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  • È corretto pregare altri eccetto Dio?
    Svegliatevi! 1973 | 8 febbraio
    • questi eran morti, e che i deceduti avrebbero dormito nella morte fino al ritorno di Cristo Gesù. Non disse Gesù ai suoi apostoli che sarebbe andato a preparare per loro un posto in cielo e che al ritorno ve li avrebbe portati? Certissimamente. (Giov. 14:2, 3) Per di più, leggiamo ripetute volte che i cristiani dormono nella morte finché Cristo ritorna: “Non tutti ci addormenteremo nella morte, ma tutti saremo mutati, in un momento, in un batter d’occhio, durante l’ultima tromba. Poiché la tromba suonerà, e i morti saranno destati incorruttibili, e noi saremo mutati”. (1 Cor. 15:51, 52) E di nuovo: “Se la nostra fede è che Gesù morì e sorse di nuovo, così anche quelli che si sono addormentati nella morte per mezzo di Gesù, Dio li condurrà con lui. Perché il Signore stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio, e quelli che son morti unitamente a Cristo sorgeranno per primi”. (1 Tess. 4:14, 16) Così pure troviamo che si esprime l’apostolo Paolo, il quale spera di ricevere la ricompensa celeste non alla morte, ma “in quel giorno”. — 2 Tim. 4:8.

      Quindi in tutto il tempo che questi fedeli cristiani furono addormentati nella morte sarebbe stato per certo vano che i vivi chiedessero loro di intercedere a proprio favore. Ma non leggiamo più e più volte che i cristiani sono incoraggiati a pregare gli uni per gli altri? Sì, ma questo mentre sono ancora vivi nella carne. L’apostolo Paolo non solo pregò per altri, ma anche chiese che gli altri pregassero per lui. Ai Tessalonicesi scrisse: “Fratelli, pregate per noi”. (2 Tess. 3:1) Incoraggiò i Filippesi: “Continuo a pregare, che il vostro amore abbondi sempre più in accurata conoscenza e pieno discernimento”. (Filip. 1:9) Anche il discepolo Giacomo consigliò: “Pregate gli uni per gli altri, affinché siate sanati. La supplicazione del giusto, quando opera, ha molta forza”. (Giac. 5:16) Notate che in tutti questi casi le preghiere sono per altri. Non sono rivolte a creature.

      Il solo che Dio ha autorizzato nei cieli onde interceda a nostro favore è Gesù Cristo. Egli ha le necessarie credenziali per la ragione che sacrificò la propria vita a nostro favore. (Ebr. 7:25-27) Se facciamo le nostre richieste nel suo nome, Gesù ci assicurò che Dio ci esaudirà. (Giov. 16:23, 24) Disse inoltre che “nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. (Giov. 14:6) E come ci dice l’ispirato apostolo Paolo: “Vi è un solo Dio, e un solo mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che diede se stesso quale riscatto corrispondente per tutti”. Essendo questa la maniera stabilita da Dio, sarebbe un affronto per Cristo chiedere che altri intercedano a nostro favore come se il canale stabilito da Dio non fosse sufficiente. — 1 Tim. 2:5, 6.

      Posto che Gesù Cristo è il canale mediante cui rivolgerci a Dio e che egli intercede inoltre per noi, significa questo che lo possiamo pregare direttamente? Secondo la New Catholic Encyclopedia, “in alcune occasioni, . . . le preghiere sono immediatamente rivolte a Cristo . . . La prima preghiera rivolta a Cristo che si conosca è quella di S. Stefano: ‘Signore Gesù, ricevi il mio spirito . . . Signore, non imputare loro questo peccato’ (Atti 7:60)”.

      Che dire di questa asserzione? Giustificano le parole di Stefano che a volte preghiamo direttamente Gesù? No, non lo giustificano. Perché no? Perché egli pronunciò quelle parole a causa delle circostanze nelle quali si trovava. Dopo che Stefano aveva dato la sua lunga testimonianza al Sinedrio, fu minacciato. Senza dubbio per rafforzarlo, Dio gli fece vedere una visione celeste, come anche leggiamo: “Ma egli [Stefano], essendo pieno di spirito santo, guardò fisso in cielo, e scorse la gloria di Dio e Gesù in piedi alla destra di Dio, e disse: ‘Ecco, vedo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo in piedi alla destra di Dio’”. Avendo visto nella visione il Signore Gesù Cristo, Stefano evidentemente si sentì libero di rivolgergli quale nominato Capo della congregazione cristiana la richiesta, dicendo: “Signore Gesù, ricevi il mio spirito”. — Atti 7:54-59.

      Così Stefano non rivolgeva a Gesù un’espressione di preghiera nel modo in cui di solito pregava Geova Dio. Faceva una richiesta a colui che vedeva nella visione. Che questa sia la conclusione corretta può comprendersi dal fatto che il solo altro caso in cui una tale espressione è rivolta al risuscitato Signore Gesù Cristo è quello che ha luogo in una situazione simile. L’apostolo Giovanni, nel libro di Rivelazione, narra che vide in visione Gesù e l’udì dire: “Io, Gesù, ho mandato il mio angelo a rendervi testimonianza di queste cose per le congregazioni”. Gesù aggiunse inoltre: “Colui che rende testimonianza di queste cose dice: ‘Sì; vengo presto’”. Avendo udito Gesù dire queste parole, Giovanni rispose: “Amen! Vieni, Signore Gesù”. — Riv. 22:16, 20.

      Vediamo dunque che le Scritture non ci autorizzano a chiedere agli angeli, a Maria madre di Gesù né a qualsiasi altro santo che è nei cieli di pregare Dio per noi. C’è un solo canale mediante cui possiamo rivolgerci al Padre, quello di Gesù Cristo, ed egli solo può intercedere per noi. E il solo al quale le nostre preghiere si possono rivolgere è Geova Dio. Ciò avviene perché “effettivamente c’è per noi un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi per lui; e c’è un solo Signore, Gesù Cristo, per mezzo del quale son tutte le cose e noi per mezzo di lui”. — 1 Cor. 8:6.

  • Uno sguardo al mondo
    Svegliatevi! 1973 | 8 febbraio
    • Uno sguardo al mondo

      Chi è degno di fiducia?

      ◆ Un paio di psicologi americani fecero di recente uno studio sull’attitudine pubblica verso certe occupazioni di maggiore importanza. I politicanti furono considerati come fra i meno degni di fiducia. I ricercatori ritengono che sia infausto quando il pubblico mostra tale scarso riguardo per i funzionari governativi. Essi dissero: “Se volete che qualcuno abbia fiducia di voi, dovete dir loro la verità”.

      Abolita la pena di morte

      ◆ La pena di morte fu abolita negli Stati Uniti col voto di cinque contro quattro in una recente decisione della Corte Suprema. La decisione influirà su parti della legge federale e anche sulle leggi di quaranta stati. La maggioranza, se non tutte, delle 600 persone condannate che hanno avuto le loro condanne commutate nella prigionia a vita si compiacquero. Comunque, uno disse: “È solo una morte lenta”. Un altro aggiunse: “Vorrei morire anziché trascorrere la vita in prigione”.

      Verso la chirurgia ‘incruenta’

      ◆ L’Evening Gazette di Worchester, nel Massachusetts, riportò un articolo intitolato “C’è la tendenza verso la chirurgia ‘incruenta’”. Esso diceva: “Avveniva che la trasfusione di sangue era una parte normale della chirurgia. Ora non più. Nei recenti anni i medici hanno adottato nuovi metodi di operazione per ridurre al minimo, se non eliminare totalmente le trasfusioni

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