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  • Quando il legame matrimoniale sta per infrangersi
    La Torre di Guardia 1964 | 15 luglio
    • produrre i frutti dello spirito di Dio. Facendo questo e preservando il proprio coraggio e la speranza in Geova Dio si possono avere risultati davvero soddisfacenti, come disse Pietro alle mogli cristiane: “In maniera simile, voi mogli, siate sottoposte ai vostri mariti, affinché, se alcuni non sono ubbidienti alla parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, essendo stati testimoni oculari della vostra condotta casta insieme a profondo rispetto”. — 1 Piet. 3:1, 2.

      In questo mondo in agitazione, la separazione e il divorzio sono comuni, con i loro conseguenti problemi e angosce. I veri cristiani attendono il nuovo mondo di giustizia in cui l’angosciosa separazione, il dolore e le difficoltà non affliggeranno più l’umanità. Ma ora, negli ultimi giorni di questo vecchio mondo e in mezzo al suo tumulto, potreste trovarvi nella situazione che suscita la domanda se separarvi o no dal vostro coniuge. A voi spetta la decisione finale. Ma, prima, considerate le ragioni scritturali della separazione. Pensate anche alle possibili conseguenze. Fate un esame personale. Consultate i maturi sorveglianti cristiani per ricevere consigli ragionevoli. Meditate sui possibili buoni effetti del rimanere con un coniuge incredulo, anche nelle difficoltà, poiché un giorno egli o ella può divenire adoratore di Geova. Pensate alla gioia che avreste perché decideste di non separarvi! In ogni caso, fate tutto il possibile per essere trovati irreprensibili agli occhi di Dio e ricevere la sua benedizione e ricompensa.

  • Domande dai lettori
    La Torre di Guardia 1964 | 15 luglio
    • Domande dai lettori

      ● Quanti anni aveva Timoteo quando Paolo gli consigliò: “Nessuno disprezzi la tua giovinezza”? (1 Tim. 4:12) — C. S., Stati Uniti.

      L’impressione generale è che Timoteo fosse a quel tempo molto giovane, forse adolescente, ma non è così. Benché il racconto scritturale non dica specificamente quanti anni avesse a quel tempo, vi sono abbastanza fatti per stabilire la sua età con approssimazione.

      Secondo le migliori informazioni disponibili, Paolo cominciò il suo secondo giro missionario nel 49 d.C. L’aveva appena cominciato quando incontrò Timoteo, che era già un maturo cristiano e non soltanto un ragazzo, come si può comprendere dal racconto di Luca: “Ivi era un certo discepolo di nome Timoteo, figlio di una Giudea credente ma di padre greco, e di lui parlavano bene i fratelli di Listra e di Iconio. Paolo espresse il desiderio che quest’uomo andasse con lui, e presolo, lo circoncise a causa dei Giudei che erano in quei luoghi, poiché tutti sapevano che il padre era greco”. È ragionevole pensare che per godere di una reputazione simile Timoteo doveva avere almeno quasi vent’anni se non qualche anno di più. — Atti 16:1-3.

      Le parole di Paolo in 1 Timoteo 4:12, che Timoteo non doveva permettere a nessuno di disprezzare la sua giovinezza, furono scritte da dodici a quindici anni dopo, fra il 61 e il 64 d.C. Ne consegue dunque che a quell’epoca Timoteo doveva avere circa trent’anni. Ma anche a quest’età Timoteo si sarebbe sentito relativamente giovane in paragone con gli anziani che era autorizzato a nominare come sorveglianti nelle varie congregazioni; oltre a ciò, era senza dubbio un giovane piuttosto diffidente. — 1 Cor. 16:10, 11; 1 Tim. 1:3; 3:1-15.

      A quel tempo e in quel luogo era comune parlare di una persona della sua età come di un giovane o addirittura di un ragazzo. Infatti ci è detto: “Il termine pais (‘ragazzo’) . . . è a volte esteso a un periodo più avanzato della vita. Eusebio, per esempio, chiama Origene ragazzo quando era insegnante di teologia, e aveva certamente più di diciott’anni . . . e Costantino parla di sé nello stesso modo all’inizio della persecuzione di Diocleziano quando aveva quasi trent’anni”. E troviamo anche uno scrittore che si riferisce ai suoi “primi anni”, intendendo qualsiasi momento dai diciotto ai quarant’anni. — Schaaf-Herzog Encyclopedia of Religious Knowledge, pag. 1117.

      Anche nelle Scritture Ebraiche troviamo i termini “fanciullo” e “ragazzo” usati in senso relativo. Per esempio, Ruben si riferisce a Giuseppe come al “fanciullo” benché avesse diciassette anni. (Gen. 37:2, 30, VR) In Genesi 44:20, 22, Giuda parla di Beniamino, che a quel tempo doveva avere trent’anni, come di “un fanciullo” e del “ragazzo”. Similmente Geremia, quando disse: “Non sono che un fanciullo”, poteva esserlo benissimo solo ai suoi occhi. Infatti, c’è da dubitare che Geremia venisse incaricato di un compito così gravoso se fosse stato letteralmente un ragazzo, un giovanetto, appena adolescente. — Ger. 1:6, VR.

