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Le elezioni nell’Uruguay e la Chiesa CattolicaSvegliatevi! 1972 | 8 dicembre
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d’accordo sul modo in cui dovrebbe avvenire questo cambiamento, l’infallibile Parola di Dio, la Bibbia, ci dice come avverrà certissimamente non solo per l’Uruguay, ma per tutta l’umanità. Il tempo di questo drastico cambiamento è molto, molto vicino. Da che parte sarete voi quando verrà?
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“Felici quelli che si rendono conto del loro bisogno spirituale”Svegliatevi! 1972 | 8 dicembre
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“La tua parola è verità”
“Felici quelli che si rendono conto del loro bisogno spirituale”
SENZA dubbio, fra i più noti detti di Gesù sono quelli che si trovano nel suo Sermone del Monte. Riguardo a essi il redattore David Lawrence appropriatamente osservò: “Non abbiamo mai inventato una formula per la condotta umana migliore di quella del Sermone del Monte”. (U.S. News & World Report, 4 gennaio 1971) È stato ben detto che nessun’altra parte della Bibbia è così altamente lodata e ciò nondimeno così poco praticata.
Il Sermone del Monte comincia con le nove cosiddette “beatitudini”. Cosiddette? Sì, poiché la parola greca qui resa “Beati” in molte traduzioni all’inizio di queste nove è makaʹrios, che in parecchie traduzioni moderne è reso “felici”. (Si vedano Today’s English Version, Emphasised Bible di Rotherham e la Traduzione del Nuovo Mondo). Per “beati” c’è un’altra parola greca cioè eulogetosʹ. Queste sono dunque nove “felicità” che Gesù dichiarò al principio del suo Sermone. Son piene di significato e bisogna prestare loro dovuta attenzione per capirne tutta l’importanza. — Matt. 5:3-12.
È essenziale notare che Gesù rivolse queste felicità primariamente ai suoi discepoli, a quelli che avevano ‘preso il suo palo di tortura’ e lo seguivano. (Matt. 16:24) “Messosi a sedere, i discepoli vennero da lui; ed egli aprì la bocca e cominciò ad insegnar loro”. Comunque, folle di altri si unirono a loro per ascoltare, per così dire, di nascosto, poiché leggiamo che fece loro impressione ciò che udirono. — Matt. 5:1, 2; 7:28, 29.
La prima di queste felicità letteralmente dice: “Felici i poveri (in quanto) allo spirito”. La parola greca per “poveri” qui usata è molto significativa. In greco ci sono per “povero” due parole. Una è penikhrosʹ. Si riferisce a quelli che non sono ricchi ma devono faticare per vivere. L’altra parola è ptokhosʹ. Si riferisce a chi è miseramente povero, indigente, mendicante. Questa è la parola che Gesù usò nella sua prima felicità. Una tale persona è vivamente consapevole della sua povertà. Così una nota in calce nella Traduzione del Nuovo Mondo (edizioni inglesi del 1950 e del 1963) dice “quelli che mendicano lo spirito”. Today’s English Version dice: “Felici sono quelli che sanno di essere spiritualmente poveri”. Perciò, nella maniera più appropriata, la Traduzione del Nuovo Mondo rende le parole di Gesù: “Felici quelli che si rendono conto del loro bisogno spirituale”.
Che cosa volle dire Gesù, dichiarando che questi eran felici? La parola greca makaʹrios non significa qui semplicemente essere di cuor leggero, gaio, come quando ci si diverte. Piuttosto dà l’idea di grande benessere poiché sia di Dio che di Gesù Cristo si dice che sono “felici”. — 1 Tim. 1:11; 6:15.
Quelli dei quali Gesù parlò come di persone felici potrebbero dirsi felici in tre modi o sotto tre aspetti. Godono ora di una certa felicità. Sono anche felici in quanto hanno una felice prospettiva, una felice speranza. Ed eventualmente conseguiranno la felicità suprema e completa.
