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La nuova moralitàSvegliatevi! 1982 | 22 novembre
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La nuova moralità
La nuova moralità e i suoi frutti
e il suo effetto sui bambini
L’ODIERNA rivoluzione sessuale sta mandando in sfacelo la struttura della società. I vecchi valori crollano mentre l’“io” è posto sul trono e regna sovrano. “Fa come ti pare” è il motto dei nostri giorni. Volete avere rapporti sessuali prima di sposarvi? Fatelo! Volete avere rapporti extraconiugali? Fatelo! Volete avere rapporti omosessuali? Fatelo! Divorziare per qualsiasi capriccio? Fate anche quello, non importa chi danneggia.
Certo non tutti acclamano la nuova moralità, ma il numero di coloro che si uniscono al coro cresce velocemente. Libri, riviste, cinema e televisione si occupano sempre più di sesso, e in molti casi hanno per soggetto fornicazione e adulterio. Sceneggiati a puntate ne sono pieni e, mentre un tempo venivano trasmessi di pomeriggio, sono ora trasmessi la sera quando il numero dei telespettatori è più alto. Mentre si suppone che rappresentino normali rapporti umani, tali spettacoli sono in effetti una sinfonia di letti.
Il movimento di liberazione “gay” preme per rendere moralmente accettabile l’omosessualità, e quando negli spettacoli televisivi si parla di omosessualità e della moralità della Bibbia, è il punto di vista della Bibbia che viene presentato come limitativo e sciocco (in America ne sono esempi tipici le popolari serie di telefilm “All in the Family” e “M*A*S*H”). Una guida ai programmi televisivi americani (TV Guide) diceva che gli omosessuali sono diventati i più abili mestatori della televisione. I maggiori produttori e le maggiori reti consultano i gruppi gay prima di preparare programmi su temi omosessuali. Molto più scandaloso, comunque, è l’attuale impressionante aumento delle reti televisive via cavo che trasmettono programmi pornografici.
I giovani sono imitatori, e prendono nota degli esempi o dei modelli forniti dagli adulti. Il comportamento degli adulti ha molto più effetto delle loro parole. E tale effetto è spaventoso! Negli Stati Uniti un ragazzo su cinque ha avuto rapporti sessuali prima dei quattordici anni. Metà li ha avuti prima di terminare la scuola superiore. Su dieci ragazze sessualmente attive tre rimangono incinte. Negli Stati Uniti, adolescenti non sposate hanno 600.000 bambini all’anno, e 9.000 di esse sono ragazzine dagli undici anni in giù. A tutto ciò si aggiungano le gravidanze non denunciate e quelle interrotte con l’aborto. Un milione e mezzo di ragazzi e ragazze fuggono annualmente di casa e vivono per strada; migliaia di essi finiscono nelle mani di sfruttatori che li fanno prostituire.
“Un dogma fondamentale della moderna psicologia dello sviluppo”, dice il dott. Sam Janus nel suo libro The Death of Innocence (La morte dell’innocenza), “è sempre stata l’idea che tra l’infanzia e l’adolescenza la sessualità rimane ‘latente’, nell’interesse della crescita psichica e fisica”. Egli osserva quindi che questo periodo di latenza “è una cosa del passato, e che i nostri ragazzi passano direttamente dalla prima infanzia alla pubertà come soggetti sessuali pienamente sviluppati, senza intervallo. L’erotizzazione dei fanciulli sta diventando un fatto della vita nella società moderna”.
Più avanti Janus dice ulteriormente sulla scomparsa della fanciullezza: “Sono finiti i giorni felici quando i ragazzini avevano il tempo di iscriversi ai circoli per ragazzi, di costruire casette per il circolo e giocare a palla. Alcuni naturalmente lo fanno ancora, ma il loro numero è in diminuzione. Lo stesso dicasi delle ragazzine, che un tempo giocavano con la bambola e aspettavano il giorno in cui sarebbe arrivato il principe azzurro che le avrebbe sposate e con cui sarebbero vissute felici per sempre”.
