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Chi ha diritto al governo mondiale?La Torre di Guardia 1965 | 15 gennaio
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casa di Giuda. (Gios. 21:9-12; 2 Sam. 1:1 fino a 2:4) Dopo qualche tempo le altre tribù si recano dal re Davide a Hebron e stipulano un patto con lui davanti a Geova, ungendo Davide come re d’Israele. “Davide avea trent’anni quando cominciò a regnare, e regnò quarant’anni. A Hebron regnò su Giuda sette anni e sei mesi; e a Gerusalemme [città beniaminita] regnò trentatré anni su tutto Israele e Giuda”. A quel tempo (1070 a.C.) Gerusalemme era sempre una fortezza gebusea. — 2 Sam. 5:1-5, VR.
“COLUI AL QUALE APPARTIENE”
22. Quanto tempo fu predetto che sarebbero rimasti in Giuda lo ‘scettro e il bastone del comando’?
22 Con ciò, con la terza unzione di Davide, lo scettro e il bastone del comando su tutto Israele passano alla tribù di Giuda, per rimanere in tale tribù in adempimento alla profezia del patriarca Giacobbe: “Lo scettro non sarà rimosso da Giuda, né il bastone del comando di fra i suoi piedi, finché venga Sciloh, e al quale ubbidiranno i popoli”. — Gen. 49:10, nota in calce, VR.
23. Come mostrò l’apostolo Paolo che questo si era avverato?
23 L’apostolo Paolo mostrò come s’era avverata questa profezia quando disse:
“E dopo queste cose diede loro dei giudici fino al profeta Samuele. Ma da allora in poi richiesero un re, e Dio diede loro Saul figlio di Chis, uomo della tribù di Beniamino, per quarant’anni. E dopo averlo rimosso, suscitò loro Davide quale re . . . Dalla progenie di quest’uomo, secondo la sua promessa, Dio ha recato a Israele un salvatore, Gesù”. — Atti 13:16-23.
24. (a) Chi era il “virgulto” di Isaia 11:1, e che cosa fu predetto riguardo a lui? (b) In quali tre modi Gesù mostra d’essere la “radice di Jesse”?
24 Il re Davide era figlio di Jesse, e la profezia d’Isaia 11:1, 2, 10 (Ga) si adempì in Gesù quale progenie di Davide: “Ma un rampollo nascerà dal tronco di Jesse, un virgulto spunterà dalle sue radici. Su di lui riposerà lo spirito di Jahve, . . . In quel giorno avverrà: la radice di Jesse si ergerà a vessillo per i popoli; le genti la cercheranno con ansia; la sua dimora sarà gloriosa”. Questo Gesù, la progenie di Jesse tramite Davide, divenne pure la “radice di Jesse” sotto tre aspetti: (1) Gesù Cristo ha mantenuto in vita la linea genealogica di Jesse divenendo il permanente erede di Jesse. (2) Egli diviene Signore di Davide e anche del padre di Davide, Jesse, come spiegò l’apostolo Pietro a Gerusalemme il giorno di Pentecoste del 33 d.C.:
“Effettivamente Davide non ascese ai cieli, ma egli stesso dice: ‘Geova ha detto al mio Signore: “Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi”’. Perciò sappia per certo tutta la casa d’Israele che Dio l’ha fatto Signore [di Davide] e Cristo, questo Gesù che voi avete messo al palo”. — Atti 2:14, 34-36; Sal. 110:1; Matt. 22:41-45.
(3) Cristo è ora un Salvatore, e, durante il suo regno millenario sull’umanità, risusciterà Jesse e anche suo figlio Davide. — Isa. 9:6; Giov. 5:26-29.
25. (a) Chi ha designato il Creatore come “Colui al quale appartiene”, e che cosa possiamo essere sicuri che egli farà? (b) Quale scelta dovremmo dunque fare saggiamente?
25 Non vi possono esser dubbi al riguardo. Il Creatore e Sovrano dell’universo ha fatto di questo Gesù Cristo “Colui al quale appartiene”. Non solo ha mostrato questo mediante i suoi rapporti con la nazione d’Israele e i suoi patti con essa, ma ha anche messo alla prova e dimostrato che questi è il Perfetto, la cui integrità a Geova è incrollabile e che eseguirà tutti i Suoi giudizi con perfetta equità e giustizia, mettendo in vigore in tutta la terra i giusti princìpi e le leggi di Dio. Egli è re e sacerdote per sempre a somiglianza di Melchisedec, perciò è sia il principale agente di Dio nel governo che il Sommo Sacerdote della vera adorazione di Dio. Si devono scegliere l’adorazione e il governo. Non possiamo stabilire sulla terra il dominio di Sciloh, ma la scelta che facciamo influisce grandemente sulla nostra vita e sulle nostre prospettive di vita sotto il pacifico regno del grande Sciloh, “Colui al quale appartiene”. Questo sarà dimostrato più chiaramente quando prossime edizioni de La Torre di Guardia considereranno il soggetto.
