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  • La luna: Che cosa si è scoperto?
    Svegliatevi! 1973 | 8 novembre
    • Quando W. R. Shelton, ricercatore di esplorazione spaziale, diede il primo sguardo alle rocce lunari, disse di aver guardato attentamente una roccia della grandezza di un limone, tempestata di frammenti di vetro: “La base stessa della roccia somigliava a carbonella grigia. Vicino a me un uomo disse che se vi avesse inciampato in un parcheggio, non si sarebbe disturbato a raccoglierla. Ma io sì. Sarei stato istantaneamente affascinato dagli scintillanti frammenti che mi guardavano, quasi come se fossero vivi”. — Winning the Moon.

      Sì, sulle grigie rocce lunari alcune piccole sfere di vetro scintillavano come minuscoli diamanti! E alcune rocce sono coperte di spruzzatine di gocce di vetro e sembrano vetrificate.

      Che una così gran parte della superficie lunare consista di vetro è insolito, per il fatto che nel suolo terrestre si trova pochissimo vetro allo stato naturale. Perché, dunque, tanto vetro sulla luna? Perché la Sacra Bibbia rivela che la luna fu fatta da Dio per servire da “luminare minore” o da ‘luce per la notte’. I minuscoli grani di vetro svolgono la stessa funzione delle gemme di vetro che sono nei catarifrangenti dei paracarri e che brillano vivamente quando la luce dei fari anteriori di un’auto li colpisce. La superficie vetrosa delle rocce pure contribuisce alle proprietà riflettenti della luna, come il rivestimento vetroso dei fori delle rocce.

      In effetti, le scoperte fatte riguardo alla luna confermano ciò che ne dice la Bibbia: Che fu creata da Dio, che doveva essere utile all’uomo e servire da luminare.

      Ma i razzi dell’uomo sono andati oltre la luna, anche su altri pianeti. Che cos’hanno scoperto queste sonde planetarie?

  • Sonde su altri pianeti
    Svegliatevi! 1973 | 8 novembre
    • Sonde su altri pianeti

      SIA GLI Stati Uniti che l’Unione Sovietica hanno inviato veicoli spaziali nei pressi di altri pianeti. C’è alcuna indicazione di vita evoluta su di essi? Che cosa si è appreso riguardo a questi pianeti?

      In quanto alle sonde spaziali inviate dagli Stati Uniti su Marte, uno scienziato che si occupò del progetto spaziale del Mariner 9 disse: “Marte ha un carattere tutto suo proprio. Non è come la terra o come la luna, è come Marte”.

      Com’è, dunque, Marte? Le fotografie fatte coi filtri colorati dal Mariner indicano che il suolo di Marte è di colore rossastro. Questo conferma le osservazioni fatte tramite telescopi sulla terra che Marte è un “pianeta rosso”.

      Sono state scoperte su Marte quattro maggiori “province geologiche”, con l’aiuto di migliaia di immagini trasmesse dai veicoli spaziali. La prima di queste regioni è una provincia vulcanica nell’emisfero occidentale del pianeta. È una zona con almeno nove giganteschi vulcani. Essi sono dominati dal gigantesco Nix Olympica, che alla base ha un diametro di 500 chilometri; si calcola che il suo orlo superiore sia tre volte più alto del monte Everest di oltre 8.800 metri.

      Un’altra di queste province ha un terreno molto accidentato, che comprende molte gole. La più grande gola di questa regione si dice sia dieci volte più lunga del Grand Canyon e profonda quattro volte tanto. In altre parole, si calcola che la gola sia lunga oltre 4.000 chilometri, larga 120 chilometri e profonda oltre sei chilometri.

      Una terza regione ha numerosissimi crateri. Questa zona piena di buche somiglia alla luna.

      La quarta regione è un’immensa distesa di terrazze somiglianti a gradini e a profondi solchi che si dipartono dalla regione polare a sud.

      Si è pure scoperto che vicino al polo sud vi è una piccola “calotta glaciale” del diametro di circa 320 chilometri, anche nel pieno dell’estate. Alcuni scienziati credono che questa “calotta glaciale” non sia tutta anidride carbonica (ghiaccio secco) congelata, ma che sia, in parte, acqua ghiacciata.

      Che dire dell’atmosfera di Marte? Le sonde Mars 2 e Mars 3 dell’Unione Sovietica hanno rivelato che, secondo quanto si è riscontrato, l’atmosfera del pianeta è 2.000 volte più asciutta dell’atmosfera terrestre, per cui Marte è “un pianeta più asciutto di quanto non si aspettassero gli osservatori sulla terra”, ha riferito la Tass, agenzia di stampa sovietica. È stato riscontrato che vicino alla superficie del pianeta l’atmosfera è essenzialmente composta di anidride carbonica ed è così sottile che equivale a un centesimo di quella della terra.

      C’è alcuna possibilità che esista acqua liquida su Marte? Gli scienziati pensano che un tempo ci fosse acqua, poiché l’acqua è considerata la forza che probabilmente scolpì le gole e le catene montuose. Ma la conoscenza dell’uomo è limitata, e ci sono altre forze che poterono provocare tali gole. Ad ogni modo, gli scienziati ritengono che sia fisicamente impossibile che esista ora sulla superficie di Marte acqua allo stato liquido. Perché? Perché l’atmosfera di anidride carbonica di Marte è così sottile che non c’è abbastanza pressione atmosferica per mantenere l’acqua allo stato liquido. Pertanto una goccia d’acqua evaporerebbe istantaneamente.

      In quanto alla temperatura di Marte, le sonde sovietiche hanno scoperto che il pianeta ha temperature variabili da 100 gradi C. sotto zero a 13 gradi C. sopra zero. La sonda americana Mariner 9 indicò che nel primo pomeriggio la temperatura supera i 26 gradi C. sopra zero.

      I venti atmosferici su Marte raggiungono velocità di ben 185 chilometri l’ora. Durante globali tempeste di polvere, si pensa che i venti raggiungano la velocità di 480 chilometri l’ora.

      In quanto ai controversi “canali” di Marte, nel 1895 un astronomo asserì che erano costruiti da esseri intelligenti per trasportare l’acqua dalle calotte polari glaciali di Marte ai suoi deserti equatoriali. I canali sono rimasti per lungo tempo un enigma. Che cosa scoprì quindi il Mariner 9? Dopo più di 7.000 immagini televisive, le analisi non rivelarono nessun canale. I misteriosi “canali” erano un’illusione ottica. The National Observer del 25 novembre 1972 spiegò: “Gli impetuosi venti marziani soffiano leggera sabbia e polvere sul pianeta, e così facendo, scoprono e ricoprono chiazze di materiale più scuro. Questo è sufficiente perché chi vuole trovare canali li veda”. Le gole di Marte pare abbiano pure contribuito a far nascere l’idea che ci fossero canali sul “pianeta rosso”.

      Ma ora, che dire della prospettiva di trovare vita evoluta su Marte? Il dott. Rudolph A. Hanel del Centro Goddard per i Voli Spaziali di Greenbelt, nel Maryland, uno degli scienziati del progetto Mariner 9, disse: “Non abbiamo visto nessun segno di vita su Marte”.

      Che dire di altri pianeti?

      L’Unione Sovietica ha mandato almeno dieci missioni verso quel pianeta avvolto da nubi che si chiama Venere. La loro missione Venera 8 permise loro di far atterrare sulla superficie del pianeta una serie di strumenti, che nel

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