Un crescente numero di fanciulli sono derubati di questi anni necessari per lo sviluppo fisico, intellettuale ed emotivo. La pubblicità televisiva impone cosmetici per le ragazzine: lucidanti per labbra, smalto per unghie, cipria, profumi e altri simili prodotti per ragazzine dai tre ai quattordici anni. Nelle pubblicità dei jeans di marca si vedono bambini e bambine di dieci anni che si dimenano nelle discoteche. Nelle pubblicità dei Calvin jeans si vede Brooke Shields in posa provocante che domanda: “Cosa c’è fra me e i miei Calvin? Niente!” e: “Se i miei Calvin potessero parlare, sarei rovinata”. Gli esperti — psichiatri, pediatri, insegnanti — sono tutti d’accordo nel dire che ragazzi non ancora adolescenti si sforzano di sembrare e agire come se fossero più grandi, e questo per reazione a un ambiente saturo di sesso, materialismo e droga. Gli anni della fanciullezza vengono accorciati e passano troppo in fretta e troppo presto, per cui il bambino è derubato di uno dei periodi più belli della vita.
Uno psicologo ha detto: “Vestiamo i nostri ragazzi con minicostumi da adulti di marche famose, li esponiamo a sesso e violenza gratuiti e ci aspettiamo che affrontino un ambiente sociale sempre più sconcertante: divorzio, un solo genitore, omosessualità. Molti adolescenti si sentono traditi da una società che dice loro di crescere in fretta ma anche di rimanere bambini”.
La più allarmante prova del decadimento dei valori è che, nonostante ci sia una normativa circa l’oscenità, i tribunali non riescono a stabilire cos’è osceno. Molti giudici sono così preoccupati per la libertà di parola e di stampa che non riescono a discernere tra idee e opinioni legittime da una parte e oscenità dall’altra. Non riescono a capire che la pornografia “hardcore”, quella che arriva addirittura al punto di mostrare in un film o in una pubblicazione stampata bambini che compiono atti sessuali, è assolutamente priva di un “merito sociale che la riscatti”. È come dire che bisogna permettere la stricnina nella carne, dato che la carne ha un “valore nutritivo che la riscatta”.
Prima che venisse di moda la nuova moralità c’erano principi del bene e del male. Ora siamo nell’era della permissività. Ora è proibito dire no. Il capriccio del momento è: ‘Fa come ti pare. Dimentica l’amore del prossimo, anche se il prossimo è un bambino di sei anni. Ama te stesso, sino in fondo!’
La nuova moralità che molti decantano come liberazione è in effetti sfruttamento. Nel libro menzionato sopra, il dott. Sam Janus chiede: “La liberazione è forse diventata libertina? La decantata liberazione dei fanciulli li ha forse trasformati in agnelli da sacrificare sull’altare della rivoluzione sessuale?”
Ci sono valide ragioni per rispondere affermativamente a entrambe le domande.
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“Polli” e “falchi”Svegliatevi! 1982 | 22 novembre
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“Polli” e “falchi”
La nuova moralità e i suoi frutti
“Come accadde ai giorni di Lot”. — Luca 17:28.
I FALCHI piombano sui polli e gli agricoltori tengono a portata di mano fucili carichi per sparare ai falchi. Oggi però queste parole possono assumere un significato diverso. I “polli” sono ragazzi, i “falchi” sono omosessuali adulti, e l’analogia finisce lì. Mancano gli agricoltori. Le leggi sono inadeguate, l’applicazione della legge lascia a desiderare, i giudici sono indulgenti e chi ci perde sono i “polli”. Questo problema non è nuovo. Risale al tempo di Sodoma e Gomorra. Ma nell’ultimo decennio la caccia dei “polli” da parte dei “falchi” si è fatta sempre più aggressiva. La loro impudenza ha scandalizzato quegli elementi della società che ancora riescono a scandalizzarsi.
