sarebbero stati i diritti del re. Benché informati da Samuele che la monarchia avrebbe comportato la perdita di certe libertà, essi insisterono per avere un re. Dopo che Samuele ebbe congedato gli uomini di Israele, Geova fece in modo che ungesse quale re il beniaminita Saul. (I Sam. 8:6-10:1) Dopo di che Samuele dispose che gli israeliti si radunassero a Mizpa dove Saul fu designato re a sorte. (I Sam. 10:17-24) Di nuovo Samuele parlò dei diritti del regno, e ne fece anche un elenco scritto. — I Sam. 10:25.
Dopo la vittoria di Saul sugli ammoniti, Samuele ordinò agli israeliti di andare a Ghilgal per riconfermare il regno. In quell’occasione Samuele riepilogò il proprio passato e anche la storia di Israele, e mostrò che per continuare ad avere l’approvazione di Dio era necessario che sia il re che il popolo ubbidissero a Geova. Per ribadire la gravità di aver rigettato Geova quale re, Samuele pregò che venisse un temporale fuori stagione. Geova esaudì quella richiesta e ciò spinse il popolo a riconoscere la gravità della propria trasgressione. — I Sam. 11:14-12:25.
In seguito, due volte Samuele dovette riprendere Saul per la disubbidienza a un comando di Dio. Nel primo caso Samuele annunciò che il regno di Saul non sarebbe durato perché egli presuntuosamente non aveva esitato a fare un sacrificio invece di aspettare come gli era stato comandato. (I Sam. 13:10-14) La ripulsa di Saul stesso come re da parte di Geova fu il secondo messaggio di condanna che Samuele pronunciò a Saul, il quale aveva disubbidito lasciando in vita il re Agag e il meglio delle greggi e delle mandre degli amalechiti. In seguito alla richiesta di Saul, Samuele si presentò insieme a lui davanti agli anziani di Israele e al popolo. Quindi Samuele ordinò che Agag fosse condotto da lui e ‘lo fece a pezzi dinanzi a Geova in Ghilgal’. — I Sam. 15:10-33.
UNGE DAVIDE
Una volta che si separarono, non ci furono più contatti tra loro. Samuele tuttavia fece cordoglio per Saul. Ma Geova lo interruppe, incaricandolo di andare a Betleem per ungere uno dei figli di Iesse quale futuro re di Israele. Per evitare qualsiasi sospetto da parte di Saul che avrebbe potuto costargli la vita, Geova ordinò a Samuele di portare con sé una giovenca per fare un sacrificio. Forse per timore che Samuele fosse venuto per rimproverare o punire qualche trasgressione, gli anziani di Betleem tremavano. Ma egli li assicurò che la sua venuta significava pace e quindi dispose che Iesse e i suoi figli partecipassero a un pasto sacrificale. Colpito dall’aspetto di Eliab primogenito di Iesse, Samuele pensò che quel figlio doveva certo esser stato scelto da Geova per il regno. Ma né Eliab né alcun altro dei sei figli di Iesse presenti era stato scelto da Geova. Perciò, a motivo dell’insistenza di Samuele, il figlio minore, Davide, fu chiamato dal pascolare le pecore e quindi unto in mezzo ai suoi fratelli. — I Sam. 15:34-16:13.
In seguito, dopo che il re Saul aveva attentato più volte alla sua vita, Davide si rifugiò da Samuele a Rama. I due si recarono poi a Naiot, e Davide vi rimase finché Saul non venne personalmente a cercarlo. (I Sam. 19:18-20:1) A motivo di Saul Davide aveva ancora una libertà limitata quando “Samuele morì; e tutto Israele si radunava e faceva lamento per lui e lo seppelliva nella sua casa in Rama”. (I Sam. 25:1) Quindi Samuele, approvato servitore di Geova Dio, morì dopo una vita di fedele servizio. (Sal. 99:6; Ger. 15:1; Ebr. 11:32) Egli aveva manifestato perseveranza nell’assolvere il suo incarico (I Sam. 16:6, 11), devozione alla vera adorazione (I Sam. 7:3-6), onestà nei rapporti con altri (I Sam. 12:3), e coraggio e fermezza nell’annunciare e sostenere i giudizi e le decisioni di Geova. — I Sam. 10:24; 13:13; 15:32, 33.