      Da quanto precede, tuttavia, non dobbiamo concludere che Geova Dio non usi persone di tenera età per servirlo. Samuele era molto giovane quando serviva nel tabernacolo e gli apparve l’angelo di Geova, il quale gli diede il messaggio di avvertimento riguardo ai giudizi di Geova sul suo popolo. Secondo Giuseppe Flavio, Samuele aveva dodici anni a quel tempo, e questo era possibilissimo. Sappiamo che Gesù aveva questa età quando stupì tanto gli insegnanti nel tempio con le sue domande e risposte. — 1 Sam. 1:24; 3:1-18; Luca 2:42-47.

      Anni dopo, durante il ministero di Gesù, anzi, verso la fine, nel tempio alcuni ragazzi acclamarono Gesù, dicendo: “Salva, preghiamo, il Figlio di Davide!” Quando i capi sacerdoti e gli scribi fecero obiezione, Gesù rispose: “Non avete mai letto questo: ‘Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai tratto lode’?” (A proposito, i termini “bambini” e “lattanti” sono usati pure in questo caso in senso relativo). — Matt. 21:15, 16.

      È chiaro che quando leggiamo espressioni come quella di Paolo riguardo a Timoteo, dobbiamo prendere in considerazione il contesto per vedere se devono essere comprese in senso letterale o in senso relativo.

  • Scritture per agosto
    La Torre di Guardia 1964 | 15 luglio
    • Scritture per agosto

      16 Voi siete la luce del mondo. Una città non può esser nascosta quando è situata sopra un monte. — Matt. 5:14. TG 1/5/63 46, 47

      17 Il quinto versò la sua coppa sul trono della bestia selvaggia. E il suo regno si ottenebrò, e si mordevano la lingua per la pena, ma bestemmiarono l’Iddio del cielo per le loro pene e per le loro ulcere, e non si pentirono. — Riv. 16:10, 11. TG 15/6/64 11

      18 Rendete a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio. — Mar. 12:17. TG 15/7/63 14a

      19 Il regno di Dio non significa mangiare e bere, ma significa giustizia e pace e gioia con spirito santo. — Rom. 14:17. TG 15/10/63 11a

      20 Con ogni forma di preghiera e supplicazione . . . [dedicatevi] in ogni occasione alla preghiera in spirito. — Efes. 6:18. TG 15/8/63 8-10a

      21 Ricòrdati del tuo Creatore nei giorni di tua gioventù, prima che vengano i giorni di tristezza. — Eccl. 12:1, Na. TG 1/12/63 15

      22 L’amore edifica. — 1 Cor. 8:1. TG 1/1/64 19a

      23 Canto in onore di Jahve, . . . Jahve è un guerriero. — Eso. 15:1, 3, Ga. TG 15/3/64 51, 52

      24 Come Nimrod, è un valente cacciatore innanzi a Jahve. — Gen. 10:9, Ga. TG 1/4/64 12, 14

      25 Tu hai amato la giustizia e hai odiato l’illegalità. Per questo Dio, il tuo Dio, ti ha unto con olio d’esultanza più dei tuoi compagni. — Ebr. 1:9. TG 1/10/63 5a

      26 Li radunarono nel luogo che in ebraico si chiama Har-Maghedon. — Riv. 16:16. TG 15/6/64 12

      27 La tua parola è una lampada al mio piè ed una luce sul mio sentiero. — Sal. 119:105, VR. TG 15/8/63 10, 11

      28 Tu, comunque, rimani nelle cose che hai imparate e fosti persuaso a credere. — 2 Tim. 3:14. TG 15/5/64 10, 11

      29 Siate benigni gli uni verso gli altri, teneramente compassionevoli, perdonandovi liberamente gli uni gli altri, come anche Dio vi ha liberamente perdonati mediante Cristo. — Efes. 4:32. TG 1/8/63 11-13a

      30 Siate costanti nella preghiera, rimanendovi svegli con rendimento di grazie. — Col. 4:2. TG 15/8/63 10, 11a

      31 Perciò a questa fu dato il nome di Babel perché l’Eterno confuse quivi il linguaggio di tutta la terra, e di là l’Eterno li disperse sulla faccia di tutta la terra. — Gen. 11:9, VR. TG 1/7/64 25

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      MINISTERO DI CAMPO

      I testimoni di Geova acquistano forza mediante reciproco incoraggiamento. (Rom. 1:12) Essi sono felici di dare anche ad altri questo incoraggiamento, e per tale ragione durante il mese di luglio svolgeranno il loro regolare ministero di casa in casa, offrendo alle persone l’avvincente pubblicazione biblica “Nuovi Cieli e Nuova Terra”, per la contribuzione di L. 325 (negli Stati Uniti d’America 50 c), lasciando in omaggio un opuscolo biblico.

      STUDI “TORRE DI GUARDIA” PER LE SETTIMANE

      del 23 agosto: Il mondo: il campo di lavoro di Dio, §§1-22. Pagina 425.

      del 30 agosto: Il mondo: il campo di lavoro di Dio, §§23-33, e Perché il campo di Dio sarà produttivo, §§ 1-11. Pagina 430.

      del 6 settembre: Perché il campo di Dio sarà produttivo, §§12-34. Pagina 435.

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
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