-
SettimanaAusiliario per capire la Bibbia
-
-
quattro fasi della luna e ricominciavano con ciascuna luna nuova. Dato che un mese lunare dura 29-30 giorni, non potevano esserci cicli di sette giorni completamente consecutivi.
Un primo riferimento a un periodo di dieci giorni si trova in Genesi 24:55. Nell’antico Egitto il tempo era diviso in cicli di dieci giorni (tre al mese), e ovviamente gli israeliti ne erano venuti a conoscenza durante il loro lungo soggiorno in Egitto.
SOTTO LA LEGGE
Insieme alle istruzioni relative alla Pasqua troviamo per la prima volta un decreto divino che richiedeva l’osservanza di uno specifico periodo di sette giorni. Questo periodo divenne l’annuale festa dei pani non fermentati celebrata d’allora in poi dagli israeliti dopo la Pasqua. Sia il primo giorno che l’ultimo o settimo giorno dovevano essere giorni di riposo. — Eso. 12:14-20; 13:6-10; vedi SABATO.
Periodi festivi
C’erano naturalmente certi periodi festivi della durata di sette giorni indicati nella Legge, che non iniziavano né terminavano necessariamente come la regolare settimana basata sul sabato. Questi iniziavano in un particolare giorno del mese lunare e perciò il giorno iniziale cadeva ogni anno in un diverso giorno della settimana. Alcuni di questi erano la festa dei pani non fermentati, che seguiva la Pasqua e ricorreva dal 15 al 21 nisan, e la festa delle capanne dal 15 al 21 etanim. Anche la ricorrenza della festa delle settimane o Pentecoste si basava su un conto di sette settimane e un giorno, ma le sette settimane si cominciavano a contare dal 16 nisan e perciò non sempre corrispondevano alle settimane normali che terminavano con un normale sabato. — Eso. 12:2, 6, 14-20; Lev. 23:5-7, 15, 16; Deut. 16:9, 10, 13.
I giorni della settimana non avevano nomi particolari ma erano semplicemente indicati da un numero, con l’eccezione del settimo giorno chiamato “sabato”. (Eso. 20:8) Questo si verificava anche ai giorni di Gesù e degli apostoli, benché fosse invalsa la consuetudine di chiamare “Preparazione” il giorno che precedeva il sabato. — Matt. 28:1; Atti 20:7; Mar. 15:42; Giov. 19:31.
“Sabato” sta per un periodo di sette giorni o di sette anni
A motivo dell’importanza che il patto della Legge attribuiva al settimo giorno, il sabato, il termine “sabato” era usato comunemente per l’intera settimana di sette giorni. (Lev. 23:15, 16) Similmente era usato per il settimo anno, che era un anno sabatico di riposo per il paese. E stava anche per l’intero periodo di sette anni o settimana di anni che terminava con un anno sabatico. (Lev. 25:2-8) Nella Mishnàh ricorre due volte l’espressione “settimana di anni”. — Vedi SETTANTA SETTIMANE.
-
-
Settimane, festa delleAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Settimane, festa delle
Vedi PENTECOSTE.
-
-
SgabelloAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Sgabello
Uno sgabello basso veniva usato come poggiapiedi quando si stava seduti. Il termine ebraico kèvesh ricorre solo una volta nelle Scritture ed è usato a proposito del poggiapiedi d’oro del trono del re Salomone. (II Cron. 9:18) L’espressione ebraica hadhòm raghlàyim (lett. “sgabello dei piedi”) ricorre sei volte ed è usata in senso figurativo riferita al tempio (I Cron. 28:2; Sal. 99:5; 132:7; Lam. 2:1), alla terra (Isa. 66:1) e ai nemici sgominati dal governo del Messia. (Sal. 110:1) Giacomo riprende coloro che fanno distinzioni di classe nella congregazione, usando l’illustrazione di un povero a cui viene detto: “Prendi quel posto là, sotto lo sgabello dei miei piedi”. (Giac. 2:3) Tutte le altre volte che ricorre nelle Scritture Greche Cristiane, si tratta di citazioni o riferimenti alle Scritture Ebraiche. — Matt. 5:35; Luca 20:43; Atti 2:35; 7:49; Ebr. 1:13; 10:13.
