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‘Felici quelli perseguitati a causa della giustizia’Svegliatevi! 1972 | 8 marzo
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“La tua parola è verità”
‘Felici quelli perseguitati a causa della giustizia’
PIÙ e più volte Gesù e i suoi apostoli avvertirono che i cristiani devono attendersi la persecuzione.a Ma, per giunta, Gesù disse nel suo Sermone del Monte: “Felici quelli che sono stati perseguitati a causa della giustizia”. (Matt. 5:10) Quel sermone, si potrebbe notare, è stato definito “il più grande singolo sermone di ogni tempo, per acutezza, mordente e potenza”. — Word Pictures in the New Testament, Robertson.
Notate che Gesù non si riferì semplicemente a una qualsiasi specie di persecuzione. No, ma disse che quelli che avrebbero subìto persecuzione a causa della giustizia sarebbero stati felici. I primi cristiani subirono tale persecuzione. Perciò l’apostolo Pietro scrisse loro: “Perché non continuate a correre con loro in questo corso allo stesso basso livello di dissolutezza, sono perplessi e parlano ingiuriosamente di voi”. — 1 Piet. 4:4.
E ancora, la Parola di Dio richiede che i suoi servitori facciano ciò che è giusto rendendo a Geova Dio esclusiva devozione. Ciò significa amarlo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutta la forza. Devono ubbidire a Dio come governante anziché agli uomini. Quando gli uomini chiedono che i servitori di Dio facciano quanto Dio proibisce loro di fare, non hanno nessuna alternativa salvo quella di rifiutarsi di ubbidire a tali uomini, con il risultato che i servitori di Dio subiscono la persecuzione. Questo accadde ai primi cristiani che si rifiutarono di impegnarsi in qualsiasi specie di adorazione dell’imperatore e che subirono ogni sorta di crudeltà per avere opposto tale rifiuto. Questa fu invero sofferenza a causa della giustizia!
La stessa cosa può dirsi dei veri cristiani d’oggi che seguono fedelmente le orme di Gesù. Molti governi richiedono che i servitori di Geova Dio violino la loro neutralità cristiana e la loro lealtà al regno di Dio unendosi a partiti politici, impegnandosi in esercitazioni idolatriche e dedicandosi in modo assoluto a servire uomini e loro istituzioni. Conformarsi a tali richieste significherebbe dare a Cesare ciò che appartiene solo a Geova e significherebbe anche non tener conto dell’avvertimento di Gesù che “nessuno può essere schiavo di due signori”. — Matt. 6:24; 26:52; Giov. 18:36; Mar. 12:17.
A causa del rifiuto di questi cristiani testimoni di Geova di compromettersi e violare la loro integrità sono stati perseguitati nella maniera più crudele. Questo è accaduto specialmente in anni recenti e fino al tempo attuale in certe nazioni dell’Africa che si sono formate da poco. Lì i cristiani sono stati brutalmente percossi finché hanno perduto i sensi, sono stati torturati fino a essere uccisi e le donne sono state ripetute volte violentate. E perché? Perché non volevano fare compromesso in cose inerenti alla loro relazione con Dio. Veramente, tutti questi hanno sofferto a causa della giustizia.
Altri cristiani han subìto persecuzione per amore della giustizia in altri modi. La Parola di Dio dice loro di “astenersi . . . dal sangue”. Per aver prestato ascolto a questo giusto comando alcuni genitori sono stati privati della custodia dei loro figli ai quali sono state fatte a forza trasfusioni di sangue; altri, a causa della loro determinazione circa il sangue, sono stati privati di ogni trattamento medico. Altri ancora sono stati maltrattati, minacciati, scherniti, derisi perché avevano riguardo al sangue l’atteggiamento scritturale. Tutti tali maltrattamenti che questi han subìto sono stati similmente persecuzione per amore di giustizia. — Atti 15:19, 20, 28, 29.
Si potrebbero fare altri esempi, ma questi bastano per mostrare che oggi i cristiani sono perseguitati per amore di giustizia. Tutti questi, disse Gesù, si sarebbero dovuti considerare felici. Come mai? In che senso? In più di un senso. La stessa sofferenza fisica non li rende felici. Ma sempre più mogli, e anche mariti, che hanno subìto intensa persecuzione dal proprio coniuge per aver preso la determinazione di servire Geova e il suo regno, come risultato della loro fedele perseveranza, hanno avuto la felicità di vedere il loro coniuge persecutore smettere la sua persecuzione e divenir credente.
Per certo quelli che fanno compromesso per sfuggire alla persecuzione non possono dirsi felici. Essi soffrono di rimorsi perché in coscienza si sentono colpevoli e provano molti rammarichi. Ma quelli che sono disposti a subire la persecuzione, anziché fare compromesso o cedere, sono veramente felici. Hanno una coscienza pura, come viene anche loro consigliato: “Mantenete una buona coscienza, onde nel particolare in cui si parla contro di voi siano svergognati quelli che parlano sprezzantemente della vostra buona condotta riguardo a Cristo”. — 1 Piet. 3:16.
Essi sono inoltre veramente felici perché sanno che sopportando fedelmente la persecuzione prendono parte alla rivendicazione di Geova Dio quale giusto e amorevole Sovrano che ha diritto all’esclusiva devozione delle sue creature. E nello stesso tempo hanno la soddisfazione di provare che il Diavolo fu un bugiardo quando si vantò di poter allontanare tutti gli uomini da Dio. Sì, hanno l’inestimabile privilegio di rallegrare il cuore di Dio, come anche egli stesso dice: “Sii saggio, figlio mio, e rallegra il mio cuore, affinché io possa rispondere a chi mi biasima”. — Prov. 27:11.
