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  • Il posto del nome di Dio nella vera adorazione

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  • Il posto del nome di Dio nella vera adorazione
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
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  • EFFETTO SULLA CRISTIANITÀ
  • QUAL È IL NOME?
  • POSTO NELL’ADORAZIONE DELL’ANTICO ISRAELE
  • EVITATO L’USO DEL NOME DI DIO
  • USO DEL NOME DI DIO IN MODO INDEGNO
  • USO DEL NOME DI DIO IN MODO DEGNO
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
w70 1/3 pp. 133-136

Il posto del nome di Dio nella vera adorazione

Che cosa significa servirsi del nome di Dio in modo indegno? Come possiamo usarlo correttamente?

QUANDO un testimone di Geova le fece visita a casa sua a Tel Aviv, in Israele, una signora ebrea di mezz’età esclamò: “Lei deve far parte della cristianità, poiché agli Ebrei è proibito pronunciare il nome di Dio”. Agli orecchi degli Ebrei in genere è del tutto sconosciuto il nome personale di Dio.

Praticamente senza eccezione gli Ebrei hanno accettato la veduta espressa nella loro Mishnah che dichiara: “E questi sono quelli che non hanno parte nel mondo avvenire: chi dice che non c’è risurrezione dei morti . . . e che la Legge non è dal cielo . . . E chi pronuncia il Nome nelle sue esatte lettere”. — Sanhedrin 10:1, traduzione di Herbert Danby, Stampa dell’Università di Oxford, 1933.

Ma perché agli Ebrei è severamente proibito di pronunciare il nome di Dio? The Texas Catholic Herald del 18 ottobre 1968 osserva: “Sebbene gli Ebrei considerassero comunemente ‘Yawheh’ il nome personale dell’Iddio d’Israele, una specie di timore superstizioso impediva loro di pronunciarlo, e così, quando compariva nei loro libri sacri, veniva letto ‘Adonai’”.

EFFETTO SULLA CRISTIANITÀ

Questo superstizioso timore, che impedì agli Ebrei di pronunciare il Nome Divino, ha pure influito sulla cristianità. Di rado, se non mai, si udirà esaltare il nome di Dio nelle chiese della cristianità. Infatti, molti traduttori biblici della cristianità hanno perfino escluso il Nome Divino dalle loro traduzioni della Bibbia, sostituendolo coi titoli “Signore” e “Dio”.

Un’eccezione degna di nota, comunque, è l’American Standard Version del 1901, che nella sua prefazione spiega: “Il cambiamento prima proposto nell’Appendice [della English Revised Version] — che sostituisce ‘Geova’ a ‘SIGNORE’ e ‘DIO’ (stampato in maiuscoletto) — sarà sgradito a molti, a causa della frequenza e della conoscenza dei termini sostituiti. Ma i Revisori americani, dopo attenta considerazione, giunsero all’unanime convinzione che una superstizione giudaica, che considerava il Nome Divino troppo sacro per essere pronunciato, non debba più prevalere nella versione inglese o in qualsiasi altra versione del Vecchio Testamento . . . Questo nome personale, con la sua abbondanza di legami sacri, è ora ripristinato nel testo sacro al posto a cui ha un inequivocabile diritto”.

Pertanto, l’American Standard Version rifiutò di farsi influenzare dalla superstizione giudaica che considerava il Nome Divino troppo sacro per essere pronunciato. Altre moderne traduzioni pure usano ora il Nome Divino nelle molte migliaia di casi in cui ricorre nella Sacra Bibbia.

QUAL È IL NOME?

Nella parte ebraica delle Scritture il nome di Dio è scritto con quattro lettere ebraiche dette Tetragramma. Queste quattro lettere ebraiche sono l’equivalente delle nostre quattro lettere YHWH (o YHVH o JHVH). Sebbene l’esatta pronuncia di questo nome Divino sia andata perduta, per molti secoli la popolare pronuncia italiana è stata “Geova”. Pertanto The Catholic Encyclopedia, Volume 8, edizione del 1910, pagina 329, osserva: “Geova, il nome proprio di Dio nel Vecchio Testamento”.

Lo scorso secolo, comunque, gli studiosi della Bibbia hanno preferito la pronuncia “Yahweh”, convenendo in genere che si avvicini di più al modo in cui il Nome si pronunciava nell’originale ebraico. Ma oggi la maggioranza non parla ebraico. Parlano altre lingue. Perciò, quando parliamo italiano, per esempio, è appropriato usare la pronuncia italiana del Nome Divino, che è “Geova”. Questa forma preserva fedelmente i suoni delle quattro lettere del Tetragramma. In altre lingue il Nome Divino si pronuncia in maniera diversa, sebbene la maggioranza delle volte in modo del tutto simile.

POSTO NELL’ADORAZIONE DELL’ANTICO ISRAELE

Fra il popolo di Dio dell’antico Israele il Nome Divino aveva davvero un posto d’onore. Le persone usavano il nome di Dio nella loro adorazione e nella lettura delle Scritture, nelle conversazioni quotidiane, nonché nei contatti con altre nazioni. Così divennero conosciuti in lungo e in largo come il popolo che adorava Geova.

