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  • Dacci oggi il nostro pane quotidiano
    Svegliatevi! 1973 | 8 agosto
    • ogni giorno, non importa qualsiasi altra cosa che possiamo consumare, noi possiamo facilmente capire che quando Gesù insegnò ai suoi seguaci di pregare per il loro “pane quotidiano”, intese ‘cibo quotidiano’. Possiamo essere contenti e grati di questo provvedimento di Dio. — Matt. 6:9-11, Versione di Fulvio Nardoni.

  • La sala da tè, parte della vita coreana
    Svegliatevi! 1973 | 8 agosto
    • La sala da tè, parte della vita coreana

      Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Corea

      A Seoul, città capitale della Corea, ci sono 2.800 sale da tè, o circa una su 2.000 persone! Può sembrare che le persone in Corea siano molto assetate. Ma qui le sale da tè son popolari per ragioni diverse da quelle per cui vi sono servite bevande. Esse sono luoghi di riunione.

      Una persona può inaspettatamente incontrare qualcuno per via e voler fare qualche discorso tranquillo e confidenziale. O può darsi che uomini d’affari vogliano un luogo per riunirsi. Di solito le case sono piccole, e le famiglie sono grandi. Qui c’è poca intimità. Ma le sale da tè, situate in ogni quartiere, sono state da lungo tempo naturali luoghi di adunanza.

      Va divenendo sempre più comune che i giovani verso la fine dell’adolescenza e subito dopo i vent’anni si diano appuntamento in una sala da tè. È vero che gli appuntamenti in Corea non sono considerati di buon gusto a meno che la coppia non sia fidanzata, e quindi si attende che ci sia un’accompagnatrice. Comunque, molti giovani hanno abbandonato le usanze antiche, e le sale da tè son divenute per loro luoghi di appuntamento.

      Le sale da tè sono anche usate dai genitori per organizzare i matrimoni. Questo si fa di solito per mezzo di un mediatore. Questo si riunisce spesso con i genitori in una sala da tè e, mentre beve qualche cosa, investiga sui precedenti della famiglia, e anche sulle qualità della futura sposa o sposo. Dopo le trattative, i genitori di entrambe le parti si riuniscono, nella locale sala da tè.

      E poi, i ristoranti che servono cibo coreano non servono caffè o tè. Le persone possono dunque andare dopo il pranzo a prendere una bevanda nella sala da tè. Inoltre, le sale da tè si usano per l’attesa. Le sale da tè adiacenti ai teatri sono esattamente per questo scopo.

      Queste sale da tè sono piene di piccole tavole basse. Spesso c’è dentro poca luce diurna o non ce n’è affatto, e le lampade son rivolte verso il basso. La musica contribuisce all’atmosfera. Può essere alta e rumorosa, o di tipo più moderato. Frequentemente c’è un grande televisore che trasmette un avvenimento sportivo o un dramma quotidiano.

      Di solito la proprietà è di una vedova o della donna di un uomo d’affari, vestita in abito attraente o in costoso abbigliamento coreano. Lavorano per lei cameriere assai gentili e amichevoli chiamate reji. Sovente son ragazze sulla ventina vestite in minigonna.

      Le circostanze variano in ciascuna casa del tè. Alcune sono per particolari tipi di persone. Per esempio, nel quartiere degli affari al centro della città, ci sono quelle destinate agli uomini d’affari. Altri luoghi della città sono per i trattenimenti, e altri ancora per gli studenti universitari. Molte sono non per una clientela particolare, ma per chiunque voglia andarvi.

      La competizione fra le sale da tè è grande. Per attrarre i clienti, cercano di superare le altre sale da tè per mezzo di attraenti decorazioni. I loro nomi sono scelti per accrescere l’atmosfera. Per esempio, ci sono il “Paradiso”, il “Crocevia”, l’“Orso bianco”, il “Nuovo Mondo”, la “Rosa” e così via.

      La maggioranza delle sale da tè servono le stesse cose. Ci sono tè, caffè, succhi di frutta, bevande salutari fatte con erbe e, in estate, bevande ghiacciate. Molte servono anche tè al whiskey e altre bevande alcoliche. Ci sono inoltre uova crude in caffè caldo, chiamato “caffè del mattino”. Comunque, tè, caffè e sciroppo dolce con zucchero sono le principali bevande del locale.