Alcuni affermano che a New York e a Los Angeles i maschi sono più richiesti delle femmine. Un sergente di polizia di Los Angeles che lavora in questo campo dice: “In questa zona le cifre indicano che la percentuale è del 70-75 per cento per i maschi e del 25 per cento per le femmine”. Nel Massachusetts è stata scoperta un’organizzazione di ragazzi squillo: 250 ragazzi disponibili per rapporti sessuali in qualsiasi parte dello stato per 50 dollari e più. Si è scoperto però che era soltanto una diramazione di una rete nazionale con sede a Houston, nel Texas. I “falchi” potevano chiamare da qualsiasi parte del paese e ordinare “polli” per telefono. Nel giro di mezz’ora un ragazzo era alla porta di colui che aveva telefonato, purché il “falco” fosse una persona solvibile.
I “falchi” hanno formato dei gruppi e chiedono rispettabilità. La Rene Guyon, un’organizzazione con sede in California, vanta 8.500 membri. Il loro motto: “Sesso entro le otto, altrimenti è troppo tardi”. Esistono numerose altre organizzazioni di questo genere. Vi sono elenchi indicanti dove si possono scovare ragazzi in qualsiasi stato. Una di queste organizzazioni ha sede a Londra, con diramazioni negli Stati Uniti e in altri paesi. Gli omosessuali premono perché siano cambiate le leggi e venga abbassata l’età del consenso e siano legalizzati i rapporti sessuali fra adulti e ragazzi. Lottano per i diritti dei fanciulli, dicono, e vogliono far credere di lottare per un ideale. Una pubblicazione degli omosessuali (Gay Community News) dice:
“Il movimento di liberazione degli omosessuali lotta non solo per i diritti degli adulti di compiere liberamente atti omosessuali, ma anche per i milioni di ragazzi della nostra società, affinché abbiano una vita sessuale libera . . . e [per] i diritti dei ragazzi di essere padroni del proprio corpo. In un tempo in cui c’è un’epidemia di abusi da parte dei genitori a danno dei figli, è il colmo che uomini che amano i ragazzi siano fatti passare per i peggiori criminali”.
I diritti dei ragazzi d’essere maltrattati, prostituiti, sodomizzati? Il tanto decantato interesse per i diritti dei fanciulli serve da paravento a uomini il cui unico desiderio è quello di appagare i propri pervertiti istinti sessuali. Non appena questi ragazzi crescono un po’, questi adulti “amorevoli” li gettano di nuovo sulla strada per fare altre vittime. Volenti o nolenti, in così tenera età i ragazzi non sono in grado di capire la scelta che fanno né di prevederne le conseguenze. Sono delle vittime. Sono vulnerabili. Indotti in errore cercano l’affetto di un omosessuale ed è la rovina psicologica per loro quando sono respinti. Alcuni sono uccisi. Un omosessuale uccise trentatré ragazzi, seppellendoli sotto la sua casa. Dov’era finito quel cosiddetto grande amore?
Le rivendicazioni degli omosessuali sono appoggiate da strane fonti. La Bibbia si esprime chiaramente in merito all’omosessualità. Sodoma e Gomorra furono distrutte perché la praticavano. La legge mosaica la proibiva, pena la morte: “Qualora un uomo giaccia con un maschio come si giace con una donna, entrambi hanno fatto una cosa detestabile. Dovrebbero esser messi a morte senza fallo. Il loro proprio sangue è su di essi”. Le Scritture Greche Cristiane esprimono lo stesso punto di vista: “Dio li ha abbandonati a vergognosi appetiti sessuali, poiché le loro femmine hanno mutato il loro uso naturale in uno contro natura; e similmente anche i maschi hanno lasciato l’uso naturale della femmina e nella loro concupiscenza si sono infiammati violentemente gli uni verso gli altri, maschi con maschi, operando ciò che è osceno”. — Levitico 20:13; Romani 1:26, 27.
