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  • Per chi sono le speranze della risurrezione
    La Torre di Guardia 1965 | 1° agosto
    • Gen. 4:8-11) Indubbiamente furono fatte molte tombe commemorative dal tempo di Abele fino al diluvio esteso a tutta la terra dei giorni di Noè, ma, per la maggior parte, quelle tombe commemorative furono spazzate via da quel distruttivo diluvio. Comunque, l’onnisapiente Dio Geova conosce e ricorda tutti quelli che andarono nello Sceol o Ades prima del Diluvio, ‘sia i giusti [come Abele e Enoc] che gli ingiusti’. Geova farà sì che l’Ades o Sceol dia tutti questi morti sotto il suo regno retto da Gesù Cristo. Avverrà la stessa cosa dei molti sepolcri e delle tombe commemorative scomparsi dal tempo di quel diluvio nel 2370 a.C. fino ai nostri giorni.

      LA GEENNA, “LA VALLE DI HINNOM”

      24, 25. (a) In quale diverso luogo disse Gesù che andavano alcuni uomini alla morte, e che cosa avrebbe significato questo per loro? (b) Chi erano quegli uomini, come disse specificamente Gesù in Matteo 23:13-33?

      24 Nel 33 d.C., quando Gesù parlava del “sangue giusto versato sulla terra, dal sangue del giusto Abele al sangue di Zaccaria figlio di Barachia”, parlò di uomini allora viventi che alla morte sarebbero andati, non nell’Ades o Sceol, ma in un altro luogo, nella Geenna. Per questa ragione ciò avrebbe significato “guai” per loro. Chi erano questi uomini? Nel ventitreesimo capitolo di Matteo, Gesù specificò chi erano, dicendo:

      25 “Guai a voi, scribi e Farisei, ipocriti! perché chiudete il regno dei cieli dinanzi agli uomini; poiché voi stessi non entrate e non lasciate entrare quelli che stanno per entrare. Guai a voi, scribi e Farisei, ipocriti! perché attraversate mare e terra per fare un proselito, e quando lo è diventato lo rendete soggetto alla Geenna il doppio di voi. Guai a voi, scribi e Farisei, ipocriti! perché edificate i sepolcri dei profeti e adornate le tombe commemorative dei giusti, e dite: ‘Se fossimo stati ai giorni dei nostri antenati, non saremmo stati partecipi con loro del sangue dei profeti’. Perciò date testimonianza contro voi stessi d’esser figli di quelli che assassinarono i profeti. . . . Serpenti, progenie di vipere, come sfuggirete al giudizio della Geenna?” — Matt. 23:13-15, 29-33.

      26. Perché erano essi soggetti alla Geenna o esposti al suo giudizio, e come lo mostrò quindi Gesù?

      26 Pertanto, le persone religiose soggette alla Geenna ed esposte al giudizio della Geenna erano gli impenitenti scribi e Farisei e i loro proseliti. Erano persone impenitenti, che rifiutavano di entrare nel regno dei cieli. Gesù lo mostrò dicendo successivamente: “Per questa ragione, ecco, io vi mando profeti e saggi e pubblici insegnanti. Alcuni li ucciderete e metterete al palo, ed alcuni li flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; affinché venga su di voi tutto il sangue giusto versato sulla terra, dal sangue del giusto Abele al sangue di Zaccaria figlio di Barachia, che voi assassinaste fra il santuario e l’altare. Veramente vi dico: Tutte queste cose verranno su questa generazione”. — Matt. 23:34-36.

      27. In che modo il libro di Atti mostra se alcuni di questi soggetti al giudizio della Geenna vi sfuggirono?

      27 Alcuni Farisei si pentirono e smisero di chiudere il regno dei cieli, come Saulo di Tarso che divenne l’apostolo cristiano Paolo. (Atti 7:58; 8:1-3; 9:1-30; 22:1-5; 23:6; Filip. 3:4-6) Inoltre, Atti 2:10; 8:27-39 parla di proseliti circoncisi, e Atti 6:7 dice: “Il numero dei discepoli si moltiplicava moltissimo in Gerusalemme; e una gran folla di sacerdoti ubbidiva alla fede”. Questi abbandonarono ogni ipocrisia religiosa e furono fedeli alla fede cristiana. In tal modo riuscirono a sfuggire al giudizio della Geenna a cui erano stati soggetti. Dimostrarono di non essere “serpenti, progenie di vipere”, figli del Diavolo come padre religioso, progenie dell’“originale serpente, che è il Diavolo e Satana”. — Giov. 8:44; Riv. 20:2.

