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Pacifismo e obiezione di coscienza — vi è una differenza?La Torre di Guardia 1951 | 1° aprile
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non sono alcuna parte del mondo come io non sono alcuna parte del mondo”. (Giov. 18:36, 37; 15:19; 17:14, 16, NM) Relativamente ai testimoni di Geova che il mondo odiò e maltrattò Ebrei 11:38 (NM) dice: “Il mondo non era degno di loro”. Perciò, siccome non fanno parte di questo mondo, è proibito loro d’immischiarsi e prender parte nei suoi affari e le sue controversie. Gl’Israeliti spirituali son tanto separati dalle nazioni e dai loro eserciti quanto lo furono gli Israeliti naturali.
14 Se la loro forma di adorazione dev’essere “pura e incontaminata dal punto di vista del nostro Dio e Padre”, ciascuno di loro deve cercare di “conservarsi senza macchia dal mondo”. (Giac. 1:27, NM) Essi dicono ai funzionari che sono assolutamente neutrali verso le questioni politiche e le controversie e le lotte internazionali di questo mondo. Non prendono parte attiva o violenta né da una parte né dall’altra, ma rendono il loro voto a Dio e sostengono sempre il suo regno e la sua via di salvezza.
15. Perché non combattono essi per territori e non resistono ai mutamenti politici?
15 Come i sacerdoti e i Leviti d’Israele che erano specialmente dedicati al servizio di Geova nel suo tempio, non hanno alcuna eredità in questo mondo. Quindi non combattono per territori; e se subiscono perdite di averi a causa della persecuzione dal loro governo o a causa d’invasione del paese ad opera di aggressori armati, essi confidano che Iddio provvederà loro le cose necessarie per vivere. Come Paolo scrisse dal carcere ai suoi conservi: “Voi esprimeste simpatia per i carcerati e accettaste con gioia la ruberia dei vostri beni, sapendo di avere per voi un possedimento migliore e permanente”. (Ebr. 10:34, NM) Piuttosto che correre il rischio d’essere uccisi nel violento tentativo di proteggere i beni materiali di questo mondo, essi preferirono di vivere privi dei loro averi affin di poter continuare a testimoniare per il regno di Dio e a ‘predicare la parola’ e farlo “con urgenza in tempo favorevole, e in tempo avverso”. Qualunque sia il cambiamento politico o di governo che potrebbe aver luogo su di loro, essi nella loro posizione di neutralità devono sottomettersi a loro e proseguire nell’opera di Dio come meglio possono nelle mutate condizioni. Sanno che il regno di Dio, per il quale il sermone sul monte insegna loro di pregare e che essi predicano, assumerà il pieno controllo di tutta la terra dopo Harmaghedon. — 2 Tim. 4:2, NM.
MINISTRI E AMBASCIATORI DELL’EVANGELO ESENTI
16. Da che cosa Dio li esenta ora? Perciò che cosa dovrebbero fare le autorità?
16 I consacrati sacerdoti e Leviti erano esentati dal servizio militare in Israele. (Num. 1:45-54; 2:32, 33) Poiché i testimoni di Geova sono consacrati a Dio come seguaci di Gesù Cristo, essi dovrebbero parimenti essere esentati dai doveri militari con armi carnali. Iddio ora li esenta, non esigendo che combattano come fecero anticamente Giosuè, Gedeone, Sansone, Jefte, Barak e Davide. Geova Dio ha fatto questi testimoni cristiani suoi ministri dell’evangelo del Regno. Negli Stati Uniti d’America il Selective Service Act del 1948 esenta gli ordinati e regolari ministri dell’evangelo dagli obblighi militari. Ma i funzionari incaricati di applicare la legge concedono l’esenzione solo a quelli che sono ministri in servizio continuo, e non a tutti gli altri. Ma ciascun testimone di Geova ha per sua vocazione il ministero ed è un ministro dell’evangelo, sia che possa rendere servizio continuo o solo durante parte del suo tempo. Non solo i servitori in servizio continuo fra loro, ma tutti i testimoni di Geova sono sotto un voto di dedizione, che implica “doveri superiori a quelli che sorgono da qualsiasi relazione umana”. La Parola di Dio pertanto ordina ciascuno di loro ministro di Dio e predicatore dell’evangelo del Regno; e le autorità del paese, pur avendone diritto legale, non hanno nessun diritto scritturale di discriminare e limitare l’esenzione militare ad alcuni soltanto, escludendo altri. Facendo questo essi devono assumersi la responsabilità davanti a Dio di ‘ordire il male in nome della legge’.