Malgrado queste condanne della Bibbia, molti ecclesiastici e molte chiese si esprimono a favore degli omosessuali. Ne è un esempio la città di San Francisco, dove il 30 per cento della popolazione è costituito da omosessuali. Una notizia di cronaca dice: “Molto tollerante — il che potrebbe sorprendere — è la religione organizzata: le principali chiese protestanti, anglicana, cattolica romana e sinagoghe ebraiche. . . . Il rev. Otto Sommers, il cinquantenne ministro dell’assemblea delle 250 congregazioni della Chiesa Unita di Cristo del Maine, . . . dice: ‘I rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso, come fra persone di sesso diverso, sono un dono di Dio da vivere sotto l’etica dell’amore. Viviamo tutti sotto Cristo’”.
Malgrado le dichiarazioni di molti odierni capi religiosi e delle loro organizzazioni religiose, il punto di vista di Geova Dio sull’omosessualità non è cambiato. E, riguardo alle condizioni esistenti sulla terra al tempo della sua seconda venuta, Cristo Gesù disse: “Come accadde ai giorni di Lot . . . lo stesso avverrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà rivelato”. — Luca 17:28-30.
[Riquadro a pagina 5]
“Gli uomini della città, gli uomini di Sodoma, accerchiarono la casa, dai ragazzi ai vecchi, tutto il popolo in una turba. E chiamavano Lot e gli dicevano: ‘Dove sono gli uomini che son venuti da te questa notte? Portaceli fuori affinché abbiamo rapporti con loro’”. — Genesi 19:4, 5.
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Prostituzione e pornografia infantileSvegliatevi! 1982 | 22 novembre
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Prostituzione e pornografia infantile
La nuova moralità e i suoi frutti
Giovani indifesi sono preda di sfruttatori e pornografi
L’INDUSTRIA americana oggi in più rapido sviluppo è qualcosa di brutalizzante e depravato: il vizio che ruota intorno a bambini. Vi sono coinvolti oltre mezzo milione di ragazzi e ragazze. Si tratta per lo più di ragazzi scappati da casa per andare nelle grandi città, dove diventano una vulnerabile e facile preda di sfruttatori e pornografi.
Giovanissime prostitute sono usate e sfruttate dai loro protettori. A New York, nella zona di Times Square, 800 sfruttatori controllano migliaia di ragazzine. Le testimonianze rivelano che centinaia di queste bambine sono state brutalizzate, percosse, seviziate e violentate dai loro protettori. Alcune prostitute vengono assassinate. Eppure la prostituzione è definita un “reato senza vittime”.
La pornografia sfrutta soggetti sempre più giovani. Bambine di appena tre o quattro anni — che spesso finiscono in istituti per malati di mente o a battere il marciapiede — possono essere indotte a fare cose incredibili davanti alla macchina fotografica. Ma se per credere bisogna vedere, allora si può credere, perché si vede nelle riviste e nei film pornografici. Vengono sfruttati ragazzini di cinque o sei anni, indotti a compiere ogni immaginabile attività e perversione sessuale, tra cui masturbazione, sodomia, sadomasochismo e perfino incesto.
Agli inizi la pornografia era, se così si può dire, moderata, ma c’è stata una rapida escalation per soddisfare le voglie pervertite di uomini che diventano sempre più esigenti. Si cominciò con la nudità, per passare a rapporti sessuali simulati fra uomo e donna, e di lì ai rapporti sessuali veri e propri. Poi vennero le attività omosessuali, uomini con uomini e donne con donne. Il successivo passo fu la bestialità. E, infine, la pornografia infantile. Si vedono bambini e bambine impegnati in attività omosessuali ed eterosessuali, a volte bambini con bambini, a volte bambini con adulti. Questo tipo di pornografia ha un giro d’affari di molti miliardi di dollari, e impiega ogni anno 300.000 giovanissimi al di sotto dei sedici anni.
