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Chi può capire correttamente il “segno”?La Torre di Guardia 1985 | 1° febbraio
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Chi può capire correttamente il “segno”?
“Ipocriti, sapete esaminare l’aspetto esteriore della terra e del cielo, ma come mai non sapete esaminare questo tempo particolare?” — LUCA 12:56.
1, 2. Cosa sapevano determinare i nemici di Gesù dall’aspetto del cielo, ma cosa non potevano capire?
GLI accorti marinai sanno come interpretare l’aspetto del cielo e ne seguono le indicazioni. Un ben noto proverbio dice: “Rosso di sera, buon tempo si spera; rosso di mattina mal tempo s’avvicina”.
2 Il Signore Gesù Cristo spiegò qualcosa del genere in modo ancor più incisivo quando fu affrontato dai suoi nemici. Di quell’incontro l’evangelista Luca scrisse: “Quindi proseguì, dicendo alle folle: ‘Quando vedete sorgere una nube in luoghi occidentali, subito dite: “Viene il temporale”, e così accade. E quando vedete che soffia il vento del meridione, dite: “Vi sarà un’ondata di caldo”, e avviene. Ipocriti, sapete esaminare l’aspetto esteriore della terra e del cielo, ma come mai non sapete esaminare questo tempo particolare?’” — Luca 12:54-56.
3. Quale “segno” che provava che Gesù era il Messia i suoi nemici non riuscirono a nascondere?
3 Quegli orgogliosi nemici sapevano fare previsioni meteorologiche, ma erano troppo ipocriti e spiritualmente ignoranti per comprendere cose molto più importanti. Gesù compì vari segni perché le persone sincere credessero in lui. (Giovanni 2:23) Comunque furono specialmente la sua morte il Giorno di Pasqua del 33 E.V. e la sua risurrezione il terzo giorno a essere un “segno” comprovante il fatto che egli era il Messia, o Cristo. (Matteo 12:38-41; Luca 11:30) I nemici di Gesù naturalmente tentarono di nascondere quel “segno”. (Matteo 27:62–28:20; Atti 4:1-4) Ma prima della sua ascensione al cielo almeno 500 ebrei divennero testimoni della sua risurrezione. (I Corinti 15:3-6) Analogamente oggi c’è un “segno” che non si può nascondere. Comprenderlo correttamente è una questione di vita o di morte. Ma qual è questo “segno”? E chi lo può comprendere con precisione?
Il “segno” per il nostro giorno
4. Quale “segno” è ben visibile oggi, e quali ne sono alcune caratteristiche? (Matteo 24:3)
4 I discepoli avevano chiesto a Gesù: “Quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?” In risposta Cristo predisse guerre senza precedenti, carestie, terremoti e altri aspetti del “segno” della sua invisibile “presenza” nel potere del Regno. Una delle caratteristiche principali è l’opera di predicare il Regno in tutto il mondo ora svolta da oltre 2.840.000 testimoni di Geova in 203 paesi. Spesso le pubblicazioni della Watch Tower hanno mostrato che questo e altri fatti adempiono ora il “segno” della “presenza” di Gesù. — Matteo capitoli 24, 25; Marco capitolo 13; Luca capitolo 21.
5. Perché Gesù non esagerava nel definire gli ebrei del primo secolo “generazione malvagia e adultera”?
5 Non si può negare che dallo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914 si siano moltiplicate le prove che confermano il “segno”. Che importanza dovrebbe avere questo per noi? Ebbene, non vogliamo essere come gli ebrei di 19 secoli fa che sapevano far previsioni del tempo, ma ignoravano le prove lampanti di cui disponevano e non volevano trarne la conclusione alla quale logicamente portavano. Molto tempo prima Dio aveva dato a Mosè il potere di compiere tre segni perché dimostrasse ai sofferenti israeliti di avere l’autorizzazione divina. (Esodo 4:1-31) Ma di fronte a ben più di tre segni gli ebrei di quella generazione del primo secolo non intendevano accettare quale Messia Colui che era più grande di Mosè. (Giovanni 4:54; Ebrei 2:2-4) Gesù quindi non esagerava nel definirli “generazione malvagia e adultera”. — Matteo 12:39.
6. Cosa dicono ora persone informate circa le condizioni mondiali?
6 Della generazione del XX secolo, coloro che non desiderano la seconda venuta di Gesù Cristo, o non ci credono, non comprendono correttamente il “segno” della fine di questo sistema. Ma le attuali condizioni non sono certo incoraggianti, come mostrano questi esempi:
“Il segretario generale delle Nazioni Unite, Javier Pérez de Cuéllar, ha osservato che il mondo è giunto a uno stadio estremamente critico nello sviluppo degli affari internazionali e che la spinta verso un ordine internazionale giusto, pacifico e stabile sembra essersi indebolita. . . . ‘Il . . . declino della fiducia reciproca fra le nazioni è terreno fertile per alimentare tensioni e conflitti’, ha detto il segretario generale dell’ONU”. — Indian Express, 22 ottobre 1983.
“Molti di noi hanno sostenuto per anni che una guerra nucleare avrebbe fatto molti milioni di vittime e reso inabitabili ampie zone del mondo . . . Un gruppo di stimati scienziati è giunto a una conclusione ancor più orribile: una guerra nucleare o anche solo una semplice scaramuccia nucleare tra le superpotenze potrebbe dare il via a un disastro climatico su scala mondiale che a sua volta potrebbe fare non solo milioni, ma miliardi di vittime e forse porre fine alla vita umana sulla terra. Lo studio durato due anni è stato preparato per la Conferenza sugli effetti biologici mondiali a lungo termine di una guerra nucleare. Le conclusioni sono state sottoscritte da oltre 100 scienziati . . . Carl Sagan . . . ha spiegato molto esplicitamente gli effetti di una guerra nucleare: ‘L’estinzione della specie umana sarebbe una possibilità reale’”. — The Express di Easton (Pennsylvania, USA), 3 novembre 1983.
7. Chi vuole vivere in un mondo migliore dove deve cercare speranza?
7 Queste sono le tetre previsioni di alcuni osservatori equilibrati e autorevoli. Sono particolarmente cupe perché non sanno indicare in che modo sfuggire al disastro che prevedono. Senz’altro chi vuole vivere in un mondo migliore desidera informazioni che infondano speranza. Com’è bello sapere che esiste il modo di sfuggire all’incombente calamità mondiale, visto che altri sopravvissero a un pericolo mondiale ugualmente minaccioso. Infatti, se nessuno fosse sopravvissuto al Diluvio del giorno di Noè, ora la terra non brulicherebbe di oltre 4.000.000.000 di abitanti. Solo un libro — la Sacra Bibbia — fa un racconto accurato di come solo otto esseri umani, insieme a esemplari di vita animale, sopravvissero a quella catastrofe mondiale.