A proposito della richiesta di Saul che la medium di En-Dor gli evocasse Samuele, vedi SAUL.
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Samuele, libri diAusiliario per capire la Bibbia
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Samuele, libri di
Due libri delle Scritture Ebraiche che a quanto pare nel canone ebraico originale non erano divisi. Significativa a questo proposito è una nota della masora dove è indicato che certe parole di I Samuele 28 (uno degli ultimi capitoli di I Samuele) si trovavano a metà del libro.
SCRITTORI ED EPOCA
L’antica tradizione ebraica attribuisce a Samuele la prima parte del libro, e a Natan e Gad il resto. Che questi tre profeti effettivamente scrissero è confermato in I Cronache 29:29. Nel libro stesso si legge: “Samuele parlò al popolo del giusto diritto del regno e lo scrisse in un libro e lo depositò dinanzi a Geova”. (I Sam. 10:25) Tuttavia, in base a I Samuele 27:6, dove si fa riferimento ai “re di Giuda” al plurale, numerosi studiosi ritengono, che la stesura definitiva dei libri di Samuele sia avvenuta dopo la creazione del regno delle dieci tribù di Israele. Se l’espressione “re di Giuda” si riferisce unicamente ai re giudei del regno delle due tribù, questo indicherebbe che gli scritti di Samuele, Natan e Gad furono raccolti nella forma definitiva da qualcun altro. Viceversa se per “re di Giuda” si intendono semplicemente re della tribù di Giuda, queste parole potevano essere state scritte da Natan, vissuto durante il regno di due re giudei, Davide e Salomone. — I Re 1:32-34; II Cron. 9:29.
Il fatto che Anna e un innominato “uomo di Dio” avessero usato le espressioni “re” e “unto” anni prima che un re regnasse effettivamente su Israele non è una prova, come sostengono alcuni, che questi brani risalgano a un periodo posteriore a quello indicato nel libro. (I Sam. 2:10, 35) L’idea di un futuro re non era affatto estranea agli ebrei. La promessa di Dio riguardo a Sara, antenata degli israeliti, era che da lei sarebbero venuti “re di popoli”. (Gen. 17:16) Anche la profezia di Giacobbe in punto di morte (Gen. 49:10), le parole profetiche di Balaam (Num. 24:17) e la legge mosaica (Deut. 17:14-18) additavano il tempo in cui gli israeliti avrebbero avuto un re.
Gli avvenimenti storici descritti nei due libri di Samuele iniziano quando era giudice il sommo sacerdote Eli e terminano con episodi del regno di Davide. Perciò abbracciano un periodo di circa 140 anni (ca. 1180-ca. 1040 a.E.V.). Poiché non si fa menzione della morte di Davide, la stesura (forse con l’eccezione di qualche aggiunta del compilatore) fu probabilmente ultimata verso il 1040 a.E.V.
AUTENTICITÀ
L’autenticità dei contenuto dei libri di Samuele è un fatto provato. Cristo Gesù stesso, nel confutare un’obiezione dei farisei, citò l’episodio riportato in I Samuele 21:3-6 di Davide che ricevette dei pani di presentazione dal sacerdote Ahimelec. (Matt. 12:1-4) Nella sinagoga di Antiochia in Pisidia, l’apostolo Paolo citò I Samuele 13:14 nel riassumere alcuni avvenimenti della storia di Israele. (Atti 13:20-22) Questo apostolo, nella lettera ai romani, usò alcune parole di un salmo di Davide, brano che si trova sia in II Samuele 22:50 che nel Salmo 18:49, per dimostrare che il ministero di Cristo nei confronti degli ebrei avverava le promesse di Dio e dava ai non ebrei ragione di ‘glorificare Dio per la sua misericordia’. (Rom. 15:8, 9) Le parole di Geova a Davide riportate in II Samuele 7:14 vengono citate e applicate a Cristo Gesù in Ebrei 1:5, dimostrando così che Davide era stato un tipo profetico del Messia.
Notevole è pure la sincerità della narrazione. Rivela gli errori della casa sacerdotale di Eli (I Sam. 2:12-17, 22-25), la corruzione dei figli di Samuele (I Sam. 8:1-3) e i peccati e le difficoltà familiari dei re Davide. — II Sam. 11:2-15; 13:1-22; 15:13, 14; 24:10.
