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  • Qual è il futuro degli Africani?
    Svegliatevi! 1977 | 8 luglio
    • di Geova africano rivela una norma di comportamento del tutto eccezionale nei paesi africani”.

      In quanto alle rivalità politiche, i Testimoni di Geova vivono conforme alle parole di Gesù secondo cui i suoi seguaci non avrebbero fatto “parte del mondo”. (Giov. 15:19, 20) Siamo assolutamente neutrali riguardo alla politica di questo mondo. Qui in Africa ciò ha attirato una spaventosa persecuzione su decine di migliaia di noi, addirittura la morte in certi casi. Ma non possiamo venir meno alla nostra neutralità, poiché dalla Bibbia sappiamo che un futuro sicuro è possibile solo mediante il celeste regno di Dio. Esso toglierà presto di mezzo tutti i regni umani ed estenderà il dominio divino a tutta la terra. — Dan. 2:34, 44.

      Quel governo celeste unirà tutta l’umanità sotto un solo Capo, Gesù Cristo. Restaurerà il paradiso sulla terra ed eleverà il genere umano alla perfezione. Infermità, delitti, violenza, perfino la morte, non esisteranno più. (Riv. 21:1-5) Tra coloro che vedranno quel felice futuro ci saranno miliardi di morti, che torneranno in vita nella risurrezione. (Giov. 5:28, 29; Atti 24:15) Allora, mettendo l’adorazione di Geova Dio e i princìpi della sua Parola scritta al primo posto nella loro vita, persone di ogni razza e cultura continueranno a migliorare la qualità della vita sulla terra. Questo è il futuro che gli oltre 300.000 Testimoni di Geova africani attendono con impazienza. Infatti, questa è la sola speranza per il futuro degli Africani e di tutta l’umanità.

  • L’indipendenza del Transkei
    Svegliatevi! 1977 | 8 luglio
    • L’indipendenza del Transkei

      ● Verso la fine di ottobre del 1976, moltitudini di persone si radunarono a Umtata, capitale del Transkei, per le celebrazioni e le cerimonie. A mezzanotte del 25 ottobre, salutata da 101 salve di cannone, la bandiera sudafricana fu abbassata per l’ultima volta e fu issata la nuova bandiera del Transkei. Il Transkei era divenuto ufficialmente il cinquantesimo stato indipendente dell’Africa. È il primo degli “homelands” (grandi territori riservati a ciascuna tribù africana) del Sud Africa a ottenere tale privilegio.

      Situato nella parte sudorientale del Sud Africa, il Transkei è grande pressappoco quanto la Danimarca (44.000 chilometri quadrati) con una popolazione di circa 1.750.000 persone, inclusi circa 10.000 bianchi. La maggior parte dei negri del paese parla lo xhosa (affine allo zulù) ma appartiene a vari gruppi tribali: Mpondo, Tembu, Bomvana e Fingo. Il paese è abbastanza fertile e ben irrigato. A sud è delimitato dal fiume Kei, da cui il nome “Transkei”.

      Le tribù di lingua xhosa si sono stabilite nel territorio sin da verso il quindicesimo secolo. Nel diciottesimo secolo scoppiarono conflitti tra i negri delle tribù e i coloni bianchi, e ne seguì una lunga serie di guerre. Poi, alla fine del diciannovesimo secolo i bianchi ebbero il sopravvento e il governo inglese annetté il territorio alla Colonia del Capo. Dal 1910 il Transkei ha fatto parte prima dell’Unione e poi della Repubblica Sudafricana.

      Seguendo l’evoluzione della politica di sviluppo separato del Sud Africa, nel 1963 fu concessa un’autonomia parziale. Il Parlamento ha 150 membri, costituiti da 75 capi tradizionali e da 75 membri eletti. In una recente elezione ha vinto il partito del capo supremo Kaiser Matanzima con una schiacciante maggioranza. Ora è il capo o primo ministro del paese. Il nuovo paese seguirà una politica antirazzista; non ci sarà segregazione. Ma dal lato economico dipenderà molto dal Sud Africa. Recentemente l’O.N.U. ha votato contro il riconoscimento del Transkei, e finora nessun paese eccetto il Sud Africa ha riconosciuto il nuovo stato.

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