Perché tale interesse sessuale per delle bambine? Sono state presentate dai mezzi d’informazione come oggetti sessuali. La pubblicità le mette vicino ai prodotti, in pose provocanti, coi capelli al vento e le labbra socchiuse, piene di promesse. Le giovanissime attirano specialmente quegli uomini che hanno paura delle donne adulte, dicono gli psichiatri. La donna moderna, la femmina liberata, allo stesso livello del maschio e anche sua competitrice, spaventa questi uomini insicuri. Ma le ragazzine, in abito e posa sexy, appaiono vulnerabili, non sono da temere, e perciò sono invitanti per tali uomini. Presentate come oggetti sessuali, queste ragazzine diventano bersagli sessuali.
Derek Eaves, uno psichiatra che si occupa di uomini colpevoli di reati sessuali, è preoccupato: “C’è un enorme aumento di reati contro i giovanissimi”. Secondo lui, la società sta attraversando una crisi morale. Le pose provocanti di queste ragazzine, dice un professore della Columbia University, significano che “sono in vendita” e questo è un passo verso la distruzione dei valori occidentali. Daniel Cappon, psicanalista, dice: “Siamo entrati in una nuova società medievale. Attraversiamo l’ottenebrata epoca della degenerazione. Sono scese le tenebre sulla nostra psiche; si è più brutalizzati ora che mai”. Parole forti, ma forse non troppo, quando si legge di una bambina di trentatré mesi assalita da un uomo di cinquantun anni. Oppure pensate quanto è nauseante il fatto che pornografi fotografino una bambina di sette mesi con le gambe aperte e pedofili (coloro che sono sessualmente attratti dai bambini) comprino tali fotografie.
Gli psicologi Victor Cline e Frank Osanka ridono dell’idea che la pornografia sia un “reato senza vittime”. Osanka dice: “La pornografia infantile non è altro che un documento fotografico degli abusi sessuali subiti dai bambini, e le sue gravi conseguenze psicologiche sono state chiaramente dimostrate”. Cline dice: “La continua esposizione alla pornografia può avere un danno psicologico del tutto reale”.
I gruppi che sono in favore della pornografia, naturalmente, non ci vedono nulla di male. Parecchi gruppi, come l’Organizzazione per la Liberazione dei Pedofili, lo Scambio Informazioni Pedofili e il Circolo per la Sessualità Infantile, stanno lanciando un contrattacco agli oppositori. Essi gestiscono reti clandestine che operano in tutti gli Stati Uniti e permettono loro di scambiarsi materiale per un valore di milioni di dollari. Alcune di queste organizzazioni nazionali e internazionali stanno ora venendo allo scoperto per rivendicare i loro “diritti”. I pedofili non vedono nulla di male nella pornografia infantile, solo perché sono accecati dalla propria libidine.
Ma i bambini sfruttati in questo modo sono danneggiati e spesso finiscono per prostituirsi e fanno fatica a considerarsi desiderabili in qualsiasi altro modo se non come una merce, un oggetto sessuale con il cartellino del prezzo. Come nel caso di ragazzini sodomizzati da uomini adulti, così nel caso della pornografia infantile, i tribunali si trovano in difficoltà nel considerarla oscenità. “C’è il diffuso timore che vietare a un bambino di dieci anni di apparire in un film pornografico potrebbe violare i diritti del fanciullo riconosciuti nel Primo Emendamento”.
Per quanto sembri incredibile, perfino alcuni genitori sono comparsi in alcuni di questi film insieme ai loro figli! Ma questo introduce il soggetto del prossimo articolo: l’INCESTO.
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Violenza carnale in casaSvegliatevi! 1982 | 22 novembre
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Violenza carnale in casa
La nuova moralità e i suoi frutti
Ora perfino l’incesto chiede a gran voce d’essere accettato
“OGNI bambino ha diritto a relazioni amorevoli, incluse quelle sessuali, con un genitore, un fratello, altri adulti responsabili o ragazzi”. — Articolo sette della “Dichiarazione dei diritti sessuali del fanciullo”, compilata dal capo del Circolo per la Sessualità Infantile.
In tutto questo tempo l’incesto, il reato di cui si parla poco, ha atteso con impazienza dietro le quinte, ma ora sta premendo per venire alla ribalta.
