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  • Cantiamo con esultante armonia!
    La Torre di Guardia 1962 | 1° settembre
    • e un manico ricurvo; venivano pizzicate con le dita. Ve n’erano due tipi. Il più grande era all’incirca dell’altezza di un uomo, abilmente ed elegantemente elaborato e scolpito, e veniva suonato con le dita di entrambe le mani. Il più piccolo, portatile, era popolare in Israele. Poteva essere appeso al collo o appoggiato, per suonarlo, a uno sgabello. Questo era lo strumento suonato da Jubal. Davide era solito suonarlo magistralmente per placare gli accessi di furore di Saul. Era lo strumento che gli esuli Israeliti nella loro tristezza appendevano ai salici di Babilonia.

      “Strumento affine era il salterio. Il salterio era intonato al registro di soprano, l’arpa un’ottava più bassa; in tal modo i due strumenti armonizzavano molto bene insieme. Le corde erano di budella e ve n’erano dieci in ciascun tipo. Una voce autorevole dice che il salterio era triangolare; un’altra che aveva la cassa armonica al disopra delle corde.

      “Davide era chiamato il ‘dolce cantore d’Israele’. (2 Sam. 23:1, VR) Egli portò l’Arca del Patto nella città di Davide con accompagnamento di canti, lire, arpe, timpani, nacchere e cembali. Egli compose molti cantici di lode e preghiera. Essi sono ricordati per noi nei Salmi; venivano cantati con accompagnamento di arpa e salterio. Certamente nessuna raccolta di canti è stata mai meglio conosciuta e più letta. Tradotti in varie centinaia di lingue, sono stati cantati nel corso di più di tremila anni. Sanno rivelarci come nessun altro le più profonde emozioni del cuore; fede e fiducia, tristezza e disperazione, speranza e affidamento, esultanza e pentimento. Né Geova è stato mai altrimenti tanto riverito e benedetto, supplicato e implorato, lodato e adorato.

      “Davide era assistito nel suo lavoro da Asaf, Eman e Idutun, tre maestri di musica. Durante il regno di Davide il coro dei cantori ed i musici raggiungeva il numero di quattromila. (1 Cron. 23:5) Di questi, 288 erano musici provetti, assistiti da musicisti di abilità inferiore. Erano divisi in 24 turni, ognuno dei quali disponeva di 12 musici addestrati. L’orchestra era costituita da strumenti a corda e cembali. Poco si sa del carattere della musica. Gli Ebrei avevano una scala di otto toni. I loro cori sacri cantavano probabilmente un’unica semplice melodia divisa in due parti, una di un’ottava più alta dell’altra, per rappresentare la voce maschile e quella femminile. Molti Salmi erano adattati in modo che le due voci si rispondessero”.

      “Sarebbe stato interessante assistere a una delle grandi feste d’Israele, nonna, non è vero?”

      “Sì, sarebbe stata un’esperienza proprio emozionante. Immagina l’inaugurazione del tempio di Salomone, come è narrata nel quinto capitolo di 2 Cronache. Ecco, c’è tutto Israele! La maggior parte degli adoratori forestieri ha disposto di passare la notte all’aperto, sul Monte degli Ulivi e intorno alla città. Sta per sorgere l’alba; lo squillo delle trombe d’argento echeggia tra le colline. Un fremito di pregustata esultanza percorre il campo che si desta e il popolo si leva e si prepara per questo giorno memorabile. L’Arca del Patto sta per essere portata nel Santissimo e quindi il nuovo tempio sarà dedicato. Da ogni parte una grande moltitudine converge verso il luogo del tempio, probabilmente cantando in coro nel salire, le donne e le fanciulle con timpani, molti uomini con arpe e liuti, flauti e pipe.