Questo piaceva al vero Dio. Egli espresse la sua approvazione, descrivendo Israele come “il mio popolo su cui è stato invocato il mio nome”. (2 Cron. 7:14) Gli Israeliti non erano chiamati il popolo che adorava ‘il Signore’, ma erano sempre messi in relazione col nome Geova. Infatti, le Scritture fanno un contrasto tra Israele e i “regni che non hanno invocato il tuo proprio nome”. — Sal. 79:6; Ger. 10:25.

Geova desiderava che il suo ‘nome fosse dichiarato in tutta la terra’. (Eso. 9:16) I suoi potenti atti a favore del suo popolo ebbero proprio questo effetto. Per esempio, quando Dio annientò i superbi Egiziani e la loro potenza militare, se ne sparse la notizia in lungo e in largo. Anni dopo, la donna Raab, abitante nella lontana Gerico, disse: “Abbiamo udito come Geova asciugò le acque del mar Rosso d’innanzi a voi quando usciste dall’Egitto . . . Geova vostro Dio è Dio nei cieli di sopra e sulla terra di sotto”. Notate che Raab non usò semplicemente un titolo come ‘Dio’, ma usò anche il caratteristico nome di Dio. — Gios. 2:10, 11.

La nazione d’Israele doveva avere una parte preminente nella proclamazione del nome di Dio. Geova disse loro: “Voi siete dunque miei testimoni . . . e io sono Dio”. (Isa. 43:12) Sì, dovevano servire come testimoni di Geova. E Dio intendeva che il suo nome Geova avesse sempre un posto preminente nella vera adorazione, dicendo: “Questo è il mio nome a tempo indefinito, e questo è il memoriale di me di generazione in generazione”. — Eso. 3:15.

EVITATO L’USO DEL NOME DI DIO

Perché, dunque, la nazione giudaica smise in seguito di pronunciare questo grande nome Geova, sostituendolo con varie espressioni e titoli generici? Quando cominciò questa pratica?

Cominciò al tempo dell’esilio d’Israele in Babilonia nel 607 a.E.V. Inoltre, la successiva influenza dell’ellenismo d’ispirazione babilonica nel terzo e nel secondo secolo a.E.V. contribuì a far sorgere questa pratica fra i Giudei. L’usanza di evitare il nome personale delle divinità è certo in netto contrasto con le esortazioni bibliche date agli adoratori di Geova di ‘invocare il suo nome’, di ‘amare il suo nome’ e ‘pensare al suo nome’. — Isa. 12:4; Sal. 69:36; Mal. 3:16.

Specialmente la setta religiosa giudaica dei Sadducei fu influenzata dal ‘pensiero internazionale’ e dalle ‘attitudini progressive’, ed essi fecero pressione perché si usassero titoli generici universalmente accettati. Pertanto la nazione d’Israele smise di usare il grande nome del loro Dio, Geova.

Notate fino a che punto è evitato il nome. Fuori delle Scritture stesse, le lettere ebraiche sono talvolta usate come numeri. Per esempio, la quinta lettera dell’alfabeto (heʼ) ha il valore numerico 5, la decima lettera (yohdh) rappresenta 10, e così via. Ora, per scrivere il numero 15, lo scrittore ebraico lo esprime con yohdh-heʼ? No, nemmeno nel numerare i capitoli e i versetti della Sacra Bibbia! Poiché questo significherebbe scrivere le prime due lettere del Nome Divino. Invece, il numero 15 si scrive dunque sempre tehthwaw o 9 più 6. Sì, l’Ebreo immagina di dover evitare il nome personale di Dio fino a questo punto!

USO DEL NOME DI DIO IN MODO INDEGNO

Si sono fatti sforzi per giustificare la pratica d’evitare il nome di Dio in base al fatto che sia troppo santo per pronunciarlo, e che evitandolo si garantisca così di non prendere “invano”, cioè “in modo indegno”, il nome di Dio. (Eso. 20:7, Na; NM) È questo un motivo valido per non usare il nome di Dio? Che cosa significa servirsi del nome di Dio in modo indegno?

Un lampante esempio del servirsi del nome di Dio in modo indegno è quello del potente Faraone egiziano. Beffardamente egli rispose a Mosè e Aaronne, che gli comparvero dinanzi nel nome di Dio: “Chi è Geova, così che io debba ubbidire alla sua voce . . .? Io non conosco affatto Geova”. Le sue parole e le sue azioni espressero la sua completa mancanza di rispetto per Geova Dio e il suo glorioso nome. — Eso. 5:2.

Un altro esempio è quello di Rabsache, portavoce di Sennacherib il monarca assiro. Egli si servì del nome di Geova in modo indegno disprezzando Geova alla presenza dei Giudei nel tentativo di demoralizzarli. Egli disse: “Non ascoltate Ezechia [re dei Giudei), poiché egli vi seduce, dicendo: ‘Geova stesso ci libererà’. Chi fra tutti gli dèi dei paesi ha liberato il loro paese dalla mia mano, così che Geova liberi Gerusalemme dalla mia mano?” — 2 Re 18:32, 35.