8. A differenza degli altri, cosa avrebbero dovuto fare i discepoli di Gesù quando l’attuale sistema di cose fosse stato vicino alla distruzione?
8 Poiché lo stesso libro riporta la descrizione fatta da Gesù delle condizioni prevalenti sulla terra al tempo in cui sarebbe stato eliminato l’attuale sistema di cose in rovina, non dovremmo cercare di capire correttamente quel “segno”? Trentasette anni prima che Gerusalemme fosse distrutta dalle legioni romane nel 70 E.V., Gesù fece un lungo elenco di aspetti caratteristici del “segno” composito che avrebbero preceduto la catastrofe mondiale prefigurata dal Diluvio. E fra l’altro disse: “Vi saranno segni nel sole e nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia delle nazioni, che non sapranno come uscirne a causa del muggito del mare e del suo agitarsi, mentre gli uomini verranno meno per il timore e per l’aspettazione delle cose che staranno per venire sulla terra abitata; poiché le potenze dei cieli saranno scrollate. E vedranno quindi il Figlio dell’uomo venire in una nube con potenza e gran gloria. Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, alzatevi e levate la testa, perché la vostra liberazione s’avvicina”. — Luca 21:25-28.
9. Dal 1895 al 1931, in che modo la copertina indicava la missione di questo periodico?
9 Parte di quella profezia compariva sulla copertina dell’edizione inglese della Torre di Guardia, nei numeri dal 1º gennaio 1895 al 1º ottobre 1931. Al di sopra di quella citazione biblica, una torre di guardia irradiava luce, mentre un mare infuriato si infrangeva alla base rocciosa della torre. In tal modo questo periodico illustrava la propria missione a una generazione, della quale alcuni componenti sono ancora in vita e leggono questa medesima rivista.
10. Come possiamo evitare i timori che provano oggi i capi umani?
10 Oggi, gli uomini d’affari, che si sentono venir meno per il timore, danno la propria interpretazione degli aspetti del “segno” composito. Ma il miglior interprete è Gesù Cristo, e se attribuiremo al “segno” l’importanza che gli diede lui, non proveremo i timori comuni ai capi umani che non sanno come uscire dall’intricata situazione mondiale. Ci rallegreremo, invece, perché è prossima la nostra liberazione da questo sistema malvagio.
Tempo fissato in cui doveva manifestarsi il “segno”
11. Come Gesù indicò che gli avvenimenti mondiali precedenti la fine sarebbero stati puntuali?
11 Gli avvenimenti mondiali sono puntuali. In che senso? Ebbene, prima di fare la profezia riportata in Luca 21:25-28, Gesù predisse la seconda distruzione di Gerusalemme. Proprio come aveva detto, questa avvenne nel 70 E.V. Sul conto degli ebrei sopravvissuti Gesù disse: “Cadranno sotto il taglio della spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; e Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni, finché i fissati tempi delle nazioni non siano compiuti”. Si trattava delle nazioni non ebraiche, o gentili. Per questo spesso si parla di quel periodo di calpestamento come dei “tempi dei Gentili”. (Luca 21:24, NM; Nardoni) Quando terminarono? Ebbene, la cosa va oltre quanto accadde alla Gerusalemme terrena. Per questo motivo la data in cui gli israeliani assunsero il controllo della parte vecchia di Gerusalemme o il fatto che sia la capitale della moderna nazione sovrana di Israele non è la cosa più importante. È il calendario di Dio che conta!
12. Quando iniziarono i tempi dei Gentili, quanto durarono, e quando finirono?
12 I romani, che appartenevano ai gentili, iniziarono a calpestare Gerusalemme nel 63 a.E.V. Ma, prima di loro, altri gentili, i greci, i persiani e i babilonesi, avevano oppresso quella “città del gran Re” Geova. (Matteo 5:34, 35) Nel 607 a.E.V. i babilonesi l’avevano distrutta assieme al suo tempio. Allora cominciò il calpestamento da parte dei gentili di ciò che rappresentava il Regno di Dio e i tempi dei Gentili ebbero realmente inizio. I tempi dei Gentili dovevano essere sette, ciascuno equivalente a un anno profetico di 360 giorni. Contando “un giorno per un anno”, in tutto i “sette tempi” sarebbero durati 2.520 anni. (Daniele capitolo 4; Numeri 14:34; Ezechiele 4:6) Iniziati con la desolazione di Gerusalemme nel 607 a.E.V., sarebbero terminati nel 1914 E.V.
13. Da quando gli studenti biblici conoscono la data della fine dei tempi dei Gentili?
13 Fin dal lontano 1880 la rivista Torre di Guardia disse che i tempi dei Gentili si sarebbero protratti sino all’anno 1914. Poi, nel 1889, con la pubblicazione del libro (inglese) Il tempo è vicino, gli studenti biblici di tutto il mondo furono ulteriormente avvertiti del fatto che i tempi dei Gentili sarebbero finiti nell’autunno del 1914.
14. Nonostante quanto è accaduto nel 1948 a Gerusalemme, perché possiamo dire che i tempi dei Gentili finirono nel 1914?
14 Ebbene, cessò forse quell’anno il calpestamento di Gerusalemme da parte di nazioni non ebraiche, o gentili? No, dato che nel 1914 quella storica città era ancora nelle mani dell’impero turco, alleato della Germania imperiale. Il 9 dicembre 1917 le truppe britanniche guidate dal generale Allenby la strapparono ai turchi. Per mandato della Lega o Società delle Nazioni Gerusalemme rimase sotto il dominio britannico fino al 1948. Allora gli ebrei insorsero e catturarono la parte occidentale della Gerusalemme moderna all’esterno della cinta della città vecchia. Quest’ultima fu conquistata dai maomettani. Perché, allora, possiamo dire che i tempi dei Gentili terminarono nel 1914? Perché quell’anno in cielo nacque il governo del gran Re, Geova.
15, 16. (a) Quando l’antica Gerusalemme smise di essere “la città del gran Re” Geova, ma quale Gerusalemme più eminente esiste? (b) Dove pertanto Geova avrebbe intronizzato Cristo?
15 Quando Gesù era sulla terra, a Gerusalemme c’era il tempio di Dio, ed era lì che Gesù partecipava all’adorazione. Gerusalemme poteva pertanto essere definita “la città del gran Re” Geova. (Matteo 5:34, 35) Quando però la cortina interna del tempio si squarciò miracolosamente alla morte di Gesù il Giorno di Pasqua del 33 E.V., essa smise di essere la città regale di Geova. La distruzione di Gerusalemme e del suo tempio da parte dei romani, gentili, nel 70 E.V. ne fu la conferma. Che gioia per i cristiani ebrei di allora e per tutti i cristiani successivi sapere che c’è un’altra e più eminente Gerusalemme, la “Gerusalemme celeste”. — Ebrei 12:22.