17. Perché, in base alla profezia di Gesù sulla consumazione di questo sistema di cose, essi non possono abbandonare la loro neutralità?
17 Essendo tali ministri e predicatori, essi non hanno abbandonato la loro neutralità come obiettori di coscienza e non si son rivolti per impegnarsi in attività militari di questa o quella parte in qualsiasi conflitto mondiale. Gesù predisse la loro neutralità e la loro attività di predicazione in questo tempo di guerre. Quando profetizzò: “Nazione si leverà contro nazione e regno contro regno,” egli non disse che i suoi fedeli seguaci si sarebbero impegnati in questa insurrezione armata. Predisse invece che sarebbero stati trattati violentemente e “odiati da tutte le nazioni”, non solo dalle nazioni nemiche, ma da tutte. Quindi affidando ai testimoni di Geova una missione e preannunziando nello stesso tempo quale tipo di opera avrebbero eseguito, egli disse: “Questa buona novella del regno sarà predicata in tutta la terra abitata a scopo di una testimonianza a tutte le nazioni, e allora verrà la fine compiuta”. (Matt. 24:14, NM) Dunque ora ogni testimonio che ha fatto voto a Geova Dio mediante Cristo deve ubbidire a questo comando profetico ed eseguire la sua missione come ordinato ministro della buona novella del Regno. Non c’è nessuna esenzione per alcun ministro consacrato. Quelli che prendono l’iniziativa fra loro devono dare l’esempio, e gli altri devono imitarli. (1 Piet. 5:1-3) Questi ministri che prendono l’iniziativa non s’impegnano in guerre carnali, ma predicano. Tutti gli altri testimoni di Geova, essendo pure ministri di Dio, imitano il loro fedele esempio e predicano pacificamente.
18, 19. Come fanno essi obiezione di coscienza come ambasciatori di Dio?
18 A questi testimoni cristiani l’apostolo Paolo scrisse: “Egli ci ha affidato il messaggio della riconciliazione. Noi siamo dunque ambasciatori sostituenti Cristo, come se Dio facesse esortazione per mezzo nostro. Come sostituti di Cristo noi supplichiamo: ‘Riconciliatevi con Dio’”. (2 Cor. 5:19, 20, NM) Come “ambasciatori sostituenti Cristo” i testimoni di Geova fanno obiezione di coscienza al servire nelle istituzioni militari e altre relative delle nazioni.
19 Gli ambasciatori sono esenti dal servizio militare nelle nazioni alle quali il loro governo li manda, specialmente nelle nazioni ostili. Ricordate che nei tempi biblici gli ambasciatori venivano mandati, non alle nazioni amiche, ma alle nazioni in guerra o minaccianti guerra. Gli ambasciatori di Dio sostituenti Cristo non sono mandati a nazioni amiche, ma a nazioni ostili. Tutte le nazioni di questo mondo di Satana sono ostili verso Dio. il messaggio dato a questi ambasciatori perché lo rechino è: “Riconciliatevi con Dio”. Questo mostra che le nazioni non sono amiche. Come potrebbero, dunque, questi ambasciatori servire scritturalmente nelle forze militari di tali nazioni o acconsentire scritturalmente di farlo quando la legge nazionale lo comanda loro? Disertare le file dei Suoi ministri e così cessar di predicare significherebbe combattere contro Dio, il quale mandò i suoi ambasciatori affinché potessero invocare le nazioni a riconciliarsi con Dio, non a combatterlo. I testimoni di Geova sono ambasciatori di Dio mandati a TUTTE le nazioni, con lo stesso messaggio per tutte. Di conseguenza non si sono arruolati nelle forze combattenti di nessuna delle nazioni. Mantengono una stretta neutralità verso tali nazioni nei loro combattimenti mortali. Si serbano leali al governo divino, che li manda come ambasciatori, sebbene questa neutralità e la predicazione del Regno li facciano essere “odiati da tutte le nazioni”. Essi non hanno combattuto per i non riconciliati sistemi che Dio distruggerà ad Harmaghedon. Donde la loro obiezione di coscienza!