Negli U.S.A. sono denunciati ogni anno cinquemila nuovi casi, e gli esperti dicono che per ogni caso denunciato dieci o venti non lo sono. Il primario di una clinica dice: “Credo che in America l’incesto sia diffuso”. Un assistente sociale che si occupa di bambini dice che l’incesto è “più comune dello stupro, e denunciato meno di frequente”. Secondo alcuni, venticinque milioni di donne in America hanno subito l’incesto da bambine. I rapporti indicano che in altri paesi c’è lo stesso crescente problema. “L’ultima novità”, dice un nuovo libro sugli abusi subiti dai bambini, “sono i circoli per i rapporti sessuali tra padre e figlio”. “L’incidenza è così elevata”, ha detto una fonte, “da rendere assurdo il divieto”. Ovvero: se il reato è così diffuso, perché combatterlo? Strana logica, non vi pare?
La singolarità di quest’ultima dichiarazione si capisce quando si scopre la fonte. È uno dei molti argomenti proposti dal gruppo di manovratori favorevoli all’incesto. Nel numero di Psychology Today del marzo 1980 erano riportate alcune affermazioni di questo gruppo:
“Alcune esperienze incestuose appaiono positive e perfino utili”. “In alcuni casi l’incesto può essere un’esperienza salutare e positiva o, alla peggio, neutra e priva di significato”. “La paura dell’incesto ha un effetto agghiacciante sull’espressione del sentimento d’amore nell’ambito familiare”.
L’autore dell’articolo di Psychology Today non è d’accordo con questi argomenti in favore dell’incesto. Egli dice: “Essere amato per se stesso, per quello che può dare o che può diventare, è un bisogno così impellente per il bambino come il bisogno di nutrimento fisico. Ma pochi bambini conoscono dall’infanzia la differenza tra essere amati per se stessi ed essere usati . . . per soddisfare l’appetito sessuale dell’adulto”.
Anche la rivista Time del 7 settembre 1981 ha pubblicato del materiale propagandistico a favore dell’incesto, sul tema “Intimità dalla culla alla tomba”:
“Bambini molto piccoli dovrebbero essere autorizzati, e forse incoraggiati, a condurre una vita sessuale piena senza ingerenze da parte dei genitori e della legge”. “Gli esseri umani, come gli altri primati, hanno bisogno di un periodo di prova sessuale nei primi anni”. “I bambini sono in effetti una minoranza privata dei diritti civili. Dovrebbero avere il diritto di esprimersi sessualmente, il che significa che possono o meno avere contatti con persone più grandi di loro”. “Tali rapporti sessuali sono basilarmente innocui per il bambino”. “L’incesto può talora essere utile”. “Crediamo che i bambini debbano cominciare ad avere rapporti sessuali alla nascita. Il non praticare l’incesto suscita un mucchio di problemi”.
L’articolo della rivista Time termina con alcune dichiarazioni di psichiatri. Uno ha detto: “Il comportamento sessuale precoce tra bambini in questa società causa quasi sempre difficoltà psicologiche”. Un altro che si occupa di bambini è pervenuto a questa conclusione: “Sessualità infantile: è come giocare con una pistola carica”.
Anche il popolare motto — Fa come ti pare — è una pistola carica. Il protettore fa come gli pare, ma non è nell’interesse delle sue prostitute bambine. Il sodomita fa come gli pare, ma non è nell’interesse della sua giovane vittima. Il padre o la madre incestuosi fanno come pare a loro, ma non è certo nell’interesse del figlio. Il bambino dev’essere un bambino, al sicuro nella sua infanzia, amato da genitori sposati. Amare vuol dire pensare agli altri; fare come pare a sé vuol dire pensare a se stessi.