      28. Da che cosa è tratta la parola greca Geenna, e qual è la traduzione letterale dell’espressione originale?

      28 Che cos’è questo luogo chiamato Geenna, o che cosa simboleggia? La parola greca “Geenna” è la traslitterazione della parola ebraica Gei-Hinnom, che significa “la valle di Hinnom”. Nella parola greca Geenna, la sillaba “Ge” corrisponde alla parola ebraica Gai (גיא) che significa “Valle”, e l’aggiunta “enna” corrisponde a Hinnom, il nome di un uomo dei giorni del giudice Giosuè.

      29. Che cos’era la Geenna originale, e che cosa segnava, secondo Giosuè 15:8; 18:16?

      29 Questa Valle di Hinnom è menzionata per la prima volta nella Bibbia in Giosuè 15:8 (Ri) come segno di confine tra i territori delle tribù di Giuda e di Beniamino, ed è associata a Gerusalemme: “[Quello di Giuda] ascende poi per la vallata del figlio di Ennom dalla parte meridionale del Jebuseo, cioè di Gerusalemme, donde raggiunge la sommità del monte che sta tra Geennom [Gei-Hinnom, ebraico; Ge-Ennom, latino] ad occidente e l’estremità settentrionale della valle di Rafaim”. Qui la Versione dei Settanta greca la chiama la Pharanx di Onom, cioè Crepaccio (Abisso, Baratro, Voragine) di Onom. La Valle di Hinnom è menzionata pure in Giosuè 18:16, in relazione al confine del territorio della tribù di Beniamino.

      30. In che modo la Geenna fu usata per uno scopo errato dagli Israeliti, e come venne resa inadatta per tale errato uso?

      30 La Valle di Hinnom, che giace a ovest e a sudovest dell’antica Gerusalemme, fu usata per uno scopo errato dagli apostati Giudei. In 2 Cronache 28:3 (VR) leggiamo in merito al re Acaz di Gerusalemme: “Bruciò dei profumi nella valle del figliuolo di Hinnom [Gai-benenom, LXX], ed arse i suoi figliuoli nel fuoco”. (Anche, 2 Cron. 33:6; Ger. 7:31, 32; 32:35) Il fedele re Giosia ritenne opportuno contaminare questa Valle di Hinnom perché era stata usata per l’idolatra adorazione di Baal e per offrire a questo falso dio sacrifici umani. In 2 Re 23:10 (VR) si legge intorno a Giosia: “Contaminò Tofeth, nella valle dei figliuoli di Hinnom, affinché nessuno facesse più passare per il fuoco il suo figliuolo o la sua figliuola in onore di Molec [falso dio]”.d Il nome moderno della valle è Wadi el-Rababi.

  • Seconda parte
    La Torre di Guardia 1965 | 1° agosto
    • Seconda parte

      1. Che cos’era la Geenna ai giorni di Gesù, e come simbolo di quale punizione fu usata?

      LA GEENNA, o Valle di Hinnom, è menzionata dodici volte nelle Scritture Greche Cristiane. Nei giorni in cui Gesù Cristo era sulla terra era un luogo ardente, e, essendo una valle fuori delle mura di Gerusalemme, si trovava sulla terra. Divenne simbolo della peggiore punizione che potesse capitare. Per esempio, in Matteo 5:22, nel suo Sermone del Monte, Gesù disse: “Chiunque continua a provare ira verso il suo fratello dovrà render conto alla corte di giustizia; ma chi si rivolge al suo fratello con un’indicibile parola di disprezzo [Raca] dovrà render conto alla Corte Suprema; mentre chi dice: ‘Tu spregevole stolto!’ sarà soggetto alla Geenna ardente”. Pertanto Gesù mette la “Geenna ardente” al terzo posto e quale peggiore. Perché? Perché colui che avesse chiamato un altro spregevole stolto e fosse stato condannato alla Geenna ardente sarebbe stato messo a morte e non avrebbe ricevuto sepoltura. Il suo cadavere sarebbe stato bruciato nei fuochi della Geenna e le ceneri non sarebbero mai state raccolte per esser preservate in un’urna. Così era raffigurato che non andava nell’Ades.

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