20. Quali termini riferentisi a loro mostrano che essi non sono pacifisti?
20 Di questi ambasciatori l’apostolo dice in questa stessa lettera: “Sebbene camminiamo nella carne, noi non ci impegnamo in combattimenti secondo quello che siamo nella carne. Perché le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti mediante Dio per abbattere trincerate fortezze. Poiché noi abbattiamo i ragionamenti e ogni altezza contro la conoscenza di Dio, e portiamo in cattività ogni pensiero per renderlo ubbidiente al Cristo”. (2 Cor. 10:3-5, NM) Per questo guerreggiamento spirituale avete l’ordine: “Mettete la completa armatura di Dio”; e dovete prendere questa armatura spirituale “onde possiate star saldi contro le macchinazioni del Diavolo; perché abbiamo un combattimento, non contro sangue e carne, ma contro i governi [spirituali], contro le autorità, contro i dominatori mondani di queste tenebre, contro le forze spirituali malvage nei luoghi celesti”. Satana il Diavolo è il “dominatore di questo mondo”, e il “dio di questo sistema di cose”. (Efes. 6:11-13 e Giov. 12:31 e 2 Cor. 4:4, NM) L’Applicazione di questi termini militari in senso spirituale agli ambasciatori di Dio mostra che essi non sono pacifisti.
21. In quale guerra e nell’esercito di chi si trovano essi? Perché dunque si serbano neutrali?
21 Il loro combattimento non e contro sangue e carne. I loro veri nemici non possono esser feriti da armi carnali, ed essi prendono perciò l’armatura spirituale di Dio. Essi mutano le loro qualità ed energie di combattenti in combattimenti spirituali allo scopo di liberare il popolo dalla schiavitù delle empie forze spirituali che dominano questo mondo. Sono nell’esercito spirituale di Dio agli ordini di Gesù Cristo. Disertare e unirsi a questo mondo nelle sue lotte significherebbe infedeltà verso Dio e verso Cristo. Questo meriterebbe d’esser punito con la distruzione senza speranza alcuna di vita nel giusto nuovo mondo. Essi devono serbare il loro patto con Dio e rendergli il loro voto, poiché quelli che sono “falsi nei patti” sono considerati dalla legge di Dio “meritevoli di morte”. (Rom. 1:31, 32, NM) I testimoni di Geova si tengono quindi neutrali riguardo ai conflitti mondani e ubbidiscono a questi precisi ordini provenienti dall’alto: “Come una giusta specie di soldato di Cristo Gesù prendi la tua parte nel soffrire il male. Nessun uomo che serve come soldato s’immischia negli affari commerciali della vita, affinché possa incontrare l’approvazione di colui che lo ha arruolato come soldato”. (2 Tim. 2:3, 4, NM) Con questo contegno neutrale verso i conflitti mondani e con leale perseveranza nella guerra spirituale questi soldati arruolati da Cristo ottengono la sua approvazione.
FRATELLANZA IN TUTTA LA TERRA
22, 23. Per il fatto che formano quale specie di associazione essi non possono impegnarsi nelle lotte internazionali? Quali istruzioni hanno essi?