L’incesto è probabilmente la forma più egoistica e più biasimevole di abuso all’infanzia. È una grottesca violazione della fiducia del bambino. Colui che più dovrebbe proteggere il bambino gli si rivolta contro. E il bambino ne subisce il danno. “Non ho mai parlato consapevolmente a una vittima di incesto che fosse felice, equilibrata e serena”, ha detto la dottoressa Suzanne Sgroi, ex direttrice del Programma per il Trattamento dei Traumi Sessuali.
La dottoressa Judianne Densen-Gerber, direttrice dell’Odyssey Institute di New York, dice: “Nella mia professione i momenti più difficili che si possano immaginare sono quelli che incontro nella cura di questi bambini che soffrono a causa dell’incesto, ancor più dei bambini che sono picchiati, maltrattati, incendiati e frustati perché almeno quei bambini non confondono con l’amore ciò che viene fatto loro. Il genitore che usa sessualmente un bambino mentre gli dice: ‘Ti amo’, alleva un bambino che avrà paura a stabilire un rapporto intimo, di fiducia, con chiunque altro nella vita, anche con chi lo ha in cura, perché a differenza del bambino picchiato, egli non cerca, ma teme l’affetto e si isola enormemente”.
A pagina 129 del libro The Death of Innocence si legge: “Fra le prostitute, la frequenza di molestie sessuali nell’infanzia è del 92 per cento; il 67 per cento di loro aveva subito qualche forma di aggressione di natura incestuosa. . . . Almeno il 75 per cento delle ragazze che scappano di casa, nella media nazionale, fuggono per sottrarsi all’incesto. Le stesse cifre valgono per i casi di adolescenti che hanno il vizio della droga: circa il 70 per cento sono vittime di incesto”.
Come nel caso dell’omosessualità, così nel caso dell’incesto, la Bibbia lo considera un reato meritevole della pena di morte: “Non vi dovete avvicinare, nessuno di voi, ad alcun suo stretto parente carnale per scoprirne la nudità. Io sono Geova. Nel caso che qualcuno faccia alcuna di tutte queste cose detestabili, le anime che le hanno fatte devono essere stroncate”. — Levitico 18:6, 29.
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Mai più abusi all’infanziaSvegliatevi! 1982 | 22 novembre
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Mai più abusi all’infanzia
La nuova moralità e i suoi frutti
Perché il rimedio funzioni ci vogliono i fatti, non le parole
LA NUOVA moralità non è nuova. Si tratta solo di un nome nuovo per la vecchia immoralità. L’albero è sempre marcio, e il suo frutto è sempre spregevole. La sua sapienza è ingiusta: lo dimostrano i suoi “figli”. Come accadde ai giorni di Noè e ai giorni di Lot, così accade in questi ultimi giorni di un altro sistema immorale. I frutti che vengono raccolti sono gli stessi, solo che questa volta si tratta di una messe sovrabbondante. E non sono affatto positivi, anzi, sono del tutto negativi. Specie per quanto riguarda i bambini.
Il rimedio suggerito dalla Bibbia è positivo e pratico, per i bambini e per chiunque altro. Anche i professionisti che si occupano del problema degli abusi all’infanzia offrono soluzioni simili, relativamente. Sanno che i ragazzi scappano di casa a motivo delle cattive condizioni familiari, e che un’alta percentuale di quelli che scappano finiscono sulla strada e nel giro della prostituzione e della pornografia e subiscono spaventosi abusi. Alcuni fuggono per sottrarsi a genitori incestuosi, per non rimanere in famiglie divise dal divorzio, per sottrarsi a conflitti cronici coi genitori, per mancanza d’affetto, e alcuni perché sono influenzati dai compagni. Quali che siano le cause specifiche, per porvi rimedio bisogna risolvere la crisi della famiglia. Così dicono gli esperti.
Così dice la Bibbia. Genitore e figlio devono comunicare bene. Riguardo ai giusti principi è dato il comando: “[Li] devi inculcare a tuo figlio e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi”. — Deuteronomio 6:7.
La Bibbia consiglia come agire sia ai genitori che ai figli: “Figli, siate ubbidienti ai vostri genitori unitamente al Signore, poiché questo è giusto. . . . È voi, padri, non irritate i vostri figli, ma continuate ad allevarli nella disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova”. — Efesini 6:1, 4.