-
-
SichemAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Sichem
(Sìchem) [spalla].
1. Figlio di Emor, capotribù ivveo. (Gen. 33:19; Gios. 24:32) Dopo che Giacobbe si era stabilito nei pressi della città di Sichem (vedi n. 2 più avanti), sua figlia Dina cominciò a frequentare le ragazze di quella città. Sichem, descritto come l’uomo “più onorevole nell’intera casa di suo padre”, vide Dina e “giacque con lei e la violentò”. Poi s’innamorò di lei e la voleva sposare. Ma i figli di Giacobbe, adirati per tutta la faccenda, “con inganno” dissero che potevano prendere accordi matrimoniali solo con uomini circoncisi. Questo sembrò giusto a Sichem e a suo padre Emor ed essi convinsero i sichemiti a farsi circoncidere. Tuttavia, prima che gli uomini di Sichem potessero rimettersi dalla circoncisione, Simeone e Levi, figli di Giacobbe, attaccarono la città e uccisero Emor, Sichem e tutti gli altri uomini. — Gen. 34: 1-31.
2. Antica città identificata con Nablus o, più precisamente, col vicino Tell Balatah (Sal. 60:6; 108:7), che si trova all’estremità E della stretta valle che separa il monte Gherizim dal monte Ebal, quasi 50 km a N di Gerusalemme. C’è una buona riserva idrica, e a E si stende una fertile pianura. Anticamente Sichem dominava le vie carovaniere che attraversavano la Palestina in direzione E-O e N-S. (Confronta Giudici 21:19). Non avendo il vantaggio di essere costruita su un monte, la sicurezza della città dipendeva dalle sue fortificazioni. — Giud. 9:35.
Quando Abramo (Abraamo) giunse per la prima volta nella Terra Promessa, si spinse fino “al luogo di Sichem” e si accampò presso i grossi alberi di More, dove in seguito costruì un altare. (Gen. 12:6-9) Quasi due secoli dopo Giacobbe, di ritorno da Paddan-Aram, si accampò di fronte a Sichem, dove acquistò un pezzo di terra. Allorché Sichem figlio di Emor violentò la loro sorella Dina, Simeone e Levi, figli di Giacobbe, reagirono uccidendo gli uomini della città. (Gen. 33:18-34:31) Per ordine di Dio Giacobbe se ne andò da Sichem ma, prima di andarsene, prese tutti gli dèi stranieri e gli orecchini in possesso della sua famiglia e li seppellì sotto il grosso albero vicino a Sichem. (Gen. 35:1-4) In seguito i figli di Giacobbe pascolavano le loro greggi vicino alla città, senza correre alcun pericolo perché il “terrore di Dio”, che aveva impedito ai popoli vicini di inseguire Giacobbe, aveva ancora un certo effetto su di loro. — Gen. 35:5; 37:12-17.
Quando gli israeliti, discendenti di Giacobbe, giunsero nella Terra Promessa dopo essere stati per oltre due secoli in Egitto, seppellirono le ossa di Giuseppe “in Sichem nel tratto di campo che Giacobbe aveva acquistato dai figli di Emor”. (Gios. 24:32) Tuttavia, nella sua difesa di fronte agli ebrei, Stefano disse che Giuseppe era stato sepolto “nella tomba che Abraamo aveva comprata . . . dai figli di Emor, in Sichem”. (Atti 7:16) Forse la dichiarazione di Stefano era ellittica. Colmando l’ellissi, la dichiarazione di Stefano si potrebbe leggere: “Giacobbe scese in Egitto. E decedette; e così i nostri antenati, e furon trasferiti a Sichem e posti nella tomba che Abraamo aveva comprata a prezzo con denaro d’argento [e in quella comprata] dai figli di Emor, in Sichem”. (Atti 7:15, 16) Inoltre è possibile che, essendo Giacobbe nipote di Abraamo, l’acquisto possa essere stato attribuito ad Abraamo, il capo patriarcale. Questo sarebbe un uso del nome di Abraamo simile a quello fatto più tardi del nome di Israele (Giacobbe) e altri, in cui il nome dell’antenato era usato per indicare i discendenti. — Confronta Osea 11:1, 3, 12; Matteo 2:15-18.