16 In armonia con questo fatto la profezia di Gesù riportata in Luca 21:24 si applicò inizialmente alla Gerusalemme terrena e deve terminare riferendosi alla “Gerusalemme celeste”, visto che la “Gerusalemme celeste” ha sostituito la Gerusalemme terrena nel ruolo di “città del gran Re” Geova Dio. Era là, in quella celeste città, che Geova, il “gran Re”, doveva insediare il suo glorificato Figlio, Gesù Cristo, alla fine dei tempi dei Gentili nel 1914.
17. Alla fine dei tempi dei Gentili, quale comando divino fu dato al Re intronizzato Gesù Cristo, e chi si offrì di servirlo volenterosamente?
17 Quello fu il tempo divinamente stabilito nel quale Geova comandò al suo intronizzato Figlio Gesù Cristo quanto si legge nel Salmo 110:2, 3: “La verga della tua forza Geova manderà da Sion, dicendo: ‘Sottoponi in mezzo ai tuoi nemici’. Il tuo popolo si offrirà volenterosamente nel giorno delle tue forze militari. Negli splendori della santità, dal seno dell’aurora, hai la tua compagnia di giovani proprio come le gocce di rugiada”. Fedele a questa profezia, il dedicato “popolo” che seguiva le orme di Gesù e aveva riconosciuto che i tempi dei Gentili erano finiti nel 1914 si offrì volenterosamente per annunciare il nuovo governo di Geova Dio ora esercitato nella Sion celeste tramite il Signore Gesù Cristo. Ma le cosiddette nazioni cristiane non si sottomisero volontariamente al neo-insediato Re di Geova. Si rivelarono realmente suoi “nemici”, scatenando la prima guerra mondiale della storia umana per avere il dominio del mondo. Inoltre, in tutto il mondo, intralciarono la proclamazione del Regno di Dio.
18. Nel 1918 come si vide che c’era animosità nei confronti del Regno di Dio?
18 L’animosità nei confronti del Regno di Dio divenne particolarmente chiara nel 1918. L’8 maggio 1918 il direttore della rivista Torre di Guardia e alcuni suoi collaboratori furono arrestati nel bel mezzo dell’isterismo bellico. In seguito, il 21 giugno, furono condannati a molti anni di carcere da scontare nel penitenziario federale di Atlanta, in Georgia (USA). Solo dopo la fine della guerra e dopo nove mesi di prigionia quei ministri del Regno di Dio furono liberati su cauzione. A suo tempo furono completamente prosciolti dalle false accuse mosse loro.
19. Dopo la prima guerra mondiale quale posizione assunse il Consiglio Federale delle chiese americane nei confronti della Lega delle Nazioni?
19 La prima guerra mondiale terminò l’11 novembre 1918 e il mese dopo il Consiglio Federale delle Chiese di Cristo d’America si dichiarò pubblicamente a favore dell’allora proposta Lega o Società delle Nazioni. Quell’organismo religioso asserì che la Lega era “l’espressione politica del Regno di Dio sulla terra”. Ignorando quella raccomandazione religiosa, gli Stati Uniti d’America si rifiutarono per motivi politici di unirsi alla Lega, andando a far parte solo della Corte Internazionale di Giustizia. Tuttavia la Lega divenne operante dall’inizio del 1920 e i membri del Consiglio Federale delle Chiese le diedero la loro benedizione e il loro sostegno.
20. Quale posizione assunse il popolo di Geova nei confronti della Lega, e cosa iniziò ad annunciare?
20 D’altra parte la rivista Torre di Guardia e il popolo di Geova che la diffondeva si rifiutarono di riconoscere la Lega o Società delle Nazioni come sostituto politico del Regno di Dio. Non l’hanno mai riconosciuta quale adempimento della preghiera modello insegnata da Gesù Cristo: “Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matteo 6:9, 10) Non si misero a disposizione di quella contraffazione, quel sostituto umano! Rimasero invece leali al vero Regno di Dio retto da Gesù Cristo nella “Gerusalemme celeste”. Con l’aiuto di Dio compresero correttamente il “segno” della “presenza” di Gesù e del “termine del sistema di cose”. Si accinsero quindi ad annunciare il Regno in tutto il mondo.
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Discerniamo il “segno”La Torre di Guardia 1985 | 1° febbraio
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Discerniamo il “segno”
“Mentre [Gesù] sedeva sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si accostarono privatamente, dicendo: ‘Dicci: Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?’” — MATTEO 24:3.
1. Perché gli avvenimenti che hanno sconvolto il mondo dal 1914 non sono stati casuali, e cosa chiesero i discepoli a Gesù?
GLI avvenimenti che hanno turbato il mondo a partire dalla prima guerra mondiale del 1914-18 non sono stati casuali. Furono predetti da Gesù Cristo 19 secoli fa. Egli aveva parlato ai discepoli di sorprendenti cose future, ragion per cui essi gli chiesero: “Dicci: Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?” — Matteo 24:3.
2. Perché gli apostoli volevano sapere più che non semplicemente quanto sarebbe accaduto prima della distruzione di Gerusalemme nel 70 E.V.?
2 Quegli apostoli volevano sapere più che non semplicemente quanto sarebbe accaduto da allora fino alla distruzione di Gerusalemme. Al tempo di quella calamità Gesù non tornò né in modo visibile né invisibile. E il sistema di cose esistito da dopo il Diluvio non ebbe termine con la distruzione di Gerusalemme nel 70 E.V. In realtà, il “segno” della “presenza” invisibile di Gesù e del “termine del sistema di cose” si sarebbe manifestato molto tempo dopo la morte dei suoi apostoli.
3. (a) Cosa rivela che durante l’apostasia sorta dopo gli apostoli la cristianità non ha predicato “questa buona notizia del regno”? (b) Il Regno di Dio cesserà di operare quando smetteranno di operare le Nazioni Unite?
3 Con parabole profetiche relative al Regno di Dio Gesù aveva parlato ai suoi apostoli della ribellione religiosa che ci sarebbe stata dopo il suo ritorno in cielo e la loro morte. Durante tutto quel periodo di apostasia si sarebbe compiuta una predicazione mondiale di “questa buona notizia del Regno”? (Matteo 24:14) Certo, non da parte delle religioni della cristianità, visto che ancora nel dicembre del 1918 il Consiglio Federale delle Chiese di Cristo d’America acclamò l’allora proposta Lega o Società delle Nazioni come “l’espressione politica del Regno di Dio sulla terra”. Tuttavia, nonostante quel sostegno religioso, la Lega cessò di operare allo scoppio della seconda guerra mondiale nel 1939. Ma questo significò forse che il vero Regno di Dio aveva smesso di operare? No! Né questo avverrà quando fra breve cesseranno di operare le Nazioni Unite, succedute alla Lega. Piuttosto quel Regno divino distruggerà le Nazioni Unite, non importa quanti angeli celesti occorrano per farlo!
