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L’era dell’oscenoLa Torre di Guardia 1983 | 15 luglio
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sui muri si può notare quanto è diffuso il linguaggio da trivio. Quasi ovunque si vedono magliette, poster, autoadesivi e bottoni con su scritte parole oscene. Molti considerano “alla moda” questo linguaggio. “Ormai è così normale usare un linguaggio irriverente in pubblico”, fa notare U.S. News & World Report, “che sarebbe difficile se non impossibile invertire la tendenza”. Non è strano che la nostra epoca sia stata definita “l’era dell’osceno”!
Quale ne è la ragione?
Il fatto che il linguaggio osceno sia diventato sempre più comune ha diretta relazione con il deteriorarsi di istituzioni e norme di comportamento tradizionali. “È un segno dei tempi”, dice un portavoce religioso. Il disgregamento della famiglia, la perdita di rispetto per l’autorità e la nuova moralità secondo cui ‘tutto è lecito’ sono cose che hanno contribuito al turpiloquio più sfrenato con chiaro riferimento al sesso. Tale linguaggio riflette l’odierno modo di vivere spesso immorale.
Thomas Cottle, lettore di psichiatria all’università di Harvard, ha fatto rilevare: “La gente trova che la propria vita è insulsa, poco soddisfacente, ed è arrabbiata. . . . Dietro quest’ira è in agguato l’aggressività”. Si afferma che il linguaggio irriverente sia un mezzo per sfogare l’ira e la frustrazione accumulate. “Se qualcuno mi taglia la strada e io gli lancio un’imprecazione”, dice Chaytor Mason, psicologo, “dimostro a me stesso che sono meglio di lui e rafforzo un po’ il mio amor proprio”.
Il modo in cui la gente maltratta il prossimo verbalmente è significativo. La Bibbia l’addita come prova che la fine di un sistema malvagio è vicina. “Ma sappi questo”, avverte la Bibbia, “che negli ultimi giorni vi saranno tempi difficili. Poiché gli uomini saranno amanti di se stessi . . . bestemmiatori . . . calunniatori, senza padronanza di sé”. — II Timoteo 3:1-5.
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Il turpiloquio è davvero nocivo?La Torre di Guardia 1983 | 15 luglio
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Il turpiloquio è davvero nocivo?
SI CALCOLA che in alcune grandi città degli Stati Uniti, ogni cinque parole pronunciate una sia un’imprecazione. In Italia, secondo l’Unione Nazionale contro la Bestemmia, vengono pronunciate più di un miliardo di bestemmie al giorno contro Dio o la chiesa. Veramente, in molti luoghi la bestemmia è uno dei principali passatempi.
E questo è un bene, dice Reinhold Aman, direttore di Maledicta, una rivista di linguaggio blasfemo. A suo avviso l’aggressione verbale è utile perché è preferibile all’aggressione fisica. “Preferisco essere chiamato . . . che prendermi una pallottola o una coltellata nel petto”, dice Aman.
Anche Chaytor Mason si è espresso a favore delle parolacce, dicendo: “La bestemmia, le imprecazioni o comunque vogliate chiamarle sono un efficace metodo collaudato dal tempo per sfogare sentimenti accumulati con la frustrazione”.
Un crescente numero di persone si mostrano tolleranti verso il linguaggio
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