Nella ripartizione della Terra Promessa fra le tribù, sembra che Sichem si trovasse nel territorio di Manasse, circa 3 km a NO di Micmetat, villaggio che si trovava proprio al confine. (Gios. 17:7) Poiché viene detto che Sichem si trovava “nella regione montagnosa di Efraim”, può darsi che fosse un’enclave efraimita nel territorio di Manasse. (Gios. 16:9; I Cron. 6:67) La città fu poi assegnata ai leviti insieme ad altre città efraimite e le fu attribuita la posizione sacra di città di rifugio. (Gios. 21:20, 21) Poco prima di morire Giosuè radunò a Sichem tutte le tribù di Israele (confronta Deuteronomio 27:11-13; Giosuè 8:32-35) e le incoraggiò a servire Geova. — Gios. 24:1-29.
Proprio a Sichem gli israeliti avevano fatto il patto di sostenere la vera adorazione, tuttavia gli abitanti della città cominciarono ad adorare Baal-Berit. (Giud. 8:33; 9:4) Inoltre appoggiarono il tentativo di Abimelec (figlio del giudice Gedeone e di una sua concubina sichemita) di diventare re. Ma poi si ribellarono contro il re Abimelec. Per sedare la rivolta, Abimelec distrusse la città e la cosparse di sale, forse per indicare che le augurava durevole desolazione. — Giud. 8:31-33; 9:1-49; confronta Salmo 107:33, 34.
In seguito Sichem fu ricostruita e diventò una città importante, com’è suggerito dal fatto che Roboamo vi fu acclamato re. (I Re 12:1) Dopo la divisione del regno, Geroboamo, primo re del regno settentrionale, fece ampliare Sichem e a quanto pare governò per qualche tempo di là. (I Re 12:25) Secoli dopo, nel 607 a.E.V., quando Gerusalemme era già stata distrutta dai babilonesi, uomini di Sichem si recarono a Gerusalemme per adorare. — Ger. 41:5.
-
-
SicloAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Siclo
Fondamentale misura di peso presso gli ebrei (I Sam. 17:5, 7; Ezec. 4:10; Amos 8:5), che aveva anche valore monetario. Facendo la media fra circa quarantacinque misure di peso indicanti il peso in sicli, si può calcolare che il siclo corrispondesse a gr 11,4. Un siclo equivaleva a venti ghera (Num. 3:47; 18:16), e risulta che cinquanta sicli equivalevano a una mina. — Vedi MINA.
Il siclo viene spesso menzionato in rapporto all’argento o all’oro. (I Cron. 21:25; Nee. 5:15) Prima dell’introduzione di monete coniate, pezzi di argento (e meno spesso di oro) erano usati come denaro, e il peso veniva controllato al momento della transazione. (Gen. 23:15, 16; Gios. 7:21) Cose appartenenti al tabernacolo a volte erano indicate in sicli “secondo il siclo del luogo santo”. (Eso. 30:13; Lev. 5:15; 27:2-7, 25) Può darsi che ciò avvenisse per dare risalto al fatto che il peso doveva essere preciso o, forse, che si doveva conformare a un peso standard depositato presso il tabernacolo.
Generalmente si ritiene che i “pezzi d’argento” menzionati spesso nelle Scritture Ebraiche fossero sicli d’argento, l’unità monetaria fondamentale. (Giud. 16:5; I Re 10:29; Osea 3:2) Questo è confermato dalla Settanta (infatti in Genesi 20:16 l’espressione “pezzi d’argento” è resa con lo stesso termine greco usato per tradurre “sicli” in Genesi 23:15, 16) e dai Targum. Secondo Geremia 32:9, il profeta pagò un campo “sette sicli e dieci pezzi d’argento”. Forse questa era semplicemente un’espressione commerciale per indicare diciassette sicli d’argento (CEI, PIB, VR) oppure poteva significare sette sicli d’oro e dieci sicli d’argento.