22 Poiché gli ambasciatori di Dio sono mandati a tutte le nazioni con un unico messaggio di riconciliazione, tutti quelli che si riconciliano con lui divengono un’associazione di fratelli estesa a tutta la terra. È precisamente in questo modo che i testimoni di Geova formano una congregazione internazionale di fratelli cristiani. La Parola di Dio vieta loro di dividersi per interessi egoistici e di combattersi l’un l’altro; essa comanda loro di tenersi uniti e di preservare fra loro la pace. Per mettere questo in evidenza fu fatta la domanda: “Cristo sussiste egli diviso? . . . Poiché mentre v’è fra voi gelosia e contesa, non siete voi carnali e non camminate voi come gli uomini?” (1 Cor. 1:13; 3:3, NM) Per questa ragione essi non hanno abbandonato la loro neutralità verso questo mondo e non si sono arruolati negli eserciti di questo mondo diviso sotto il loro nemico Satana il Diavolo. Far questo avrebbe significato per loro mettersi in opposizione contro i loro fratelli spirituali, i figli di Dio, come in guerra protestanti si mettono contro protestanti, cattolici contro cattolici, ebrei contro ebrei. Questo sarebbe risultato in una guerra fratricida della quale sarebbero tenuti strettamente responsabili dal loro Padre celeste. Invece di togliere o cercar di togliere la vita ai loro fratelli, i figli di Dio, essi sono esortati a deporre la loro vita per i loro fratelli imitando Gesù Cristo e non Caino che trucidò suo fratello Abele.
23 Perciò l’apostolo Giovanni scrive: “Non vi meravigliate, fratelli, se il mondo vi odia. Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. Chiunque odia il suo fratello è un omicida, e voi sapete che nessun omicida ha la vita eterna dimorante in sé. Da questo siamo venuti a conoscere l’amore, perché egli ha dato la sua anima [o, vita] per noi; e noi abbiamo l’obbligo di dare la nostra anima [o, vita] per i nostri fratelli”. — 1 Giov. 3:11-16, NM, margine.
24. Invece di spezzare i cuori e ferire, che cosa devono fare essi ora?
24 Lo spirito di Geova Dio è sopra i suoi testimoni perché possano “predicare la buona novella agli umili” e “fasciare quelli che hanno il cuore rotto”, e non per spezzare i cuori con combattimenti carnali. Ora mentre il fiume di vitali verità scorre dal trono dello stabilito regno di Dio, i suoi testimoni devono esser simili ad alberi le foglie dei quali sono “per la guarigione delle nazioni” e “per medicamento”, piuttosto che ferire le nazioni. (Isa. 61:1; Luca 4:18; Apoc. 22:2; Ezech. 47:12) Questa è la “via eccellente” dell’amore, l’amor di Dio con tutto quello che si possiede e l’amore per il prossimo come per se stesso. — I Cor. 12:31-13:7, NM.
25. Sotto quale rispetto i testimoni di Geova si dimostrano pertanto coerenti?
25 Tutto quello che è stato detto non è che un parziale esposizione del caso dei testimoni di Geova che essi hanno presentato davanti a consigli, autorità e tribunali aventi la responsabilità di determinare secondo la legge del paese se devono essere accordati loro i privilegi e i diritti concessi agli obiettori di coscienza e ai ministri. Ma è stato detto abbastanza per dimostrare a questi consigli, autorità e a tutti gli altri che i testimoni di Geova sono coerenti nelle loro affermazioni. Essi non sono pacifisti, ma sono ministri e obiettori di coscienza per ragioni scritturali. Colla loro determinazione essi hanno dato modo ai consigli di ravvisare che i testimoni di Geova restano neutrali verso questo mondo e rimangono ministri di Dio e predicatori ordinati della buona novella del suo regno sotto Cristo, con coscienziosa e scritturale obiezione alla loro partecipazione nelle guerre mondane in qualsiasi forma.
