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  • Africa del Sud-Ovest o Namibia: Paese di piacevole varietà
    Svegliatevi! 1970 | 8 aprile
    • pecore karakul, introdotte per la prima volta dai Tedeschi al volgere del secolo, prosperano effettivamente nelle aride condizioni del deserto del Kalahari. Di lì il mercato d’oltremare è rifornito di belle e preziose pelli.

      Che dire del futuro di Namibia?

      Non può esserci dubbio che questo è un paese di ricche risorse naturali. E ha un paesaggio, una popolazione e usanze caratterizzati da piacevole varietà, ciò che accresce l’interesse del visitatore. Senza dubbio questo paese bruciato dal sole è anche uno dei luoghi politici scottanti della terra. L’attuale situazione politica in Namibia o Africa del Sud-Ovest è dovuta agli avvenimenti che si sono verificati dopo le due guerre mondiali.

      Ciò nondimeno, per i suoi popoli la vita continua come di solito. E ci sono segni di progresso sotto forma di nuovi ospedali, scuole, dighe, progetti per gli alloggi e l’addestramento dei nativi. Comunque, come in ogni altro paese in via di sviluppo, ci sono problemi, molti dei quali ancora da affrontare.

  • Quando ha luogo un disastro, che cosa fate?
    Svegliatevi! 1970 | 8 aprile
    • Quando ha luogo un disastro, che cosa fate?

      LO SCORSO agosto l’uragano Camille, con venti che al culmine andavano alla velocità di 350 chilometri all’ora su un’area di 282 chilometri di diametro, fu “la più grande tempesta registrata che mai avesse colpito una zona densamente popolata dell’Emisfero Occidentale”, secondo il dott. Robert H. Simpson, direttore del Centro Nazionale per gli Uragani.

      Camille partì dal golfo del Messico la sera del 17 agosto 1969, abbattendo la sua furia sulla costa del Mississippi e della Louisiana, attraversando quindi l’Alabama, la Virginia e la Virginia Occidentale, devastando e uccidendo con spaventosa violenza. Automobili e case furono frantumate come giocattoli; autocarri si capovolsero. Gigantesche navi da carico furono sballottate qua e là e poi gettate in secca. Alberi furono sradicati o contorti e fatti a pezzi, strade e ponti furono demoliti. Onde di marea alte nove metri inondarono gli isolati della città. Violente ondate si abbatterono ripetutamente sulla costa e sugli edifici. In pochi minuti paesi e città erano in rovina; le case di 41.000 famiglie furono distrutte o gravemente danneggiate, e 25.000 persone rimasero senza tetto. Più di 300 persone erano morte, e i danni alla proprietà si calcola fossero di 620.000.000.000 di lire.

      Come vi sareste comportati trovandovi in mezzo a questo uragano? Quando ha luogo un disastro, che cosa fate? Che cosa potete fare?

      L’uragano Camille non giunse di sorpresa. Quarantotto ore prima che colpisse la costa del Golfo, furono dati avvertimenti riguardo all’uragano. C’era molto tempo per chiudere con assi le finestre e trasferirsi dalle zone basse a luoghi più elevati. Ore prima che arrivasse l’uragano, oltre agli avvertimenti della polizia, Camille fece diventare nero come il carbone il cielo sulla costa del Golfo a mezzogiorno, dando un ulteriore avvertimento circa le sue intenzioni.

      Mentre circa 200.000 persone abbandonarono le loro case rifugiandosi in luoghi più elevati in attesa che passasse la tempesta, altri rimasero indietro. “La maggioranza di queste persone hanno già visto degli uragani, e non avevamo ragione di aspettarci che questo fosse così spaventoso”, disse il sindaco J. J. Wittmann di Pass Christian, nel Mississippi. La gente non credeva proprio che un uragano potesse essere così distruttivo. Per cui molti seguirono la tradizionale usanza di aspettare che gli uragani lungo la costa del Golfo passassero. Si procurarono una bottiglia di whiskey, si misero a sedere e si rilassarono. Altri si radunarono in appartamenti sul lungomare per aspettare che la tempesta passasse facendo ricevimenti. Due dozzine di persone si riunirono in uno di questi appartamenti. La polizia li esortò a rifugiarsi all’interno per mettersi in salvo, ma essi rifiutarono. Solo tre sopravvissero.

      A Pass Christian, città di circa 4.000 abitanti, più di 100 corpi furono trovati sprofondati nel fango. Un’intera famiglia di tredici persone perse la vita. I corpi delle vittime furono trovati in mezzo a cespugli, sugli alberi e sulle cime dei tetti. L’apatia di un superstite che abitava in una casa sulla riva fu scossa. Disse: “Da ora in poi quando dicono ‘uragano’, io mi dirigo a nord”. Ma per centinaia di persone non ci sarà un’altra opportunità, perché ignorarono gli avvertimenti che avrebbero dovuto ascoltare.