Come si mostra di ‘mendicare lo spirito’, cioè che ci si ‘rende conto del proprio bisogno spirituale’, e perché si può dire d’esserne felice? Ci sono parecchi modi. Uno è quello di mostrare che si dipende di continuo da Geova Dio, come anche Gesù ammonì: “Continuate a chiedere, e vi sarà dato; continuate a cercare, e troverete; continuate a bussare, e vi sarà aperto”. Fra le cose che tali persone chiederanno è lo spirito santo di Dio. Gesù disse che il suo Padre celeste era più disposto a dare spirito santo a quelli che glieLo chiedono di quanto i genitori terreni non lo siano di dare doni buoni ai loro figli. Per certo quelli che ricevono lo spirito santo possono fin da ora dichiararsi felici. — Matt. 7:7; Luca 11:13.
La persona che ‘mendica lo spirito’ non è materialistica, poiché il materialista si rende conto solo dei suoi bisogni e dei suoi desideri materiali. Piuttosto, la specie di persona a cui Gesù si riferiva riconosce che ‘l’uomo non vive solo di pane, ma di ogni parola che viene dalla bocca di Dio’. (Matt. 4:4) Egli riscatta dunque il tempo dalle altre cose, come il divertimento, per studiare la Parola di Dio. La conoscenza, la fede e la speranza che acquista con lo studio della Parola di Dio lo rendono davvero felice. Egli si sente come Geremia, che disse: “Si trovarono le tue parole, e io le mangiavo; e la tua parola mi diviene l’esultanza e l’allegrezza del mio cuore”. (Ger. 15:16) Mostra inoltre di rendersi conto del suo bisogno spirituale associandosi con i conservi cristiani nelle adunanze di congregazione onde sia incoraggiato e a sua volta incoraggi altri, e anche partecipa all’opera d’incitare altri all’amore e alle azioni eccellenti, il che contribuisce tutto alla felicità. — Ebr. 10:23-25.
E poi, chi si rende conto del suo bisogno spirituale è vivamente consapevole dei suoi peccati e manchevolezze. Ha una coscienza sensibile. Capisce che Gesù morì per ‘il peccato del mondo’, ed esercita dunque fede in quel provvedimento del riscatto e prega Dio perché lo perdoni in base al sacrificio di Cristo. (Giov. 1:29; Matt. 20:28; 1 Giov. 1:9) La sua è perciò la felicità di colui del quale il salmista Davide scrisse: “Felice è colui la cui rivolta è perdonata, il cui peccato è coperto”. — Sal. 32:1.
Per giunta, chi si rende conto del suo bisogno spirituale sente pure un forte stimolo o la necessità di condividere con altri le buone cose dello spirito che ha apprese. Cerca quindi le opportunità di far questo e riscatta il tempo a tal fine dalle sue attività secolari. Portando ad altri il conforto della buona notizia accrescerà di certo la propria felicità, poiché “vi è più felicità nel dare che nel ricevere”. — Atti 20:35; Efes. 5:15, 16.
Con questo intendimento delle parole di Gesù riportate in Matteo 5:3, dobbiamo considerare la versione di Luca delle parole di Gesù in Luca 6:20: “Felici voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio”. Ovviamente, la ‘povertà’ è una consapevolezza di necessità spirituale. È evidente che Luca condensò le parole di questa stessa felicità come ne condensò anche il numero, elencando solo quattro delle nove. — Luca 6:20-23.
Poiché Gesù si rivolgeva primariamente ai seguaci delle sue orme, egli poté dire di loro: “Il regno dei cieli appartiene a loro”. E a questi che Gesù disse ulteriormente: “Vado [al Padre mio] a prepararvi un luogo . . . affinché dove sono io siate anche voi”. Avendo tale prospettiva o speranza, in realtà questi hanno un’altra ragione per esser felici. E quando realizzano questa speranza sono supremamente e completamente felici. Altre scritture mostrano che il loro numero è limitato a 144.000. — Giov. 14:2, 3; Riv. 14:1, 3.
