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Libro biblico numero 63: 2 Giovanni“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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disposti a contaminare e dividere la congregazione cristiana. Giovanni aveva a cuore l’armonia della congregazione che poggia sull’amore e sul giusto insegnamento unitamente al Padre e al Figlio. Anche noi dovremmo avere a cuore l’unità della congregazione odierna, rifiutando perfino di stare in compagnia di coloro che apostatano per abbracciare un altro insegnamento oltre quello ricevuto mediante le Scritture ispirate, o anche di salutarli. Se continuiamo a camminare secondo i comandamenti di Dio e nella gioia completa che si prova stando in compagnia dei veri cristiani, possiamo essere sicuri che “con noi saranno immeritata benignità, misericordia e pace da Dio Padre e da Gesù Cristo, il Figlio del Padre, con verità e amore”. (V. 3) La seconda lettera di Giovanni pone veramente in rilievo quanto bene deriva da tale unità cristiana.
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Libro biblico numero 64: 3 Giovanni“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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Libro biblico numero 64: 3 Giovanni
Scrittore: Apostolo Giovanni
Dove fu scritto: Efeso, o nei pressi
Quando fu completato: ca. 98 E.V.
1. A chi fu indirizzato 3 Giovanni, e che cosa si sa di lui?
QUESTA lettera è indirizzata a Gaio, fedele cristiano che Giovanni amava veramente. Il nome Gaio era comune ai giorni della congregazione primitiva. Ricorre quattro volte in altre parti delle Scritture Greche Cristiane, e si riferisce ad almeno tre, se non quattro, uomini diversi. (Atti 19:29; 20:4; Rom. 16:23; 1 Cor. 1:14) Non è disponibile nessuna informazione che permetta di identificare con precisione il Gaio a cui Giovanni scrisse con uno qualsiasi di questi. Tutto ciò che sappiamo di Gaio è che era membro di una congregazione cristiana, che era amico intimo di Giovanni e che la lettera fu indirizzata a lui personalmente, come testimonia l’uso costante della seconda persona singolare.
2. Cosa permette di identificare lo scrittore di 3 Giovanni, nonché il tempo e il luogo in cui fu scritto?
2 Poiché lo stile dei saluti all’inizio e alla fine è lo stesso di 2 Giovanni e lo scrittore si identifica di nuovo come “l’anziano”, non può esserci dubbio che l’apostolo Giovanni scrisse anche questa lettera. (2 Giov. 1) La somiglianza del contenuto e del linguaggio fa pensare che, come le altre due lettere, anche questa sia stata scritta a Efeso, o nei pressi, verso il 98 E.V. A causa della sua brevità, fu di rado citata dagli scrittori dei primi secoli, ma insieme a 2 Giovanni è contenuta in antichi cataloghi delle Scritture ispirate.a
3. Cosa esprime Giovanni per mezzo di questa lettera, e quale interessante quadro della fratellanza esistente fra i primi cristiani ci presenta?
3 Nella sua lettera Giovanni esprime apprezzamento per l’ospitalità mostrata da Gaio a fratelli viaggianti, e menziona alcune difficoltà create da un certo Diotrefe, individuo ambizioso. Sembra che il Demetrio menzionato sia quello che portò questa lettera a Gaio, per cui è possibile che fosse stato mandato da Giovanni e che nel suo viaggio avesse bisogno dell’ospitalità di Gaio, cosa che la lettera avrebbe dovuto assicurare. Come per Gaio, non sappiamo nulla di Diotrefe e di Demetrio oltre ciò che leggiamo qui. Comunque, la lettera presenta un interessante quadro della stretta fratellanza internazionale esistente fra i primi cristiani. Fra l’altro, questa includeva l’abitudine di ricevere in modo ospitale coloro che viaggiavano ‘a favore del nome’, anche se quelli che li ospitavano potevano non conoscerli personalmente. — V. 7.
CONTENUTO DI 3 GIOVANNI
4. Per che cosa Giovanni loda Gaio, quale condotta insubordinata condanna, e quale buon consiglio dà?
4 L’apostolo raccomanda l’ospitalità e le opere buone (vv. 1-14). Giovanni si rallegra udendo che Gaio continua a “camminare nella verità”. Lo loda perché fa un’opera fedele, quella di prendersi amorevole cura dei fratelli in visita. “Noi . . . abbiamo l’obbligo”, dice Giovanni, “di ricevere tali persone in modo ospitale, affinché diveniamo compagni d’opera nella verità”. Giovanni aveva scritto in precedenza alla congregazione, ma l’ambizioso Diotrefe non riceve nulla con rispetto da Giovanni né da altri fratelli responsabili. Giovanni, se verrà, gli chiederà conto delle sue ‘chiacchiere e parole
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