4. Perché l’opera di predicare il Regno doveva far parte del “segno”?
4 Quanto detto permette di discernere meglio questo importante fatto: Fu rispondendo alla domanda relativa a un “segno” che Gesù disse ai suoi seguaci: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matteo 24:14) Questo significa che la predicazione mondiale del Regno sarebbe stata parte del composito “segno” che avrebbe contrassegnato il “termine del sistema di cose”. Sarebbe anche stata una prova visibile dell’invisibile “presenza” di Gesù Cristo. È degno di nota l’ordine in cui Gesù elencò il succedersi degli eventi prima della sua profezia a proposito dell’opera di predicare il Regno. In parte disse:
5. Quali sono alcuni aspetti del “segno” che Gesù menzionò prima di predire la predicazione mondiale del Regno?
5 “Udrete di guerre e di notizie di guerre; non ne siate atterriti. Poiché queste cose devono avvenire, ma non è ancora la fine. Poiché sorgerà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno penuria di viveri e terremoti in un luogo dopo l’altro. . . . E a causa dell’aumento dell’illegalità l’amore della maggioranza si raffredderà. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”. — Matteo 24:6-13.
6. Perché gli aspetti del “segno” non sono la continuazione delle cose accadute in precedenza?
6 È vero, ci sono sempre state guerre, carestie, terremoti e pestilenze durante i secoli della nostra èra volgare prima del 1914. (Luca 21:11) Ciò nondimeno non c’è stato nulla di paragonabile a quanto accaduto da quando, in quello storico anno, terminarono i tempi dei Gentili. Il conflitto internazionale scoppiato a sorpresa nell’estate del 1914 si trasformò in uno scontro militare che finì per coinvolgere 28 nazioni. Quello sconvolgimento provocato dagli uomini fu accompagnato da penurie di viveri, o carestie, e nell’ultimo anno di quella guerra mondiale si presentò inaspettata la pestilenza chiamata “influenza spagnola” che fece più di 20.000.000 di vittime. Tutto ciò non era semplicemente la continuazione delle cose accadute in precedenza. Fu l’inizio di una serie di avvenimenti che costituiscono un “segno” del fatto che questo sistema di cose è nel suo “tempo della fine” predetto. (Daniele 12:4) L’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse o Rivelazione, lo conferma.
7. Perché fu scritto il libro di Rivelazione, e cosa avrebbero significato molte cose lì ‘presentate in segni’?
7 L’apostolo Giovanni che ricevette la Rivelazione ebbe il comando di scriverla per uno scopo particolare. Quale? “Per mostrare [agli] schiavi [di Dio] le cose che devono accadere fra breve”. E alla fine della Rivelazione il Signore Gesù Cristo dice: “Sì; vengo presto”. A ciò Giovanni risponde: “Amen! Vieni, Signore Gesù”. Pertanto molte cose ‘presentate in segni’ al loro manifestarsi nella storia avrebbero indicato che saremmo stati al “tempo della fine” di questo sistema di cose. (Rivelazione 1:1; 22:20) Sì, ci sarebbero state di aiuto per discernere il “segno” composito.
8. Chi è il cavaliere del “cavallo bianco”, e quando Dio lo autorizzò ad andare contro i suoi nemici?
8 Nel capitolo 6 di Rivelazione troviamo la descrizione di quella che è stata definita la cavalcata dei “quattro cavalieri dell’Apocalisse”. Il primo a mostrarsi è il cavaliere sul “cavallo bianco”, il glorificato Gesù Cristo, che esce per combattere contro i suoi nemici. Egli fu autorizzato da Dio a far questo alla fine dei tempi dei Gentili, allorché i nemici celesti e terreni di Gesù si sarebbero dovuti sottomettere al suo dominio. — Salmo 2:1-12.
9. Cosa raffigura il cavaliere (a) sul cavallo “color fuoco”? (b) sul “cavallo nero”? (c) sul “cavallo pallido”?
9 Il cavaliere del secondo cavallo, quello “color fuoco”, raffigurava la guerra internazionale, poiché gli fu data un’arma militare, “una grande spada”. Sul terzo cavallo, quello “nero”, montava un cavaliere che simboleggiava la carestia. Come lo sappiamo? Perché aveva una bilancia con la quale razionava i principali generi alimentari a prezzi inflazionati. Il quarto cavaliere, in groppa a un malaticcio “cavallo pallido”, raffigurava la pestilenza, dato che il racconto dice: “Colui che vi sedeva sopra aveva nome la Morte. E l’Ades [la tomba] lo seguiva da vicino”. È vero che questo quarto cavaliere fu autorizzato “a uccidere con [la] lunga spada” della guerra “e con la penuria di viveri . . . e mediante le bestie selvagge della terra”. Ma va notato che fu anche autorizzato a mandare vittime nella tomba (Ades) “con una piaga mortale”. — Rivelazione 6:1-8.
10. Cosa sarebbe accaduto dopo l’apertura del quinto e del sesto suggello, e cosa avrebbero dovuto ammettere gli abitanti della terra?
10 Dopo quelle visioni degli aspetti caratteristici del “termine del sistema di cose”, l’apostolo Giovanni vide aprirsi il quinto e il sesto suggello del rotolo profetico. A quel punto ebbe la visione di terrificanti fenomeni naturali, il primo dei quali fu “un grande terremoto”. Infine gli abitanti della terra furono obbligati ad ammettere: ‘Il gran giorno dell’ira di Geova Dio e di Gesù Cristo è venuto’. Il termine di quel simbolico giorno di ira avrebbe significato che era da ultimo giunta la fine per i sostenitori di questo mondo. — Rivelazione 6:9-17.
Radunati quelli approvati per la salvezza
11. Quale illustrazione fece Gesù per mostrare la certezza di ciò che aveva predetto circa la sua “presenza” e il “termine del sistema di cose”?
11 Nel dare il “segno” della sua “presenza e del termine del sistema di cose” Gesù disse: “Ora imparate dall’illustrazione del fico questo punto: Appena il suo ramoscello si fa tenero e mette le foglie, voi sapete che l’estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate ch’egli è vicino alle porte. Veramente vi dico che questa generazione non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno affatto”. — Matteo 24:32-35.
