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SiloAusiliario per capire la Bibbia
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israeliti. (Gios. 18:1-21:42) Dopo la divisione del paese le tribù a E del Giordano eressero un altare presso il fiume. Ritenendolo un atto di apostasia, le altre tribù si radunarono a Silo per combattere contro di loro. Ma quando fu spiegato che l’altare doveva essere una testimonianza di fedeltà a Geova, i rapporti rimasero pacifici. — Gios. 22:10-34.
In seguito dodicimila valorosi guerrieri israeliti intrapresero un’azione punitiva contro gli abitanti di Iabes-Galaad che non erano stati al loro fianco nel combattere contro i beniaminiti. Comunque quattrocento vergini di Iabes-Galaad furono portate a Silo e date poi ai beniaminiti. Questi ricevettero inoltre l’ordine di procurarsi altre mogli fra le figlie di Silo, e di portarle via con la forza mentre partecipavano alle danze in cerchio che facevano parte della festa annuale in onore di Geova tenuta a Silo. — Giud. 21:8-23.
Per gran parte, se non per tutto il periodo di cui si parla nel libro di Giudici, il tabernacolo rimase a Silo. (Giud. 18:31; I Sam. 13, 9, 24; 2:14; 3:21; I Re 2:27) Poco prima della morte del sommo sacerdote Eli gli israeliti mentre combattevano contro i filistei, presero l’Arca dal tabernacolo e la portarono sul campo di battaglia, confidando che la sua presenza avrebbe assicurato loro la vittoria. Ma Geova permise che i filistei catturassero l’Arca. Poiché non fu mai riportata a Silo, questo significa che Geova aveva abbandonato Silo, dato che l’Arca rappresentava la Sua presenza. (I Sam. 4:2-11) L’abbandono di Silo è menzionato dal salmista (Sal. 78:60, 61; confronta I Samuele 4:21, 22) e viene usato nella profezia di Geremia per spiegare quello che Geova intendeva fare al tempio di Gerusalemme. — Ger. 7:12, 14; 26:6, 9.
Nel X secolo a.E.V. il profeta Ahia viveva a Silo. (I Re 12:15; 14:2, 4) Nel 607 a.E.V., dopo l’assassinio di Ghedalia, certi uomini di Silo (della città o della regione) si recarono a Gerusalemme per fare un sacrificio. — Ger. 41:5.
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SiloamAusiliario per capire la Bibbia
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Siloam
(Siloam o Siloàm) [mandato].
Riserva d’acqua di Gerusalemme dove Gesù Cristo mandò un cieco a lavarsi per acquistare la vista. (Giov. 9:6, 7, 11, NW) Poco si sa di come fosse allora questa riserva d’acqua, ma la sua ubicazione generale pare indicata dall’attuale Birket Silwan, proprio a SO della città di Davide. Probabilmente si tratta anche dell’approssimativa ubicazione della “piscina” o riserva d’acqua del re Ezechia, attigua alla conduttura che costruì per portare le acque del Ghihon. — II Re 20:20; II Cron. 32:30; vedi EZECHIA.
All’epoca del ministero terreno di Gesù era evidentemente risaputo che la “torre di Siloam” era crollata, uccidendo diciotto persone. È stata avanzata l’ipotesi che questa torre si trovasse sul crinale dell’Ofel, ma non se ne conosce l’effettiva ubicazione a Gerusalemme. — Luca 13:4, NW.
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SiloeAusiliario per capire la Bibbia
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Siloe
(Sìloe) [mandante].
Sembra che il nome “Siloe” designasse una conduttura o un canale di Gerusalemme. Dall’imboccatura della grotta della sorgente del Ghihon un antico canale scendeva lungo la valle del Chidron e all’estremità della collina sudorientale fino a una piscina che si trovava nel punto in cui s’incontravano la valle di Innom e il Tiropeon. La pendenza del canale di 4-5 mm al metro produceva un corso piuttosto lento, aspetto che ben si addiceva alle “acque di Siloe che scorrono dolcemente”. Il riferimento a queste “acque di Siloe” in Isaia 8:6 è figurativo e rappresenta la fonte di vera salvezza e sicurezza.