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Una visita all’America CentraleLa Torre di Guardia 1951 | 1° aprile
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Una visita all’America Centrale
MERCOLEDÌ, 30 novembre 1949, era il giorno in cui N. H. Knorr, presidente della Società Watch Tower Bible & Tract, e uno dei suoi segretari, R. E. Morgan, avevano stabilito di lasciare New York per un giro di servizio presso gli uffici filiali e le case missionarie della Società nell’America Centrale, compresi pure tre paesi sulla costa settentrionale del continente dell’America del Sud e parecchie isole delle Indie Occidentali. Dovevano partecipare a congressi e pronunciare discorsi nelle principali città che avrebbero visitato durante il loro viaggio. I preparativi del viaggio furono interrotti quattordici giorni prima della data di partenza allorché il fratello Knorr fu colpito da un acuto attacco di appendicite. Si sperava che l’infiammazione con una cura sarebbe cessata in modo da non rendere l’operazione necessaria. Però, questo era il terzo attacco in due anni e i medici decisero che s’imponeva un’operazione. Perciò alle ore 10 pomeridiane del 16 novembre fu fatta l’operazione chirurgica. Questo significava, naturalmente, che il fratello Knorr non avrebbe potuto fare il viaggio secondo l’itinerario inviato a tutti gli uffici filiali della Società Watch Tower situati nella zona che doveva essere visitata, benché fosse ritornato alla sua scrivania e al lavoro il 22 novembre, sei giorni dopo l’operazione.
Dato il fatto che i testimoni di Geova di quei paesi attendevano una visita di rappresentanti provenienti dalla sede centrale della Società, e siccome i preparativi erano già stati fatti per i congressi e l’annunzio delle adunanze pubbliche e del discorso del fratello Knorr era in corso, egli consigliò il fratello Morgan di continuare lui a prendere le disposizioni e a fare il viaggio da solo dal Messico al Nicaragua. Il fratello Morgan avrebbe mantenuto tutti gli impegni dei discorsi sostituendo il presidente nelle adunanze pubbliche. Il fratello Knorr stabilì che, dopo aver lasciato passare alcune settimane per dar modo alla ferita di sanarsi sufficientemente, avrebbe lasciato New York il 17 dicembre e sarebbe rimasto due giorni nei primi sei paesi da visitare, raggiungendo infine il fratello Morgan nella Costa Rica il 30 dicembre. In questa maniera il fratello Knorr sarebbe stato in grado di trattare importanti questioni relative all’opera del Regno, verificare gli uffici filiali, discutere i problemi d’espansione e quelli inerenti alle case missionarie, e parlare ai gruppi locali che il fratello Morgan avrebbe già visitati; e nello stesso tempo non avrebbe mancato di visitare e consigliare i diplomati di Galaad in questi paesi.
Il 30 novembre di buon mattino un gruppo di fratelli della Bethel di Brooklyn, compreso il fratello Knorr, il quale ora si sentiva abbastanza bene e lavorava tutti i giorni, accompagnarono il fratello Morgan all’aeroporto di Newark, New Jersey. C’era una fitta nebbia sulla città quella mattina, e specialmente sul campo d’aviazione; ma puntualmente alle ore 9 antimeridiane gli altoparlanti dell’aeroporto annunciarono la partenza del velivolo 501 della Eastern Airline per Houston, Texas. Vedendo il fratello Morgan partire i fratelli gli augurarono le benedizioni del Signore per il suo viaggio, e in pochi minuti il nuovo tipo gigante di Constellation rombò lungo la pista e presto disparve fra le nuvole nel suo volo verso sud-ovest. Con la sua cabina a pressione regolabile volava ad un’altitudine di oltre 11.000 piedi, attraversando il sud-est degli Stati Uniti a una velocità superiore alle 300 miglia l’ora. Il volo fu regolare per la maggior parte del percorso. Qualche
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