Da II Samuele 14:26 si potrebbe desumere che esistesse un siclo “reale” diverso dal siclo comune, oppure che si trattasse di una misura standard conservata nel palazzo reale.
-
-
SicomoroAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Sicomoro
(sicomòro)[ebr. shagàmo o shiqmàh].
Quest’albero menzionato nelle Scritture Ebraiche non ha niente a che fare col sicomoro nordamericano, che è una specie di platano. Evidentemente si tratta dello stesso albero chiamato sycomorèa in Luca 19:4. Quest’albero (Ficus sycomorus) produce frutti simili a quelli del fico comune mentre le foglie assomigliano a quelle del gelso. Può raggiungere un’altezza di oltre 9 m, è robusto e può vivere per parecchi secoli. A differenza del fico comune, il sicomoro è un sempreverde. Le sue foglie a forma di cuore sono più piccole di quelle del fico, ma il fogliame è folto ed esteso e fa una bella ombra. Per questa ragione veniva spesso piantato al margine delle strade. Il tronco tozzo e robusto si dirama quasi subito e i rami più bassi rimangono vicino a terra. Per questo un uomo piccolo come Zaccheo lo scelse opportunamente per arrampicarvisi lungo la via e poter vedere Gesù. — Luca 19:2-4.
Il frutto è abbondante, ma i fichi sono più piccoli e più scadenti di quelli del fico comune. In Egitto i coltivatori di sicomori hanno l’abitudine di pungere i fichi ancora acerbi con un ago o un altro oggetto acuminato per accelerarne la maturazione. Altrimenti il frutto “secerne una quantità di succo acquoso e non matura”. (H. e A. Moldenke, Plants of the Bible, p. 108) Questo spiegherebbe l’occupazione del profeta Amos, che dichiara di essere un “mandriano e pungitore di fichi di sicomori”. — Amos 7:14.
Oltre a crescere nella valle del Giordano (Luca 19:1, 4) e nei dintorni di Tecoa (Amos 1:1; 7:14), i sicomori erano particolarmente numerosi nel bassopiano della Sefela (I Re 10:27; II Cron. 1:15; 9:27), e anche se il loro frutto non uguagliava quello del fico comune, il re Davide lo riteneva abbastanza pregiato da affidare a un funzionario amministrativo i frutteti della Sefela. (I Cron. 27:28) Evidentemente i sicomori abbondavano in Egitto all’epoca delle dieci piaghe, e sono tuttora un alimento popolare. (Sal. 78:47) Il legno è alquanto tenero e poroso e molto inferiore a quello del cedro, ma essendo assai resistente era largamente usato nell’edilizia. (Isa. 9:10) Sarcofaghi di sicomoro contenenti mummie sono stati rinvenuti in tombe egiziane e sono ancora in buone condizioni dopo circa tremila anni.
-
-
SiddimAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Siddim
(Sìddim o Siddìm) [valle dei campi], BASSOPIANO DI.
Valle collegata nelle Scritture col Mar Salato (Morto). (Gen. 14:3) Qui, all’epoca di Abraamo, i re ribelli di Sodoma, Gomorra, Adma, Zeboiim e Zoar combatterono contro Chedorlaomer re di Elam e i suoi tre alleati mesopotamici. Sconfitti, i re di Sodoma e Gomorra si diedero alla fuga, col risultato che parte del loro esercito cadde nei numerosi “pozzi di bitume” della zona. — Gen. 14:4, 8-10.
Il Bassopiano di Siddim viene generalmente identificato con l’insenatura del Mar Morto a S della penisola detta El Lisan. Probabilmente quella che un tempo era una fertile vallata fu poi sommersa, forse a motivo di fenomeni sismici o in seguito alla trasformazione topografica risultante dalla distruzione di Sodoma e Gomorra e dell’intero Distretto per opera di Dio. (Gen. 19:24, 25) Di quando in quando banchi di bitume affiorano alla superficie delle acque basse. — Vedi MAR SALATO.
-
-
SidoneAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Sidone
(Sidòne), SIDONI (sidòni).
Sidone, figlio
-