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Guardano di nuovo a FundySvegliatevi! 1974 | 8 aprile
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acque che si ritirano lasciano i pesci impigliati nella barriera di reti. Alla bassa marea, il pescatore spinge prontamente il suo camion o carro sul fango fino ai pali e raccoglie i pesci. Le sempre presenti orde di affamati gabbiani cercano di battere il pescatore mentre va a raccogliere il frutto del suo lavoro. C’è, comunque, una ragione più grave per cui non bisogna perdere tempo; la marea che ora avanza non sceglie le cose o le persone che prende in trappola.
Non è una cosa nuova sfruttare l’impeto del mare come fonte di energia. In Inghilterra, nell’Old London Bridge della città di Londra fu installata una turbina idraulica azionata dalla marea che forniva energia al primo impianto di pompe ad acqua. Nel 1880 si usava ancora ad Amburgo, in Germania, un impianto azionato dalle maree per lo scarico dei rifiuti. E anche le maree di Fundy sono state impiegate per fornire energia agli stabilimenti. Una segheria a cui le maree fornivano energia era evidentemente ancora in funzione nel Maine solo vent’anni fa.
Ma la produzione di energia in grande quantità a Fundy era una cosa diversa. In questo secolo sono stati fatti vari studi per vedere se era pratico, e il tentativo più esteso fu fatto nella baia di Passamaquoddy, al confine tra il Nuovo Brunswick e il Maine. In ciascun caso, l’uomo non aveva quello che ci voleva per imbrigliare l’irrequieto gigante. Gli mancavano la cooperazione, i mezzi tecnologici e i finanziamenti.
Guardano di nuovo a Fundy
Fundy è ancora una volta un punto centrale d’interesse. Perché guardano di nuovo a Fundy?
La fiducia acquisita con l’esperienza tecnica ha permesso di spostare l’imbrigliamento della forza delle maree dal reame dei sogni a quello di una modesta realtà. Le ricerche internazionali sono aumentate fino al punto che due di tali impianti che impiegano la forza delle maree sono divenuti realtà. Uno è un piccolo progetto sperimentale nella baia di Kislaya, sito a circa 1.000 chilometri a nord di Murmansk nell’U.R.S.S. L’altro è una centrale elettrica di grandi proporzioni sorta sul fiume Rance, in Francia, che produce attualmente 544 milioni di chilowattore di elettricità all’anno. “Quindi è possibile!” dicono gli ingegneri, ora ansiosi di usare le loro capacità contro il gigante, Fundy.
Un’altra ragione riguarda le nuove soluzioni di un problema fondamentale connesso all’energia delle maree: il fatto che i momenti di massima produzione di energia dipendevano, fino a poco tempo fa, dal ritmo naturale delle maree, quindi non coincidevano necessariamente con i periodi in cui occorreva l’energia. La produzione di nuovi turbogeneratori reversibili e di nuovi concetti di disegno per provvedere energia in quantità giornaliere più uniformi ha spinto a esaminare di nuovo se non sia pratico utilizzare la forza delle maree.
E, ora, forse il principale incentivo che spinge a rivolgere l’attenzione a Fundy è la crisi di energia! In relazione con questo è la crescente preoccupazione dovuta all’inquinamento. L’energia delle maree è un’energia essenzialmente “pulita”, senza i noti maggiori problemi dell’inquinamento dell’atmosfera, del suolo o dell’acqua. Inoltre, l’energia delle maree non è limitata come le risorse minerarie, ma è tanto sicura quanto l’incessante marea.
Il bisogno di energia, dunque, esiste; l’energia si può ottenere; la maggior parte dei problemi tecnici, benché difficili e complessi, si possono ora affrontare. Che cosa impedisce di utilizzare più pienamente le maree di Fundy nell’interesse dell’uomo? Il denaro! Il finanziamento di un progetto così colossale, con i suoi enormi costi di costruzione, uniti agli alti tassi di interesse e alla crescente inflazione monetaria, è davvero un ostacolo! In un mondiale sistema di cose in cui il vantaggio finanziario è ciò che viene prima di tutto, questa può ben essere la barriera che per il presente impedisce di imbrigliare le gigantesche maree di Fundy.