12, 13. (a) Cosa non significò la calamità nazionale ebraica del 70 E.V.? (b) Quella catastrofe era un tipo profetico di che cosa? (c) Perciò cos’altro predisse Gesù circa la sua venuta?
12 Quando i romani distrussero Gerusalemme e il suo tempio nel 70 E.V., secondo la predizione di Gesù, quella terribile tribolazione abbattutasi sugli ebrei non significò che egli fosse venuto per la seconda volta e che avesse avuto inizio la sua presenza invisibile. (Matteo 24:15-21) Giacché la Bibbia usa l’antica Gerusalemme come tipo, l’impressionante catastrofe del 70 E.V. in realtà fu un tipo profetico. Rappresentava in piccolo ciò che doveva accadere su scala mondiale dopo la fine dei tempi dei Gentili nel 1914, e perciò dopo l’effettivo inizio dell’invisibile presenza di Gesù Cristo. Per questo Gesù aveva anche detto:
13 “Immediatamente dopo la tribolazione di quei giorni il sole sarà oscurato, e la luna non darà la sua luce, e le stelle cadranno dal cielo, e le potenze dei cieli saranno scosse. E allora il segno del Figlio dell’uomo apparirà nel cielo, e allora tutte le tribù della terra si percuoteranno con lamenti, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con potenza e gran gloria. Ed egli manderà i suoi angeli con gran suono di tromba ed essi raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli”. — Matteo 24:29-31.
14. Di che patto e di che sacrificio si parla in Salmo 50:5?
14 Il predetto radunamento di quegli “eletti” durante il termine di questo sistema di cose adempie il comando di Dio: “Raccogli a me i miei leali, quelli che concludono il mio patto sul sacrificio”. (Salmo 50:5) Poiché Geova lo definisce “mio patto”, non potrebbe trattarsi della dedicazione che una persona fa a Dio quando diviene cristiana e che verrebbe convalidata dal sacrificio della stessa. No, questo patto concluso tra Geova e i “leali” è il “nuovo patto” promesso da Dio e concluso con la casa dell’Israele spirituale. Il sacrificio sul quale questo nuovo patto si fonda è il sacrificio di riscatto del “Figlio dell’uomo”, Gesù Cristo. — Geremia 31:31-34; Matteo 24:30.
15. Chi sono i “leali”, e cosa sono divenuti ora per il mondo?
15 I “leali” portati nel nuovo patto sono resi israeliti spirituali. (Luca 22:19, 20) Dio esige che siano radunati per poterli esaminare, approvare i leali e rigettare coloro il cui modo di vivere smentisce la loro pretesa di essere nel suo patto, il “nuovo patto”. (Salmo 50:16) Dalla prima guerra mondiale è chiaro che la cristianità, che sostiene di essere nel nuovo patto, non ha dato prova di essere accetta a Geova Dio. In netto contrasto è un piccolo rimanente di discepoli devoti e battezzati di Gesù Cristo, il Mediatore del nuovo patto. Si sono dimostrati israeliti spirituali. Quei leali sostenitori del nuovo patto sono gli “eletti” che il Figlio dell’uomo accoglie a sé mediante i suoi angeli. Essi adempiono gli obblighi del nuovo patto, “il mio patto”, come lo definisce Dio. Con la loro attività a favore del Regno di Dio retto da Gesù Cristo sono divenuti un ‘segno’ per il mondo intero. — Isaia 8:18; Ebrei 2:13, 14.
16. (a) Quando ci fu un risveglio spirituale per il rimanente dei “leali”? (b) Nella parabola delle dieci vergini chi è lo Sposo, e chi compone la sua simbolica sposa?
16 Ci dovette essere un risveglio spirituale per quel rimanente di “leali” all’inizio del “termine del sistema di cose”. Questo fu un notevole aspetto del “segno” che Gesù predisse nella sua profezia. Per il rimanente quel risveglio fu un periodo di grande gioia, una gioia simile a quella delle cinque vergini discrete, o sagge, risvegliate dal grido sorto nel cuore della notte: “Ecco lo sposo! Uscitegli incontro!” (Matteo 25:1-6) Quel gioioso risveglio avvenne nella primavera del 1919, allorché l’unto rimanente cominciò a riprendersi dagli effetti della persecuzione e delle ingerenze avute in tutto il mondo durante l’oscuro periodo della prima guerra mondiale. Lo Sposo della parabola delle dieci vergini è naturalmente Gesù Cristo e la sua simbolica sposa è la sua leale congregazione composta dai 144.000 che si sarebbero dovuti unire a lui nel Regno celeste. (Rivelazione 14:1-4) La cronologia biblica e i riscontri moderni indicano che il Re-sposo giunse al tempio spirituale nella primavera del 1918. Allora cominciò a risuscitare dai morti i fedeli componenti della sposa spirituale e a unirli a sé nel Regno celeste. Quale espressione del rimanente della sposa, raffigurato dalle vergini discrete, Rivelazione 19:7 dice: “Rallegriamoci ed esultiamo, e diamo a lui la gloria, perché è arrivato il matrimonio dell’Agnello e la sua moglie s’è preparata”.
17. (a) Perché la classe delle ‘vergini discrete’ poté rallegrarsi? (b) Cosa avevano con sé le vergini discrete, per cui cosa poterono fare?
17 Sì, il periodo di risveglio spirituale della classe delle ‘vergini discrete’ e il fatto che comprendessero il “segno” cominciato a manifestarsi nel 1914 furono motivo di grande allegrezza. Si poterono riferire a loro quindi le parole: “Felici gli invitati al pasto serale del matrimonio dell’Agnello”. (Rivelazione 19:9) Nella parabola di Gesù le cinque vergini discrete avevano con sé una riserva di olio per illuminazione così da poter ravvivare le loro lampade e unirsi al felice corteo nuziale con le lampade accese. Quando giunse lo Sposo, “le vergini che erano pronte entrarono con lui alla festa nuziale; e la porta fu chiusa”. — Matteo 25:1-10.
18. (a) Dopo la prima guerra mondiale l’unto rimanente aveva ancora in sé una dose dell’illuminante Parola di Dio e del suo spirito santo sufficiente per fare cosa? (b) Cosa fu annunciato al loro primo congresso postbellico?