Gli psichiatri sono d’accordo. Dicono che i genitori devono essere onesti e dare il buon esempio, ma i figli hanno bisogno di regole e di disciplina. Uno psicoterapista lo conferma dicendo: “Abbandoniamo i nostri figli anche quando, nella speranza di farceli ‘amici’, abdichiamo alla nostra responsabilità di essere d’esempio e di stabilire delle norme. Questo tradimento è acutamente avvertito dai figli, perché per il bambino che cresce nessun bisogno è più forte che quello di sapere che ha dei confini e dei limiti. Per il bambino sono un’espressione di amore”. La Bibbia lo conferma. “Geova riprende colui che ama, come fa il padre col figlio di cui si compiace”. — Proverbi 3:12.
Alcuni dicono che bisogna dare più importanza all’educazione sessuale nelle scuole; altri sostengono che sia già troppo esplicita e che si spinga troppo in là. Un opuscolo illustrato per bambini, preparato da un professore dell’università di Syracuse, dice: “Tutti i pensieri sono normali”. “La masturbazione è una normale espressione del sesso per maschi e femmine di qualsiasi età. Provatevi piacere”. L’omosessualità è affar vostro, “quindi scegliete la vita sessuale che volete”. “Molti si fanno domande riguardo al sesso orale e anale, e alcuni pensano che sia qualcosa di ‘pervertito’. Non crediamo ci sia niente di male in nessuna forma di sesso”. “La pornografia è innocua”.
Forse i bambini non imparano a leggere e scrivere bene perché i loro insegnanti sono troppo occupati a indottrinarli nella “normalità” delle perversioni sessuali. Si possono dare ai bambini troppe informazioni sul sesso e troppo presto. Il dott. Greenwood avverte: “Nei loro sforzi d’essere liberali spesso i genitori danno troppe informazioni, e forse si tratta di informazioni che i loro figli non sono ancora preparati ad accettare”. Indipendentemente dai pro e dai contro dell’educazione sessuale, l’enorme aumento della prostituzione infantile, della sodomia, della pornografia e dell’incesto è una cruda realtà.
Coloro che sfruttano avidamente i bambini in questi modi corrispondono alla descrizione biblica che troviamo in Efesini 4:19: “Avendo superato ogni senso morale, essi si sono dati alla condotta dissoluta per operare impurità d’ogni sorta con avidità”. Corrispondono alle persone dei giorni di Noè: “Geova vide che la malvagità dell’uomo era abbondante sulla terra e che ogni inclinazione dei pensieri del suo cuore era solo male in ogni tempo”. — Genesi 6:5.
Solo la soluzione suggerita dalla Bibbia porrà fine agli abusi subiti dai bambini. Gesù riassunse la cosa con le parole: ‘Ama Dio con tutto il tuo cuore. Ama il tuo prossimo come te stesso’. (Matteo 22:37-39) L’apostolo Paolo ripeté il concetto: “L’amore non fa male al prossimo; perciò l’amore è l’adempimento della legge”. — Romani 13:10.
Questa soluzione, l’amore fraterno, è pratica. Quando viene applicata, i risultati ci sono. Troppe persone sono uditori della Parola di Dio ma non operatori. Troppi dicono: “Signore, Signore”, ma non ascoltano Gesù né fanno la volontà di Geova. — Giacomo 1:22; Matteo 7:21.
Al tempo fissato da Dio, tutti coloro che accettano il suo regno retto da Cristo saranno in grado di osservare alla perfezione questa legge dell’amore. Allora si adempirà Proverbi 2:21, 22: “I retti son quelli che risiederanno sulla terra, e gli irriprovevoli quelli che vi saranno lasciati. Riguardo ai malvagi, saranno stroncati dalla medesima terra; e in quanto agli sleali, ne saranno strappati via.
Questo è il solo modo per far cessare, per sempre, gli abusi all’infanzia.
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