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Che differenza fa credere nel Diavolo?Svegliatevi! 1975 | 22 marzo
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minaccia della distruzione nucleare. La fame devasta estese zone della terra. I programmi governativi, per quanto sinceri, si sono dimostrati impotenti ad arginare la crescente ondata di vizio della droga, furti, stupri, omicidi e l’infame crudeltà dei reati commessi dai giovani, che rendono la vita un incubo nelle città di tutto il mondo. Il male subìto dal genere umano è sproporzionato alla malvagità di coloro che vi sono coinvolti. Perché?
Situazioni complicate per chi crede in Dio
La situazione si complica ancor più se credete in Dio eppure respingete la possibilità che ci sia un Diavolo. In che modo? Perché vi è stato insegnato senz’altro che il Creatore è un Dio di amore, misericordia e tenera compassione. (Eso. 34:6; Luca 1:78) Tuttavia, malvagità e sofferenza continuano ad affliggere la famiglia umana. Potrebbe un Dio amorevole esserne responsabile?
Sorgono pure altre difficoltà quando chi professa di accettare la Bibbia come Parola di Dio nega che c’è un Diavolo. Se i riferimenti della Bibbia al Diavolo non sono veraci, come si può essere sicuri che altre sue parti sono veraci? Rigettando una qualsiasi parte della Bibbia si fanno nascere sospetti su tutti gli altri suoi insegnamenti, inclusi i racconti su Gesù Cristo.
Che siate religiosi o no, il male in qualche forma tocca voi, la vostra famiglia, i vostri amici e la comunità nella quale abitate. Se queste difficoltà hanno una causa prima, non farebbe molta differenza per voi individuarla? D’altra parte, respingendo questa domanda i summenzionati problemi restano insoluti, con conseguente frustrazione e amarezza.
Ma perché tanti dubitano della realtà del Diavolo?
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I dubbi sull’esistenza del Diavolo sono fondati?Svegliatevi! 1975 | 22 marzo
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I dubbi sull’esistenza del Diavolo sono fondati?
NEI primi millesettecento anni dell’Èra Volgare, tra i professanti cristiani ci furono pochi dubbi sull’esistenza del Diavolo. Si comprendeva che questa parola si riferisse a una malvagia persona spirituale di nome “Satana”, il principale nemico di Dio e dell’uomo. Ma gli assurdi e contrastanti insegnamenti sorti riguardo al Diavolo causarono infine molta confusione e incredulità.
Gli odierni popolari concetti sul Diavolo, per esempio, hanno spesso relazione con le superstizioni nate nell’“alto medio evo”. Nelle opere d’arte di quel periodo questo arcinemico di Dio e dell’uomo è raffigurato come una grottesca creatura alata con la coda, le corna sporgenti dalla fronte e un forcone in mano. Ogni sorta di mali fu attribuita direttamente al Diavolo, pure considerato il custode di un inferno di fuoco.
Effetti dell’“età della ragione”
Poi arrivò il diciottesimo secolo, chiamato periodo dell’“illuminismo” o “età della ragione”. I pensatori di quel tempo lanciarono un attacco alle superstizioni che avevano tenuto le masse nell’ignoranza. L’accresciuta enfasi data al pensiero scientifico, “razionale”, portò con sé il disprezzo per il soprannaturale.
In seguito, lo psicanalista Sigmund Freud mise in relazione la credenza nel Diavolo con i mali subìti dai singoli individui per mano di un genitore severo nei primi anni di vita. Venne di moda considerare i riferimenti biblici a Satana il Diavolo come a una semplice personificazione del male.
Molti studiosi biblici asserirono perfino che gli scrittori della Bibbia avevano preso a prestito dai credi pagani nel descrivere la loro immagine del “Maligno”. Si suppone che una fonte di tali credi sia la religione dell’antico Iran (Persia) fondata da Zoroastro nel sesto secolo a.E.V. Lo zoroastrismo insegna un “dualismo” in cui il Dio supremo, Ahura Mazdah, ha un avversario, Ahriman, che Ahura Mazdah deve vincere alla fine dei tempi.
Altri studiosi dicono che le Scritture, parlando di Satana il Diavolo, non richiedono di credere effettivamente in lui, ma riflettono solo i sentimenti popolari nell’antico Israele.
Le vedute moderne accrescono la confusione
È risultata ulteriore confusione dai moderni insegnamenti sul Diavolo. Benché molti credano ancora che Satana è una malvagia persona spirituale, altri dicono che il Diavolo può fare veramente del bene al genere umano. Gli appartenenti al gruppo religioso chiamato “Il processo”, per esempio, dicono che Satana “è stato perdonato, e ora opera unitamente a Cristo”.
Vi è disaccordo anche fra coloro che sostengono che il Diavolo è la personificazione di qualche cosa. Pur ritenendo molti che Satana personifichi le forze maligne, altri credono di poter usare a proprio vantaggio il potere satanico. Una “sacerdotessa” della “Chiesa di Satana” dichiarò: “Per noi Satana è solo il simbolo di una forza vitale che possiamo impiegare per essere facilitati a ottenere quello che vogliamo”.