Perché avviene questo? Perché, come mostra chiaramente il libro di Giobbe, Satana schernì che Dio non avrebbe potuto avere sulla terra uomini che Gli rimanessero fedeli nonostante tutto ciò che il Diavolo poteva far loro. Giobbe diede prova che il Diavolo aveva torto ed era un bugiardo, e come risultato Giobbe fu dichiarato felice, come anche leggiamo: “Noi dichiariamo felici quelli che hanno perseverato. Voi avete udito della perseveranza di Giobbe e avete visto il risultato che Geova diede, che Geova è molto tenero in affetto e misericordioso”. (Giac. 5:11) Similmente tutti i cristiani che danno prova che il Diavolo è un bugiardo mediante la fedele perseveranza sono felici.
Quelli che sopportano la persecuzione per amore della giustizia sono felici “poiché a loro appartiene il regno dei cieli”. (Matt. 5:10) Questo avverrà letteralmente a quegli unti seguaci delle orme di Gesù ai quali le sue parole sono primariamente rivolte. Sopportando la persecuzione per amore della giustizia, riceveranno una ricompensa celeste. La loro sarà la felicità d’essere “sacerdoti di Dio e del Cristo, e regneranno con lui per i mille anni” nei cieli. — Riv. 20:6.
Si può dire che anche tutti gli altri che fedelmente sopportano la persecuzione per amore della giustizia possono prendere parte al regno dei cieli, poiché Gesù a questi disse: “Venite, voi che avete la benedizione del Padre mio, ereditate il regno preparato per voi dalla fondazione del mondo”. Essi erediteranno il reame o dominio terrestre di quel regno, che sarà affidato alla loro custodia per conto dei governanti celesti. — Matt. 25:34; 5:5.
La Parola di Dio è verità. Tutti quelli che subiscono la persecuzione a causa della giustizia sono felici, e la loro è una duplice felicità. Ora godono felicità e nel futuro godranno una felicità più grande. Veramente, saggi son quelli che ora sopportano la persecuzione a causa della giustizia anziché mostrarsi infedeli verso Dio!
[Nota in calce]
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Uno sguardo al mondoSvegliatevi! 1972 | 8 marzo
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Uno sguardo al mondo
Chi prevarrà?
◆ Il 28 giugno 1971 la Corte Suprema degli Stati Uniti emise la sentenza che l’aiuto statale alle scuole cattoliche e ad altre scuole parrocchiali era incostituzionale. Comunque, il 17 agosto il presidente Richard Nixon disse ai Cavalieri di Colombo in una loro riunione che i cattolici romani potevano contare sul suo aiuto negli sforzi per capovolgere l’attuale tendenza che ha visto chiudere molte scuole parrocchiali a causa di difficoltà finanziarie.
Inoltre, il 20 aprile la Corte Suprema decise che occupare gli studenti da una zona all’altra per conseguire l’equilibrio razziale nelle scuole era lecito. Tuttavia, il 3 agosto il presidente Nixon ordinò ad alti funzionari dell’amministrazione “di limitare l’occupazione al minimo richiesto dalla legge”.
Inadatti gli oceani come immondezzai
◆ Poiché l’immondizia scaricata negli oceani viene rigettata a riva, alcune persone hanno considerato di scaricarle in acque profonde. Anche questo può creare problemi. È stato riscontrato che i materiali organici non si decompongono rapidamente nelle acque profonde. Quando il sommergibile da ricerca “Alvin” fu riportato sù dopo essere stato sommerso in acqua a milleseicento metri di profondità per un anno, i panini imbottiti dell’equipaggio, mentre erano bagnati, non si erano guastati. Sembra che la bassa temperatura insieme all’alta pressione rallenti l’azione batterica. Commentando la scoperta, il direttore del programma di Oceanografia Geologica della Fondazione Nazionale delle Scienze negli Stati Uniti osservò: “Per le materie organiche in particolare il profondo oceano non è uno stabilimento per il trattamento dell’immondizia. Se mettete materiale organico nell’oceano, si preserverà. Finirete col coprire il fondo dell’oceano di rifiuti che vi resteranno per anni e anni”.
Vendita dei tesori della Chiesa
◆ Jose cardinal Clements, capo della Chiesa Cattolica Romana di Bolivia, ha proposto che in Bolivia la chiesa venda i tesori che ha accumulati per quattro secoli e usi il denaro per costruire case, ospedali, scuole, strade e industrie. Si stima che il valore della proprietà sia di L. 62.000.000.000.
I cattolici cercano Bibbie protestanti
◆ Avendo il papa Paolo VI ordinato di cambiare dall’uso del latino alle lingue moderne nella messa, molti vescovi si trovarono senza Bibbie nel vernacolo su cui basare la loro liturgia. Siccome le Bibbie protestanti sono state tradotte in più di 1.200 lingue mentre le versioni cattoliche sono disponibili solo in 80 lingue, è stato necessario che molti ecclesiastici cattolici usassero Bibbie protestanti. Le Bibbie protestanti e quelle cattoliche sono fondamentalmente le stesse, nonostante il fatto che alcune persone male informate pensino che non lo siano.
L’ultimo allunaggio
◆ Il 26 luglio 1971 l’Apollo 15 partì per la luna. Quattro giorni dopo due astronauti misero piede sulla superficie lunare, essendo questa la terza volta che l’uomo scendeva sul suolo selenico. In questo viaggio fu portata un’auto a propulsione elettrica, che permise agli astronauti di fare sulla luna tre escursioni per un percorso di 27 chilometri. Essi trascorsero 18 ore e 37 minuti fuori del veicolo con il quale erano allunati. Durante quel tempo misero in funzione strumenti
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