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Manteniamoci in contatto con le persone che si trasferisconoLa Torre di Guardia 1965 | 15 gennaio
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Manteniamoci in contatto con le persone che si trasferiscono
Quando le persone si trasferiscono da un luogo all’altro può essere difficile per i testimoni di Geova mantenersi in contatto con loro, ma una Testimone di Manitoba, nel Canada, pensa che ne valga davvero la pena. Ella scrive:
“La scorsa primavera una giovane coppia fu visitata da una Testimone a Winnipeg. Essi mostrarono interesse e furono fatte varie conversazioni, ma poi si trasferirono. La proclamatrice, comunque, non se ne dimenticò e inviò le informazioni alla congregazione dove si erano trasferiti. Furono visitati dal servitore di congregazione, e poiché io avevo già uno studio lì vicino, fu stabilito che li visitassi. Dopo alcune visite soltanto fu stabilito di tenere uno studio regolare nel libro Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato. Lo studio è stato tenuto regolarmente. Ogni settimana essi avevano molte domande da fare. Hanno mostrato il vivo desiderio di fare ciò che piace a Geova. Assistono a molti studi di congregazione e tengono uno studio coi loro sei figli. In meno di un anno entrambi hanno cominciato a condividere con altri la buona notizia del Regno. Possiamo certamente vedere i benefici di cercare di mantenerci in contatto con coloro che mostrano interesse per la Parola di Dio”.
STUDIO BIBLICO PER CORRISPONDENZA
“Qui nel Canada era tenuto uno studio con un giovane dell’Aviazione e con sua moglie”, narra un testimone di Geova. “Lo studio progrediva bene, tanto che avevano cominciato ad assistere alle adunanze. Ma l’Aviazione lo avrebbe trasferito in una remota parte del Quebec settentrionale. Naturalmente, non vi era congregazione; infatti, non v’era un solo fratello nel giro di trecento chilometri. Non si poteva far nulla per cambiare la sua assegnazione, così fu disposto di continuare almeno lo studio per corrispondenza, e questa disposizione andò molto bene. Quindi ricevemmo questa lettera:
“‘Immaginate! L’altra sera Bob è venuto a casa con uno dei nostri Svegliatevi! e legata ad esso v’era una rivista Svegliatevi! della vicina. Perciò andai a trovarla. Ad Ottawa era andata ogni tanto alle adunanze ed era stato tenuto uno studio in casa sua. Ella ha quattro bambini ma il marito è contrario. Le chiederò se vuole fare lo studio con noi, non si sa mai. Evidentemente dovevamo riceverlo proprio noi il suo Svegliatevi!’
“Questo era molto incoraggiante, ma il loro nutrimento spirituale era ancora limitato a ciò che ricevevano per corrispondenza e non credevamo che avrebbero fatto un deciso progresso spirituale finché non si fossero trasferiti in un luogo dove potessero associarsi ai Testimoni. Quindi il fratello di questa signora si trasferì in quel luogo. Essi cominciarono a studiare con lui il libro Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato. Da quanto ci dicono nelle loro lettere, egli sta facendo ottimo progresso. Non contenta di questo, la coppia cominciò a studiare il libro ‘Preparato per ogni opera buona’. Poi cominciò a succedere qualcosa. Nella loro successiva lettera chiesero un altro libro Paradiso e inviarono tre nuovi abbonamenti. Nella lettera spiegavano il perché:
“‘Abbiamo ricevuto il vostro libro. Lo manderò alla sorella di mio marito. Cominceremo a occuparci di questa famiglia. Ho letto “Questo significa vita eterna”. Questo libro è molto chiaro. Trovo davvero interessante “Sia fatta la tua volontà in terra”, e comincio ad assimilarlo. Ho fatto un’interessantissima conversazione circa la verità con una vecchia amica che era con noi a Cranberry Portage. Ella verrà presto a casa mia per vedere alcuni libri’.
“Quando penso alle loro lettere, rammento che ora hanno distribuito due libri, ottenuto alcuni abbonamenti e dato altra letteratura, che questo giovane ha distribuito agli amici. Tutto ciò ha contribuito a confutare l’idea che non si possa ottenere realmente nulla con uno studio per corrispondenza”.
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