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Voi tutti, “State fermi”La Torre di Guardia 1954 | 1° novembre
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morte, perché Il Signore stesso scenderà dal cielo con grido di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che sono morti in unione con Cristo risusciteranno i primi. Poi noi viventi che sopravviviamo saremo rapiti insieme con loro nelle nuvole per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore. Quindi, continuate a confortarvi gli uni gli altri con queste parole”. (1 Tess. 4:13-18, NW) E rispetto al mantenere la santità e all’astenersi dalla fornicazione, Paolo scrisse ai Corinzi: “Non sapete voi che i vostri corpi sono membra di Cristo? Toglierò io dunque i membri del Cristo e ne farò membri di una meretrice? Non sia mai!” — 1 Cor. 6:15, NW.
14. A chi si riferisce Apocalisse 7:9?
14 Applicati al tempo in cui furono scritti o ai nostri giorni, i precedenti versetti delle Scritture Greche Cristiane che abbiamo considerati si riferiscono direttamente ai santificati, consacrati, spirituali figli di Dio. Che cosa si potrebbe dire dunque riguardo alle altre pecore del Signore Gesù? Che dire, per esempio, della grande folla di servitori di Dio a cui si riferisce Apocalisse 7:9 (NW), dichiarando: “Ecco! una gran folla, che nessun uomo poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua, che stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di abiti bianchi, e con palme in mano”? Il servizio di lode che rendono a Dio è mostrato dal versetto 10 di Apocalisse 7: “Ed essi gridano a gran voce, dicendo: ‘La salvezza appartiene al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello.’”
15. È quella “gran folla” santificata?
15 Questo stesso capitolo di Apocalisse rivela che essi non sono i suggellati 144.000 dell’Israele spirituale. Invece, sono manifestati dopo che si è prestata attenzione alla congregazione o corpo di Cristo. La “gran folla” non è certo santificata in quanto sarebbe composta di membri della congregazione dell’Israele spirituale; tuttavia sono forse le esigenze di santità imposte a loro a causa di tutta la precedente evidenza che abbiamo considerata rispetto alla pura adorazione del vero Dio, il quale è egli stesso santo e giusto? Noi diciamo: Sì, per il fatto che Geova Dio non approva l’ingiustizia, e quelli che appartengono alla gran folla delle sue altre pecore hanno certamente la sua approvazione, se mostrano di essergli devoti con fedeltà. La loro dedicazione è senza dubbio sincera. Il servizio di lode che gli rendono si leva ora in un gran coro a suo onore e gloria. Essi abbelliscono l’organizzazione del popolo di Geova che è sulla terra in questi giorni. Essi amano Geova ed egli li ama. Le loro speranze di vita eterna nel nuovo mondo sono meravigliose. Come Geova ordinò la santità alla classe dei suoi servitori terrestri che non avevano speranze celesti come fu detto loro in Levitico, allorché Dio richiamò attenzione sulla sua propria santità, e come Pietro pose questo stesso principio per dirigere i cristiani dei suoi giorni, così si applica ora a tutti i cristiani dei giorni nostri, comprese le altre pecore del Signore.
16. Dove viene rappresentato che serva la “gran folla”, e a quale conclusione ci porta questo?
16 “’C’è un’altra ragione che ci porta a questa conclusione, ed è il fatto che Apocalisse 7:15 raffigura questi componenti della grande folla “davanti al trono di Dio, e gli rendono sacro servizio giorno e notte nel suo tempio, e colui che siede sul trono spiegherà su di loro la sua tenda”. (NW) Non si può affermare che chi serve Geova nel suo tempio o rispetto al suo tempio sia corrotto, empio, malvagio. “Nel suo tempio tutto esclama: Gloria!” — Sal. 29:9.
17. Distinguete la consacrazione dalla santificazione.
17 È santificazione sinonimo di consacrazione? No, perché la consacrazione si riferisce all’atto di Geova quando sceglie e dà potere al Sommo Sacerdote Cristo Gesù e agli unti sacerdoti associati con Cristo Gesù. (Si veda La Torre di Guardia del 11 novembre 1952.) La santificazione ha relazione con altre cose. Mette in contrasto chi è giustamente chiamato “santificato” con la persona che non è santificata o con una condizione non santa. Perciò, con assoluta giustezza Geova Dio, per mezzo dell’eletto Giudice, Cristo Gesù, determina chi lo serve fedelmente e merita quindi la sua approvazione a causa della devozione verso di lui.
18, 19. Parlando di coniugi credenti e non credenti com’è applicata dall’apostolo Paolo la santificazione;
18 Notate l’applicazione di questo principio che l’apostolo Paolo scrive nel settimo capitolo di Primo Corinzi quando parla della relativa santificazione di un coniuge incredulo che abbia una moglie cristiana. Egli dice: “Se un fratello ha una moglie non credente, ed ella acconsente di abitare con lui, non la lasci; e la donna che ha un marito non credente, se egli acconsente di abitare con lei, non lasci il marito. [Perché?] Poiché il marito non credente è santificato rispetto alla moglie, e la moglie non credente è santificata rispetto al fratello; altrimenti, i vostri figli sarebbero realmente impuri, ma ora essi sono santi”. — 1 Cor. 7:12-14, NW.
