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Acqua, acqua in ogni luogo, ma quanto è pura?Svegliatevi! 1971 | 8 ottobre
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Effetto sui viventi
Le ‘morie’ di pesce in fiumi, laghi e oceani sono ora così numerose che molte non sono più menzionate nella stampa.
Negli oceani, circa il 90 per cento del pesce vive nelle zone costiere. È qui che l’inquinamento dell’uomo è peggiore, per mezzo degli scarichi di fiumi avvelenati (alcuni contengono rifiuti di mercurio) e mediante perdite di petrolio o con il deliberato getto di nafta delle navi. Il dott. Max Blumer dell’Istituto Oceanografico Woods Hole dice che “l’uomo versa negli oceani almeno tre milioni di tonnellate di petrolio l’anno. Il totale annuo può essere così alto come dieci milioni di tonnellate”.
In una piccola zona al largo di Pensacola, nella Florida, più di trenta ‘morie’ di pesce che implicarono milioni di pesci avvennero in un periodo di tre mesi del 1970. Di recente nel mare del Nord fu scoperto un vasto strato di pesci morti. Spesso diversi metri, si estendeva per circa 130 chilometri. Il pesce era stato ucciso dall’inquinamento versato in mare dai corsi d’acqua europei.
Gli insetticidi, come il DDT e altri, portati dal vento o spazzati dal terreno nei fiumi, vanno a finire nei laghi e negli oceani. Molti di questi insetticidi perdono la loro efficacia dopo anni. Piccoli organismi marini assimilano gli insetticidi. I pesci più grandi mangiano i pesci piccoli che hanno mangiato gli organismi contaminati. Infine gli uccelli mangiano i pesci. In ciascuno stadio della ‘catena alimentare’ gli insetticidi non solubili si concentrano. Come conseguenza, molte specie, particolarmente di uccelli, muoiono.
Un esempio si trova nelle isole Anacapa della California. Lì, su 500 paia di pellicani bruni che si erano accoppiati, fu generato solo un piccolo la scorsa estate a causa degli insetticidi che interferiscono con i sistemi di riproduzione.
E tenete presente che gli insetticidi sono stati trovati da un polo all’altro, nelle foche artiche e nei pinguini antartici!
In pericolo la provvista di ossigeno?
L’avvelenamento degli oceani mette in pericolo anche la vita vegetale. Si dice che tale vita vegetale, in particolar modo il plancton chiamato diatomee, produca gran parte della provvista d’ossigeno della terra, alcuni dicono fino al 70 per cento. Oltre alla sconfitta che la vita vegetale infligge alle zone d’asciutto, la provvista di ossigeno dell’uomo fornita dal mare potrebbe esser minacciata.
Il problema è enorme. Ma ci sono anche colossali forze che operano per il bene dell’uomo. Il sole trae dai salsi oceani e da altre sorgenti quasi 15.000.000 di tonnellate d’acqua dolce al secondo, e le nuvole di pioggia versano all’incirca la stessa quantità sulla terra. È ovvio che una Sorgente di potenza assai più grande di queste mise all’opera tali forze e cicli. Saremo saggi se per avere sollievo ci rivolgeremo in tale direzione.
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Che sta accadendo al terreno che produce il vostro cibo?Svegliatevi! 1971 | 8 ottobre
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Che sta accadendo al terreno che produce il vostro cibo?
QUANDO attraversate un campo o una foresta, quanti animali morti notate? La vita animale abbonda in tali zone e gli animali muoiono regolarmente. Ma è raro vedere animali morti nei campi o nelle foreste. Perché? Perché insetti, uccelli e animali necrofagi operano per tenere la terra pulita. Gli organismi microscopici finiscono il lavoro, decomponendo tutta la materia morta, convertendola in alimento vegetale.
Se le viene data l’opportunità, la creazione naturale mantiene pura non solo l’aria e l’acqua, ma anche la terra per la gioia dell’uomo. Ma questo avviene solo se l’uomo agisce in armonia con i cicli e le leggi della natura. Attualmente questo non viene fatto.
Rovinata la terra
Un modo in cui si contamina il terreno è quello di scaricarvi valanghe di rifiuti, in particolar modo intorno alle città.
I mucchi di rifiuti del 1969 ammontarono negli Stati Uniti a circa 250.000.000 di tonnellate, più di una tonnellata a persona. Di questi, circa 60 milioni di tonnellate non furono nemmeno raccolti. Si aggiunsero alle strade, alle vie, ai luoghi di ricreazione e ai campi come immondizie.
Considerate questo parziale elenco di ciò che si gettò via solo in un anno recente in quest’unico paese:
7.000.000 di automobili
20.000.000 di tonnellate di carta
26.000.000.000 di bottiglie e vasetti
48.000.000.000 di barattoli
Il problema è complicato dal fatto che gran parte dei rifiuti non è della specie che si decompone facilmente. Dei recipienti di vetro, stagno, alluminio, plastica e carta, solo la carta e lo stagno si decompongono abbastanza presto. Il resto, specialmente la plastica, è per lo più “non biodegradabile”. Non sono cioè facilmente assimilati nei cicli naturali del terreno che restituiscono gli elementi basilari della materia con la decomposizione e la corrosione. Rimangono, dunque, facendo sembrare l’ambiente umano simile a un cumulo di rifiuti.