      Per i superstiti che non si erano preparati ad affrontare la tempesta, non c’era gas, elettricità né acqua potabile. Le strade, per la maggior parte, erano impraticabili; le ferrovie, spazzate via; le linee telefoniche, abbattute. Ovunque c’era l’odore della morte. Le medicine erano scarse. Pascagoula, nel Mississippi, fu invasa da centinaia di serpenti velenosi fuggiti dalle paludi inondate. Saccheggiatori e borsaneristi accrebbero la difficile situazione. Benzina e acqua potabile si vendevano per un dollaro o un dollaro e mezzo al gallone, e il pane per un dollaro la pagnotta, finché le autorità non cominciarono e fermare i profittatori.

      In alcune zone si dovettero evacuare belle case. I proprietari non poterono portar molto con sé. La tempesta non fece altro che distruggere queste case. Le facciate e le finestre furono portate via, i mobili vennero fatti a pezzi; il vento portò via i tetti e fece cadere al suolo gli alberi. Ciò che non fu distrutto dalla tempesta fu spesso rubato dai saccheggiatori. In un luogo fu rubata preziosa argenteria per un valore di oltre 7.500.000 lire. Furono inviati sul posto gli uomini della Guardia Nazionale per impedire ulteriori furti.

      I superstiti che tornarono indietro dormirono nelle automobili o negli edifici di cui erano rimasti in piedi solo i muri principali, per proteggere il poco che era rimasto della loro proprietà. Sorsero centri di profughi che si riempirono di vittime le quali mangiavano in cucine di emergenza. Alcuni andarono perfino a chiedere l’elemosina di casa in casa. Era una scena di patetica disperazione.

      Amorevole interesse

      Comunque, nella zona della tempesta ci fu un’altra specie di spettacolo. Si videro atti d’amore, di profondo interesse e di personale abnegazione. Per esempio, un ministro di una congregazione di testimoni di Geova di Gulfport, nel Mississippi, scrive: “Appena fummo relativamente sicuri che la tempesta veniva nella nostra direzione, ci mettemmo in contatto coi nostri fratelli e sorelle cristiani per poter raggiungere tutti quelli della congregazione. Furono poste loro parecchie domande così che sapessero che cosa chiedere alle persone, come: ‘Dove andrete se arriva l’uragano? Avrete bisogno di un mezzo di trasporto? Di che aiuto avrete bisogno? Accertatevi di comprare generi alimentari. Prendete cose che non siano da cucinare. Comprate cibi essiccati o in scatola. Procuratevi anche recipienti d’acqua e portatela con voi. Accertatevi che il vostro servitore dello studio di libro sappia dove andate o di che aiuto avrete bisogno. Se cambiate i vostri progetti, fatecelo sapere subito, così che possiamo aiutarvi o che possiate aiutare altri secondo il bisogno’. Altre congregazioni furono chiamate per vedere se erano state avvertite e che cosa stavano facendo. Verso sera eravamo a conoscenza delle condizioni di tutti i nostri fratelli cristiani. Nulla fu lasciato al caso. Pregammo Geova Dio affinché avesse cura di noi”.

      Questo stesso amorevole interesse fu evidente fra i testimoni di Geova in altri luoghi e fu profondamente apprezzato. A Mobile, nell’Alabama, un Testimone fu svegliato dallo squillo del telefono. “Era un Testimone che ci chiamava per dirci che Camille veniva verso Mobile”, dice. “Non passò molto prima che anche il servitore dello studio di libro ci chiamasse per avvertirci. Il sorvegliante l’aveva già chiamato. Provai un sentimento di conforto sapendo quanto i nostri fratelli cristiani si preoccupavano per noi”. Molti altri ebbero esperienze simili.

      La Parola di Dio, forza per il bene

      Questo tenero amore fraterno aveva evidentemente le sue radici profondamente radicate nell’amore di Dio e nel vero addestramento cristiano. Una lettera da Theodore, nell’Alabama, diceva: “Facemmo i preparativi per andarcene e così ubbidire alla legge di Cesare, come la Parola di Dio, la Bibbia, ci comanda di fare. Alcuni nostri vicini non ubbidirono. Furono intrappolati ai piani superiori con un metro e mezzo d’acqua nell’appartamento al piano di sotto”.