È la felicità di cui parlò Gesù limitata a questo piccolo numero? No, davvero, poiché il suo principio si applica a innumerevoli altri. Oggi c’è una “grande folla” di “altre pecore” che pure si rendono conto del loro bisogno spirituale e che godono la felicità che questo reca. (Riv. 7:9; Giov. 10:16) Anche questi hanno una speranza, una prospettiva, che ora dà loro felicità, quella di abitare nel reame terrestre del regno di Dio. Quando vi saranno pervenuti, anche la loro felicità sarà completa. — Matt. 25:34.
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Uno sguardo al mondoSvegliatevi! 1972 | 8 dicembre
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Uno sguardo al mondo
Sostengono l’adulterio e la menzogna
◆ Un ecclesiastico unitariano di Chicago, insieme a un medico, ha concluso che “molti matrimoni migliorano quando un coniuge o entrambi commettono” adulterio. Essi asserirono che la loro scoperta “contraddice l’estesa veduta che il matrimonio ideale per chiunque sia la monogamia sessuale con completa onestà tra i coniugi”. Giacché l’ecclesiastico non condanna la menzogna, il furto e l’adulterio, va direttamente contro Dio.
Nessuna guida morale
◆ Il decano anglicano di Perth, in Australia, ha detto che ‘la Chiesa non ha nessun diritto di esortare la società alla moralità’. Egli ha dichiarato: “La moralità significa ciò che è accettevole alla comunità, e ciò che è accettevole varia da generazione a generazione e da luogo a luogo”. Come fanno tanti ecclesiastici, egli ha totalmente trascurato la moralità accettevole a Dio.
Critica la perdita degli ecclesiastici anglicani
◆ La Chiesa d’Inghilterra perde gli ecclesiastici così rapidamente che la situazione è definita critica. Ora ne perde circa il doppio di quelli che guadagna. L’anno scorso furono ordinati solo 392 uomini, il totale più basso in 22 anni e oltre 100 meno di cinque anni fa.
Gli evoluzionisti cambiano nuovamente idea
◆ Parecchi decenni fa i fossili di piccole creature trovati in Africa furono classificati dagli evoluzionisti come genere Australopithecus. Molti evoluzionisti li accettarono come se fossero stati nella linea dell’uomo. Come disse il libro Early Man: “È evidentemente il nostro antenato”. Ora, comunque, dopo anni di scavi in Africa, Richard Leakey afferma che l’Australopithecus “non ebbe assolutamente nulla a che fare con lo sviluppo del genere Homo”. Pertanto, continua il gioco delle congetture fra quelli che rifiutano di accettare il fatto che Dio creò gli uomini separati e distinti dagli animali.
È nocivo occuparsi dell’occulto
◆ Dal quaranta al cinquanta per cento dei ricoverati in ospedali psichiatrici della California sono lì per essersi occupati dell’occulto, afferma lo psicologo dott. Kurt Koch. I consiglieri del Centro di Azione Giovanile di San Diego osservano pure un aumento di angosce mentali fra quelli che si occupano di pratiche spiritiche.
Bambini senza tetto
◆ Secondo le cifre delle Nazioni Unite, ogni 100 bambini nati nell’America Latina, circa 70 muoiono nell’infanzia o vivono in assoluta povertà. Migliaia vengono abbandonati ogni anno. Nella capitale di un paese sudamericano, si dice vi siano 6.000 bambini senza tetto che vivono di delitti, commettendo perfino assassinii per procurarsi denaro man mano che crescono. È ovvio che il genere umano ha estremo bisogno del nuovo ordine di Dio.
Senza sosta
◆ Nonostante le prove contro le droghe, il loro uso è in aumento nelle università americane.
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