18 Fedele alla prefigurazione delle cinque vergini discrete, l’unto rimanente fece una luminosa e felice accoglienza allo Sposo celeste, quando giunse il tempo del suo matrimonio con la sua sposa, la congregazione. Dopo le esperienze spiritualmente sconvolgenti provate durante la prima guerra mondiale avevano ancora in loro stessi quali “vasi di terra” una dose dell’illuminante Parola di Dio e del suo spirito santo sufficiente a ravvivare la loro opera di dar luce all’umanità circa il Regno di Dio retto dal Suo Re-sposo. (II Corinti 4:7) Conformemente dal 1º all’8 settembre 1919 la classe delle ‘vergini discrete’ tenne il suo primo congresso internazionale a Cedar Point, nell’Ohio (USA). Lì fu annunciata l’intenzione di stampare una nuova rivista oltre alla Torre di Guardia. Questo nuovo periodico si sarebbe dovuto chiamare L’Età d’Oro, per descrivere il tipo di periodo in cui vivrà l’umanità ristabilita durante il Regno Millenario di Gesù Cristo, il Re-sposo. Ora chiamata Svegliatevi!, quella rivista viene pubblicata tuttora.
19. (a) In che modo la classe delle ‘vergini discrete’ divenne una notevole caratteristica del “segno” della “presenza” di Gesù? (b) Chi ora è felice sulla terra?
19 Poco dopo quel congresso fu pubblicato il primo numero (inglese) dell’Età d’Oro, quello del 1º ottobre 1919. Con quel periodico e altre pubblicazioni della Società (Watch Tower) la leale classe delle “vergini” iniziò la sua missione di illuminare il mondo. Intrapresero l’opera postbellica di ‘predicare questa buona notizia del regno, in testimonianza a tutte le nazioni’, prima che giungesse la fine di questo sistema di cose. (Matteo 24:14) In questo modo l’unto rimanente, la classe delle ‘vergini discrete’, divenne una notevole caratteristica del composito “segno” dell’invisibile “presenza” di Gesù quale Re al potere e del “termine del sistema di cose”. Quell’opera di illuminazione è un’ulteriore e consistente prova del fatto che il “tempo della fine” iniziò allo scadere dei tempi dei Gentili nel 1914. Felici tutti coloro che discernono questa predetta caratteristica del “segno” in tutta la sua portata!
Come rispondereste?
◻ Di che cosa è una caratteristica l’opera di predicazione del Regno?
◻ Chi o che cosa è raffigurato dai cavalieri in groppa al cavallo bianco; a quello color fuoco; a quello nero; a quello pallido?
◻ Di che cosa fu un tipo profetico la calamità nazionale ebraica del 70 E.V.?
◻ Chi sono quelli che compongono la classe delle ‘vergini discrete’, e perché si possono rallegrare?
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‘Dicci: Quale sarà il segno della tua presenza?’
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Agite senza indugio in base al “segno”!La Torre di Guardia 1985 | 1° febbraio
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Agite senza indugio in base al “segno”!
“State svegli, dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”. — MATTEO 25:13, Parola del Signore, Il Nuovo Testamento.
1. Perché non sarebbe saggio essere come le vergini stolte della parabola di Gesù?
TENENDO conto della prossima età d’oro del mondo dell’umanità redenta, non sarebbe affatto saggio essere come le cinque vergini stolte della parabola di Gesù! Esitarono ad agire e non andarono a far parte del “regno dei cieli”. Quegli stolti non servirono da illuminatori al tempo dovuto. (Matteo 25:1-12) Quando “questa buona notizia del regno” sarà stata predicata “in tutta la terra abitata, in testimonianza” e “la fine” dovrà venire, avranno perso l’opportunità di prendere parte a quell’irripetibile privilegio di servizio. — Matteo 24:14.
2, 3. (a) Con quale ammonizione Gesù concluse la parabola delle dieci vergini? (b) Perché quell’ammonizione è ancora valida, e di cosa perciò deve tenersi rifornita la classe delle ‘vergini discrete’?
2 Ecco perché Gesù Cristo concluse la sua parabola con questa ammonizione: “Siate vigilanti dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”. — Matteo 25:1-13.
3 Quelle parole dello Sposo, Gesù Cristo, sono più che opportune, e specialmente ora che da 71 anni siamo in questo “termine del sistema di cose”. Ancora in questa tarda data i rimanenti della classe delle ‘vergini discrete’ non conoscono né il giorno né l’ora in cui verrà chiusa la porta per accedere ulteriormente al Regno celeste ed essere insieme allo Sposo con il quale sono coniugati. È necessario che coloro che si sforzano di dimostrarsi vergini ‘discrete’ siano sempre riforniti di olio spirituale. In questo modo fanno risplendere la luce diffondendo “questa buona notizia del regno” perché sia data una testimonianza internazionale a livello mondiale, finché non giunga “la fine”. — Matteo 24:14; Marco 13:10; Rivelazione 14:6, 7.
Separate le “pecore” dai “capri”
4. Secondo il racconto di Matteo, quale ultima parabola di Gesù deve adempiersi come parte del “segno” della Sua “presenza”?
4 Prima che giunga “la fine” del “termine del sistema di cose” un’altra opera di separazione delle persone deve aver luogo come parte del “segno” indicante che siamo nel “tempo della fine”. (Daniele 12:4) Quest’opera adempie la parabola di Gesù delle pecore e dei capri, con la quale Matteo conclude la grande profezia di Cristo relativa al “segno” della Sua invisibile “presenza” e del “termine del sistema di cose”.
5. Quando doveva aver luogo la separazione tra le persone simili a pecore e quelle simili a capri?
5 Notate ora ciò che Gesù predisse al riguardo, com’è riportato in Matteo 25:31-46. Cominciò la parabola dicendo: “Quando il Figlio dell’uomo sarà venuto nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, sederà quindi sul suo glorioso trono. E tutte le nazioni saranno radunate dinanzi a lui, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri. E metterà le pecore alla sua destra, ma i capri alla sua sinistra”. Che accade poi? Gesù proseguì:
6. Cosa dice il Re-pastore a quelli alla sua destra?
6 “Quindi il re dirà a quelli alla sua destra: ‘Venite, voi che avete la benedizione del Padre mio, ereditate il regno preparato per voi dalla fondazione del mondo. Poiché ebbi fame e mi deste qualche cosa da mangiare; ebbi sete e mi deste qualche cosa da bere. Fui estraneo e mi accoglieste in modo ospitale; nudo, e mi vestiste. Mi ammalai e aveste cura di me. Fui in prigione e veniste da me’.
7. Cosa chiederanno i giusti simili a pecore, e cosa risponderà il Re?
7 “Quindi i giusti gli risponderanno con le parole: ‘Signore, quando ti vedemmo aver fame e ti demmo da mangiare, o aver sete, e ti demmo qualche cosa da bere? Quando ti vedemmo estraneo e ti accogliemmo in modo ospitale, o nudo, e ti vestimmo? Quando ti vedemmo malato o in prigione e venimmo da te?’ E rispondendo il re dirà loro: ‘Veramente vi dico: In quanto l’avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me’”.
8. (a) Cosa non furono pronte a fare le persone simili a capri? (b) Dove le manderà così il Re in contrasto con i giusti simili a pecore?