Un’altra prova della sua autenticità è l’adempimento delle profezie. Queste si riferiscono alla richiesta di un re da parte di Israele (Deut. 17:14; I Sam. 8:5), alla condanna della casa di Eli da parte di Geova (I Sam. 2:31; 3:12-14; I Re 2:27) e alla continuità del regno nella discendenza di Davide. — II Sam. 7:16; Ger. 33:17; Ezec. 21:25-27; Matt. 1:1; Luca 1:32, 33.
La narrazione è in completa armonia con il resto delle Scritture. Questo si nota in modo speciale esaminando i salmi, molti dei quali sono chiariti dal contenuto dei libri di Samuele. L’episodio del re Saul che manda messaggeri a sorvegliare la casa di Davide per ucciderlo fa da sfondo al Salmo 59. (I Sam. 19:11) Le esperienze di Davide a Gat, dove si finse pazzo per sfuggire alla morte, sono menzionate nei Salmi 34 e 56. (I Sam. 21:10-15; evidentemente il nome Abimelec che compare nella soprascritta del Salmo 34 va considerato come un titolo riferito al re Achis). Il Salmo 142 può riflettere i pensieri di Davide, nascosto per sfuggire a Saul nella caverna di Adullam (I Sam. 22:1) o nella caverna nel deserto di En-Ghedi. (I Sam. 24:1, 3) Forse si può dire la stessa cosa del Salmo 57. Comunque un confronto tra Salmo 57:6 e I Samuele 24:2-4 sembra indicare la caverna nel deserto di En-Ghedi; infatti fu là che Saul, per così dire, cadde nella fossa scavata per Davide. Il Salmo 52 menziona il fatto che Doeg informò Saul dei contatti di Davide con Ahimelec. (I Sam. 22:9, 10) L’azione degli zifei che rivelarono al re Saul dove si trovava Davide costituisce l’argomento del Salmo 54. (I Sam. 23:19) Il secondo salmo sembra alludere ai tentativi dei filistei di detronizzare Davide dopo la sua conquista della roccaforte di Sion. (II Sam. 5:17-25) Le difficoltà con gli edomiti durante la guerra con Adadezer sono all’origine del Salmo 60. (II Sam. 8:3, 13, 14) Il Salmo 51 è una preghiera di Davide, che implora perdono per il suo peccato con Betsabea. (II Sam. 11:2-15; 12:1-14) La fuga di Davide dinanzi ad Absalom è alla base del terzo salmo. (II Sam. 15:12-17, 30) Forse il Salmo 7 trova la sua ambientazione storica nella maledizione di Davide da parte di Simei. (II Sam. 16:5-8) Il Salmo 30 forse allude agli avvenimenti relativi all’erezione da parte di Davide di un altare sull’aia di Arauna. Il Salmo 18 corrisponde a II Samuele 22 e si riferisce alla liberazione di Davide da Saul e da altri nemici per opera di Geova.
SCHEMA DEL CONTENUTO
I SAMUELE
I Inizio della storia di Samuele (1:1-6:21)
A. Nascita di Samuele in risposta alla preghiera di Anna (1:1-20)
B. Una volta svezzato, Samuele viene portato dal sommo sacerdote Eli per prestare servizio nel santuario (1:21-2:11)
C. Infedeltà dei figli di Eli contrasta con lodevole comportamento di Samuele (2:12-26)
D. Annunci profetici di calamità contro la casa di Eli e loro adempimento (2:27-6:21)
1. Un uomo di Dio rivela giudizio di Geova: casa sacerdotale di Eli rigettata; come segno i due figli, Ofni e Fineas, moriranno lo stesso giorno (2:27-36)
2. Samuele chiamato a essere profeta; ha ordine di riferire a Eli il giudizio di Geova contro la sua casa (3:1-21)
3. Israeliti sconfitti dai filistei, conseguente cattura dell’Arca e morte dei due figli di Eli; morte di Eli; filistei restituiscono l’Arca dopo aver provato la pesante mano di Geova su di loro a motivo della presenza dell’Arca nel paese (4:1-6:21)
II Samuele giudice (7:1-8:22)
A. Samuele esorta Israele a lasciare falsa adorazione e tiene assemblea a Mizpa (7:1-6)
B. Filistei attaccano israeliti radunati a Mizpa, ma sono sconfitti (7:7-13)
C. Continue sconfitte dei filistei; durevole pace fra Israele e amorrei (7:14-17)
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