È il problema limitato unicamente agli Stati Uniti? Niente affatto. Il giornale tedesco Schwarzwald Bote dice: “La Repubblica Tedesca è lentamente soffocata da rottami, rifiuti e scarichi”. Il Daily Star di Toronto riferisce: “I Canadesi guazzeranno presto nei loro propri rifiuti a meno che non abbiano luogo cambiamenti ‘drammatici e drastici”’. Tale è la condizione quasi in ogni paese altamente industrializzato.
Avvelenamento chimico
La rivista tedesca Stern dice che “negli ultimi 25 anni circa un milione e mezzo di tonnellate di DDT sono state spruzzate sulla superficie della terra. Queste sono circa 75.000 carri merci delle ferrovie carichi di veleno. . . . Il DDT si dissolve molto lentamente. Dei 75.000 carri, i carichi di 50.000 sono ancora altamente attivi. Questi 50.000 carri carichi hanno . . . formato un velo di veleno che copre l’intera terra”.
Mucche e animali usati per la carne mangiano la vegetazione che contiene DDT e altre sostanze chimiche. Tante di queste sostanze chimiche sono andate a finire dunque nei generi alimentari e nelle bevande che molte madri che allattano i loro bambini hanno un latte contenente più DDT di quanto la legge consente per il latte di mucca delle latterie. Uno scienziato inglese riferisce che i bambini inglesi allattati al seno contengono almeno dieci volte il massimo raccomandato del solo insetticida dieldrin, e quelli dell’Australia Occidentale anche di più.
Oggi, invece di usare il letame e la coltivazione rotativa per mantenere il suolo fertile, gli agricoltori usano i fertilizzanti chimici. Ma, come nota la rivista Time: “Proprio come le persone sono adescate dalle droghe, così sembra che il suolo si adegui alle sostanze chimiche e perda la sua proprietà di fissare il proprio azoto. Come risultato si deve usare sempre più fertilizzante”. Le piante sono grosse, ma il terreno viene sempre più privato della sua feracità naturale.
I dannosi effetti di alcune sostanze chimiche che vengono spruzzate non sono facilmente rintracciabili. In Germania furono fatti studi sull’effetto che gli erbicidi chimici più estesamente usati hanno sulle piante di patate e di pomodori. Pareva che le piante crescessero senza risentirne, il loro frutto sembrava normale. Gli animali governati con tali prodotti crescevano normalmente. Ma non i piccoli che generavano. Come dichiara lo scrittore in Bild der Wissenschaft: “Desidero ripeterlo. Nelle piante trattate non c’erano danni visibili. Non si trovarono danni visibili negli animali sperimentali, ma si trovarono nei loro piccoli”. Le piante avevano subìto invisibilmente cambiamenti molecolari e avevano prodotto cambiamenti negli animali che le avevan mangiate.
Viene ora posta la domanda: Quale effetto hanno queste sostanze chimiche sugli uomini?
In aggiunta a tutto ciò che è stato detto sopra, l’uomo ha devastato il terreno con lo sboscamento, gli scavi di miniere a giacimento scoperto e la coltivazione intensiva. Gli scienziati calcolano che ci vogliono circa cinquecento anni di decomposizione vegetale e animale per produrre solo due centimetri e mezzo di humus. Ma l’incuranza dell’uomo ha fatto portar via milioni di tonnellate di humus, che è stato trasportato dal vento o spazzato dall’acqua nei fiumi e nei mari. Non dovremmo invece mostrare apprezzamento per questa inestimabile eredità, e rispetto per Colui che l’ha provveduta?
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L’effetto totaleSvegliatevi! 1971 | 8 ottobre
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L’effetto totale
LA TERRA e il corpo umano sono meraviglie di costruzione. Possono essere molto maltrattati e sopravvivere. Ma c’è un limite.
Forse nessun fattore singolo delle molte cose menzionate sopra può esser letale nell’immediato futuro. Ma se consideriamo l’effetto totale a cui sono sottoposte la terra e la vita su di essa, la tendenza è chiara come il cristallo.
Danno per il corpo umano
Se aveste una macchina delicata, gettandovi dentro un pugno di sabbia potrebbe non incepparsi. Ma che avverebbe se gettaste di continuo sabbia e ghiaia in quella macchina? Sarebbe solo questione di tempo e si romperebbe arrestandosi.
Il ricercatore cancerologo dott. William E. Smith disse che immettere nell’organismo umano tutti i vari veleni “non è dissimile dal gettare una raccolta di dadi e bulloni nella più delicata macchina conosciuta”.
L’enorme aumento di disturbi cronici mostra che le persone in tutto il mondo ne risentono più che mai. Il dott. Stephen Ayres, specialista dei polmoni, disse fermamente a un cronista: “C’è poco da dubitare che vivere in una zona inquinata sia come togliere alcuni anni alla vostra vita. . . . Mentre parliamo e facciamo ricerche, il problema diviene peggiore e molti si ammalano di enfisema, cancro dei polmoni, bronchite e altre malattie respiratorie”.
Il danno che l’uomo causa alla vita animale con l’inquinamento dell’ambiente è già ovvio. Il Times di New York riferisce: “Attualmente, più di 800 uccelli e mammiferi sono minacciati di distruzione”. V’importa questo? Vi dovrebbe importare. Perché quando animali, uccelli e pesci non possono vivere
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