8 “I capri” non agiscono con prontezza in base al “segno”. Non fanno le cose compiute dalla classe delle “pecore”. Per questo leggiamo: “Quindi dirà, a sua volta, a quelli alla sua sinistra: ‘Andatevene da me, voi che siete stati maledetti, nel fuoco eterno preparato per il Diavolo e per i suoi angeli. Poiché ebbi fame, ma non mi deste nulla da mangiare, ed ebbi sete, ma non mi deste nulla da bere. Fui estraneo, ma non mi accoglieste in modo ospitale; nudo, ma non mi vestiste; malato e in prigione, ma non aveste cura di me’. Quindi anch’essi risponderanno con le parole: ‘Signore, quando ti vedemmo aver fame o sete, esser estraneo o nudo o malato o in prigione e non ti servimmo?’ Quindi egli risponderà loro con le parole: ‘Veramente vi dico: In quanto non l’avete fatto ad uno di questi minimi, non l’avete fatto a me’. E questi andranno allo stroncamento eterno, ma i giusti alla vita eterna”.
9. Potete esser felici di aver fatto che cosa durante l’attuale adempimento della parabola di Gesù delle “pecore” e dei “capri”?
9 È probabile che voi stiate avendo una parte nell’adempimento di questa illustrazione profetica. Avete notato le cose buone di cui parla Gesù? Le avete fatte ai suoi “fratelli”? Se avete agito come “pecore” nei loro confronti, potete essere felici!
10. Che distinzione fece Gesù tra i suoi “fratelli” e quelli raffigurati dalle “pecore” e dai “capri”, e nella Bibbia quale base c’è per questo?
10 Gesù fece una distinzione fra i suoi fratelli spirituali e coloro che si sarebbero rivelati simili a pecore o capri. Al tempo in cui questa parabola si adempie i suoi “fratelli” sono coloro che lo hanno imitato offrendosi senza riserve a Dio. Come Gesù ne hanno dato pubblica dimostrazione battezzandosi in acqua. Inoltre Geova, il Padre del Re Gesù Cristo, è diventato loro Padre celeste generandoli con il Suo spirito santo e rendendoli in tal modo “fratelli” spirituali del suo Figlio. Hanno la possibilità di entrare a far parte del Regno celeste insieme al loro Fratello maggiore, Gesù Cristo, il “Re dei re e Signore dei signori”. (Rivelazione 19:16) A questo proposito fu scritto di lui: “Poiché colui che santifica e quelli che sono santificati vengono tutti da uno, e per questa ragione egli non si vergogna di chiamarli ‘fratelli’, come dice: ‘Dichiarerò il tuo nome ai miei fratelli; nel mezzo della congregazione ti loderò con cantici’”. (Ebrei 2:11, 12) Qui Salmo 22:22 è riferito al glorificato Figlio di Dio, Gesù Cristo.
11. Sulla terra ora ci sono forse molti “fratelli” spirituali di Gesù, e quale classe, o “congregazione”, compongono?
11 C’è ancora un rimanente di quei “fratelli” spirituali del regnante Gesù Cristo. Come classe o “congregazione” formano “lo schiavo fedele e discreto” predetto da Gesù nella sua profezia sul “termine del sistema di cose”. Egli disse: “Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto che il suo signore ha costituito sopra i propri domestici per dar loro il cibo a suo tempo? Felice quello schiavo se il suo signore arrivando lo troverà a fare così. Veramente vi dico: Lo costituirà sopra tutti i suoi averi”. — Matteo 24:45-47.
12. Dal 1919, per aver fatto che cosa si è distinta la classe dello “schiavo”? (b) Sopra quali “averi” è stato costituito lo “schiavo”? (c) Di cosa fa parte lo “schiavo” ora in azione?
12 Sono i fatti storici a rispondere alla domanda di Gesù circa l’identità di questo “schiavo”. La “congregazione” che serve in qualità di “schiavo” è formata dai suoi “fratelli” datigli da Dio che sono ancora sulla terra. Essa equivale alla classe delle ‘vergini discrete’. Dal 1919 questo “schiavo” si è distinto per aver servito, traendolo dalla Bibbia, cibo spirituale aggiornato ai “domestici” della casa del Signore, provvedendolo proprio “a suo tempo”. Perciò l’invisibile Signore ha nominato questa fidata classe dello “schiavo” “sopra tutti i suoi averi” di natura spirituale. Questo è avvenuto particolarmente in relazione alla predicazione di “questa buona notizia del regno” in tutta la terra, sopra la quale il Signore domina. Finora questa testimonianza del Regno è aumentata! L’attivo “schiavo fedele e discreto” svolge un ruolo di primo piano nel “segno” che ci mostra in quale tempo viviamo.
13. Da quando “tutte le nazioni” sono state radunate dinanzi al Re, e quando lo “schiavo” iniziò a raccogliere “le pecore” alla Sua destra?
13 Le giuste “pecore” hanno fatto cose buone nei confronti dei componenti della classe dello “schiavo”. Le pecore e i capri simbolici sono persone di tutte le nazioni alle quali viene data testimonianza circa il Regno. Simboleggiate così da queste pecore e questi capri tutte le nazioni sono state radunate dinanzi al Re insediato sul suo trono celeste dalla fine dei tempi dei Gentili nel 1914. In relazione al radunamento predetto va ricordato l’anno 1935. La Società (Watch Tower), utilizzata dalla classe dello “schiavo”, aveva allora 49 filiali in tutta la terra. In quello stesso anno l’attenzione dello “schiavo” fu specificamente rivolta alle persone simili a pecore allo scopo di radunarle alla destra del regnante Gesù Cristo. In tal modo queste persone provenienti da tutte le nazioni entrarono in più stretto contatto con la classe dello “schiavo”.
14. Alla luce di Giovanni 10:16, che nuovo concetto si ebbe dei giusti simili a pecore, e ora quante filiali della Società sono al loro servizio?
14 Quelle persone giuste simili a pecore non sarebbero più state genericamente classificate come “uomini di buona volontà”. (Luca 2:14, Nardoni) Non sarebbero più state considerate una classe indefinibile e non organizzata di persone timorate di Dio di tutte le nazioni, quasi fossero pecore smarrite. Gesù disse che avrebbe radunato le “altre pecore” e le avrebbe rese “un solo gregge” con il rimanente della classe dello “schiavo”. (Giovanni 10:16) Da allora il radunamento di queste “altre pecore” è una notevole parte del “segno” che contraddistingue il “termine del sistema di cose”. E per servirle ora la Società dispone di 95 filiali.
