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  • Viviamo nel rispetto della legge, ora e per sempre
    Svegliatevi! 1979 | 8 agosto
    • non c’è nessuna effettiva disputa tra fratelli cristiani. Ma per appianare la maggioranza delle divergenze tra cristiani, nelle congregazioni ci sono già uomini ben versati nei principi biblici. Essi aiutano a risolvere questioni del genere senza portare la cosa all’attenzione del pubblico ed evitando il discredito che deriva dal ricorrere ai tribunali. In certi casi l’amore cristiano può anche spingere a ‘lasciarsi fare un torto’ anziché ledere il buon nome della congregazione agli occhi delle persone di fuori.

      Quando la vera giustizia prevarrà

      Nel mondo d’oggi, l’imperfezione umana si fa sentire sia nei sistemi giudiziari che nelle persone che vi ricorrono. Ma non sarà sempre così. Il Creatore dell’uomo ha promesso che presto farà ciò che i governi non sono riusciti a fare: rendere vera giustizia a tutti i loro cittadini. Sotto il regno di Dio, sarà possibile giustizia perfetta perché la sua amministrazione non sarà più nelle mani di semplici uomini.

      Avvocati e sistemi giuridici umani non esisteranno più. Invece, con perspicacia sovrumana, il giudice eletto da Dio, Gesù Cristo, “non giudicherà da ciò che solo appare ai suoi occhi, né riprenderà semplicemente secondo la cosa udita dai suoi orecchi. E dovrà giudicare con giustizia i miseri”. — Isa. 11:3, 4.

      L’umanità non sentirà la mancanza della professione forense e dei suoi imperfetti tentativi di ottenere che sia fatta giustizia. Si rallegrerà in eterno per l’esercizio della vera giustizia. “Egli è destinato ad ampliare il dominio e ad instaurare pace senza fine . . . sul suo regno, a fondarlo e a stabilirlo sulla giustizia e sulle opere di equità, da ora fino in eterno”. — Isa. 9:6, versione di F. Nardoni.

  • Contorto, nodoso e bello
    Svegliatevi! 1979 | 8 agosto
    • Contorto, nodoso e bello

      Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Spagna

      Cos’è contorto, nodoso e bello? Cos’è che può fornire legna per difendersi dal freddo invernale, ombra per alleviare la calura estiva, condimento per l’insalata, balsamo per le ferite e luce per rischiarare le tenebre della notte? È il robusto e vigoroso vecchio albero d’olivo, noto ai botanici col nome di “Olea europaea”.

      Avete mai visto un olivo? Se abitate nell’area mediterranea, l’avrete visto senz’altro, poiché questi alberi prosperano anche nei terreni più aridi e inospitali. Un esperto dice: “Un’eccezionale caratteristica di questa pianta è la sua tipica coltivazione permanente, . . . produce frutti anche nelle condizioni più difficili. Resiste a lunghi periodi di abbandono quasi totale e si riprende facilmente da periodi critici causati da sfavorevoli condizioni climatiche o da problemi di coltivazione”.

      L’olivo coltivato ha fogliame abbondante, consistente di lunghe foglie strette, di color verde pallido nella parte superiore e grigioverde in quella inferiore. Gli oliveti dell’Andalusia, nella Spagna meridionale, coprono chilometri e chilometri, con file su file di olivi ben tenuti. Quando soffia la brezza, il duplice colore delle foglie crea un bel luccichio.

      Alcuni olivi assumono forme strane. I tronchi sembrano intrecciarsi e contorcersi, facendo pensare a lottatori impegnati in un combattimento, o a serpenti che si contorcono e si sollevano dal nido. Ovviamente, ci vogliono molti anni perché questo accada. Ma l’olivo non ha fretta.

      Possono volerci anche 50 anni perché uno di questi alberi raggiunga la massima produzione di olive. Nella Spagna continentale molti olivi hanno più di 400 anni. In Siria, Palestina e Tunisia, la base di alcuni tronchi ha oltre 1.000 anni. Anche l’isola spagnola di Maiorca, nelle Baleari, è nota per i suoi olivi millenari dal tronco massiccio e dall’infinita varietà di forme. I tronchi sembrano assumere forme diverse secondo l’immaginazione di chi li guarda.

      Nell’olivo nulla va sprecato. Le foglie servono come foraggio, le radici come legna da ardere, e il legname, benché nodoso e nocchiuto, può essere lucidato, e allora acquista un bel colore ambra rivelando le venature. Naturalmente, il prodotto più importante è l’oliva, che provvede all’uomo olio da millenni.

      Ci sono olive di varie grandezze, di diametro da uno a quattro centimetri, secondo che siano rotonde od ovali. Le olive sono anche di vari colori. Alcune sono verdi, alcune nere e altre hanno diverse sfumature rossicce. Perché ci sono queste differenze? In effetti, la maggioranza delle varietà passa prima attraverso lo stadio verde, quindi attraverso il rosso porpora per poi diventare nere, quando sono veramente mature. Perciò il colore dipende da quando si raccolgono i frutti; e questo, naturalmente, influisce sul sapore e anche sul contenuto d’olio.

      Se attraversate una zona dove crescono gli olivi, non sentitevi tentati di raccogliere un’oliva dall’albero e mangiarla. Avreste un’amara sorpresa, perché le olive non sono commestibili fin quando non sono state trattate.

      Per neutralizzare il sapore amarognolo, le olive vengono immerse in una soluzione alcalina (ranno, soda caustica) diluita che si lascia penetrare fino a due terzi della polpa dell’oliva, lasciando solo una traccia di amaro attorno al nocciolo per darle il sapore. Scolato il ranno, le olive sono coperte d’acqua che viene cambiata parecchie volte in un periodo di uno o due giorni per eliminare la maggior parte del ranno. Qui in Spagna, sono poi messe in salamoia in vasche della capacità di quasi 700 litri nelle quali rimangono per un periodo da uno a sei mesi. Il prodotto finale è conservato in salamoia dentro vasetti di vetro sigillati o sacchetti di plastica da vendere al minuto. Quantità maggiori sono messe in barili e contenitori metallici da esportare e vendere a negozi, bar, alberghi e ristoranti.

      Come si estrae l’olio d’oliva

      Il principale prodotto dell’oliva è l’olio, che l’uomo apprezza altamente da millenni. Come si estrae e quali ne sono gli impieghi?

      La parte più faticosa è la raccolta delle olive dagli alberi. Si fa in due modi. Il metodo più lento è la raccolta a mano, che garantisce un olio di qualità migliore, mentre il metodo più popolare è la bacchiatura, che consiste nel battere i rami col bacchio, una lunga pertica, per far cadere i frutti su una fitta rete o fogli di plastica stesi sotto l’albero. Questo sistema, usato anche nei tempi biblici, è più rapido ma danneggia gli

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