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Avete mai avuto attacchi di diarrea?Svegliatevi! 1974 | 8 aprile
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Avete mai avuto attacchi di diarrea?
L’UOMO aveva consumato un abbondante pasto messicano, dall’antipasto alla frutta, come si suol dire. Ma prima che la notte fosse passata, fu colpito da un violento attacco di diarrea. Il suo intestino si era infiammato a causa del cibo molto piccante, a cui non era abituato. Il suo medico, un noto nutrizionista, gli prescrisse il riposo a letto e nient’altro da mangiare che latte diluito e lievito per i successivi due giorni. Questo bastò perché il paziente guarisse.
Naturalmente, sapete che vari tipi di diarrea affliggono il genere umano da molto tempo. La Bibbia narra che millenovecento anni fa l’apostolo Paolo, dopo aver fatto naufragio sull’isola di Malta, guarì un uomo anziano dalla dissenteria o diarrea. — Atti 28:8.
Durante la sua lunga storia si è appreso molto delle cause e dei rimedi di questa sgradevole e talvolta mortale malattia. La diarrea può essere il risultato finale di varie cause. Può essere il prezzo che paghiamo perché mangiamo un’eccessiva quantità di cibi sbagliati, cibi che il nostro apparato digerente non può assimilare. O può essere causata da fattori nervosi o emotivi.
Se intendete fare un viaggio all’estero, fate attenzione! Almeno il 50 per cento degli Americani che stanno all’estero due o più mesi hanno un attacco di diarrea. Poiché affligge così comunemente i turisti, in alcuni paesi è chiamata turista, o “il pericolo del globe-trotter” o “trots”, per abbreviare. Perché specialmente i viaggiatori sono afflitti da questo disturbo? Alcuni ne danno la colpa al cambiamento di clima o di acqua o di altitudine, o al cambiamento della flora intestinale. Altri ne danno la colpa a un tipo di stafilococco, prevalente dove il cibo non è ben refrigerato e dove è preparato in condizioni poco igieniche, ciò che può anche causare l’avvelenamento da ptomaina. E c’è poi il problema delle amebe, così diffuse nei paesi tropicali, specialmente nelle verdure consumate crude.
Una della più gravi malattie dei bambini piccoli è l’enterite. È stata definita la “peggiore causa di morte dei bambini”, specialmente nei paesi tropicali sottosviluppati. È stata anche definita il “più grosso e più triste problema sanitario del mondo”.
Naturalmente, vorreste sapere quali rimedi ci sono, se questo flagello dovesse colpire voi o i vostri figli. Se si tratta di un caso ostinato, la cosa più prudente è di consultare il medico di famiglia. Se la causa è la tensione nervosa o emotiva, è logico che il rimedio consiste nel padroneggiarvi e nel cercare di condurre una vita più moderata e calma. Vi sarà senz’altro di grande aiuto imparare ad adattarvi e a cedere e a essere accomodante, dove non si tratta di princìpi, oltre a non prendere tutto troppo sul serio.
Se la causa si può far risalire a un’alimentazione poco giudiziosa, quanto prescrisse il summenzionato nutrizionista può essere la cosa migliore. Infatti, si cerca in vari modi di risolvere il problema per mezzo dell’alimentazione. Forse avete sentito dire che le banane mature sono molto raccomandate, specialmente per i bambini. Si riferisce che il Brefotrofio della città di New York considera le banane il primo cibo solido ideale per i bambini.
Si riferisce che anche l’allattamento materno dei bambini è di aiuto. Un bambino, che in tre mesi era aumentato solo di ottantacinque grammi, stava per morire di diarrea quando una balia gli ridiede la salute dandogli il proprio latte.
E sta diventando sempre più di moda come rimedio per la diarrea, specialmente per i bambini,
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