Ricompensata l’azione tempestiva compiuta in base al segno
15. Quali requisiti devono soddisfare “le pecore” per ‘ereditare il regno’?
15 Secondo la parabola di Gesù le giuste “pecore” devono soddisfare certi requisiti durante il “termine del sistema di cose”. Devono riconoscere e accettare i “fratelli” spirituali di Cristo che formano la “congregazione” della classe dello “schiavo fedele e discreto”. “Le pecore” inoltre devono fare del bene alla classe dello “schiavo”, fino al punto di visitarli quando sono ingiustamente imprigionati. “Le pecore” devono far questo per poter ricevere la benedizione del Padre celeste e perché il Re Gesù Cristo le inviti a ‘ereditare il regno preparato per loro dalla fondazione del mondo’. — Matteo 25:34.
16. Con le parole “ereditate il regno”, in che cosa il Re invita “le pecore” a entrare, essendo sopravvissute a quale “guerra”?
16 Dato che queste “pecore” non sono “fratelli” spirituali del Re, questi non le invita a sedersi su troni celesti e a governare con lui durante gli speciali mille anni del suo regno. Con le parole “ereditate il regno”, le sta invitando a entrare nell’èra del Regno che segue la distruzione di tutti i regni empi di questo mondo da lui compiuta nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon. (Rivelazione 16:13-16) Molte di quelle persone simili a pecore ora in vita sopravvivranno a quella guerra unica nel suo genere per entrare senza morire nel millenario Regno di Cristo.
17. In che maniera il Re parla alle “pecore”, e in che modo egli acquisì qualcosa da lasciar loro in eredità?
17 Il Re Gesù Cristo pertanto si rivolge a queste “pecore” come fossero figli per i quali sia giunto il tempo di ricevere da lui un’eredità. Morendo come uomo perfetto per provvedere un sacrificio di riscatto per tutta l’umanità, egli rinunciò a qualsiasi prospettiva di vivere personalmente nel Paradiso terrestre. (Luca 23:39-43) Sotto questo aspetto Gesù, “l’ultimo Adamo”, è diverso dal “primo uomo Adamo” che peccò e fece perdere il Paradiso a tutti i suoi discendenti. Perciò il risuscitato Gesù Cristo, che diviene il “Padre eterno” di tutto il riscattato mondo dell’umanità, ha qualcosa da lasciare in eredità sulla terra a queste persone simili a pecore. (I Corinti 15:45; Isaia 9:6, 7) La famiglia umana ebbe inizio con il “primo uomo Adamo”, con tutte le opportunità e prospettive paradisiache che egli aveva. Ma quel Paradiso perduto dev’essere ristabilito mediante il Regno di Dio retto dall’“ultimo Adamo”, Gesù Cristo.
18. In che senso il reame del Regno fu “preparato per [le pecore] dalla fondazione del mondo”?
18 Soltanto una volta che furono cacciati dal primo Paradiso, Adamo ed Eva cominciarono ad avere figli. Il loro secondo figlio, il giusto Abele, fu assassinato dal loro primo figlio, Caino. Il loro terzo figlio, Set, fu così considerato il sostituto di Abele. Con la nascita di questi figli, fu fondato il mondo dell’umanità. Ma prima di ciò, allorché i genitori del mondo dell’umanità furono cacciati dal Paradiso, Geova Dio fece la sua misericordiosa promessa relativa a un “seme” che avrebbe schiacciato o frantumato la testa del Serpente simbolico, Satana il Diavolo. Secondo il proposito e la previsione di Dio, quel “seme” doveva essere un seme regale, fatto che chiamava in causa un Regno. (Genesi 3:15) Una volta che Satana il Serpente e il suo seme fossero stati ridotti all’inattività, pertanto, i redenti dell’umanità sarebbero entrati in un reame terreno del Regno, sotto il governo celeste del Seme vittorioso che schiaccia il Serpente e il suo seme. Così “il regno” che le persone simili a pecore ‘ereditano’ dal loro Padre eterno, Gesù Cristo, è il reame del Regno “preparato per [loro] dalla fondazione del mondo”.
19. Che tipo di inizio avrà il sistema di cose del dopo-Armaghedon?
19 Dato che i simbolici capri ad Armaghedon verranno stroncati nella distruzione, le “pecore” sopravvissute daranno un giusto inizio al sistema di cose del dopo-Armaghedon su una terra paradisiaca. Su ciò Gesù disse: “Questi [simili a capri] andranno allo stroncamento eterno, ma i giusti alla vita eterna”. — Matteo 25:46.
20. Come possiamo evitare di interpretare erroneamente gli aspetti del “segno”?
20 Nel corso del “termine del sistema di cose” dalla fine dei tempi dei Gentili nel 1914, “le pecore” e “i capri” interpretano in maniera diversa il “segno” della “presenza” di Gesù. Poiché è fuori di dubbio che viviamo in un tempo di giudizio, ecco una domanda importantissima: Cosa significa per noi il “segno”? Se dipendesse dal nostro giudizio, potremmo interpretare erroneamente gli aspetti di quel “segno”. Facciamo perciò bene a chiederci: Cosa disse Gesù Cristo che questo “segno” composito avrebbe dovuto indicarci? Secondo lui, che l’attuale sistema di cose sta per finire tra breve in una “grande tribolazione” più distruttiva del Diluvio universale del giorno di Noè. — Matteo 24:21.
21. (a) Pur con la “grande tribolazione” dinanzi, perché dovremmo rallegrarci? (b) Che opportunità e possibilità ci sono per l’odierna classe delle “pecore”?
21 Ma rallegratevi, poiché questo “segno” significa anche che il millenario Regno di Gesù Cristo è vicino, pronto a iniziare dopo la distruzione del sistema di cose terreno di Satana. (Luca 21:28) Voi pertanto sotto la protezione divina avete l’incomparabile opportunità di sopravvivere a quella “grande tribolazione” per entrare direttamente nel nuovo sistema di cose, nel quale ci sarà per sempre la giustizia. Sì, avete la possibilità di non morire mai, ma di vivere per sempre e felicemente in una terra paradisiaca sotto la sovranità universale di Geova Dio!
22. (a) Cosa faremo se agiremo senza indugio e correttamente in base al “segno”? (b) In relazione al “segno”, cosa sarà mostrato circa Gesù?
22 Perciò sia che siamo “fratelli” spirituali di Cristo o giuste “pecore”, agiamo senza indugio e correttamente in base al “segno”. Impegniamoci ancora di più per portarne a compimento questa importante caratteristica: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni”. Non avremo allora nulla da temere quando verrà “la fine”. Traboccheremo invece di gioia! Allora, inoltre, sarà mostrato che Gesù Cristo fu accurato nel predire le molteplici caratteristiche del “segno . . . del termine del sistema di cose”. — Matteo 24:3–25:46.
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