Qualsiasi uso del nome di Dio in modo sprezzante o profano, qualsiasi bestemmia, maledizione od osservazione sprezzante riguardo al nome di Dio sarebbe dunque un prenderlo in modo indegno. L’uso blasfemo del nome di Dio era un reato punibile sotto la legge israelitica. La Bibbia dice: “Il figlio della donna israelita abusava del Nome e invocava su di esso il male. . . . Chi abusa del nome di Geova dovrebbe esser messo a morte senza fallo”. (Lev. 24:11-16) Il peccato, ‘servirsi del nome di Dio in modo indegno’, non era semplicemente il pronunciare il Nome, ma l’abusarne.

Comunque, ci si può servire del nome di Dio in modo indegno in altri modi oltre che abusandone verbalmente. Come?

Si può far questo se colui che si identifica col nome di Geova partecipa ad azioni che disonorano l’Iddio che egli rappresenta. La nazione d’Israele si servì quindi del nome di Dio in modo indegno, impegnandosi in attività che recavano grande biasimo su Geova. Per questa ragione Geova disse: “Io avrò compassione del mio santo nome, che la casa d’Israele ha profanato fra le nazioni dove sono andati”. (Ezec. 36:21) Pertanto chi porta il grande nome di Geova ha la grave responsabilità di comportarsi in modo da non disonorarlo o recare vituperio su di esso.

USO DEL NOME DI DIO IN MODO DEGNO

Se “Geova non lascerà impunito chi si sarà servito del suo nome in modo indegno”, ne consegue che benedirà coloro che useranno il suo nome in modo degno. (Eso. 20:7) Come possiamo usare il nome di Dio in modo degno?

Un modo è quello di pronunciare amorevolmente il nome di Geova nella preghiera personale a Lui. Quanto più stretta diviene la relazione allorché l’adoratore di Geova fa questo! I servitori di Dio nel passato hanno usato il nome di Dio in questo modo. Leggete per esempio la preghiera di Salomone alla dedicazione del tempio. (1 Re 8:23-25) Considerate la supplica di Elia durante la sfida con gli adoratori di Baal al monte Carmelo. (1 Re 18:36, 37) Notate le parole dell’appello che Ezechia rivolse a Geova allorché Gerusalemme si trovava sotto la minaccia dell’aggressione assira. (2 Re 19:15-19) Prestate attenzione alla simile richiesta di aiuto divino da parte di Giosafat. (2 Cron. 20:6-12) Come questi servitori di Geova espressero pienamente e frequentemente il Suo nome nelle loro preghiere, preghiere che furono accettate ed esaudite da Dio! È altrettanto essenziale che oggi usiamo il nome di Dio nelle nostre preghiere!

Possiamo anche servirci del nome di Dio in modo degno quando leggiamo le Sacre Scritture e altro materiale in cui appare il Nome Divino. Leggendo ad alta voce il nome di Geova in tale contesto non ci si ‘serve del nome di Dio in modo indegno’. Piuttosto, si disonora il nome di Dio non pronunciandolo.

Com’è stato notato, i traduttori della Bibbia in varie lingue hanno tolto il santo nome di Dio dalle loro versioni preferendo i titoli “Dio” e “Signore”. Chi ama il nome di Dio preferirà leggere la traduzione delle Sacre Scritture che preserva fedelmente il Nome Divino nel suo testo, sia “Geova” che “Yahweh”, o un altro equivalente locale delle originali quattro lettere ebraiche.

Non solo nella lettura, ma anche in conversazione con altri, il nome di Dio si può usare in modo degno. Fra conservi credenti il costante uso del nome di Geova è naturale e appropriato, poiché tutti i presenti rispettano e amano questo Nome e tutto quello che esso rappresenta. Comunque, oltre a ciò, il cristiano testimone di Geova si serve del nome di Dio dinanzi al mondo del genere umano, spiegando i propositi di Geova rivelati per mezzo della sua Parola. Quello di esaltare il nome e i propositi di Dio agli orecchi d’altri è davvero un modo molto appropriato per servirsi del nome di Dio in modo onorevole.

In contrasto con la punizione inflitta a coloro che disprezzano il nome di Dio, sono date grandi assicurazioni a coloro che mettono il nome di Geova al suo giusto posto nella loro adorazione. Questi riceveranno la protezione divina durante la divina guerra di Armaghedon, che libererà la terra da tutti coloro che bestemmiano e profanano il Suo nome. Geova dichiara: “Perché in me ha riposto il suo affetto, anch’io gli provvederò scampo. Lo proteggerò perché ha conosciuto il mio nome”. — Sal. 91:14.

Che incentivo, perciò, a lodare e servire “Geova, . . . l’Altissimo su tutta la terra”! Con la prospettiva di entrare presto nel nuovo giusto sistema di Dio, coloro che hanno la speranza di sopravvivere ad Armaghedon possono oggi affermare la loro determinazione: “Per certo, ti esalterò, o mio Dio il Re, e benedirò il tuo nome a tempo indefinito, sì, per sempre”. — Sal. 83:18; 145:1, 2.

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