      Un aspetto delle sale da tè che ad alcuni piace è il telefono, poiché non tutte le case l’hanno. Si possono fare telefonate per una spesa nominale. E se per una persona giunge una telefonata, è fatta chiamare. Alcuni uomini d’affari che non hanno un loro proprio ufficio, usano la sala da tè come centro delle loro operazioni. Possono anche stampare il numero di telefono della sala da tè sul loro biglietto da visita e fare di lì le loro comunicazioni. Ma la gestione della sala da tè non approva la pratica.

      All’ingresso c’è di solito un caratteristico pannello per le comunicazioni coperto da un telo. Qui si può inserire una comunicazione piegata con cura, che mostri il nome della persona a cui è destinata. Questa specie di comunicazioni è un sistema che non costa niente. Son disponibili anche i giornali che nella sala da tè si passano da un tavolo all’altro.

      Nella sala da tè si può trascorrere un tempo considerevole anche se si beve solo occasionalmente. In tal caso il denaro per qualche cosa da bere si chiama cha-ri-kap, prezzo del posto occupato, anziché ciò che si consuma.

      Questi luoghi possono chiamarsi sale da tè, ma in realtà sono più di ciò. Fanno parte della vita coreana.

  • Una sorprendente corteccia utile all’uomo
    Svegliatevi! 1973 | 8 agosto
    • Una sorprendente corteccia utile all’uomo

      AVETE mai tolto un turacciolo di sughero da una bottiglia? Lo sapevate che il sughero venne dalla corteccia di una quercia da sughero? Quel sughero è utile all’uomo in vari modi affascinanti.

      La quercia da sughero cresce quasi esclusivamente in zone presso il mare Mediterraneo. È un albero sempreverde la cui spessa corteccia esterna è il sughero naturale. La maggioranza degli alberi hanno una corteccia che contiene le cellule del sughero. Ma la quercia da sughero è la sola che le ha in strati di spessore sufficiente da essere d’importanza commerciale.

      La corteccia della quercia da sughero ha in realtà proprietà sorprendenti. Il suo strato esterno è una massa compatta di cellule morte le cui sottili pareti son divenute dure e cerose. Questa corteccia è soffice e spugnosa, ma non assorbe prontamente l’acqua ed è praticamente impermeabile all’aria. Può comprimersi in notevole misura, eppure torna allo stato precedente quando è liberata. Anche dopo dieci anni in una bottiglia, il sughero riguadagna il 75 per cento del suo volume quando ne è estratto.

      Oltre a questa sorprendente elasticità, il sughero è praticamente leggero come una piuma. Un centimetro cubo contiene circa centoquarantamila cellule piene d’aria. Così più della metà del volume del sughero è aria. Non c’è da meravigliarsi se è così leggero ed elastico!

      Quando la quercia da sughero ha circa vent’anni, si può fare la prima decortica. Questo sughero primario o vergine è di qualità inferiore. Ogni otto-dieci anni si fa in seguito la decortica. La sua qualità continua a migliorare fino alla quinta o sesta decortica, dopo di che rimane abbastanza stabile. Una quercia da sughero produce per circa 150 anni, e di solito non raggiunge più di quindici metri d’altezza.

      Bisogna stare attenti quando si fa la decortica che non sia danneggiata la corteccia interna. Se viene danneggiata, il sughero non crescerà mai più nella parte incisa. I lavoratori usano un’accetta a manico lungo, e rimuovono con cura il sughero a lunghe sezioni rettangolari. La corteccia è presa solo dal tronco degli alberi giovani. Comunque, dagli alberi più grossi e più annosi è anche tolta dai rami inferiori.

      Dopo aver tolto la corteccia dall’albero, è messa in cataste a essiccare. Quindi le strisce sono bollite. Questo scioglie la sabbia e il terriccio, permettendo di toglierli via. La bollitura dissolve anche l’acido tannico e migliora l’elasticità e la morbidezza del sughero.

      La corteccia è ora pronta per essere tagliata nei naturali prodotti del sughero, uno di speciale importanza dei quali è il turacciolo per bottiglie. Il sughero è da molti considerato il miglior turacciolo per tappare le bottiglie di eccellenti vini e liquori. Questo avviene perché il sughero non si deteriora con l’alcool, nemmeno dopo molti anni. E non permette all’aria di penetrare nella bottiglia, danneggiandone il contenuto. Benché il sughero fosse usato già nel 400 a.E.V., non divenne di uso generale effettivamente che nel sedicesimo secolo E.V. Contribuì a ciò l’impiego delle bottiglie di vetro.

      Fino al volgere dell’attuale secolo, l’industria del sughero era relativamente una semplice attività artigianale di taglio del sughero. Oltre ai turaccioli per bottiglie, vi si producevano

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