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SilvanoAusiliario per capire la Bibbia
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Silvano
Vedi SILA, SILVANO.
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SimeitiAusiliario per capire la Bibbia
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Simeiti
Discendenti di Simei, figlio di Gherson e nipote di Levi. (Eso. 6:16, 17) Quando venne fatto il primo censimento nel deserto, i simeiti e i libniti (“le famiglie dei Ghersoniti”) contavano 7.500 registrati. (Num. 3:20b-22) I simeiti si accampavano insieme ai libniti “dietro il tabernacolo”, vale a dire a O. Essendo ghersoniti le loro mansioni levitiche includevano il trasporto, l’erezione e la manutenzione della tenda del tabernacolo e della sua copertura, e anche dei teloni del cortile, delle portiere (sia dell’entrata del cortile che della tenda) e delle corde della tenda. — Num. 3:23-26.
Simei ebbe quattro figli: Iaat, Zina, leus e Beria. Ma poiché gli ultimi due non avevano molti figli, si unirono per formare “una casa paterna per una classe ufficiale”. Questo viene menzionato all’epoca di Davide quando sembra che il servizio assegnato ai simeiti presso il tabernacolo fosse suddiviso fra queste tre famiglie. (I Cron. 23:6, 7, 10, 11) La profezia di Zaccaria incluse in particolare la famiglia dei simeiti fra quelli che avrebbero pianto amaramente per “Colui che hanno trafitto”, profezia che si riferiva a Gesù. — Zacc. 12:10-13; Giov. 19:37.
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SimeoneAusiliario per capire la Bibbia
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Simeone
(Simeòne) [che ode, cioè, con benevolenza].
1. Il secondo dei dodici figli di Giacobbe; così chiamato perché, come disse sua madre Lea, “Geova ha ascoltato, in quanto io ero odiata ed egli mi ha dato anche questo”. — Gen. 29:32, 33; 35:23-26; 48:5; Eso. 1:1-4; I Cron. 2:1, 2.
Quando suo padre Giacobbe era accampato nei pressi di Sichem, Simeone, insieme al fratello minore Levi, manifestò furore vendicativo irragionevolmente feroce e
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SimeiAusiliario per capire la Bibbia
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Simei
(Simèi) [Geova ha udito].
Beniaminita del villaggio di Baurim. Simei, figlio di Ghera, di una famiglia della casa del re Saul, per anni dopo la morte di Saul e la rimozione del potere regale dalla sua casa nutrì rancore nei confronti di Davide. Trovò l’occasione di dar libero sfogo alla collera a lungo repressa quando Davide e quelli con lui fuggivano da Gerusalemme a motivo della ribellione di Absalom. Appena a E del Monte degli Ulivi, Simei li seguiva gettando pietre e polvere su di loro e maledicendo Davide. Abisai chiese a Davide il permesso di uccidere Simei, ma Davide rifiutò di darglielo, sperando che forse Geova avrebbe trasformato la maledizione di Simei in una benedizione. — II Sam. 16:5-13.
Al ritorno di Davide, quando la situazione si era capovolta, Simei e altri mille beniaminiti furono i primi ad andargli incontro, e Simei s’inchinò davanti a lui e dichiarò di essersi pentito dei propri peccati. Di nuovo Abisai voleva ucciderlo, ma ancora una volta Davide non lo permise, e questa volta giurò che non avrebbe messo a morte Simei. (II Sam. 19:15-23) Tuttavia prima di morire Davide disse a Salomone di “far scendere i suoi capelli grigi allo Sceol col sangue”. — I Re 2:8, 9.
All’inizio del suo regno Salomone chiamò Simei e gli ordinò di trasferirsi a Gerusalemme e di rimanere in città se non voleva incorrere nella pena di morte. Simei accettò queste condizioni, ma tre anni dopo lasciò la città per ricuperare due schiavi che erano fuggiti a Gat. Informato di questa violazione, Salomone chiese a Simei per quale ragione avesse infranto il giuramento fatto a Geova e ordinò a Benaia di metterlo a morte. — I Re 2:36-46.
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