Pertanto molti credono che il Diavolo sia una persona; altri, una forza. Alcuni considerano Satana come un inveterato nemico di Dio e dell’uomo, mentre altri considerano lo stesso come un benefattore.
Valide ragioni per dubitare?
Queste contrastanti teorie sono forse valide ragioni per dubitare della realtà del Diavolo? Esaminiamole attentamente.
La Bibbia, pur menzionando Satana il Diavolo decine di volte, non descrive mai l’aspetto del Diavolo. La comune idea che un Diavolo con le ali, la coda appuntita e il forcone, sia il custode di un inferno di fuoco è dovuta in larga misura all’immaginazione degli artisti, molti del quali risentirono dell’influenza dell’Inferno del poeta italiano cattolico Dante Alighieri.
Chi considera ripugnante questo concetto sarà felice di sapere che la Bibbia non insegna tali cose assurde riguardo al Diavolo; né insegna che esista un inferno di fuoco. Al contrario, le Scritture dichiarano esplicitamente che ‘i morti non sono consci di nulla’; sono completamente inconsci. (Eccl. 9:5, 10) Pertanto i popolari concetti in merito al Diavolo non hanno spesso nessun fondamento nella Bibbia.
Che dire del cosiddetto rigetto “illuminato” del soprannaturale? Ha realmente migliorato la sorte del genere umano? Ha la sola ragione umana portato a un mondo più sicuro, più morale, in cui i fondamentali bisogni umani di vitto, vestiario, alloggio e un significativo modo di vivere siano adeguatamente soddisfatti? No. E ogni persona ragionevole dovrebbe ovviamente capire che solo negando la realtà di qualche cosa non se ne smentisce l’esistenza.
Mancano pure le prove riguardo alla presupposizione che la Bibbia traesse la dottrina del Diavolo dal zoroastrismo. Secondo Jacques Duchesne-Guillemin, professore di studi indo-iraniani, sia Ahura Mazdah (dio supremo degli zoroastriani) che il suo nemico Ahriman “pare esistessero da tutta l’eternità”. La Bibbia non dice questo del Diavolo. Piuttosto, insegna che il Diavolo ebbe un principio e che “non si attenne alla verità”. — Giov. 8:44.
Pertanto molti dubbi che le persone hanno sull’esistenza del Diavolo non hanno nessun fondamento oltre le popolari superstizioni e il ragionamento arbitrario. Queste cose non costituiscono un base valida per negare la realtà del Diavolo o rifiutar di considerare le prove fidate a questo proposito. Ma dove si possono trovare tali prove? Come si può sapere con certezza se c’è realmente un Diavolo?
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È reale il Diavolo?Svegliatevi! 1975 | 22 marzo
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È reale il Diavolo?
“VEDERE per credere”, dice un noto proverbio. È risaputo che la migliore testimonianza di qualsiasi fatto è quella di un testimone oculare attendibile. Abbiamo un tale testimone oculare che ci aiuti a rispondere alla domanda: È reale il Diavolo?
Potrebbe sembrare impossibile; ma lo è? Sapevate che Gesù Cristo visse in cielo prima di venire sulla terra? Egli fu testimone oculare di quanto avvenne nel reame spirituale ed ebbe molto da dire sul Diavolo. — Giov. 8:23; 17:5.
Sarebbe molto stolto respingere la testimonianza di Gesù. Egli disse sempre la verità. (Giov. 18:37; 8:40) Le parole di sapienza di Gesù, specialmente quelle contenute nel suo famoso Sermone del Monte, han ricevuto i più alti elogi, perfino da non cristiani. Tuttavia, in quel sermone Gesù insegnò ai suoi seguaci a pregare: “Liberaci dal malvagio”. — Matt. 6:13.
E che dire di Dio stesso? Certo egli doveva sapere se c’è un Diavolo. La Bibbia nel suo insieme contiene il punto di vista del Creatore. Anch’essa ha tutti i segni della credibilità. Narrando avvenimenti fornisce il tempo, il luogo e il nome delle persone coinvolte. L’accuratezza dei racconti storici della Bibbia ha sorpreso perfino i suoi critici. Centinaia di profezie bibliche si sono adempiute nei minimi particolari. E i consigli scritturali sui rapporti umani si sono dimostrati insuperabili.
Che cosa dice dunque la Bibbia, che include la testimonianza di Gesù Cristo, riguardo al Diavolo? È “il Diavolo” solo una cosa astratta, un principio o forza? O si riferisce questa parola a un’intelligente persona spirituale che può influenzare gli uomini? Secondo la Bibbia, è reale il Diavolo?
Una cosa astratta o una persona?
Le Scritture si riferiscono continuamente al Diavolo come a una persona. Il libro biblico di Giobbe inizia con il racconto degli angelici “figli del vero Dio” radunati in assemblea davanti a Geova. Riguardo a questo raduno, in cui era senz’altro incluso Gesù nella sua forma preumana, leggiamo: “Satana entrava proprio in mezzo a loro”. (Giob. 1:6) Che Satana entrasse tra i
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