      “L’orchestra e il coro hanno preso posto a destra dell’altare, in vesti di puro lino, con cembali e strumenti a corda, cetre, salteri, lire e arpe. Li sostengono 120 sacerdoti, ammantati dei loro sontuosi paramenti, e ognuno di essi regge una scintillante tromba d’argento. Silenzio! Le trombe d’argento squillano, il silenzio scende sulla folla in attesa, s’ode il clangore dei cembali mentre il capo dei musici intona l’accordo iniziale. L’imponente orchestra svolge il motivo. Le centinaia di cantori leviti elevano le voci in un glorioso cantico di lode, e appena ‘alzarono la voce al suon delle trombe, de’ cembali e degli altri strumenti musicali, e celebrarono l’Eterno . . . avvenne che . . . la gloria dell’Eterno riempiva la casa di Dio’. — 2 Cron. 5:13, 14, VR.

      GLORIFICHIAMO GEOVA OGGI

      “Oggi i testimoni di Geova glorificano Geova cantando ‘il nuovo cantico’, che è la proclamazione di casa in casa dello stabilito regno di Dio. In tal modo i testimoni di Geova riconoscono che la cosa più essenziale è praticare la pura adorazione, da anteporsi a qualunque perfetta esecuzione di musica e cori. Essi evitano il formalismo e lo spirito settario nella loro lode, attenendosi al puro linguaggio della Bibbia. Nelle loro adunanze di congregazione e nelle più vaste assemblee cantano gioiosi cantici di lode a Geova con entusiasmo e semplicità. All’Assemblea Internazionale ‘Volontà Divina’ tenuta dai testimoni di Geova a New York, allo Yankee Stadium e al Polo Grounds, nel 1958, v’erano due orchestre, costituite ognuna da più di cento musicisti di professione. Ognuna disponeva di tutti i tipi di strumenti, a corda, a fiato e a percussione, compresi i timpani e le arpe.

      “Ben presto Geova, mediante il suo Re Cristo Gesù, effettuerà in mezzo al suo popolo la sua opera di liberazione, come al Mar Rosso in quei lontani giorni. Sopravvissuti alla terribile e definitiva guerra di Armaghedon, i superstiti canteranno cantici di trionfante lode e gratitudine al loro onnipotente Liberatore”.

      “In effetti, nonna, con una simile prospettiva vale la pena che ogni cristiano faccia qualsiasi sforzo!”

      “Certo! E rivendicato così il nome del nostro grande Dio potremo esultare e cantare col salmista: ‘Lodatelo al suon della tromba, lodatelo su l’arpa e su la cetra. Lodatelo col timpano e con la danza, lodatelo su le corde e su i flauti. Lodatelo su i cembali armoniosi, lodatelo su i cembali sonori. Tutto ciò che respira lodi il Signore! Alleluia!’” — Sal. 150:3-6, Na.

  • L’onestà della Bibbia
    La Torre di Guardia 1962 | 1° settembre
    • L’onestà della Bibbia

      ● Il giornalista Sydney J. Harris rimase talmente colpito dalla palese onestà della Bibbia che scrisse nella sua rubrica: “La maggioranza dei libri che diffondono un individualistico punto di vista, che propongono una specifica fede, fanno esattamente questo: Ignorano decisamente tutte le inconsistenze, tutte le debolezze e tutti i commenti ostili fatti dai loro nemici. Ma il Vecchio Testamento mette chiaramente in evidenza queste mancanze e debolezze umane. Esaminate i severi libri dei profeti, come Isaia, che attaccano i capi religiosi, condannano il popolo perché perverte la sua fede, e avverte che Dio sarà inesorabile nel suo giudizio nei loro confronti. Può qualcuno immaginare che il Comitato Nazionale Repubblicano degli Stati Uniti includa una rigorosa denuncia da parte di Adlai Stevenson nelle sue pubblicazioni propagandistiche? O viceversa, naturalmente. Eppure gli editori del Vecchio Testamento permisero che proprio questo entrasse a far parte della Sacra Scrittura”. — The Telegraph-Journal, del 16 dicembre 1959.

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