      Nelle Sale del Regno come nelle case, Bibbie e letteratura biblica furono attentamente messe in contenitori impermeabili. Da Gulfport, un Testimone disse, riferendosi alla letteratura biblica: “Erano i miei più preziosi possedimenti”. Un altro fece una dichiarazione simile riguardo ai possedimenti: “Come in qualsiasi altro uragano in cui mi sono trovato, i volumi rilegati delle riviste Torre di Guardia e Svegliatevi! sono la mia prima preoccupazione. Feci tutto quello che potei per proteggerli. Imballai tutta la più recente letteratura presa all’assemblea, la Bibbia, e la misi nell’automobile”. Un altro Testimone ancora afferma: “La conoscenza della Bibbia e delle promesse di Geova significano realmente qualcosa per voi in tempi come questi. Eravamo così tranquilli che i nostri vicini pensavano ci fossimo già trovati in mezzo a uragani”.

      Il conforto della preghiera

      A Gulfport, circa trenta Testimoni, compreso il sorvegliante, andarono alla Sala del Regno. Un Testimone che era lì durante la tempesta scrisse: “Alcuni alberi si schiantarono al suolo, ma il vento era così forte che quasi non li udimmo cadere. A volte raffiche di vento somiglianti al rumore di un grande treno merci si sentivano sopra la sala. [Una base dell’aeronautica a Biloxi, nel Mississippi, contò quarantasette tornado nelle loro vicinanze]. Pregammo. La tempesta mi fece capire il bisogno di pregare in ogni tempo, di pregare incessantemente. La mattina potemmo vedere la devastazione da ogni parte, ma la Sala del Regno non era stata danneggiata. Come fummo grati d’aver seguìto la saggia condotta del nostro sorvegliante e d’essere rimasti nella casa di Geova”.

      Un’altra disse: “Fummo invitati ad andare alla casa di un Testimone che si trovava a undici chilometri più a nord. Eravamo presenti in diciassette. Ciascuno incoraggiava l’altro. La tempesta fu spaventosa. Parte del tetto della casa fu portato via. Mio figlio che dormiva si svegliò. ‘Mamma’, disse, ‘Geova non lascerà che l’uragano ci faccia del male, non e vero?’ Mio figlio e io pregammo insieme. Quando giunse finalmente la mattina e guardammo fuori, vedendo la devastazione sapemmo che Geova ci aveva protetti”.

      Un ministro viaggiante scrisse: “Eravamo nelle assolute tenebre, salvo la luce di una candela in un edificio di due piani. L’acqua cominciò a salire. Il frigorifero cominciò a galleggiare, insieme ad altri mobili che non erano stati portati di sopra. Era uno spettacolo spaventoso. Eravamo nove e pregammo Geova silenziosamente. Alle 3 di notte le acque si ritirarono. Il pericolo era passato. Ringraziammo tutti Geova in preghiera”.

      Un’altra Testimone, dietro richiesta del marito, andò coi figli nel vicino edificio di una scuola pubblica. Ella disse: “La continua preghiera a Geova fu il nostro solo conforto. Durante un momento di calma dell’uragano, ci trasferimmo dall’aula al centro dell’edificio. Proprio allora crollò il tetto nel luogo dov’eravamo stati. La stanza fu distrutta. Fu una meravigliosa benedizione di Geova che sopravvivessimo. Ringrazierò Geova finché respirerò, perché so che soltanto per la sua misericordia siamo in vita”.

      Amore dimostrato dalle opere

      Il vero amore cristiano cominciò a manifestarsi col modo in cui i Testimoni cristiani vennero in aiuto dei loro fratelli. Un resoconto da Moss Point, nel Mississippi, diceva: “La nostra città fu devastata . . . un incubo. Sui visi delle persone c’erano espressioni di sorpresa, di sgomento. Era un sentimento deprimente, d’impotenza, ma in quanto a noi Testimoni, nessuno nutriva sentimenti di disperazione. Ringraziammo Geova d’essere in vita e che quelli della nostra congregazione stavano tutti bene”.

      “Non appena potemmo uscire, ci affrettammo ad andare a vedere come stavano tutti i nostri fratelli cristiani”, diceva una notizia da Gulfport. “Era difficile raggiungerne alcuni, ma sapemmo presto che stavano tutti bene”.