19 In questa divisa famiglia vi è un contrasto fra la favorevole posizione in cui si trova il coniuge non credente rispetto alla moglie credente, o viceversa, e la sfavorevole posizione di entrambi i coniugi se non sono credenti. Risulta che i bambini sono santi, mentre al contrario sarebbero impuri, se nessuno dei genitori fosse stato credente, o se l’altra coniuge non fosse stata santificata rispetto al credente. Questo non significa che il coniuge non credente non sia responsabile della sua condotta d’incredulità, e non significa che la coniuge credente condurrà il marito non credente alla vita eterna nell’incredulità. A noi importa il fatto che l’apostolo Paolo chiama il non credente santificato rispetto alla moglie, benché egli non divenga santificato o “santo”. Noi lo menzioniamo per mostrare che è giusto che le altre pecore del Signore, quando hanno letto nella Parola di Dio le esigenze della santificazione verso Geova Dio, si applichino tali principi di giustizia che si devono seguire ed osservare. È anche giusto che esse sappiano di dover mantenere la condizione di devozione verso la giusta causa di, Dio affinché siano una lode per il suo nome ed ereditino la vita eterna nel suo giusto nuovo mondo. (2 Piet. 3:13) Come è scritto alla santificata congregazione: “Iddio non ci chiamò per permettere impurità, ma rispetto alla santificazione”. (1 Tess. 4:7, NW) Nonostante che le altre pecore non siano membri della “nazione santa” composta di quelli che si chiamano “santi” o “santificati”, esse sono ora in stretta associazione con tale nazione quale parte del “solo gregge” sotto il “solo pastore”. Perciò non devono esercitare fra loro alcuna influenza contaminatrice come fece una volta la: “folla mista” tra i figli d’Israele nel deserto. (Num. 11:4, NW) No; ma devono attenersi alle esigenze di santità che si applicano alle altre pecore del Signore essendo in tal modo sicuri compagni del rimanente del “piccolo gregge” di santificati.
20. Con quale incoraggiamento a star fermi termina Paolo la prima lettera che inviò ai tessalonicesi?
20 Paolo termina la prima lettera indirizzata alla congregazione dei santificati tessalonicesi con una nota felice ed incoraggiante, dicendo: “L’Iddio della pace vi santifichi completamente. E sano in ogni parte sia preservato, o fratelli, il vostro spirito e l’anima e il corpo, senza macchia alla presenza del nostro Signore Gesù Cristo. Colui che vi chiama è fedele, ed egli lo farà. L’immeritata benignità del nostro Signore Gesù Cristo sia con voi”. (1 Tess. 5:23, 24, 28, NW) In armonia con la completa santificazione del rimanente del “piccolo gregge” che è ancora sulla terra, Iddio tratterà favorevolmente la “gran folla” di fedeli altre pecore a causa della loro leale relazione col santificato rimanente. — Matt. 25:34-40, 46.
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Astuti promotori di religioneLa Torre di Guardia 1954 | 1° novembre
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Astuti promotori di religione
PERCHÉ le chiese siano più frequentate, oggi le religioni della Cristianità impiegano ogni cosa dalle caramelle agli attori cinematografici americani. Le riunioni religiose di “risveglio” e i movimenti di “ritorno alla chiesa” si fanno di giorno in giorno più popolari. Perché deve il clero ricorrere oggi ad astuti mezzi d’incitamento, perfino a vistose buffonate? La risposta è resa singolarmente evidente dal Crockford’s Clerical Directory, albo della Chiesa d’Inghilterra. Ogni nuova edizione porta di solito una prefazione anonima. Quando uscì la nuova edizione nel giugno 1952, la prefazione ammise: “La Chiesa è incapace di attirare le persone ad ascoltare il vangelo. . . . [La sua predicazione] è come un fiammifero che si accende solo se si strofina sopra superfici speciali”. (Times, 16 giugno 1952) Tale candida dichiarazione fece fremere gli alti prelati sotto i loro abiti clericali. Ma la verità era stata detta. Le chiese, comprese le grandi organizzazioni, trovano difficile attirare gli adoratori soltanto con la loro predicazione.
L’incapacità di attirare il popolo col messaggio che predicano suggerì l’idea che ci doveva essere qualche cosa di sbagliato nel nutrimento religioso servito dal pulpito ai frequentatori delle chiese della Cristianità. Se ricevono un cibo spirituale sano, perché ci dev’essere assenza di attrazione, un gregge apatico? È forse possibile che vi sia una carestia spirituale nel paese chiamato Cristianità? Ma dal nome che la Cristianità assume, si potrebbe immaginare che vi sia abbondanza di cibo spirituale. Eppure quando il clero apre le sue dispense religiose, l’unica abbondanza che si presenta è quella di discorsi su libri, di giuochi di magia, orchestrine, giuochi d’azzardo, lotterie, feste in maschera, merende con bevande e dolciumi, palloncini gonfiati, e buffonate da pagliacci di circo. Perciò si può giustamente domandare: È stata la Cristianità colpita dalla fame spirituale predetta dal profeta di Dio? “Ecco, vengono i giorni, dice il Signore, l’Eterno, ch’io manderò la fame nel paese, non fame di pane o sete d’acqua, ma la fame e la sete d’udire le parole dell’Eterno [Geova]”. — Amos 8:11.
Perché mai le chiese della Cristianità dovrebbero usare ogni sorta di astuti mezzi per attirare gli adoratori alla chiesa se le loro dispense fossero piene di cibo spirituale? Quale ragione di apatia e banchi vuoti esiste che sia più potente della carestia spirituale? Parecchie chiese degli Stati Uniti si rivolgono al loro smarrito gregge con la pubblicità dei giornali: “SI DESIDERANO SPETTATORI — Si desiderano uomini, donne e fanciulli che possano sedere su banchi raramente occupati la domenica mattina”. Per occupare i suoi banchi vuoti la Chiesa Presbiteriana Centrale di Haverstraw,
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