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Condotta teocratica nel cerchio della famigliaLa Torre di Guardia 1955 | 15 settembre
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riesce difficile — e lo sarà — sforzatevi con tutta l’anima come se lo faceste per Geova. Se questo viene fatto come se fosse per lui ne riceverete il premio da lui, se non da membri della famiglia in grado di apprezzarlo.
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Tatto teocratico in famiglie diviseLa Torre di Guardia 1955 | 15 settembre
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Tatto teocratico in famiglie divise
“Pensate voi ch’io sia venuto a metter pace in terra? No, vi dico; ma piuttosto divisione; perché, da ora innanzi, se vi sono cinque persone in una casa, saranno divise tre contro due, e due contro tre; saranno divisi il padre contro il figliuolo, e il figliuolo contro il padre; la madre contro la figliuola, e la figliuola contro la madre; la suocera contro la nuora, e la nuora contro la suocera. I nemici dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua”. — Luca 12:51-53; Matt. 10:36.
1. Quando è più difficile la condotta teocratica nel cerchio della famiglia?
Quando tutti i membri della famiglia sono dedicati a Geova la condotta teocratica è possibile. La famiglia riconosce il governo dell’uomo e l’autorità dei genitori e tanto l’uno che l’altra sono esercitati con amore. La famiglia studia insieme, frequenta le adunanze insieme, serve insieme nel campo, e condivide i doveri della casa. Ma che avviene se non tutti i membri della famiglia sono testimoni di Geova che accettano i suoi princìpi?
2. Se la moglie non è nella verità e il marito lo è, qual è la sua responsabilità verso di lei, e quale consiglio di Gesù può seguire?
2 Che avviene se il marito è un testimone di Geova ma la moglie non lo è? Ciò non modifica la responsabilità del marito come capo della casa. Egli deve provvedere cibo, vestiario e alloggio. Più ancora, ha sempre il compito maritale di amare sua moglie, d’essere per lei un compagno, di procurarle una certa ricreazione, e quando è opportuno cercherà di aiutarla a scorgere la verità. Quando Gesù mandò i suoi apostoli a predicare non disse loro di cercar d’introdurre per forza il messaggio in alcuna casa, ma disse di cessar di parlare quando la verità fosse respinta. Per di più dovevano essere “cauti come serpenti e innocenti come colombe”. (Matt. 10:16, NM) Questo consiglio si applica anche in casa. La verità non dev’essere imposta ad alcuno. Quando sia opportuno presentatela con tatto. Essa non è un bastone col quale dobbiate colpire il vostro compagno. Non è qualcosa che si debba inculcare a viva forza e con un persistente martellare. Anziché usare tali metodi violenti, seguitate a seminare avvedutamente con la predicazione senza parole dell’esempio, lasciando che parli a favore della verità la vostra condotta cristiana.
3-5. Che cos’è scritto in 1 Pietro 3:1-5, e quale ne è l’applicazione?
3 Questa predicazione senza parole dell’esempio è particolarmente raccomandata alle mogli i cui mariti non sono nella verità: “Parimenti voi, mogli, siate soggette ai vostri mariti, affinché, se anche ve ne sono che non ubbidiscono alla Parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, quand’avranno considerato la vostra condotta casta e rispettosa. Il vostro ornamento non sia l’esteriore che consiste nell’intrecciatura dei capelli, nel mettersi attorno dei gioielli d’oro, nell’indossar vesti sontuose, ma l’essere occulto del cuore fregiato dell’ornamento incorruttibile dello spirito benigno e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran prezzo. E così infatti si adornavano una volta le sante donne speranti in Dio, stando soggette ai loro mariti”. — 1 Piet. 3:1-5.
4 Anche se il marito non è nella verità, non ‘ubbidisce alla parola’, la moglie devota a Geova deve sempre essere soggetta al proprio marito. Quando la suddetta scrittura dice di guadagnare il marito non credente senza una parola, e che la moglie non intrecci i suoi capelli o non si metta addosso ornamenti o non indossi abiti sontuosi, non intende dire che non debba mai parlare della verità, che non debba mai acconciare o fissare i suoi capelli in modo attraente, che non debba mai portare gioielli, e certamente non vuol dire ch’essa non debba mai indossare vesti sontuose. Anzi, con questa vigorosa espressione viene indicata cosa di maggior valore, cioè che l’ornamento più importante è uno spirito benigno e pacifico, una condotta casta e un profondo rispetto per il marito. Più importante dell’aspetto esteriore della sua persona è l’“essere occulto del cuore”, quel che è dentro, interiormente, nel cuore. Che specie di persona c’è lì dentro, quali stimoli vi sono, quale disposizione di spirito esiste lì? Questa persona occulta del cuore si manifesta con la condotta e se è buona la vestirà di caste azioni e contegno rispettoso. (Rom. 7:22; 2 Cor. 4:16; 1 Tim. 2:9, 10) Le sante donne dei tempi antichi si adornavano così, ma portavano anche gioielli e vesti sontuose, e in una circostanza Geova parlò al suo popolo simboleggiandolo con una donna ed egli stesso adornò tale donna di ricche vesti e preziosi gioielli. (Gen. 24:22, 53; Eso. 3:22; 35:22; Ester 5:1; Isa. 61:10; Ezech. 16:10-14) Non dobbiamo quindi tentare di confinare il significato di questo testo in uno stretto spazio letterale, ma riconoscere che indica vigorosamente a che cosa è dato particolare rilievo.
5 Perciò la moglie devota a Geova mostrerà il buon effetto che la verità ha su di lei con una condotta cristiana, e questo può guadagnare il marito non credente senza parole, ossia può avere più effetto delle parole. Talvolta si perdono i mariti con le parole, con troppe parole. Essa, naturalmente, spiegherà la verità quando ne abbia l’opportunità e spiegherà perché frequenta le adunanze e va nel servizio, ma non deve mai esporre le cose troppo rigidamente o mancare di riguardo. Dovrà essere specialmente diligente nell’esecuzione dei suoi doveri di moglie, nel tenere la casa pulita, preparare buoni pasti, custodire i suoi figli e dedicare un po’ di tempo a suo marito come a un compagno. Essa farà entrare il lavoro di testimonianza nel suo programma quando ciò sarà meno in contrasto con i propri doveri di moglie.
6. Se il vostro coniuge non è nella verità, è questo un motivo per separarvi? oppure, quando potete separarvi, e quali sono le limitazioni?
6 Il fatto che il vostro compagno di matrimonio non sia nella verità non è motivo di separazione: “Se un fratello ha una moglie non credente, ed ella acconsente di abitare con lui, non la lasci; e la donna che ha un marito non credente, se egli acconsente di abitare con lei, non lasci il marito”. Il vostro compagno non credente potrebbe infine accettare la verità nell’osservare la vostra buona condotta o nell’ascoltare la vostra garbata testimonianza: “Moglie, come sai tu che non salverai tuo marito? Oppure, come sai tu, marito, che non salverai tua moglie?” Però se il non credente desidera separarsi, il credente non deve cercare d’impedirglielo, ma può ‘lasciarlo andare’. Talvolta il non credente rende la situazione intollerabile, eppure rimane col
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