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Giorno del Rendimento di Grazie: Che cosa significa?Svegliatevi! 1970 | 8 aprile
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riguardo a buone messi. In questo paese industriale gran parte del significato di una celebrazione della raccolta è andato perduto.
Date le mutate circostanze, non è ora il Giorno del Rendimento di Grazie poco più che un giorno tradizionale per fare un pranzo speciale? Senza questo pranzo la maggioranza degli Americani penserebbero di non aver osservato questa festa nazionale. Perciò, alcuni enti di assistenza provvedono il pasto tradizionale per i derelitti che sono sulle strade delle città, e il governo lo provvede ai militari lontani dai familiari. Mangiando in quel giorno i cibi tradizionali pensano d’averlo celebrato.
Veduta scritturale della festa
Nelle istruzioni che la Bibbia dà ai cristiani non c’è nulla che sia contrario alle riunioni familiari o a fare un pranzo speciale finché non si cade nell’ingordigia o nell’ubriachezza. Se i cristiani vogliono dunque fare riunioni familiari e fare un pranzo speciale in un giorno in cui tutti sono a casa dal lavoro, è una cosa che spetta a loro decidere. Non c’è nulla di antiscritturale in questo. Naturalmente, fanno bene a prendere in considerazione l’impressione che con ciò danno ad altri. (Rom. 14:13-21) Ma che dire della partecipazione a una festa religiosa stabilita politicamente?
Sembra ragionevole che colui che rende all’Onnipotente Dio incontaminata adorazione come comanda la sua Parola scritta si unisca agli increduli nell’osservare una festa religiosa? Non solo gli atei, ma molti che adorano dèi di legno e di pietra fatti dall’uomo celebrano il Giorno del Rendimento di Grazie. Come può il vero cristiano avere associazione religiosa con tali persone e aspettarsi d’essere ugualmente accettevole agli occhi del vero Dio?
La Bibbia comanda ai cristiani: “Non siate inegualmente aggiogati con gli increduli. Poiché quale partecipazione hanno la giustizia e l’illegalità? O quale associazione ha la luce con le tenebre? . . . O qual parte ha il fedele con l’incredulo?” (2 Cor. 6:14, 15) Coloro che desiderano ubbidire alla scritta Parola di Dio come possono dunque unirsi ad atei, a persone che pensano Dio sia morto e a persone che adorano falsi dèi, nell’osservare una festa nazionale religiosa? Non li renderebbe questo “inegualmente aggiogati con gli increduli”?
I primi cristiani ai giorni degli apostoli di Gesù Cristo non partecipavano insieme con gli idolatri Romani all’osservanza di feste religiose romane. I Saturnali, per esempio, erano l’annuale celebrazione del Rendimento di Grazie tenuta una volta all’anno in dicembre dai Romani. Anch’essa includeva banchettare e bere, ma i primi cristiani non partecipavano a tale celebrazione nazionale. Per i Romani questo era un sacrilegio. Tertulliano, scrittore del secondo secolo, scrisse: “Siamo accusati di un ignobile sacrilegio, perché non celebriamo con voi le feste dei Cesari in maniera vietata sia dalla modestia che dalla decenza e dalla purezza”.
Essi si astenevano dal partecipare alle tradizionali celebrazioni del mondo romano, poiché questo li avrebbe aggiogati con gli increduli. Rifuggivano anche dalle celebrazioni dei Giudei un tempo accettevoli a Dio. Ad alcuni cristiani ebrei che volevano attenersi a queste celebrazioni di giorni e stagioni, Paolo, apostolo di Gesù Cristo, disse: “Voi osservate scrupolosamente giorni e mesi e stagioni e anni. Temo per voi, che in qualche modo io abbia lavorato penosamente senza scopo riguardo a voi”. (Gal. 4:10, 11) Egli aveva faticato per recare le liberatrici verità del cristianesimo a questi Giudei, ma temeva che i suoi sforzi fossero stati sprecati, perché volevano continuare a partecipare a osservanze religiose che Dio non autorizzava più.
Oggi i dedicati cristiani seguono l’esempio dei primi cristiani e si astengono dal partecipare a feste nazionali religiose, ma altri, che non hanno la stessa sensibile coscienza cristiana, possono volerle osservare. Questa è una decisione personale. Comunque, dato il cambiamento di attitudini religiose fra le persone in genere, moltissime persone faranno oggi fatica a trovare alcun vero significato nella celebrazione del Giorno del Rendimento di Grazie.
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Il “rock ’n’ roll” è dannoso?Svegliatevi! 1970 | 8 aprile
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Il rock ’n’ roll è dannoso?
LA POPOLARE musica di molti giovani moderni è da alcuni anni dominata da ciò che si chiama rock ’n’ roll. Questo è un termine molto vago. Include non solo grandi estremi in quanto a qualità, ma anche una grande varietà di forme e idiomi musicali. La cosa che la maggioranza delle forme di musica “rock” hanno in comune è l’enfasi data al ritmo, “l’eccitazione della dura, secca, inequivocabile battuta”.
Qual è l’origine del nome rock ’n’ roll? Secondo la rivista High Fidelity del novembre 1967: “Il termine rock and roll ha un implicito significato sessuale, poiché in origine rockin’ and rollin’ [beccheggio e rollio] significava fornicare. Ma poi la parola jazz, un tempo verbo, significava la stessa cosa”. La musica “rock” pare avesse inizio con l’unione del ritmo dei negri e della musica dei “blues”. Questo aiuta senza dubbio a spiegare perché l’influenza degli esecutori negri e della musica dei negri e stata così forte nel campo del “rock”. Un’importante fase d’essa ebbe inizio col popolare Elvis Presley e il suo erotico modo di cantare canzoni. Comunque, si potrebbe dire che il “rock” abbia ricevuto il suo massimo impulso coi “Beatles”.
Un’altra cosa che i complessi di “rock” hanno generalmente in comune è la giovane età. Come osservò Leonard Bernstein: “Questo genere di musica è completamente dei giovani, fatta dai giovani e per i giovani, e dicendo giovani intendo chiunque dagli otto ai venticinque anni”. Quanto ciò sia vero si può capire dal fatto che uno dei principali complessi di “rock” è formato di tre ragazzi, due dei quali hanno quattordici anni e l’altro dodici. In un esame degli spettatori di un popolare complesso, i ‘Monkees’, si scoprì che la loro età media era di dieci anni.
Oggi i giovani moderni vanno pazzi per
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