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  • Riconoscete l’organizzazione teocratica e vivete
    La Torre di Guardia 1956 | 1° febbraio
    • con esso. Vuol dire anche cooperare con tutti i servitori da esso nominati a speciali incarichi, e questi specialmente devono apprendere pienamente ciò che si richiede da loro e poi osservare accuratamente le istruzioni.

      Per amor di pace, armonia ed efficienza dobbiamo riconoscere l’organizzazione teocratica. Non dobbiamo richiamare l’attenzione su noi stessi, ma dobbiamo mettere in luce l’organizzazione. Non dovremmo ritenerci migliori degli altri e tirarci dietro dei seguaci come se per noi l’organizzazione fosse troppo lenta. E se l’organizzazione ci applica un castigo, non pensiamo di mettere il broncio e abbandonarla, ma piuttosto accettiamo saggiamente e umilmente il castigo per trarne profitto. L’organizzazione può andare avanti senza di noi, ma noi non possiamo proseguire senza di essa. Se la riconosciamo, essa ci riconoscerà, ci sosterrà, lavorerà per noi, e ci manterrà ora nel suo servizio divino; e, perseverando entro di essa, acquisteremo la vita eterna nel nuovo mondo di Geova. Riconoscere umilmente l’organizzazione teocratica è veramente una condotta saggia.

  • I pettegolezzi possono distruggervi!
    La Torre di Guardia 1956 | 1° febbraio
    • I pettegolezzi possono distruggervi!

      “Io vi dico che di ogni detto non profittevole che gli uomini pronunciano, essi renderanno conto nel Giorno del Giudizio; poiché mediante le tue parole sarai rivendicato, e mediante le tue parole sarai condannato”. — Matt. 12:36, 37, NM.

      1. Che cosa distingue quelli che pettegolano, e perché dovremmo guardarci da loro?

      I PETTEGOLEZZI cominciarono con Satana il Diavolo. Eva diede ascolto al suo calunnioso racconto su Geova, ci credette, ne fu convinta, lo riferì al marito, e come risultato finale la prima coppia umana fu separata dal suo migliore Amico. Da quel tempo ad oggi gli uomini hanno pettegolato e hanno sofferto a causa dei pettegolezzi. Pochi, se mai ve n’è stato qualcuno, non si sono resi colpevoli di pettegolezzo o non ne sono stati vittime. Spesso quelli che se ne rendono ripetutamente colpevoli sono i più indignati quando ne divengono il bersaglio. Quando riguarda loro essi lo odiano. Quando proviene da loro cercano di dargli una bell’apparenza. Molti cominciano i loro pettegolezzi con una scusa, rivelando quindi una coscienza colpevole. Spesso cominciano dicendo: “Non mi piace dire queste cose, ma . . ”. e poi procedono a raccontarle con delizia. Oppure all’inizio dicono: “Non so se sia vero o no, ma . . ”. e continuano dicendo quello che sospettano sia falso. In realtà, non dovremmo ignorare le astuzie di Satana. Dovremmo stare in guardia contro il pettegolezzo, arma del Diavolo.

      2. Che cosa dovremmo tenere in mente mentre studiamo questo articolo?

      2 Stare in guardia contro chi? Contro noi stessi. Leggendo ora questo, riflettete. Pensate che ciò si applichi a voi, non al vostro prossimo. Certamente, si applica al vostro prossimo; egli lo ammette. Ma è importante che ammettiate che si applica a voi, e che lo applichiate a voi stessi. Potreste mutarvi. Forse non potete cambiare il vostro prossimo. Concentratevi su voi stessi. Quando poi sarete divenuti senza difetto a questo riguardo aiutate anche il vostro prossimo a divenir tale. Quando avrete tolta la trave dal vostro occhio potrete cercare di togliere il fuscello dall’occhio del vostro prossimo. Noi siamo inclini ad essere benevoli con noi stessi e severi con gli altri. Per nostra protezione, invertiamo le parti e siamo severi con noi stessi e benevoli con gli altri. — Matt. 7:1-5.

      3. Perché i pettegoli esagerano, e come viene descritto chi rivela segreti?

      3 Che cosa sono i pettegolezzi? Sono chiacchiere che arrecano danno. Possono essere fatte con malizia e con lo scopo di nuocere, ma spesso vengono fatte innocentemente, senza il desiderio di ferire alcuno. Una relazione innocua ripetuta diviene nociva perché colorata o pervertita o esagerata per essere resa più piccante. Una persona può far ciò senza malizia per rendere il racconto più allettante, più gradevole agli ascoltatori, tale da produrre una più piacevole reazione di sorpresa, o di sconcerto o stupore; e nel suo zelo di condire il racconto il pettegolo non pensa mai al danno che porta a colui che vi è implicato. La sua bocca diviene un laccio in cui mette il proprio piede e vien preso nell’atto di violare il comando di Geova: “Non andrai qua e là facendo il diffamatore fra il tuo popolo”. “Non spargere alcuna voce calunniosa” e “non andar dietro alla folla per fare il male”. Anche se una voce calunniosa è ripetuta da molti, noi non dobbiamo unirci alla folla nel diffamare il nostro fratello. Se non siamo sicuri della veracità del rapporto non dovremmo ripeterlo. E qualche volta anche se è verace non dovremmo ripeterlo. “Chi va sparlando svela i segreti, ma chi ha lo spirito leale tien celata la cosa”. “Chi va sparlando palesa i segreti; perciò non t’immischiare con chi apre troppo le labbra”. Chi palesa cose segrete che non riguardano gli altri parla stoltamente, è intrigante, ficcanaso, ciarlone, pettegolo. Tradisce la fiducia e arreca danno. — Lev. 19:16; Eso. 23:1, 2; Prov. 11:13; 20:19.

      4. Quando e a chi si devono rivelare segreti qualche volta, e sono tali comunicazioni pettegolezzi dannosi?

      4 Qualche volta un segreto dev’esser detto anche se qualcuno ne resta danneggiato. Se sapete che uno pecca in segreto e mette in pericolo la sua posizione dinanzi a Geova e contamina la purezza della congregazione, voi dovete parlare. Parlare a chi? A tutti nella congregazione? Non ce n’è motivo, e farlo sarebbe un errore, nocivo sia per l’individuo che per la congregazione. In alcuni casi potrebbe essere sufficiente parlarne alla persona implicatavi; più spesso sarà necessario parlarne al comitato di servitori della congregazione. Questa comunicazione potrebbe produrre qualche cosa che potrà sembrare dannosa alla persona colpevole, ma in realtà il relativo risultato sarà per il suo bene. Nessuna disciplina sembra gioiosa quando si riceve, ma chi si sottomette e si fa guidare da essa ne riceve infine beneficio. La cosa da ricordare è che, quando si rivela un tal segreto, dovrebbe esser rivelato a quelli che sono in grado di correggere la situazione, e non ai pettegoli perché ne ciancino. Paolo scrisse ai Corinzi: “Fratelli miei, rispetto a voi m’è stato riferito da quelli di casa Cloe, che vi son tra voi delle contese”. Pettegolavano forse quelli della casa di Cloe sul conto dei fratelli di Corinto? No, il rapporto fu fatto per il loro bene. Fu fatto a chi poteva rimediare la questione correggendoli con autorità e riconducendoli sul sentiero della vita e sulle

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