      Un sorvegliante di Gulfport narra: “Non appena i nostri fratelli cristiani cominciarono a venire a vedere come stavamo, cominciarono ad arrivare provviste alimentari e indumenti. I Testimoni di ogni parte del mondo fecero tutto quello che poterono. Infatti, gli aiuti furono così immediati e grandi che il giorno stesso dopo la tempesta ci portarono alcune cose. New Orleans mandò quattro autocarri carichi. Jacksonville, in Florida, mandò un intero semirimorchio pieno di provviste alimentari e vestiti, acqua e benzina. Sopravvivemmo alla tempesta, ma i nostri fratelli cristiani quasi ci soffocarono col loro amore. Continuarono a mandare autocarri pieni di provviste, finché li supplicammo di smettere. Mandarono fogli di legno compensato, rotoli di carta catramata, secchi di catrame, blocchi di cemento per rimettere sulle fondamenta gli edifici, chiodi, benzina per le automobili, kerosene per le lanterne e generatori per l’elettricità. Mandarono tutto quello che occorreva”.

      Un altro resoconto dice che giunsero Testimoni da 480 chilometri di distanza per aiutare a pulire. Si formarono squadre di lavoratori. Alcune squadre andavano dalla casa di un Testimone a quella dell’altro per riparare tetti e in alcuni casi metter su tetti nuovi. Un testimone oculare afferma: “Ne contai quindici in una casa che vi mettevano le assi di copertura. Fecero questo lavoro in circa due ore e mezzo. Ripulirono case bagnate, le disinfettarono e pulirono i cortili. Era una cosa da vedere”.

      Fu anche inviato denaro per aiutare coloro che avevano bisogno di assistenza. Fu aperto uno speciale conto in banca col nome di “Fondo di soccorso dei Testimoni di Geova”. Se ne occuparono tre Testimoni.

      I Testimoni inviarono tanto cibo nell’area di Gulfport, oltre a indumenti, che il sorvegliante invitò persone abitanti nella comunità, duramente colpite dall’uragano, a venire alla Sala del Regno a prendere un po’ di queste provviste. Molti vi andarono. Era la prima volta che la maggioranza andava alla sala.

      Alcuni uomini che erano contrari a che le loro mogli studiassero la Bibbia coi Testimoni di Geova furono lieti di vedere il caloroso amore e la cooperazione fra i testimoni di Geova. Un marito incredulo disse al suo vicino: “Di’ quello che vuoi, ma i testimoni di Geova sono stati i primi a venire a vedere se stavamo bene”. Alcuni osservatori ancora pieni di pregiudizio razziale furono del tutto sbalorditi vedendo squadre di Testimoni bianchi portare via il fango e le macerie dalle case dei loro fratelli cristiani di colore.

      I testimoni di Geova, insieme ad altri, comunque, soffrirono e sopportarono molte avversità durante la tempesta. Parecchie Sale del Regno rimasero notevolmente danneggiate. Molte case e case mobili furono seriamente danneggiate o distrutte. Ma i testimoni di Geova furono sommamente grati a Geova che non un solo Testimone perisse nell’uragano.

      Alcuni videro in questa esperienza il valore dell’addestramento teocratico. Altri sentirono la “protettiva mano di Geova”. “Potemmo vedere in una certa misura il modo in cui Geova potrà proteggerci durante Armaghedon”, disse uno. Altri ancora furono commossi dall’amorevole interesse dei loro pastori cristiani e dall’immediata e soverchiante dimostrazione d’amore che diedero i loro fratelli cristiani col loro lavoro e i loro doni. “In nessun altro luogo tranne che nell’organizzazione di Geova si potrebbe trovare tale amore”; “sono così grato di far parte della meravigliosa organizzazione di Geova”, dissero. Senza dubbio l’uragano rese i testimoni di Geova più consapevoli della presenza della visibile organizzazione di Dio, della grande potenza della preghiera e dell’irresistibile forza dell’amore cristiano. Li rese fieri e profondamente felici d’essere testimoni di Geova. — Giov. 13:34, 35.

  • Sete?
    Svegliatevi! 1970 | 8 aprile
    • Sete?

      ● Se un uomo varia la normale quantità d’acqua del suo corpo dall’1 al 2 per cento, di solito lo nota sentendo sete. Se perdesse il 5 per cento della normale acqua del suo corpo, la sua bocca diverrebbe arida e potrebbe avere allucinazioni. La perdita del 15 per cento sarebbe probabilmente mortale.

  • Terraferma
    Svegliatevi! 1970 | 8 aprile
    • Terraferma

      ● Si calcola che la terraferma abbia una superficie di 150.000.000 di chilometri quadrati. Tuttavia questo e solo il 29,4 per cento della superficie terrestre. Predomina l’acqua.

  • La faccia umana
    Svegliatevi! 1970 | 8 aprile
    • La faccia umana

      ● La faccia di una persona è formata da quattordici ossa e trentadue denti. La mandibola inferiore è la sola parte ossea della faccia che si muove. La faccia è la parte più distintiva della creatura umana.

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